Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: LadyIce9    18/09/2014    6 recensioni
Cosa sarebbe successo se il giovane Tom Riddle, invece di essere nato negli anni quaranta, fosse nato negli stessi anni dei suoi mangiamorte più famosi? Se avesse conosciuto fin da bambino Bellatrix Black, Rodolphus Lestrange, Lucius Malfoy e anche Severus Piton, Lily Evans e i malandrini? Sarebbe cambiato qualcosa in lui o sarebbe comunque diventato il mago più cattivo e spietato di sempre? Questa storia si propone di spiegarvelo, senza modificare nessun personaggio e nessun contenuto della storia originale....
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mangiamorte, Severus Piton, Sorelle Black, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Bellatrix/Voldemort, Lily/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Villa Malfoy, ottobre 1986

 

 

“Non può essere, sei veramente sicura?”

 

Sssi , mio sssignoore, la sstrega non è più nella prigione”

 

“Dov'è ora Nagini? Non la sento...”

 

Neanch'io riessco a capirlo, perdonate, mio padroneee...”

 

Tom imprecò e si smaterializzò in fretta al primo piano di villa Malfoy, dove trovò tutta la famiglia seduta rigidamente davanti al fuoco, intenta a parlottare.

Avevano un'espressione inquieta e, appena lo videro, tacquero e si alzarono in piedi.

Lucius gli andò incontro e parlò per primo

“Pare sia successo qualcosa nella prigione di Azkaban, un attacco ai dissennatori, circa quattro ore fa” gli disse risoluto, sperando di fare cosa gradita “il Ministero mi ha appena contattato, perciò ho subito congedato i mangiamorte, nel caso un dipendente venga qui a parlarmi di persona”

Allora è vero..” pensò tra sé Tom, sconcertato. Riprovò a intercettare la traccia della strega, ma di nuovo non ne avvertì neanche l'ombra, nemmeno in lontananza.

“Tu sai forse qualcosa?” gli chiese Lucius, studiando con curiosità la sua espressione assorta “è stata opera tua? Sai che queste mura ti sono amiche, puoi parlare liberamente”

Ma il mago oscuro non gli rispose. Era troppo occupato a chiedersi perchè quella dannata donna non l'avesse ancora raggiunto o contattato in qualche modo. Quattro ore erano tante, troppe. Bellatrix non poteva restare latitante per così tanto tempo, all'aperto, alla mercè degli auror e dei dissennatori: qualcuno a quest'ora l'avrebbe già trovata e catturata. Ma perchè non si faceva vedere?

Fortunatamente la tensione dei Malfoy riuscì a distrarlo, guardò i loro volti con disinteresse, si soffermò su quello pallido e signorile di Narcissa, si incantò a guardarlo, era bello, certo, elegante ed aggraziato, ma nulla in confronto a quello di lei...

La rivedeva ridere e combattere per lui, lei era sempre stata la migliore, la più bella e la più dotata delle tre, e, anche se l'aveva convinta del contrario, l'aveva sempre pensato... Non poteva certo rischiare di compromettersi, non poteva farle sapere che niente era più oscuro dei suoi occhi, niente più eccitante del suo corpo nudo e del suo sguardo supplicante, triste e adorante al tempo stesso...

Si voltò subito, esasperato, voleva scacciare quelle immagini, odiava quando si ritrovava a pensare a lei, odiava il calore che si accendeva come un fuoco ardente, si impose subito di spegnerlo, doveva mantenere il controllo del suo corpo, lui era superiore, non poteva abbassarsi a certe debolezze umane, non più...

“Strano, un attacco alle prigioni proprio quando ne discutiamo noi” esclamò Lucius per rompere quel silenzio troppo teso “Buffo, non trovi cara?”

Quelle semplici parole scossero Tom con violenza, improvvisamente tutto gli fu chiaro.

“ Di nuovo mi permetto di domandarti” si affrettò Lucius, vedendolo sorridere in modo strano“L'attacco alle prigioni è stata...”

“Levati di mezzo” lo interuppe Tom secco, iniziando a fissare Narcissa Malfoy, ritta in piedi davanti a Draco.

“Narcissa, cara” cominciò suadente avvicinandosi verso di lei “Devo scambiare due parole con te, puoi seguirmi?”

Narcissa Malfoy si irrigidì, i suoi occhi grigi corsero subito verso quelli di Lucius, che non tardò ad intervenire

“Lord, se hai qualcosa da chiedere ti prego di rivolgerti a me,” esclamò teso “Mia moglie non sa niente”

Ta-ci” gli ringhiò Tom senza spostare gli occhi dalla padrona di casa, che stava consegnando il piccolo Draco agli elfi domestici, apparsi e scomparsi in una frazione di secondo.

“Oh, via, Narcissa” le disse Tom, ridacchiando “Credi davvero che mi importi qualcosa del tuo bambino? L'ho mai sfiorato da quando sono qui?”

Narcissa affrontò il suo sguardo, con alterigia.

“Che cosa vuoi da me?”

“Lo sai già, cara” le sibilò bieco “Mi credi così sciocco? Portala qui, subito”

La donna lo guardò confusa “Non so di cosa parli”

“Tua sorella, Narcissa, lo so che la stai nascondendo. Eri d'accordo con Piton, quel vile mi ha fatto quella proposta per distrarmi cosìcche tu potessi portarla qui, indisturbata”

Narcissa dischiuse le labbra dalla sorpesa, il suo cuore perse un battito.

La chiamata misteriosa del Ministero, l'attacco ad Azkaban, gli auror in movimento... Bellatrix.

“No, non è affatto così io non so niente” si affrettò a dire, mentre i due uomini la fissavano accigliati “Se è successo qualcosa a mia sorella, lo vengo a sapere ora.”

“Dove si trova, Narcissa?” la ignorò Tom, sforzandosi di essere gentile “So che è con te. Scommetto che l'hai nascosta proprio qui, osa dire che sbaglio”

L'idea che Bellatrix potesse essere lì lo fece eccitare ancora di più, ne era sicuro, non poteva essere altrimenti.

Tesoro” la pregò Malfoy a denti stretti “Parla, per Salazar, non mentire”

“No, v-vi ripeto che non so niente” ripetè la donna, spaventata come non mai in vita sua “Vi giuro sul mio onore, io non vedo Bellatrix da sette anni nè ho idea di dove sia”

“Te lo chiedo per l'ultima volta” l'ammonì Tom minaccioso “Porta qui la strega, subito”

Narcissa lo guardò angosciata, ormai aveva indietreggiato così tanto che aveva sbattuto contro la parete.

Tom avanzò verso di lei, la guardava con uno sguardo intenso, strano

“Non le farò alcun male...” le disse con un sussurro impercettibile ma convincente, in modo che solo lei potè sentire “Non hai da temere per lei”

Narcissa agrottò la fronte “Io ti giuro” gli rispose atona “Ti giuro sul mio onore che io non so dov'è... Mi dispiace”

“NON MENTIRMI!” sbottò Tom iracondo “Lo so che è qui! L'hai isolata in una stanza per indurmi in inganno! Portamela qui!”

Una scossa di adrenalina gli elettrizzò tutto il corpo, si era così autoconvinto che Bellatrix fosse lì che quasi gli pareva di sentire il suo odore e la sua voce... Doveva vederla, subito.

Lucius intanto cercava risposte negli occhi della moglie, ma non appena vide Riddle schizzare contro di lei e schiacciarla al muro, la paura gli annebbiò il cervello. Non fece in tempo a urlargli di fermarsi e di non farle del male, tanto Tom fu veloce.

Dov'è?”

Narcissa gemette, sentiva il corpo di lui premere dolorosamente contro il proprio, una morsa nel collo toglierle il fiato. Dalla paura non riuscì neanche a rispondergli.

Riddle si spinse più forte contro di lei, quella vicinanza forzata gli piaceva, la sua paura lo allettava ancora di più.

“Narcissa... “ ridacchiò “Rispondimi o ti ammazzo”

La morsa nel collo si fece più forte “AHH... Ti prego, ti scongiuro...”

“Devo chiederlo a Draco?” le soffiò all'orecchio “Forse lui mi risponderà”

“Leg... Leggimi la mente” biasicò senza fiato “Fallo, fallo e vedrai tu stesso”

Tom lo fece, lesse con facilità la mente della donna e capì incredulo che stava davvero dicendo la verità: Bellatrix non era con lei. La lasciò cadere bruscamente, mentre la delusione lo travolgeva come un mare in piena.

“Stai bene?” sussurrò Lucius alla donna, aiutandola ad alzarsi

“Si..” sussurrò Narcissa atona, senza staccare gli occhi da Tom

“Mia sorella?” gli domandò spavalda “Cosa le è successo?”

Ma Riddle non le rispose, e si smaterialezzò, scomparendo in un secondo.

Appena se ne fu andato, Lucius aggredì Narcissa, come se l'aggressione di prima non fosse già sufficiente.

“Che cosa voleva da te?” abbaiò irritato “Perchè ti chiedeva di Bellatrix? È stata lei? È stata lei a fuggire da Azkaban? Narcissa, se è qui...”

“NON è QUI!” sbottò Narcissa, massaggiandosi il collo arrossato “Io non so niente, dannazione, in che lingua te lo devo dire?”

Il marito la guardò sprezzante e si spostò svelto a prendere il suo mantello in pelle di centauro, come faceva sempre quando voleva uscire. Non se lo fece nemmeno consegnare dagli elfi, tanta era la fretta di andarsene.

“Lucius, aspetta un momento” lo chiamò Narcissa, inviperita “Dove stai andando adesso?”

“Vado al Ministero” le rispose brusco “Non è certo colpa mia se ho una moglie reticente, che mi tiene all'oscuro di tutto”

“Lucius, per Salazar, io non ti tengo all'oscuro proprio di nulla!” esclamò esausta “ Tu semmai continui a mentirmi e a tacermi le cose! Credi davvero che io non sappia quello che fate? I crimini che commettete? Qui, in casa mia, davanti a mio figlio?”

“Occupati di Piton” fu la sua risposta glaciale “Non vorrei che un professore di Hogwarts fosse trovato morto in casa mia”

“IN CASA NOSTRA! NOSTRA!” sbottò Narcissa “LUCIUS! Non andar...”

Ma Malfoy si era già smaterializzato.

Narcissa si lasciò cadere nel divano, si sentiva così furiosa che avrebbe voluto distruggere tutto, arrabbiata come non mai.

Di nuovo, la colpa era di Bellatrix. Perfino quando era lontana riusciva a metterla nei guai. Iniziò quindi a pensare a lei, a colei che un tempo aveva chiamato sorella, e non potè fare a meno di rabbrividire.

Non sapeva di preciso cosa sperare, se Bellatrix fosse scappata o morta, perchè effettivamente la scelta migliore per lei era proprio la prigione: viva... ma frenata. Perchè sua sorella doveva essere frenata, non poteva stare in libertà, non dopo le atrocità che aveva commesso.

Narcissa chiuse gli occhi, cercando di scacciare dalla sua mente quelle immagini persecutrici di sua sorella mentre rideva e torturava fino alla morte tre giovani apprendisti auror nella camera degli ospiti, mentre sacrificava e trucidava babbani per folli riti oscuri... Il tutto insieme a quei suoi dannati amici e a lui, Riddle.

Era colpa di quel mago infernale se sua sorella si era ridotta così, pensò con rabbia, era stato lui a irretirla, a spronarla ad usare la magia nera e a trascinarla con sé nei suoi viaggi e nell'oscurità... Certo, in lei aveva trovato terra fertile, ma non per questo si sentiva di giustificarlo. Era sua la colpa se aveva perso una sorella. Perché, se anche Bellatrix fosse davvero riuscita a scappare da Azkaban, come in fondo sperava, non era più sua sorella.

E la stessa cosa valeva per Andromeda, colei che aveva tradito il suo sangue e la sua famiglia, sposandosi con un nato babbano... No, Narcissa Malfoy non aveva più sorelle.

Mentre pensava queste cose, un rumore pesante di passi la fece trasalire. Si girò e vide Severus Piton che si stava trascinando faticosamente dalle scale, più pallido di un fantasma, con gli occhi e naso inniettati di sangue.

Narcissa corse verso di lui e lo aiutò a sedersi nel divano di pelle, porgendogli una pozione al dittamo già pronta, per ridestare e quietare il dolore.

Severus la bevve subito e senza complimenti, riconobbe facilmente quell'antidolorifico dal colore ocra e dal suo odore legnoso, era uno dei più costosi e difficili da preparare, infatti il benessere e il vigore arrivarono subito.

“Grazie” le sussurrò mentre trangugiava la fiala “Te la rifarò”

“Non preoccuparti” gli disse Narcissa gentile “Ne vuoi un' altra?”

“No, sono a posto” esclamò, sentendosi meravigliosamente meglio “ Ma che cosa è successo?”

“Non ho capito bene” rispose Narcissa seriamente “Ma credo che...Mia sorella Bellatrix sia evasa da Azkaban”

Al professore andò si traverso l'ultima goccia

Che cosa?”

Narcissa lo guardò affranta “Non ho capito di preciso, ora Lucius è andato al ministero per informarsi meglio, ma direi che o è scappata oppure..”

“è morta?”

“Già”

Severus rimase senza fiato, non poteva credere alle sue orecchie. Bellatrix scappata da Azkaban? Proprio ora che lui e Silente avevano architettato di farla fuggire? E se invece fosse morta? Tutti i loro piani sarebbero caduti miseramente.

“Ma... Non capisco, non può essere vero” sussurò Severus sconvolto “Ma come ha fatto a scappare? Chi è stato? Quando?”

Narcissa lo fulminò con lo sguardo. Ci si metteva anche lui adesso?

“Non lo so, Severus, io non so niente”

“sai almeno quando è successo?”

“Qualche ora fa. Vol..lui, è sceso a chiedermi se ne sapevo qualcosa, ma io, come ti ho detto, non ne sapevo niente, né non voglio saperne niente. Quella donna non è più mia sorella, per quanto mi riguarda può essere morta o viva, non mi importa”

“ma Voldemort ti ha chiesto se era scappata o se era morta?”

“per Salazar, Severus, la smetti di interrogarmi anche tu? Ti ho detto che non so niente!”

“Non posso credere che sia morta adesso” disse Severus più a sé stesso che a Narcissa “mi rifiuto di pensarlo, non può essere possibile”

“non credevo che le fossi così affezionato” gli disse Narcissa con una punta di fastidio “Lo sai che ti ucciderebbe senza alcuna remora se quel mostro le dicesse di farlo, vero?”

“Narcissa non sono affezionato a lei” le rispose Severus irritato “Tutt'altro, solo che... Come dire, è strano che sia morta proprio adesso che io sono qui”

Narcissa alzò le spalle, la facciata fredda e indifferente che voleva mantenere le impediva di fare domande o di sbilanciarsi troppo, e perciò fu il professore a continuare

“Quindi ora Voldemort è andato a cercarla?”

“Credo di si”

“Incredibile. Non sono solito avere la fortuna dalla mia parte”

“Che vuoi dire?”

“Semplicemente che se non era per lei, ora saresti al terzo piano a raccogliere i miei resti, milady

Narcissa lo guardò con imbarazzo.

“Severus mi dispiace, noi abbiamo sentito le tue urla...Volevamo intervenire, l'avremmo fatto, Lucius stava per andare, solo che è successo un gran trambusto, il Ministero lo ha contatto e gli ha riferito di un ipotetico attacco ad Azkaban, poi c'erano i man..mangiamorte da congedare, Draco che ha iniziato a piangere e io...”

“Si Narcissa, eravate estremamente occupati, ho capito” la interruppe Severus sarcastico “Certo non posso lamentarmi. Me la sono cavata solo con tre maledizioni Cruciatus”

“Tre maledizioni cruciatus?”esclamò Narcissa sgomenta, portandosi una mano sul cuore “tre? Da lui, lui? Per Salazar, Severus, sono mortificata, qui, in casa mia... ”

“Non ti mortificare. Qui o altrove, non fa differenza”

Narcissa lo guardò amareggiata, si sentiva terribilmente in colpa, ma malgrado questo non potè tenere a freno la lingua e chiedergli quello che pensava.

“Ma non capisco, Severus” iniziò titubante “Cosa hai fatto per adirarlo in quel modo? Sapevo che lui avesse un'alta considerazione di te...”

Severus, ripensando all'umiliazione che era riuscito a infliggergli, sorrise soddisfatto, si era preso proprio una bella rivincita, certo a caro prezzo, ma pur sempre una vendetta estremamente piacevole.

“Niente di così tremendo alla fine” le rispose sorridendo “Ho detto semplicemente la verità, solo che per lui è troppo dura da sopportare.”

Narcissa lo guardò colma di curiosità, e Severus, quasi leggendole nel pensiero, continuò “ fidati, Narcissa, non lo vuoi sapere”

“Perchè non dovrei? Devo preoccuparmi?”

“No” le rispose divertito “Cioè, a questo punto non avrebbe più senso preoccuparsi”

“Come non avrebbe più senso? Severus, insisto, cosa gli hai detto? Riguarda mio marito?”

“No. Riguarda Riddle e il suo rapporto speciale con Bellatrix, devo aggiungere altro?”

“No...”

Severus la guardò allusivo, poi, alzandosi con fatica, le disse “Ora devo tornare ad Hogwarts, devo parlare con Silente, subito”

“Va bene, capisco...Ehm, Severus?”

“Cos'altro c'è?”

“Mi dispiace, davvero, sono mortificata per... Per non avergli impedito di farti del male, però lui è così... Come dire...”

“Non fa niente, sono vivo” le rispose spiccio, fece poi per smaterializzarsi, ma Narcissa lo fermò di nuovo “Aspetta, un'altra cosa. Ti prego di evitare di dire a Silente o a qualsiasi altro mago tutto ciò che è successo e che lui vive qui, in questa casa. Te ne prego”

Severus trattenne a stento un ghigno divertito “Mi dispiace, Narcissa, ma temo che sia un po' tardino per una richiesta del genere”

Lei gli scoccò un'occhiata angosciata, ma lui si era gia smaterializzato.

 

 

 

N.D.A.

Eccomi qua! Anche questo capitolo è andato... Boh, non so... Vi piace? È stato un continuo cancella-scrivi-cancella, spero di essere riuscita a trasmettere quello che avevo in mente... Intanto grazie mille per continuare a leggere, credo che siate tanti.. grazie davvero! Niente, se avete voglia di lasciarmi due righe mi farete estremamente piacere :)

a presto,

LadyIce

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: LadyIce9