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Autore: SusanTheGentle    18/09/2014    11 recensioni
Lui fece una mezza risata, ma senza allegria.
«Buffo pensare a me come a una persona normale»
«Ma tu sei una persona normale, Ben»

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Nell'inverno 2013, Claire Riccardi si trasferisce negli Stati Uniti d'America, più precisamente nello Utah, nella città di Ogden, decisa a dare una svolta alla sua vita. E proprio quello stesso inverno, in quella stessa città, Ben Barnes si sta preparando a girare il suo prossimo film. Il destino, o semplicemente il caso, fa sì che i due si conoscano. Ed è in questo scenario che i loro mondi si scontrano. Entrambi con una dolorosa storia sentimentale alle spalle, si trovano, si comprendono. Le loro vite così diverse si intrecciano e, inevitabilmente, l'amicizia lascia spazio a un sentimento più profondo.
Ma possono due persone tanto dissimili vivere una relazione in totale libertà? Possono, se le cicatrici bruciano ancora e hanno tanta paura di amare di nuovo?
La storia può sembrare sempre la stessa: la cameriera e l'attore. Forse, all'inizio può sembrare così, ma questa è una storia di sentimenti, di vita e d'amore. Soprattutto d'amore.
E' la storia di Ben e Claire.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie ''A Place For Us''
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5. Non è un appuntamento
 
Allora smettila di ripeterlo…
 
 

Gli occhi scuri di Claire si fecero sempre più grandi, enormi, mentre lo fissava senza sbattere mai le palpebre.
Le ci volle tutta la buona volontà di cui disponeva per non spalancare la bocca.
«La…domenica sera…che faccio? Ecco, dipende…»
«Ti va di uscire?»
Silenzio.
Si fissarono.
Ancora silenzio.
Lei sbatté le palpebre.
Devo andare a farmi sturare le orecchie…
«Scusa, puoiripetechenoncredodiavercapitotantobene???»
Ben trattenne una risata. «Ti ho chiesto se ti va di uscire con me»
Era come se un’eco rimbombasse nella testa di Claire.
Ti ho chiesto se ti va di uscire con me…
Ti ho chiesto se ti va di uscire con me…
Ti ho chiesto se ti va di uscire con me…
Dietro di loro, Joseph chiuse la bocca di Lory con le mani, impedendole di mettersi a gridare. I due ragazzi non si accorsero quando lui la trascinò di peso dentro la cucina, camminando all’indietro.
Il locale era vuoto.
C’erano solo loro due.
Claire e Ben.
Lei imbambolata, lui che la guardava con un mezzo sorriso, in attesa di una risposta.
«Claire? Ti sei incantata?»
«Eh? Ah, no! Scusa…stavo pensando»
«O è sì, o è no»
«Sì!» rispose subito lei. «Sì, sì, ti va di uscire con me…ehm, no, cioè…m-mi va di uscire con te, certo che mi va!»
Ben rise più apertamente. «Se sapevo che ti mostravi così contenta, te lo chiedevo prima»
«Oh, non prendermi in giro, Ben!»
«Non ti prendo in giro!»
«Sì, invece, stai ridendo!»
«No che non sto ridendo!»
«Sì, lo stai facendo!»
Ben appoggiò le braccia sul bancone, ancora ridendo insieme a lei.
«Allora, che ne dici se domani sera ceniamo insieme?»
Lei aprì la bocca, inspirando aria per riuscire a parlare. «D’accordo!»
«Io non conosco bene Ogden» le disse, «quindi, dimmi tu dove ti piacerebbe andare»
Lei rifletté un istante, il cuore che ancora batteva fortissimo per la sorpresa.
«Nemmeno io conosco così bene la città. Fammi pensare…»
Claire storse le labbra, alzò gli occhi al soffitto, poi tornò a guardare Ben.
«C’è un posto in cui sono stata la prima volta che sono venuta a trovare Lory, e mi piacerebbe ritornarci. E’ un piccolo ristorante in stile country, dove cucinano la carne in modo fantastico»
Ben la fissò con un’espressione un poco dubbiosa. «Vuoi che ti porto a mangiare una bistecca?»
Claire alzò le spalle. «Lo so che a guardarmi non sembro il tipo, ma sì, voglio che mi porti a mangiare una bistecca»
«Vada per il locale country, allora. A che ora ti passo a prendere?»
E con questa frase, la giornata di Claire si concluse nel migliore dei modi, sperando che l’indomani arrivasse il più in fretta possibile.
 
 
 
Lory aprì le ante dell’armadio ed iniziò a tirare fuori ogni tipo di capo d’abbigliamento possibile. Lo stesso fece con i cassetti.
«Non c’è bisogno di fare tutto questo casino!» disse Claire, mentre vari maglioni, magliette, gonne e stoffe di dubbia natura, la investivano in pieno viso.
«Ti presto qualcosa io se non hai niente da metterti! Posso anche truccarti? E pettinarti?»
Claire annuì. «D’accordo, ma non penso che i tuoi vestiti mi vadano bene»
Lory era andata ancora più fuori di testa di lei al pensiero di quell’appuntamento…che non era un appuntamento.
«E allora cos’è?» disse sua cugina con aria furba.
«E’ un’uscita tra due amici». Claire sbuffò, levandosi l’ennesimo maglioncino e guardandosi nello specchio: il seno piccolo, la vita stretta e le gambe esili. «Non troverò mai un vestito che mi stia bene. Metterò un paio di jeans. Dopotutto non andiamo in un ristorante di lusso»
«Stai scherzando?! Non ci pensare minimamente!»
«Non so cosa indossare!»
«Metti un vestito super sexy»
«E con cosa lo riempio?»
«Oh, ma piantala…»
Claire sedette sul letto, cercando qualcosa che facesse al caso suo. Abbinò una maglia bianca e un golfino nero e azzurro.
«Che dici? Possono andare?»
«Troppo semplice»
«Ma io voglio vestirmi in modo semplice. Non mi va che Ben pensi che gli voglio saltare addosso. Io non sono così»
Lory parve delusa. «Peccato…allora niente vestito pumato?»
Claire la fissò, sbattendo le palpebre. «Mi prendi in giro?»
«E’ quello che avevo scelto per il primo appuntamento con Jo, sai?»
«Il mio non è un appuntamento! Quante volte lo devo ripetere?»
Mancava un giorno intero, ma l’agitazione era già salita alle stelle.
Claire cercava di non darlo a vedere ma avrebbe voluto mettersi a ballare.
Era anche vero, però, che nonostante desiderasse piacere a Ben, non voleva mettersi in mostra.
Non era un appuntamento, nel modo più assoluto!
Come mai, allora, la domenica sera alle otto, le tremavano le ginocchia, aveva le mani sudate, un caldo pazzesco anche se c’erano cinque gradi sotto zero, e le sembrava di dover svenire da un momento all’altro?
Semplice: perché usciva con un uomo straordinario, ecco perché.
Aveva creduto di potersi abituare alla presenza di Ben, ed era così, solo che…oh, insomma, lui era sempre Ben Barnes, che diamine! Il batticuore e le farfalle nello stomaco erano inevitabili.
In ogni caso, aveva imparato a gestirli bene e non avrebbero dovuto costituire un grosso problema. O meglio, non lo avevano costituito finché lui si era presentato al locale a bere un caffè, studiare il copione e chiacchierare, il tutto in mezzo a – minimo – altre tre persone, o comunque, sempre con Lory e Joseph intorno.
Quella sera, invece, sarebbero stati soli.
Si sarebbero trovati in mezzo a molta altra gente dentro quel ristornate, era pur vero questo, ma…non era la stessa cosa. Quelle persone sconosciute, Claire sapeva che non le avrebbe neppure notate.
Fu effettivamente così.
Ben arrivò a casa di Lory e Joseph alle otto meno un quarto: abbigliato di un cappotto scuro, un berretto e una sciarpa pesante, già si notava che, sotto, non indossava capi troppo eleganti.
Claire fu grata di non aver dato retta a Lory e di non essersi messa in tiro.
Era un serata informale, non era un appuntamento!
Le stesse cose le pensava anche Ben:
Uscire con Claire non significava niente.
Erano due amici che si godevano una bella serata, senza impegno, spensierata, senza il problema del poi.
Non ci sarebbe stato nessun ‘poi’, e nemmeno la preoccupazione di deluderla quando, alla fine, l’avrebbe salutata sulla soglia di casa sua.
L’aveva invitata fuori perché…perché gli andava così. Punto.
Claire non si aspettava nulla, come lui.
Niente complicazioni con lei.
Niente secondi fini.
Era proprio per questo che adorava stare in sua compagnia.
Raggiunsero il ristorante in macchina. Era un luogo diverso da come Ben se l’era immaginato, nonostante sapesse che non si trattava di un locale di lusso. Somigliava un po’ all’All the Perks, ma più grande e un po’ più affollato. Tuttavia, i tavoli non erano ammassati uno all’altro, c’era spazio per muoversi e l’arredamento rustico era semplice a ricercato.
«Somiglia a una di quelle taverne western che si vedono nei film»
«E’ vero» disse Claire, mentre prendevano posto. «Ti piace?»
«Molto»
Quando lei si tolse il cappotto, lui notò che era vestita in modo molto sobrio: un maglioncino rosa a collo alto, senza ricami o scritte, una gonna bianca che le arrivava appena sopra il ginocchio, un paio di scarpe con tacco non troppo alto; un fard leggerissimo sulle guance, e se aveva ombretto o mascara, non si notava; i capelli erano portati sciolti. L’aveva sempre vista con i capelli raccolti in una coda, ma doveva ammettere di preferirla così.
Quella sera, Claire gli appariva sotto una luce diversa. Mentre mangiavano, si ritrovò a pensare che, se non avesse deciso di lasciar perdere le donne per un po’, gli sarebbe piaciuto uscire più spesso con lei. Non poté non domandarsi come sarebbe stato avere un vero appuntamento.
«Sei molto carina» gli uscì detto.
Lei arrossì e sorrise. «Grazie»
Non è un appuntamento, Ben…non è un appuntamento! Niente complimenti gratuiti.
Lei poteva farsi strane idee.
O era lui che se le faceva?
Per ironia della sorte, cercando in tutti i modi di non glissare sull’argomento ‘esperienze amorose’, finirono proprio per parlare di quello.
Claire avrebbe voluto chiedergli se c’era qualcuno di speciale nella sua vita, al momento, ma non lo fece.
Il fatto che Ben l’ avesse portata fuori, non voleva dire niente. Nien-te!
Il fatto che stessero cenando insieme, non voleva dire che lui era libero.
Lui rimase molto vago sulle proprie storie passate, nonostante immaginasse che Claire, da brava fan, si fosse documentata. In ogni caso, ci tenne a precisare che, per un po’, le donne erano un capitolo chiuso.
Lei avrebbe voluto conoscerne il motivo, quando tre ragazze si avvicinarono al loro tavolo: avevano riconosciuto Ben.
Claire restò seduta e attese che lui firmasse gli autografi e le accontentasse con qualche fotografia, mentre quelle le lanciavano sguardi perplessi. Una di loro le chiese se era una collega di Ben, e Claire rispose no: era una sua amica.
Infine, le fans salutarono Ben, ringraziarono e se ne tornarono al loro tavolo. Le prime due precedettero la terza – una tipa con un decoltè alquanto generoso – la quale infilò un bigliettino in mano a Ben, chinandosi per sussurrargli qualcosa all’orecchio.
Claire restò basita.
Cosa cavolo credeva di fare quella lì?
Lei e la ragazza si fissarono un istante. Quella mulinò i capelli e poi se ne andò.
Ben fece un verso divertito, posando il biglietto sul tavolo.
«Scusami»
«Per cosa?» chiese automaticamente Claire, fissando il biglietto. Se avesse potuto, lo avrebbe bruciato con lo sguardo.
Faccio come Clark Kent, giuro, lo incenerisco!
«Non accade spesso ma, qualche volta…»
«Ti danno i loro numeri di telefono e il numero della camera dell’hotel dove alloggiano?»
Claire fece un cenno con il capo, indicando le scritte sulla carta.
«Succede» ripeté lui, passandosi una mano tra i capelli, osservandola di sottecchi.
Lei faceva lo stesso. 
«Ben, non è che tu…»
No, non puoi chiederglielo!
Sì, glielo chiedo!
«Vuoi chiedermi se ho intenzione di andare da lei?»
«No» rispose Claire, rapida. Sentì il viso caldo, in fiamme quasi.
Non potevano parlare di quelle cose…
Scese un silenzio imbarazzante, il primo in assoluto da quando si conoscevano.
«Ci rimarresti male?» chiese lui.
«Sì. Molto»
Ben fece un mezzo sorriso. «Non ne ho nessuna intenzione, tranquilla. Non è nemmeno il mio tipo»
Claire sorrise a sua volta.
Meglio così…
«E qual è il tuo tipo di ragazza?»
«Non fare la furba, perché so che già lo sai»
Senza accorgersene, si ritrovarono nella stessa posizione, con le braccia sul tavolo, sporti un poco in avanti uno verso l’altro.
L’imbarazzo stava via via scomparendo.
«So che ti piacciono le bionde, alte, e carine» disse Claire, vergognandosi un poco mentre esternava la sua conoscenza su di lui. Come sempre, temeva che potesse infastidirlo.
Ma lui non dava segno di esserlo.
«Non è esatto» rispose Ben «Di solito, mi piacciono bionde, ma non è detto, e non devono essere per forza alte. Ma carine sì»
Claire lo fissò con una smorfia. «Superficialone»
Ben rise. «Cosa?!»
«Se davvero quella tipa non era il tuo tipo, allora perché le hai  sbirciato nella scollatura?» lo accusò, scherzosa.
«Non le ho affatto sbirciato nella…»
«Gli uomini…» sbuffò lei, fintamente offesa.
«Bè, ma…»
«Niente ma, ti ho visto!»
Lui non seppe che dire, sconfitto. «L’occhio vuole la sua parte, Claire»
Lei storse le labbra. «Sì, è vero…ma non è tutto»
«Allora sentiamo, bimba: qual è il tuo tipo di uomo?»
Bi…bimba?
«Il mio tipo di uomo?»
Tu…
«Non ho un tipo ideale, non fisicamente. Però dovrebbe essere gentile, spiritoso, magari un po’ matto, come me»
«Bello no?»
«Certo, ma non è l’unica cosa che conta»
«Certo che no»
«Ci vuole chimica. E la chimica tra due persone è qualcosa che…scatta, senza un perché, e non solo fisicamente. Lo definirei uno scontro di cuori, di menti e di anime»
Ben esitò un istante, giocherellando con la tovaglia. «Tu sei un tipo molto romantico, vero?»
«Molto, sì»
«Cosa cerchi nell’amore, Claire?» le chiese poi, serio. La voglia di giocare era scomparsa.
«Amore» rispose lei con estrema semplicità, guardandolo dritto in viso. «Prima di tutto amore»
«Ma ci vogliono molte altre cose in un rapporto: fedeltà, sincerità e rispetto, ad esempio»
«Sono fondamentali, non lo nego, ma la base è il sentimento stesso. Il resto viene automatico. Quando ami qualcuno, vuoi tutto per quella persona, e non ti passa nemmeno per la testa di mentire o di tradire». Claire restò ferma ad osservare le piccole rughe apparse sulla fronte di lui. «Non sei d’accordo?»
«Lo sono. Non è questo…Non avevo mai sentito una definizione d’amore basta solo sull’amore. Le donne – non tutte, non voglio generalizzare – in genere ti erigono una lista infinta»
«Ovvero?»
Ben scrollò le spalle. «Le solite cose: chiedono di essere capite, coccolate, amate, portate fuori, riempite di regali; chiedono che il loro ragazzo le accontenti in tutto senza deluderle mai, che le faccia ridere, che possa essere presente anche se è dall’altra parte del mondo. Non pensano che anche noi uomini desideriamo le stesse cose. Voi donne ci considerate esseri a parte»
«Questo non è vero»
«Oh, sì, lo è» Un’ombra di risentimento passò negli occhi di lui.
«Ci sono uomini che prendono in giro le donne, prendendole e buttandole come e quando vogliono» riprese Claire, «trattandole come fossero un passatempo piuttosto che come esseri umani con dei sentimenti. Forse è per questo che alcune si comportano come dici tu. Forse devono faticare per essere capite e apprezzate per quello che sono»
«Ci sono donne che fanno lo stesso: giocano con gli uomini. Non siete le uniche a soffrire, anche noi rimaniamo feriti, ma per voi sembra impossibile»
Claire studiò attentamente la sua espressione. «Prima che arrivassero quelle ragazze, mi stavi dicendo che di donne non ne vuoi sapere per un po’. Avrei voluto chiederti perché, ma adesso credo di averlo capito»
«Che cosa hai capito?»
«Che hai sofferto per amore, Ben. E lo so perché ci sono passata anche io. Riconosco i sintomi»
Pronunciando quelle parole, Claire sentì scattare qualcosa dentro di lei, come se si aprisse una serratura dentro il petto, rivelando il pesante contenuto al suo interno, che le schiacciò il cuore.
«Non serve che ti chieda se sei fidanzata, allora» continuò Ben.
Lei scosse il capo. «Non lo sono. Non sono tanto fortunata in amore»
«Siamo in due» ammise lui.
«Dici sul serio?»
«Ti sembra tanto strano? Vedi, è come ti dicevo: per voi è impensabile che un uomo soffra»
«No, non è vero. E’ che mi sembra impossibile che tu...»
«Che io?». La voce di lui si fece più bassa e le provocò un brivido.
«Che ci sia stato qualcuno che ti abbia fatto soffrire»
«Perché?»
«Perché sei una delle persone più belle che abbia mai conosciuto, Ben, e trovo assurdo che ci sia qualcuno che non lo pensi»
Lui si ritrovò a dir poco spiazzato da quella risposta.
Lei aveva parlato con il cuore in mano, senza quasi pensare.
Si ritrovarono a fissarsi per lunghi secondi. Nella sorpresa non vi fu neppure un pizzico di vergogna.
«Lo pensi davvero?»
«E va bene, sono un po’ di parte…» ammise lei, scherzosa, «ma non lo avrei detto se non lo pensassi. Chiunque sia la persona che ti ha ferito, non aveva capito un accidenti di te»
L’espressione di Claire si fece di nuovo dolce.
E di nuovo, nella testa di Ben, l’immagine che aveva di lei andò oltre la semplice definizione di carina.
C’era più di questo: Claire gli piaceva.
Non era solo il suo aspetto, c’era qualcosa nel modo in cui lei si poneva, nel modo in cui parlava, che...
E’ zona limite per te, Ben, non andare oltre. Non rovinare tutto.
Ti ritroveresti invischiato in una storia che non vuoi, e per cosa? Solo perché lei ti fa stare bene?
Altre mille ragazze avrebbero potuto farlo star bene allo stesso modo.
Oppure no?
Lei aveva parlato di chimica...
C’era chimica tra loro?
Di sicuro, quella sera si era cerata una strana atmosfera, inutile negarlo. Uscire insieme, confidarsi, scherzare, (flirtare, perché di questo si era trattato), li aveva portati a un gradino più alto del rapporto che stavano costruendo.
Ed era…troppo.
Qualunque cosa fosse – chimica o no – era meglio per tutti che non andasse al di là di quella serata.

 
 

 
Cari lettori, mi sono resa vergognosamente conto che mi è impossibile postare il mercoledì, a quanto sembra…per cui, vi annuncio che Ben&Claire si spostano il giovedì, ok?
Dunque... le cose iniziano a muoversi, che ve ne pare? L’appuntamento (B&C in coro: “Non è un appuntamento!!!”) Ok, calimini…
Dicevo, l’uscita tra i nostri protagonisti non finisce qui: la prossima volta continuerà e vedremo come si concluderà…ho fatto anche la rima, tu guarda xD
Siate spudorati nelle recensioni: se la storia vi fa pena ditemelo, ok? Non ditemi che è bella solo perché mi volete bene...e io so che me ne volete...*si commuove...piange*

Ringrazio:
 
Per le seguite:
ChibiRoby, Fra_STSF, Halfblood_Slytherin, HarryPotter11, JLullaby, Nadie, Queen_Leslie, Shadowfax, soffsnix, SweetSmile _joy,  _likeacannonball, _LoveNeverDies_
Per le ricordate: Fra_STSF, Halfbood_Slytherin
Per le preferite: Fra_STSF, _likeacannonball
Per le recensioni dello scorso capitolo: _Fedra_, Fra_STSF, Nadie, Shadowfax, _joy
 
Gli aggiornamenti di Two Wolrds Collide li trovate sulla mia pagina facebook, insieme a quelli di Night&Day.
Piccola nota per chi segue quest’ultima: non mi sono persa alla città dei Giganti, arrivo eh? XD
 
Un grazie di cuore a tutti!!!
Continuate a seguirmi, vi prometto che non ve ne pentirete!
Un bacio immenso,
Susan♥
   
 
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