Crossover
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Autore: Crybaby    02/10/2008    1 recensioni
[Sailor Moon; Dragon Ball; Saint Seya; Naruto]
Il principale avversario di Sailor Moon è tornato, ma questa volta le sue intenzioni vanno ben oltre il desiderio di vendetta. Sette squadre di guerrieri, provenienti da quattro diverse realtà, partono alla volta dei quattro angoli dell'universo nel tentativo di riportare la normalità e sventare l'ultima, definitiva, minaccia di Chaos.
PARTE 1: ANTEFATTO
1-7 Prima parte
8-15 Seconda parte
PARTE 2: LE SETTE SQUADRE
16-28 Ub, Minako, Rock Lee, Tenten, Ami, Kiba & Akamaru
29-40 Gaara, Haruka, Shiriu, Shino, Temari & Mister Satan
41-50 Makoto, Shun, Michiru, Hotaru, Choji & Ino
51-61 Setsuna, Kankuro, Hinata, Goten, Pan & Naruto
62-75 Shikamaru, Rei, Hyoga, Shaina, Trunks & Usagi
76-83 Gohan, Ikki, Sakura, Videl, Neji & Seya
84-88 Vegeta & Bulma
PARTE 3: TUTTI CONTRO CHAOS
89-103 La Città
104-115 La Fortezza
116-119 Resa dei conti finale
PARTE 4(cap. 120): EPILOGO
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ino & Makoto

-Computer, ci serve un rapporto dettagliato sul pianeta su cui stiamo per atterrare.
-IL PIANETA FREEZER, CHE PORTA IL NOME DELL’OMONIMO TIRANNO GALATTICO CHE UN TEMPO SEMINAVA IL TERRORE PER L’UNIVERSO, DISTRUGGENDO I PIANETI PIU’ PICCOLI E PRIVANDO I PIU’ GRANDI DEI SUOI GUERRIERI MIGLIORI, TRA QUESTI SI RICORDA IL PIANETA VEGETA, CHIAMATO COSI’ PER RENDERE OMAGGIO AL PRINCIPE DEI SAYAN, QUEL GRAN BEL FUSTACCHIONE CHE MIA FIGLIA E’ RIUSCITA A PORTARE ALL’ALTARE, QUANTO SONO ORGOGLIOSA…
-Computer, mettiti bene in testa che NON sei la signora Brief ma ne hai solo le sembianze! Rimani concentrato!
-SI’, IL PIANETA FREEZER ERA ABITATO DA UNA CIVILTA’ ALTAMENTE TECNOLOGICA...
-Era?
-ALLA NOTIZIA CHE L’IMPERO FREEZER E’ CROLLATO, GLI ABITANTI RIMASTI O SONO FUGGITI PER COSTRUIRSI UNA NUOVA VITA O SONO RIMASTI PER CONCLUDERE LA PROPRIA ESISTENZA IN SERENA VECCHIAIA.
-Riassumendo, il drago dell’elettricità si è trovato proprio un bel posto dove accamparsi: nessuno che lo disturba e un mucchio di strumenti tecnologici provenienti da un esercito del male che può sfruttare a suo piacimento- riflettè Michiru -in questo caso raggiungere Woo Shenron sarà più difficile che sconfiggerlo. Una volta che ce lo troveremo di fronte però sarà tutta una passeggiata.
-Cosa te lo fa pensare?
-Elementare, Makoto. Ricordatevi il discorso di Pan a proposito dei draghi. Woo usa l’elettricità, anche tu lo sai fare. Il punto debole di Woo è l’acqua, quello è il mio territorio. Woo può aumentare le sue dimensioni, perfetto quella è anche la specialità di Choji. Se riusciamo a coordinarci questa storia si concluderà nel giro di un paio d’ore.

Il luogo dell’atterraggio non fu dei più congeniali. La navicella spense i motori al centro di una piattaforma rotonda di metallo, sorretta da un sottilissimo pilastro e sospesa a qualche centinaio di metri dal suolo.
-Andiamo bene. Ora come scendiamo?
-Scendere non sarà un problema. Piuttosto, dovremo pensare a come localizzare il drago.
-Basterà rimanere uniti e tutto andrà bene! No, ragazzi?
Come Ino parlò, in un battito di ciglia scomparvero uno per uno i suoi compagni di squadra, e anche la navicella.
-Ragazzi, dove siete? Odio questo genere di scherzi! Avanti, uscite! Oddio, sono rimasta sola! Ora come faccio?
-Veramente ci sono anch’io. Non sei sola, sta’ tranquilla!
Oltre a lei, la Yamanaka vide sulla piattaforma anche l’odiata Makoto.
-NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO…
Ignorando i piagnistei della compagna, Makoto si mise ad analizzare il panorama che le circondava. Edifici, macchinari, strade e anche il terreno, tutti artificiali al 100%; nessun elemento naturale e nessun segno di vita. Una costruzione in particolare attirò l’attenzione della ragazza: una sorta di elica gigante, direzionata verso il cielo, stava sprigionando una fortissima corrente d’aria.
“Ma certo. Quell’affare è la prova che il drago è qui. Grazie a quello riesce a spazzare via le nuvole e di conseguenza ad evitare le piogge che sono il suo punto debole. Gran bella pensata, ma non ha fatto i conti con Sailor Jupiter.”
-JUPITER OAK EVOLUTION!
Dalle mani della sailor scaturì una potentissima folgore, che colpì in pieno il macchinario. Ottenendo però il solo risultato di farlo funzionare molto più velocemente.

“Questa scarica elettrica è proprio un toccasana. Devo scoprire chi l’ha generata, potrebbe tornarmi utile.”

-Ma come?! Eppure sono sicura di averlo preso!
-E te lo chiedi pure?- la rimbeccò Ino -ma non stavi ad ascoltare Michiru prima? Qui tutto funziona ad elettricità, oca!
-Sentitela, il bue che dà del cornuto all’asino…
-Tu… tu…
La bionda e la mora si trovavano naso a naso, scambiandosi dardi infuocati con lo sguardo. Proprio sul bordo della piattaforma, che con uno scricchiolio sempre più rumoroso cominciò a piegarsi pericolosamente, fino a farle perdere equilibrio e lasciarle precipitare nel vuoto.

Sailor Jupiter fu la prima a toccare terra dopo la caduta, riuscendo ad uscirne incolume. Era piombata su un cuscino di proporzioni ciclopiche, che andava a formare insieme ad altri nove un gigantesco anello.
-Siamo atterrate sul morbido, per fortuna! Non sei contenta, Ino?
-LA MIA SCHIENA!!!
-Non sei contenta.
Alla kunoichi non era andata altrettanto bene, avendo beccato in pieno nella caduta una durissima sfera bianca al centro del cuscinone.
-La mia povera schiena, che doloreee!!! Ma perché sono così sfigata?
“Così impari a non stare attenta durante le mie lezioni!” le disse nella testa una vocina che assomigliava terribilmente a quella di Sakura.
-E non fare la lagna, per così poco! Sta ferma che ti rimetto a posto!
Con una ginocchiata ben piazzata, la sailor riuscì a raddrizzare la spina dorsale della compagna.
-Grrrr...azie.
-Di niente. Anni e anni di esercitazioni nel karate servono anche a questo!
-Ti prego, non ricominciare a vantarti. Piuttosto, dove siamo? Che diavolo di posto è questo?
-Andando a intuito, direi che questo un tempo era il luogo dove i soldati di Freezer decollavano e atterravano grazie a quelle sfere, che a quanto pare sono delle navicelle spaziali. Tranquilla, hai sentito il computer, il pianeta è disabitato ormai da anni.
-Tranquilla? Tranquilla! Io sono tranquilla! Adesso non farmi credere di essere spaventata! Comunque sappi se anche queste “navicelle” si aprissero e ne uscissero dei mostri spaventosi armati fino ai denti non mi tirerei certo indietro! Gli farei vedere di che pasta sono fatta!
-Pare che questo sia il tuo giorno fortunato, allora.
Le dieci capsule spaziali, con un ronzio, si spalancarono all’unisono di fronte alle due.

  
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