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Autore: Haxel_12    18/09/2014    1 recensioni
Una volta stabilita la destinazione dei gruppi a seconda della missione da compiere, i protagonisti si dividono per seguire il proprio destino, Orhen dovrà viaggiare a Est per diventare una Stregona Bianca, aiutata dalla piccola Beany e dal druido Arnon, Steel dovrà invece viaggiare per mare per cercare le pietre per completare la Spada Celeste e Ember andrà a difendere la capitale degli uomini. E' il sequel del " Il Piano dei Druidi"
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sono passati ormai quattro giorni da quella missione, e i pirati continuarono a svolgere le attività da marinai come sempre, il vento spingeva la nave verso nord-est. Durante quei giorni la vita dei nuovi componenti della nave fu difficoltosa, più che altro dovuta per la tensione che c’era tra i pirati e loro tre, gran parte dell’equipaggio non andava bene che due di loro erano morti per un loro errore, dicevano che il capitano era stato troppo indulgente nei loro confronti, infatti Asar di solito non accettava mai consigli dai novellini, era regola che i nuovi arrivati saliti su qualsiasi nave, per ottenere la fiducia, devono partire dai lavori più umili fino in un futuro molto lontano a diventare capitano di una nave, lo era stato per i fratelli Shanodin, per i cugini Tolari, per chiunque, ma loro appena sono saliti a bordo sono riusciti ad ottenere già dei gradi alti, in più non hanno subito nessuna punizione da parte dei loro superiori per quello sbaglio che ha costato la vita a due di loro, questi alla fine i motivi che hanno generato l’invidia tra la ciurma, erano invidiosi che Morthond tenesse sempre al suo fianco Steel come vice navigatore, Gersh che aiutava Merp a controllare la situazione in nave e che tutti rispettassero il codice della nave, e poi Keld che era diventato segretario del capitano, cosa che mai nessuno è diventato da quando Asar diventò comandante, tra i tre quello che stava meglio era Gersh perché stava più a contatto con i pirati e con l’aiuto di Merp riuscì pian piano a inimicarli sempre meno fino ad avere un grado di fiducia abbastanza accettabile . L’umore dei tre però non era comunque delle migliori, non soltanto temevano che potesse succedere tra un giorno o l’altro  uno scontro tra uno di loro e qualche membro dell’equipaggio, ma avevano soprattutto il principale problema che se non trovano il diamante tutto sarà perduto la loro missione si può considerare fallita, anche Asar era triste, anche lui voleva sconfiggere Doust I e fargliela pagare per averlo cacciato dall’isola che era anche sua e che imponeva il suo comando come farebbe qualsiasi sovrano, non gli stava bene vedere la patria dei criminali retta da leggi e gestita da un unico signore dove prima chi gestiva quella terra era la completa anarchia. Era ormai giunto il quinto giorno la temperatura era salita e il freddo era ormai un brutto ricordo, il pranzo era da poco stato consumato quando un pirata avvistò qualcosa all’orizzonte
- c’è qualcosa laggiù a nord da qui signore- disse un pirata di razza sireneide
- avviciniamoci e prepariamoci a combattere, con ogni probabilità è una nave nemica, prepararsi per la battaglia- ordinò Asar    
La nave virò a nord e si diresse verso la nave avvistata, nel frattempo tutti quanti stavano affilando le lame delle loro spade e mettersi i pochi oggetti di protezione a loro disposizione arrivati a una certa distanza il pirata di vedetta disse che anche i nemici si stanno avvicinando verso di loro e stanno alzando una bandiera, il capitano già aveva capito quale nave stavano andando incontro, ma fu una voce a dire a tutti chi fosse
- è una nave del re Doust signore –
- dimmi il suo nome – disse Asar
- è la Vasa signore, la nave di  Asbras –
Il comandante fece un sorriso come divertito – ci rincontriamo ancora – disse il comandante, le navi stavano ormai a una distanza di pochi metri e entrambi si stavano preparando per l’arrembaggio Asar vide il suo vecchio rivale  che stava a sua volta ridendogli in faccia con la sua grande bocca da squalo, (infatti era di razza Kysachsias ) per la sfortuna di averlo incontrato,  ma il delfino non si scompose e incitò i suoi a combattere, furono messi giù i corvi per arpionare, anche se molti dei pirati utilizzavano le corde per  passare da una nave all’altra, iniziò così l’arrembaggio per entrambe le navi, la battaglia navale si trasformò in una combattimento a corpo a corpo, i pirati di Asar combattevano egregiamente, ma i nemici avevano delle armi  molto più resistenti e affilate e facili da usare in più avevano armature e combattevano come soldati regolari invece come bande allo sbaraglio, comportando un consistente svantaggio verso gli uomini di Asar. A guardare sorridendo con i suoi denti gialli e appuntiti c’era il capitano squalo di nome Asbras  
- vieni Asar, vieni a morire davanti a me- disse ridendo il capitano della nave avversaria
Il delfino si fece avanti scontrandosi con alcun dei pirati nemici  fino a che non raggiunse il suo nemico
- eccomi sono qui – disse lo Shanodin che attaccò
- fammi divertire- disse Asbras che parò il colpo di spada del suo avversario
Nel frattempo tutti gli altri stavano affrontando i loro avversari, e chi se la stava cavando meglio di tutti erano Steel e Gersh che ne stavano uccidendo molti,  Keld stava un po’ in difficoltà, ma usò la sua magia per cambiare la sua situazione, Morthond stava combattendo contro un Cefalide che doveva essere il vice di Asbras, anche Merp combatteva contro il Mind Flayer aiutando il suo compagno. Asar stava combattendo egregiamente, ma  il suo nemico stava usando una scimitarra piuttosto grande e riusciva a colpire con una grande forza da mettere in ginocchio chiunque, ma lo Shanodin rimase in piedi continuando ad utilizzare il suo stocco, Merp intanto vide una brutta immagine, aveva trovato suo cugino Nunkanu a terra ed  era appena stato ucciso. il Tolaro preso dalla rabbia andò verso quello che doveva essere il pirata che lo aveva ucciso e lo trafisse con la sua piccola spada da guerra, ma si trovò immischiato in altri combattimenti lasciando così solo Morthond. Asar durante il combattimento notò che il rivale aveva un pendaglio per il collo è vide che aveva legato quello che sembrava un diamante di colore verde
- sei tu allora che sei andato nell’isola di Torincelli di recente e hai sconfitto un drago bianco vero?- domandò lo Shanodin
- e tu come fai a saperlo?- domandò a sua volta il Kysachian sorpreso
- “ allora era proprio lui”- pensò Asar che continuò a combattere senza rispondere alla domanda del  nemico, ma la sua spada si stava per rompere e il delfino capì che l’arma nemica era composta di un metallo particolare, aveva il bisogno di chiedere un sostegno da parte dei suoi uomini ma era circondato di nemici, Asbras se n’era accorto dell’ansia del suo rivale e quindi aumentò di potenza i colpi fino a che non riuscì a spezzare l’arma nemica e  a infliggere una brutta ferita allo Shanodin che per il dolore si copriva la ferita con la sua mano palmata, il capitano allora cercava disperatamente di scappare da lì ma venne raggiunto da un altro colpo di spada che lo fece cadere a terra . Morthond aveva appena sconfitto il suo nemico Cefalide grazie all’aiuto di Gersh quando con i suoi occhi vide la morte del fratello e lanciando un grido di disperazione si lanciò verso l’uomo squalo, ma molti dei pirati gli sbarrarono la strada, e solo l’aiuto di Gersh gli permise di combattere alla cieca senza il rischio che qualcuno se ne approfittaste della situazione dello Shanodin così da ucciderlo, solo Steel riuscì a raggiungere il suo capitano ormai quasi morto
-  sei tu allora il prossimo a morire? – disse lo squalo al Mirilith  che guardando verso il nemico vide uno strano pendaglio intorno al suo collo
- Steel…- diceva Asar che era ancora vivo – lui ha ciò che cerchi intorno al suo collo sconfiggilo ti prego…. salva la mia ciurma – il Mirilith guardò velocemente prima il Kysachian, e poi il resto della battaglia, gli uomini del suo capitano stavano perdendo, i nemici erano più forti  
- ooo… che peccato è ancora vivo allora sarà meglio farla subito finita  - disse Asbras che mosse la sua arma per uccidere il suo rivale, ma Steel parò il colpo con la sua spada
- non gli farai più del male – disse il cacciatore che lascio il capitano a terra per combattere contro il suo nuovo nemico
-uccidimi se ne sei capace, coraggio – disse lo squalo che si preparò a combattere di nuovo
Seguirono così una serie di attacchi e entrambi  i contendenti si paravano a vicenda i colpi, poi Asbras allora mosse la spada facendola roteare, e anche il Mirilith fece lo stesso, ma appena Steel si avvicino troppo a lui  gli diede un pugno in pancia facendolo indietreggiare
- ha ha ha ha, sei uno spasso uomo gatto – disse il Kysachian che se ne approfitto del momento per colpire a morte il cacciatore, ma Steel fu incredibilmente più veloce, anche lui riuscì a muovere la spada e colpì il nemico e riuscì nello stesso tempo a scansare il suo colpo. Asbras cadde a terra con un grande ferita che gli si era aperta per tutta la pancia e il petto, Steel disarmò il nemico agonizzante prese la collana e tagliò il ciondolo prendendosi il diamante
- ha così vuoi prendere subito la tua parte di bottino di guerra è? – disse il capitano nemico che ancora riusciva a parlare
- con questo diamante vincerò la battaglia e la guerra contro di voi – disse Steel
Il capitano solo allora vide la  spada di colui che lo ha sconfitto e il suo diamante di colore verde
- allora… -disse lo squalo preso da una convulsione - tu sei  il nuovo possessore della Spada Celeste non è possibile no- e detto questo spirò 
Per un attimo la battaglia si interruppe tutti i pirati stavano osservando  Asbras ormai a terra morto e nessuno in quel momento si stava muovendo, erano tutti paralizzati, nessuno aveva mai sconfitto lo Kysachian, e Steel pensò bene di approfittarsene per incastonare il diamante verde nella spada  completando così l’arma, e in quel momento sia Steel che tutti i suoi compagni furono posseduti come di una nuova forza, permettendo così che una battaglia che sembrava già scritta a favore di Asbras diventò a favore degli uomini di Asar, ma quello che dava più impressione di tutti era proprio il Mirilith che combatteva come se fosse un dio sulla terra, tutti i nemici che lo attaccavano morivano tutti con un semplice movimento di spada, e anche Morthond  si stava scatenando come una furia ancora accecato dalla rabbia, i pirati di Asbras si misero in nuove posizioni per combattere meglio e rispondere della incredibile potenza che era nata dai nemici  ma presto perirono tutti e non riuscirono neppure ad avere il tempo di scappare che furono massacrati e solo arrivati a quel punto che sia Steel che Morthond si fermarono per riprendersi
I pirati cominciarono a depredare la nave impossessandosi degli oggetti dei nemici, Keld andò subito insieme ad alcuni pirati dentro la cabina del capitano e incominciarono a prendere tutto ciò che c’era li dentro, e lo Gnomo trovò qualcosa di interessante sul tavolo, li prese e incominciò a leggerli, dopodiché con una faccia semi sconvolta uscì per avvertire gli altri. Keld appena uscì vide i pirati che si davano da fare per ammucchiare i cadaveri tutti insieme sulla nave nemica per poi incendiarla bruciando così i corpi e a prendere armi e provviste dei nemici, Gersh stava proprio in quel momento a svolgere questi compiti, invece sull’altra nave Keld vide Morthond oramai capitano della ciurma  dopo che la morte di Asar diventò ufficiale, che stava seduto su un piccolo barile e veniva consolato da Merp, a fianco a loro c’era Steel che guardava gli altri pirati in modo assente
- capitano – disse il chierico appena superato i corvi che collegavano le due navi – ho trovato qualcosa di interessante nella cabina di Asbras- e diede i fogli allo Shanodin che ancora era scosso per la grave perdita
- fermiamoci almeno per due giorni vi prego, il tempo per dare l’ultimo saluto ai nostri ragazzi e poi parleremo di tutto ciò che serve – disse Morthond con ancora le lacrime agli occhi
- mi dispiace signore, ma penso che avrete solo fino a domani per il lutto c’è un pericolo che bisogna subito scongiurare e non riguarda solo voi ma tutti quanti sul continente e arcipelaghi - disse lo Gnomo
Il nuovo capitano si mise a leggere il foglio poi lo diede a Merp
- e a me cosa può importare questa cosa adesso?- disse lo Shanodin
- mio signore ci sono trecento navi composti da quaranta dei  pirati a noi nemici ed altri navi guidate da l’impero cefalide e dalle sue razze alleate , quanti navi pensi che abbiano i pirati erranti in questo momento?- disse Keld
- sono circa dieci navi ormai compreso questa, tutti si sono uniti a Doust e altri sono state affondate – disse Morthond
- dieci navi sono troppo poche e neanche con la Spada Celeste potremo niente contro di loro- disse il chierico, ora Steel stava sentendo il discorso tra i due e si era avvicinato per sentire
- e tu allora cosa vorresti fare? – domandò il nuovo capitano con voce seccata   
- quello che voleva fare suo fratello, ovvero andare a Noupol avvertire il sovrano della città del pericolo e preparare un esercito che sconfigga i nemici, in cambio ci sarà pace tra i pirati e la Coalizione Marina che combatte contro Daemortius e nessuno dei due attaccherà più l’altro….-
- si lo so quello che voleva mio fratello, ma ora non c’è più e a me questa pace o alleanza come la vuoi chiamare non mi interessa – disse Morthond
- allora i pirati erranti saranno condannati all’estinzione, e sulla tua isola si formerà un regno, la tua razza come quella di gran parte delle persone che stanno su questa nave sarà sterminata o resa schiava, e questo quello che vuoi? – disse Keld
- finché non sono io altro non mi interessa – disse il capitano
-A me invece interessa- dissero in coro Merp e Steel, i due spiegarono le ragioni del perché era meglio combattere ed erano le stesse cose che aveva detto lo Gnomo, ma il capitano ribatteva che era rischioso che dei pirati sbarcassero a Noupol loro città nemica, ma Keld disse che per questo non c’erano preoccupazioni
- saranno tutti i pirati a decidere ciò che dovremmo fare allora – disse Morthond 
  
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