Serie TV > Sherlock (BBC)
Segui la storia  |       
Autore: Hamlet_    18/09/2014    2 recensioni
Raccolta di drabble e flash-fic Johnlock, ispirate da diverse canzoni.
Dalla prima storia: "Non poteva evitare di lasciarlo andare, nonostante fossero passati quasi due anni. Non poteva."
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà della BBC e di Sir Arthur Conan Doyle; questa raccolta è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.


Buonasera a tutti! (scusate il ritardo!) Eccomi qua con la storia numero sette: primo esperimento kid!lock - il quale ha già una teen!lock pronta come seguito. Spero vi piaccia u_u
Ringrazio il mio scricciolo per il betaggio.  

Genere: fluff che più fluff non si può; kid!lock
Un incessante bussare al portone d’ingresso aveva riscosso Violet Holmes dai suoi pensieri, mentre si trovava seduta su una poltrona accanto al camino spento. Poggiò sul tavolinetto il libro che stava leggendo e si tirò in piedi, per poi dirigersi nell’ingresso ed aprire la porta al prevedibile ospite che vi si celava dietro «John, tesoro. C’è qualcosa che non va?» il piccolo, gli occhi che brillavano di quella luce che è solo dei bambini, si era aperto in un sorriso radioso «Potrebbe chiamare Sherlock, signora? Ci sono le lucciole!» e così dicendo indicò col braccio dietro di sé, come ad abbracciare tutto il giardino. Violet, sorridendo accomodante, si fece da parte per far passare il compagno di giochi del figlio «Vuoi andare a chiamarlo tu? E’ in camera sua» John non se lo fece ripetere due volte e sfrecciò all’interno di quella casa che ormai era anche un po’ sua, dirigendosi verso le scale. La donna rimase ad osservare la scena con un sorriso intenerito, ripensando a come quel bambino avesse portato una ventata di felicità nella vita del suo figlio minore. Difatti fin dalla più tenera età Sherlock aveva avuto difficoltà a rapportarsi con le altre persone e Violet, come ogni mamma preoccupata per la felicità del proprio bambino, aveva seriamente avuto il timore che suo figlio sarebbe rimasto solo. Ma poi, con la potenza di un uragano, il piccolo John Watson era entrato a far parte delle loro vite ed era riuscito ad estinguere i timori della donna. Ora, mentre li guardava scendere velocemente le scale, l’eco delle loro risate in sottofondo, non poteva fare a meno di ritenersi fortunata che quell’angioletto di nome John si fosse trasferito con la sua famiglia proprio di fronte a loro. Nel frattempo, sdraiati l'uno accanto all'altro nel curato giardino di casa Holmes, se ne stavano due bambini col naso all'insù e gli occhi puntati verso il cielo - verso migliaia di lucciole che volteggiavano nell'aria, andando a disegnare fantasiosi arabeschi dorati. «Eri a conoscenza del fatto che il vero nome delle lucciole è "Lampiridi", John?(1)» l'interpellato distolse lo sguardo dal cielo per puntarlo verso il viso del bambino steso al suo fianco, in palese attesa che procedesse. «Si tratta di una famiglia di coleotteri che conta circa 2000 specie diffuse in tutto il mondo» continuò il piccolo Holmes, con la stessa scioltezza con cui avrebbe descritto la trama del suo libro preferito. «Tutte le specie, sia allo stadio di larva che di adulto, sono caratterizzate dalla capacità di produrre luce da uno o più segmenti addominali: da qui il nome comune "lucciole". Lo sapevi, John?» Sherlock si voltò verso il suo interlocutore, trovandolo intento a fissarlo con un'espressione meravigliata in viso. di riflesso, corrugò la fronte. «Straordinario, sei straordinario Sherl!» esalò il bambino biondo con evidente ammirazione ad impregnargli la voce. L'altro distolse immediatamente lo sguardo, le guance che assumevano un delicato color cremisi come ogni volta che John gli rivolgeva un complimento. «Potrei abituarmi a tutte queste moine, fa attenzione» borbottò mantenendo rivolta altrove l'attenzione. Il piccolo Watson esplose in una risata fragorosa ed allungò un braccio verso l'amico, cingendogli le spalle. «Sai meglio di me che non ti stancherai mai d'esser riempito di complimenti, specie da me!» Sherlock emise uno sbuffo contrariato, ma non si sottrasse alla presa dell'amico. «Non dare niente per scontato, potrei anche trovare qualcun'altro che mi "riempia di complimenti", Johnny» calcò appositamente su quel nomignolo che tanto infastidiva l'altro, che infatti lo lasciò andare con un grugnito. «Ma io non lo permetterò, tu sei il mio migliore amico ed è una mia esclusiva ricoprirti di complimenti!» i loro sguardi si incrociarono e tali si mantennero per qualche secondo; poi John portò una mano a scompigliare l'indomabile massa di ricci del suo amico «Sono stato chiaro?» lo interrogò. «Cristallino» Il silenzio aleggiò per qualche secondo, poi Sherlock continuò timidamente «Secondo te, saremo amici per sempre?» «Nah, non ti sopporterei così a lungo» il biondino rise alla faccia indignata dell'altro, perciò disse «Certo che saremo amici per sempre, Sherlock. Ti fidi di me?» l'altro lo guardò ed attese qualche secondo prima di rispondere a sua volta. 


«Sì.
»

  
 




(1) Tutto ciò che di specifico è qui  riportato riguardo le lucciole, è spudoratamente preso da Wikipedia :P


Spazio autrice: Evviva l'innocenza dei bambini. 
Mi scuso per il ritardo. Ma da "pronta" questa storia è rapidamente passata a "mmm non mi convince", fino ad arrivare a "Oh no, proprio no". In poche parole, l'ho riscritta dal principio. Chiedo venia *abbassa lo sguardo dispiaciuta*. Spero comunque che non sia venuta un obbrobrio; come al solito, sono graditi pareri. A sabato :)
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: Hamlet_