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Autore: Juuri    18/09/2014    1 recensioni
«No, Hazel Grace. Voglio vivere, a dispetto del cancro, a dispetto di tutto il resto.»
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Augustus 'Gus' Waters, Hazel Grace Lancaster
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Thank you.

Augustus Waters credeva che ci fosse un Qualcosa dopo la morte, un Qualcosa con la Q maiuscola. E sebbene non immaginasse le case fatte di nuvole e un Paradiso attraversato da unicorni rosa, vedeva Hazel Grace seduta su una vecchia altalena cigolante.
Hazel Grace senza il suo zainetto accanto, senza Philip. Il vento le solleticava il viso e accarezzava i suoi capelli, giocando con le ciocche, che erano diventate più lunghe dall'ultima volta che l'aveva vista. Il rumore dell'altalena spinta dal vento riempiva l'aria: come poteva una lieve brezza come quella spostarla, lui non se lo chiese.
Lei dondolava le gambe placidamente, un sorriso appena accennato a sollevarle le labbra, lo sguardo perso in un punto in lontananza - verso il prato, il cielo, l'infinito.
- Grazie, Gus. - sussurrò d'un tratto, e ascoltarla fu come vedere i petali di un fiore che navigavano nell'aria.
Lui le si avvicinò, un passo alla volta. Era strano non sentire più il peso della gamba finta, una costante a cui si era abituato.
- Grazie di cosa, Hazel Grace?
Nel risponderle, non riuscì a trattenere un sorriso. Hazel era bellissima; sollevò lo sguardo su di lui, fissandolo nel proprio.
- Per avermi regalato un per sempre in un tempo finito. Non immagini di quanto te ne sia grata. - un altro sorriso, di quelli che raggiungevano i suoi occhi chiari. Nell'insieme, sembrava lei stessa eterea. - Un per sempre adesso infinito. - aggiunse.
E non ci fu alcun rammarico nella sua voce, sebbene la morte l'avesse presa con sé troppo presto.
Anche lui aveva desiderato più giorni per lei. Aveva desiderato di vederla felice.
Augustus scosse la testa. - Grazie a te, Hazel Grace. - ribatté.
Lei rise: il suono delle campanelle d'argento.
- Grazie di cosa, Gus?
- Grazie per avermi convinto che l'oblio non fa paura. Grazie per avermi permesso di lasciare un segno di me, in te.


Angolo.
So di essere incostante nell'aggiornare, mi dispiace. Così come so che potrei scrivere in un modo parecchio più decente - me ne accorgo confrontandola con altre mie creazioni. Mi dispiace, ancora. O forse non del tutto. Sorvoliamo, ahaha.
Il punto è che Gus e Hazel non sono personaggi ben precisi. Sono solo parti di pensieri che riesco ad afferrare per caso, e non so neanche quanto bene. Fatto sta che questo - come avrete capito dalla parte iniziale - è il risultato del film.
E voi pensatela come volete, ma io l'ho amato.
  
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