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Autore: ChibyLilla    19/09/2014    1 recensioni
Non fatevi ingannare dal titolo! Finn è narratore della storia (ed un personaggio abbastanza importante) ma i protagonisti sono Blaine e Sam, soprattutto nella prima parte. Con una importante presenza di Kurt, naturalmente.
Dal primo capitolo: Non lo stupisce affatto la sua risposta evasiva. “Sono solo un po’ stanco.”
Non se ne stupisce perché in questo momento Finn sa che Kurt aveva ragione. C’è qualcosa nel comportamento di Blaine che non va.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Finn Hudson, Kurt Hummel, Sam Evans, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Finn/Rachel
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Qui sfociamo nel demenziale. 

Ma sono fiera di me.

007 Finchel

“Rachel, non mi sembra il caso.”

Finn si sente improvvisamente sotto accusa quando Rachel si ferma ad un passo dalla porta, fissandolo con le braccia incrociate ed un viso minaccioso e nonostante la notevole differenza di altezza tra i due è lui a sentirsi piccolo con una mosca di fronte all’espressione della propria fidanzata.

“Andiamo, Finn! Non dirmi che non stai morendo dalla voglia di vedere cosa stanno facendo quei due da soli in camera.”

“Non ho alcuna voglia di vedere mio fratello a letto con Blaine,” prova a ribattere con scarso successo.

Lei ghigna, sollevando un sopracciglio, “Ah si? E io che pensavo che fossi pronto a diventare il nuovo 007 della situazione.”

“Il nuovo che cosa?”

“007, Finn. Agente speciale,” Rachel mima una pistola davanti al proprio viso e ride di gusto. “Sei un pessimo spione, Finn, dal momento che perfino Kurt si è accorto di te. Ma posso insegnarti i trucchi del mestiere. Seguimi.”

Finn la fissa sconcertato, possibile che ora sia costretto a passare per lo spione di turno agli occhi di tutti? Non è stato neanche completamente intenzionale, almeno quella volta. Scrolla le spalle e la segue senza ulteriori proteste, accovacciandosi accanto a lei e sbirciando attraverso la porta semi chiusa quello che stanno facendo gli altri due abitanti della casa.

“Non sono adorabili?” domanda Rachel voltandosi verso di lui, parlando ad appena un centimetro dal suo viso, il suo respiro che gli solletica il naso.

Non lo ammetterà mai, ma Finn non può che essere d’accordo. Blaine e Kurt sono accoccolati sul letto, l’uno di fronte all’altro e per fortuna completamente vestiti. Parlano a voce talmente bassa che Finn ha difficoltà a capire cosa si stiano dicendo e per un attimo pensa che sarebbe davvero utile appoggiare un bicchiere contro il muro per far risuonare le loro parole.

Invece cerca soltanto di trattenere il respiro, provando a decifrare brandelli della loro conversazione, senza sentirsi in colpa neppure un po’ per il modo poco dignitoso con cui, ancora una volta, sta invadendo la privacy di qualcuno.

“Non è che non voglio,” mormora Blaine, disegnando una forma poco definita sul braccio di Kurt, “è solo che-”

“È solo che hai paura ed è normale. Inizierei a preoccuparmi se non ne avessi. Ma andrà tutto bene, okay? Vengo con te, ti prometto che non ti lascerò da solo neanche un attimo e alla fine ti stancherai di me e vorrai cacciarmi via. Ma io non te lo permetterò e sarai costretto a rimanere con me per tutto il tempo.”

Kurt si avvicina un po’ in più a Blaine ad ogni parola e quando smette di parlare è praticamente di fronte al suo viso e il moro si alza di scatto, spostandosi di lato quel tanto che basta per non finire con la testa contro quella di Kurt.

“Aspetta, Kurt,” lo prega il più piccolo, stringendosi le braccia interno al petto, “Io non- Mi fa piacere che siamo tornati amici. Perché siamo amici, vero?”

Kurt annuisce, convinto di aver risposto nel modo giusto, invece il morale di Blaine cade a terra a quel suo piccolo gesto.

“Ecco. Se siamo soltanto amici, per favore non fare più queste cose. Questo, ecco- insomma- questo non lo fanno gli amici.”

Quando Kurt risponde che il suo è semplicemente e sinceramente il comportamento di un amico preoccupato Rachel grugnisce, guardando verso Finn con aria di biasimo e gli borbotta in un orecchio, “Tuo fratello è un idiota.”

Poi per enfatizzare il concetto pizzica dolorosamente il suo braccio e Finn deve sforzarsi per non farsi sentire dai due ragazzi quando le risponde, “Ehi! Mica è colpa mia?”

Blaine intanto arriccia le labbra, “Sam non si comporta così.”

“Cosa c’entra adesso Sam?”

Rachel gli pizzica ancora il braccio, “Hai visto? È geloso.”

“Si, lo so,” risponde Finn, mettendole una mano davanti alla bocca, “Adesso però stai zitta. Voglio sentire.”

“Dici che vuoi comportarti come un amico. Sam è il mio migliore amico, la persona con cui io abbia un rapporto più stretto, ho perfino dormito con lui qualche volta. Eppure lui non-”

“Hai dormito con Sam?” Kurt urla e Blaine suo malgrado si accovaccia su se stesso, spaventato dal suo tono.

“Che ti importa, Kurt? Sto dicendo un’altra cosa,” risponde stizzito, cercando di riprendere il controllo della situazione, “Anzi, sto dicendo proprio questo! Sam non fa storie se gli dico che ho dormito con qualcuno-”

“Non so che genere di rapporto deviato abbiate tu e Sam ma-”

“Un amico non fa questo,” conclude Blaine con un filo di voce, mordendosi il labbro inferiore e sforzandosi per mantenere lo sguardo fisso su Kurt.

Finn ghigna quando suo fratello si trova in difficoltà, sapendo che a questo punto Blaine lo ha messo alle strette e Kurt può scegliere se farci la figura dell’idiota o iniziare a dire la verità ed accettare le conseguenze dei propri sentimenti. Reputa suo fratello intelligente abbastanza da sapere quale sia la scelta migliore.

“Ascoltami,” comincia Kurt, prendendo la mano di Blaine tra le sue, “Sto cercando di comportarmi da amico con te perché non riesco a perdonarti per quello che è successo, ma non riesco neanche a starti lontano.”

“Io non voglio esserti amico,” la voce di Blaine sembra quella di un bambino a cui i genitori hanno negato il regalo che aveva scelto per Natale, “Non voglio far finta che mi stia bene. Io ti-”

“Non lo dire, Blaine,” Kurt gli asciuga le lacrime col dorso della mano, incerto su come spiegarsi senza peggiorare la situazione. “Non dirlo, perché io non voglio risponderti. Mi hai fatto del male, Blaine.”

Stavolta è Finn a parlare, “Sembrano due deficienti,” commenta con poco tatto e Rachel lo fulmina con lo sguardo. Per lei sono semplicemente adorabili, anche se Finn non concepisce tutti quei giri di parole e tutto quel dramma, quando tutti sanno che Kurt lo ha perdonato secoli fa e non sta facendo altro che rimandare qualcosa di inevitabile.

Rachel e Finn smettono di lanciarsi occhiate di fuoco quando qualcuno tossisce alle loro spalle.

“Credevo che ci fosse una regola sulla privacy in questa casa,” commenta Carole incrociando le braccia e guardandoli dall’alto in basso, provando a mantenere un’espressione seria.

“Non è come sembra?!” rispondono all’unisono, entrambi poco convinti e meno di due secondi dopo sono costretti ad allontanarsi e tornare in camera.

La cosa peggiore è che per il resto della giornata non possono fare altro che assecondare qualunque cosa Carole chieda loro, terrorizzati all’idea che possa raccontare del loro innocente gesto.

 

Soltanto nel pomeriggio, quando la donna va a lavoro, possono tirare un sospiro di sollievo e decidono di sedersi a guardare la TV in soggiorno. Finn ha già una mano sotto la maglietta di Rachel quando sentono delle urla provenire dalla cucina e con uno scatto improvviso raggiungono la fonte del rumore.

A prima vista non c’è nulla che non va e Finn si guarda intorno confuso, incrociando lo sguardo esasperato di Sam, prima di fermarsi su Kurt e Blaine.

“Ho detto: Posa quel coltello,” ordina Kurt, indicando l’oggetto affilato che ha Blaine tra le mani.

“E io ho detto che lo poserò quando avrò finito di tagliare queste patate.”

Ah, già. Finn si ricorda soltanto adesso che Carole ha chiesto loro di organizzarsi per la cena e che Blaine e Kurt si sono offerti di occuparsene. Certo, se Finn avesse saputo che questo li avrebbe portati a litigare, avrebbe convinto tutti ad ordinare una pizza. Che comunque non sarebbe stata un’idea malvagia viste le abitudini salutiste di Kurt.

“Blaine,” continua Kurt, mantenendo un tono di voce controllato, come se stesse parlando ad un rapinatore che ha una pistola puntata contro il proprio ostaggio, “Posa il coltello. Per favore, potresti tagliarti.”

Blaine grugnisce, pronto a replicare, ma Rachel lo precede.

“Sul serio, Kurt?” gli chiede, prendendogli un braccio e trascinandolo via, “Scusateci un attimo.”

Finn guarda di nuovo Sam, poi guarda Blaine che è tornato ad occuparsi della cena, concentrandosi sugli spicchi di patata come se stesse affettando la testa di Kurt e alla fine segue Rachel e suo fratello.

“Sul serio, Kurt? Posa il coltello perché potresti tagliarti? Ma che ha dieci anni?” domanda Rachel.

Finn rabbrividisce, pensando soltanto ad una cosa. In questo momento non vorrebbe davvero essere nei panni di Kurt! Rachel ha una mano sul fianco, le gambe divaricate, la bocca a papera … è furiosa. Finn lo sa perché in genere è lui a scatenare quel genere di reazioni!

“Rachel, è pericoloso. Forse non capisci.”

“No, forse sei tu che non capisci!” lo rimprovera ancora lei, sedendosi melodrammaticamente e sospirando come se stesse spendendo tutte le sue energie per rendere comprensibile quel concetto all’amico, “Stai parlando con un ragazzo che ha quasi diciotto anni e gli stai dicendo di non usare oggetti affilati perché potrebbe farsi male. Vuoi comprargli le forbici dalla punta arrotondata ed impedirgli di sfogliare da solo una rivista? No, perché anche un foglio di carta potrebbe tagliare.”

“Smettila, non è divertente.”

“E allora vai a chiedergli scusa perché, credimi, per lui è meno divertente che per te.”

Ecco perché la ama. Per questi momenti che valgono più di tutte le volte in cui cerca di convincerlo a mettersi a dieta o diventare vegano come lei. È così brava a prendere in mano le redini della situazione che Finn potrebbe perfino perdonarla per quelle volte in cui lo costringe a prender parte alla messa del sabato pomeriggio.

Sorride appena a Kurt quando con un broncio degno di un cane abbandonato sul ciglio della strada, fa ritorno in cucina.

“Beh? Non vuoi sapere come va a finire?” domanda Rachel seguendo l’amico.

Sono entrambi ad un passo dalla porta quando Sam esce guardandoli in cagnesco.

“Lasciateli un po’ in pace. Potrebbe essere la volta buona,” commenta ed è in quel momento che Finn e Rachel pensano di avere a che fare con un alieno.

Potrebbe essere la volta buona.

Vale la pena di restare a guardare, giusto?

  
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