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Autore: Silviadancer    03/10/2008    1 recensioni
POST JUDGEMENT DAY. E se durante la festa d'addio organizzata da Abby dopo lo scioglimento del team, Tony e Ziva avessero bevuto un pò troppo?... e se la stessa notte, passata insieme, portasse dei cambiamenti inaspettati che li legasse inevitabilmente? Gibbs è riuscito finalmente a riunire il team e Ziva ha un "piccolo" segreto da gestire...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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All'interno dell'ambulanza erano solo i due medici a parlare. Dopo pochi minuti, l'effetto del calmante si impadronì di Ziva, che si era addormentata. Tony le teneva la mano e osservava i due medici somministrarle le prime cure...
< Non si preoccupi... entro 5 minuti saremo all'ospedale > gli aveva detto la giovane infermiera... ma Tony già non l'ascoltava più...
Pensava, e cercava di capire perchè Ziva non gli avesse detto niente: forse non voleva che gli altri la vedessero fragile, forse aveva paura, paura del fatto che non lo avrebbe accettato, paura del fatto che forse non fosse suo, ma lui se ne sarebbe preso cura lo stesso... si... sarebbe stato il loro bambino...voleva creare una famiglia con Ziva e non gli interessava il legame di sangue... “i figli sono di chi li cresce” gli aveva detto Gibbs una volta... e Tony né era convinto.
L'ambulanza si fermò al pronto soccorso dell'ospedale. Scesero la barella dove Ziva era addormentata e si diressero verso la sala operatoria.
< Lei non può entrare > disse gentilmente l'infermiera a Tony.
Il ragazzo baciò Ziva in fronte e a malincuore, le lasciò la mano, che le aveva tenuto per tutto il viaggio. Mentre le porte a vetri si chiudevano dietro di lui, Tony si lasciò andare su una sedia della sala d'attesa, stremato e svuotato. Per la prima volta in vita sua pregò. Non sapeva chi o cosa stava pregando, ma aveva bisogno di rimettersi nella volontà di qualcuno che poteva tutto, che poteva fare questo miracolo per lui... aveva bisogno di credere che erano figli di un Destino superiore, che poteva comandare gli eventi e cambiarli, cambiarli per lui magari...sapeva di non essere credente ma forse quel Dio di cui aveva tanto sentito parlare, questa volta avrebbe teso le orecchie verso di lui e ascoltato le sue preghiere...

Gibbs arrivò dopo circa un'ora. I due trafficanti avevano confessato non appena la porta della sala interrogatori si era chiusa.
Tony vedendolo arrivare di corsa si alzò in piedi e lo avvisò...
< Non si sa ancora niente...capo! > Gibbs si fermò con il fiatone e annuì.
Anche lui si mise seduto su una di quelle scomode sedie... < McGee è rimasto con Abby... non riuscivamo a tenerla buona... >
Tony abbozzò un sorriso...< conosciamo come è fatta Abby ormai... >
Gibbs notò quanta tristezza e dolore c'erano negli occhi del suo agente. Decise di non aggiungere nulla, sarebbe stato inutile cercare di tirargli su il morale. Avrebbe partecipato alla sua estenuante attesa in silenzio.
Mise una mano sulla spalla di Tony e si addossò allo schienale della sedia, mentre il ragazzo appoggiò i gomiti sulle gambe e il viso sulle mani.
Dopo più di due ore la porta a vetri si aprì.
Tony e Gibbs si alzarono in piedi simultaneamente. Il dottore si avvicinò mentre la barella dove giaceva Ziva, ancora addormentata, sotto un lenzuolo bianco, gli passò dietro la schiena. Tony non fece in tempo a vederla perchè il dottore lo trattenne..
< ha bisogno di riposo... > e vedendo il sollievo nel volto di Tony e Gibbs continuò < le abbiamo dovuto fare diverse trasfusioni di sangue, né aveva perso molto... l'abbiamo operata per toglierle le schegge della pallottola e le abbiamo ricucito la ferita... si rimarginerà in pochi giorni... > il dottore notò che Tony aspettava altro... quelle spiegazioni non gli bastavano...< ...il bimbo sta bene... > aggiunse il dottore con un sorriso... dagli occhi di Tony scese una lacrima, che il ragazzo asciugò subito per non farsi notare da Gibbs < quando è arrivata i battiti erano molto deboli... non pensavamo di riuscire a salvarlo......è stato un miracolo! >
Tony ringraziò il dottore, ma in cuor suo sapeva che qualcosa era successo e in questo il dottore sicuramente non c'entrava. Gibbs aveva un sorriso che gli arrivava fino alle orecchie e per la felicità diede due pacche sulla spalla di Tony che quasi lo fecero cadere; prese il telefono e disse...
< aggiorno McGee, se ancora Abby non l'ha tramortito a terra! > e si allontanò, lasciando Tony che guardava sorridendo il panorama della città fuori dalla finestra.
  
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