King si trovava nel suo camerino a pensare. Aveva vissuto molte sfide, affrontandole con coraggio e determinazione. E ora, si trovava lì, a pensare al suo destino. L’ultimo incontro, era stato duro: dovette affrontare Armor King o forse era meglio dire, il secondo Armor King. King pensò alle ferite dello scontro, ai potenti pugni di Armor King e al sangue che gli usciva dalle braccia. “Arrenditi King! Non hai nessuna speranza contro di me” Queste sono state, le parole pronunciate da Armor King. “Scordatelo!” “Come vuoi”. King continuava a sentire i pugni di Armor King, anche se erano passate quattro ore. “Forza! Arrenditi!” “Mai!” e dopo aver detto queste parole, King fece cadere Armor con un calcio. King cominciò, a picchiare Armor facendo, spargere sangue ovunque. L’arbitrò tentò di fermarlo, ma King non si fermava. Solo quando Armor King, svenne dal dolore, si fermò. King aveva le mani sporche di sangue, e il pavimento non lo era da meno. Un ambulanza, arrivò immediatamente. Dei medici, entrarono con una barella, dove misero Armor King. Dopodiché, l’ambulanza partì a razzo verso l’ospedale. King, capì immediatamente, cosa aveva fatto. Allora si incamminò lentamente, verso il suo camerino, chiudendo la porta con forza. Si lavò le mani e si sedette su una sedia. Ora King si sentiva un mostro. Piangeva sotto la sua maschera. Si guardò allo specchio. E lo ruppe con un pugno. Le schegge del vetro caddero a terra. Ma altre rimasero infilzate, nella mano di King. Si toccò la mano dolorante, e cominciò a pensare queste cose “Non sono più, il King di una volta. Ore esiste solo un mostro”. King, guardò verso una delle schegge del vetro e lo schiacciò con un piede. “D’ora in poi non esisterà più King” pensò. Dopodiché, si tolse la maschera e la buttò a terra. Ripensò ai suoi vecchi amici, ed era solo grazie a loro, che riuscì a superare le proprie sfide. “Addio… amici miei” pensò King, e allora uscì fuori dal camerino. Qui vide molti giornalisti, che si stupirono nel vederlo senza la maschera. “Scusi signore, ci può dire perché ha picchiato brutalmente Armor King?” “Perché ha deciso di andarsene, proprio quando stavano per dire il vincitore?” “Perché vi siete tolto la maschera?” King si fermò si voltò e disse “Questo velo posso dire”. I giornalisti trattennero il fiato e la risposta di King, li sconvolse “Ho deciso di non essere più King” e dopo aver detto questo se ne andò. “Un momento ma perché?” “Perché sono un mostro” rispose King. “Aspettate…” ma fu troppo tardi. King salì in macchina e partì. I giornalisti rimasero in silenzio. Poi cominciarono a dare la notizia. I telecronisti arrivarono sul posto. E cominciarono a parlare su questo avvenimento. Uno di loro disse dritto alla telecamera “Oggi un importante lottatore, di nome King, ha deciso di abbandonare la sua carriera di lottatore, dopo aver combattuto contro Armor King. I giornalisti che si trovavano fuori il suo camerino, non hanno ricevuto risposta ma King, ha rivelato di aver abbandonato la sua carriera, per via di aver picchiato a sangue Armor King che in questo momento si trova in un ospedale, dove i medici, dicono che gli dovranno fare parecchi interventi, prima che possa uscire dall’ospedale. Ritornando a King abbiamo scoperto che sta prendendo un aereo per il Giappone. E come uo unico ricordo abbiamo la sua maschera”. Il telecronista allora mostro la maschera di King, che si trovava ancora dentro il camerino, per terra. Intanto all’aereoporto King si volto, dando un ultima occhiata alla città dove ha combattuto e vissuto. Abbasso la testa e sussurrò “Addio”. Poi si diresse verso l’aereo che lo avrebbe portato in giappone. Un’ora dopo King partì, abbandonando per sempre la sua città