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Autore: Felix_Felicis00    19/09/2014    5 recensioni
Victorie si ritrova a passare un Natale alla Tana con Teddy, il suo migliore amico. Il problema? Lei è innamorata di lui. Cosa succederà?
Riuscirà a dichiarare il suo amore per lui, oppure continuerà ad evitarlo?
DALLA STORIA
"Victorie lo guardò andarsene, poi prese le sue cose e si rifugiò nella propria camera, si sdraiò sul proprio letto e lasciò che le lacrime sgorgassero dai suoi occhi, rigandole le guance. Soffocò i singhiozzi nel cuscino, poi andò in bagno, si lavò la faccia, si rifece il trucco e scese in Sala Grande per la cena, con lo stesso sorriso di prima, come se niente fosse successo. “È buffo: da piccola fingevo di piangere, mentre da grande fingo di ridere” pensò amaramente."
Spero che la leggiate in tanti! Mi raccomando recensite!
Un bacione,
Felix
p.s. Buona lettura!
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Teddy Lupin, Victorie Weasley | Coppie: Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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UN NATALE ALLA TANA

Victorie Weasley si appoggiò al davanzale della finestra del salotto, osservando i candidi fiocchi di neve che scendevano lentamente dal cielo. Il terreno era già completamente bianco, così come il cielo, sembrava che tutti i colori fossero improvvisamente spariti. Al contrario, la Tana, era più colorata che mai: l’albero di Natale era abbellito da palline, luci e festoni, il vischio stava quasi sotto ogni porta e tutta la casa era addobbata da ghirlande e oggetti natalizi. Ogni volta che la porta d’ingresso si apriva, una renna di peluche incantata si metteva a cantare, ma doveva essere rotta, visto che, ogni tanto, partiva ugualmente, anche se nessuno era entrato o uscito. Sotto l’albero c’era una montagna di regali, dalle svariate forme e dimensioni, impacchettati con carta colorata e fiocchi giganti, dalla cucina si poteva sentire un ottimo profumo: Molly doveva essere ai fornelli. Victorie sospirò, amava il Natale e ancora di più passarlo in famiglia, ma non riusciva a prendere parte a quell’allegria e gioia che aveva contagiato tutti. Suo nonno, Arthur andava in giro per la casa canticchiando e rifilando dolci e caramelle a tutti i suoi nipoti, Harry e Ron, i suoi zii, giocavano a scacchi magici e, dalla faccia del primo, si poteva capire che il rosso stava vincendo. Ginny ed Hermione dovevano essere in cucina, ad aiutare sua nonna con il pranzo, mentre i suoi genitori condividevano una poltrona davanti al camino, chiacchierando tranquillamente. Percy aveva abbandonato la sua solita aria seria e sfoggiava un caloroso sorriso, mentre aiutava sua moglie ad apparecchiare, George mostrava la sua ultima invenzione a James, Louis e suo figlio, mentre Angelina lo guardava con un sorriso tra il divertito e il rimprovero. Rose battibeccava con Dominique, che voleva pettinarle i capelli, secondo lei “terribilmente disordinati”, mentre Roxanne rideva a crepapelle. Albus scartava una Cioccorana e Hugo cercava di scoprire che regali avesse ricevuto quell’anno, ma con scarsi risultati, visto che ogni volta che si avvicinava all’albero, un adulto lo riprendeva. Molly, Lucy e Lily giocavano a Sparaschiocco, sedute sul tappeto, vicino al camino. Tutti erano allegri e felici, ma lei no e non ci sarebbe riuscita, non dopo quello che era accaduto…


***

Due settimane prima


Nella Sala Comune dei Grifondoro, una ragazza bionda leggeva tranquillamente un romanzo Babbano, seduta su una comoda poltrona rossa, scaldata dal tepore che il camino emanava. Dal ritratto entrò improvvisamente un ragazzo dai capelli azzurri e gli occhi verde prato, sul volto si aprì un sorriso caloroso alla vista della ragazza. Teddy Lupin le si avvicinò e si mise dietro le sue spalle, poi le sussurrò in un orecchio:

- Ancora a studiare? –
Victorie Weasley sobbalzò, poi si voltò e gli sorrise.
- No, leggevo –
- Ah, sì? E cosa? –
- Un romanzo Babbano, me l’ha regalato nonno Arthur… -
- Bello? –
La ragazza annuì, chiuse il libro e gli fece cenno di accomodarsi sulla poltrona accanto alla sua, lui obbedì.
- Stai bene? – chiese Victorie diretta al suo migliore amico.
- Io? Ehm…certo, perché non dovrebbe? –
- Ti vedo pensieroso… -
- No, ti sbagli! –
- Io non sbaglio mai! – rispose lei con un sorriso di sfida sul volto
- Beh, questo è vero! Okay, hai ragione, stavo pensando a come dire una cosa ad una persona – ammise il ragazzo
- È una cosa importante? –
- Sì, molto – confessò
- E la persona è una persona importante? –
- Moltissimo, più di qualunque cosa –
- Se anche per questa persona sei importante, vedrai che sarà facile! –
- Tu non capisci, questa cosa potrebbe cambiare completamente il nostro rapporto, anzi lo cambierà sicuramente, o in bene o in male! –
Victorie lo guardò negli occhi, cercando di capire cosa le nascondesse l’amico.
- Stai parlando di una ragazza che ti piace? –
- No, sto parlando di una ragazza di cui mi sono innamorato… - le rispose arrossendo
Viictorie deglutì, mentre una fitta la colpì allo stomaco. Era gelosa, ma non poteva esserlo, non del suo migliore amico. Sapeva che quello che provava per lui, prima o poi le si sarebbe ritorto contro. Avrebbe dovuto stroncare i propri sentimenti sul nascere, invece di ignorarli e lasciarli crescere. Si era innamorata. Innamorata del proprio migliore amico, cosa poteva esserci di peggio? E per di più lui, ora, aveva perso la testa per una ragazza, una ragazza che non era lei, sentiva che le cose non potevano andare peggio di così.
- Vedrai che ricambierà, chi non si innamorerebbe di Ted Remus Lupin? –
- Solo lei, forse – rispose lui, con un sorriso amaro
- No, vedrai! Sei un bel ragazzo, dolce, simpatico e intelligente, è difficile trovare tutte queste caratteristiche insieme, lo sai? Prova a chiederle di uscire e io non mi stupirei se lei dicesse sì! –
- È più complicato di quanto tu creda! – fece lui, prima di sparire su per la scala che portava ai dormitori maschili.
Victorie lo guardò andarsene, poi prese le sue cose e si rifugiò nella propria camera, si sdraiò sul proprio letto e lasciò che le lacrime sgorgassero dai suoi occhi, rigandole le guance. Soffocò i singhiozzi nel cuscino, poi andò in bagno, si lavò la faccia, si rifece il trucco e scese in Sala Grande per la cena, con lo stesso sorriso di prima, come se niente fosse successo. “È buffo: da piccola fingevo di piangere, mentre da grande fingo di ridere” pensò amaramente.

***

Aveva evitato Teddy fino alle vacanze di Natale, quando, finalmente, era tornata a casa. Ogni volta che lui aveva provato a parlarle aveva inventato scuse banali e in quell’ultima settimana di scuola le conversazioni con lui si erano limitate a saluti, cenni del capo e frasi brevi. Per fortuna erano arrivate le vacanze, così non l’avrebbe dovuto incontrare, ma si era sbagliata, infatti aveva saputo che ci sarebbe stato anche Teddy al pranzo di Natale e questo era, per lei, un gran problema. Come avrebbe fatto a guardarlo negli occhi? A parlargli, come se non fosse successo niente? Una voce la riscosse dai suoi pensieri:

- Victorie, vieni ad aiutarmi con questi addobbi! – la chiamò sua madre che, sopra una scala traballante, cercava di appendere l’ennesima ghirlanda.
La ragazza sbuffò, ma poi disse:
- Arrivo, mamma! –

***

L’ora di pranzo era arrivata e il clan  Potter-Weasley al completo aveva già preso posto a tavola, Molly ultimava le ultime cose, prima di cominciare a servire l’antipasto. Tutti stavano chiacchierando tranquillamente tra loro, chi di Quidditch, chi di lavoro, chi di viaggi, chi di scuola, mentre Victorie se ne stava in silenzio con lo sguardo fisso nel vuoto. Ad un certo punto il campanello della porta suonò e James si affrettò ad andare ad aprire, l’odiosa renna cantante coprì la conversazione che ebbero il ragazzino e chi aveva suonato alla porta, così dovettero aspettare che la persona entrasse in cucina, prima di scoprire chi fosse. Ted Lupin comparve nella sala, con tanto di cappotto, cappello, guanti e sciarpa coperti di neve, seguito da un James, che sembrava più che felice di vederlo. Victorie lo osservò per un attimo e non poté fare a meno di pensare a quanto fosse bello, anche così infreddolito e pieno di neve, scosse la testa e spostò lo sguardo sul suo piatto ancora vuoto.

- Oh, Teddy, caro! Ti stavamo aspettando! Su, togliti questa roba e poi vieni a sederti con noi! Sei dimagrito, ragazzo…hai bisogno di mangiare qualcosa! – lo accolse Molly, abbracciandolo.
Il ragazzo le sorrise calorosamente e, dopo essersi spogliato, prese posto a tavola. Tutti lo salutarono e lo accolsero calorosamente, tutti meno che Victorie, la quale evitava il suo sguardo.
- Nonna Adromeda vi saluta e vi augura un buon Natale! –
- Perché non è venuta? C’era posto anche per lei! – disse Arthur
- Oh, alcune sue amiche l’hanno invitata a passare la giornata con loro e, visto che non le vedeva da tempo, ha accettato – spiegò il ragazzo
- Capisco. Teddy, che ne pensi di rimanere anche a dormire? Qui alla Tana c’è tanto spazio e poi sarebbe un’occasione in più per stare con noi! I bambini ti vedono come un fratello più grande e so che tu e Victorie siete molto amici, che ne pensi? Rimangono qui tutti, manchi solo tu! – propose Molly
- Non saprei, non vorrei darvi ulteriore fastidio –
- Ma tu non dai mai fastidio, Teddy! Inoltre ci saranno solo i ragazzi, visto che i genitori non ci stanno e tornano nelle loro case… potresti dormire in camera con James e Fred! –
- Sì, dormi con noi! Così puoi raccontarci tutte quelle storie divertenti! – esclamò James e Fred, al suo fianco, annuiva
- Va bene, mi avete convinto, resterò! –
Victorie sbiancò e Fleur se ne accorse, perché le domandò:
- Victorie, tesoro, stai bene? –
Teddy la guardò preoccupato, così come quasi tutte le persone presenti. Lei annuì, poi disse:
- Sì, certo… Sto bene! Vado un secondo in bagno –
Si alzò da tavola e una volta raggiunta la sua meta, si guardò allo specchio: una ragazza dai lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri ricambiò lo sguardo. Era bella, tremendamente bella, e lei lo sapeva, ma non aveva mai sfruttato questa cosa, in nessun modo. Dopo essersi sciacquata la faccia e sistemato il trucco, tornò a tavola, con un sorriso tirato sul volto. Il resto del pranzo passò in modo tranquillo, Molly riempì figli, nipoti, generi, nuore e chi più ne ha più ne metta di cibo, fino a farli scoppiare, George rallegrò la tavolata con le sue battute e barzellette, bambini e adulti si divertirono molto. Persino Victorie riuscì a sorridere un po’, dimenticandosi della presenza di Teddy e dei suoi problemi con lui. Finirono di mangiare solo alle quattro del pomeriggio, quando anche l’ultima fetta di dolce sparì dal vassoio grazie a Ron.
- Ma come diavolo fai a mangiare così tanto? Questa era la quarta fetta! – esclamò Ginny con uno sguardo di disgusto sul volto
- È come quella cosa che usano i Babbani per pulire, quella cosa che aspira tutto! – disse Arthur
- Come un’aspirapolvere… - spiegò Harry
Ron li ignorò, continuando a divorare il suo dolce. Dopo aver sparecchiato e lavato i piatti con la magia, gli adulti si accomodarono davanti al camino per brindare con una bottiglia (l’ennesima) di Vino Elfico, invece bambini e ragazzi uscirono all’aperto per giocare con la neve, anche Victorie uscì, decisa a non perdersi la tradizionale battaglia a palle di neve. Il pomeriggio passò così, tra canti di Natale, regali, sorrisi e battute, tra giochi, partite di scacchi, maglioni alla Weasley e foto ricordo, tra una battaglia di neve e l’altra, tutto sommato un bel pomeriggio. Quella sera nessuno sfiorò del cibo, avendo già mangiato per quattro Natali e tutti andarono a dormire abbastanza presto, vista la lunga giornata appena trascorsa.

***

Victorie Weasley si rigirava nel proprio letto, senza riuscire ad addormentarsi, ad un certo punto decise di scendere di sotto, per prendersi qualcosa di caldo da bere. Indosso aveva solo una felpa di un bel po’ di taglie in più della sua, che le arrivava a metà cosce, aveva abbastanza freddo e le guancie arrossate lo dimostravano. Fregandosi  le gambe con le mani, per riscaldarle, raggiunse il fornello e cominciò a preparare un po’ di cioccolata calda. Poco dopo, sentì qualcuno scendere dalle scale, era Teddy,  che, non riuscendo a dormire, aveva avuto la stessa idea della ragazza.

- Oh – disse lei, quando la raggiunse in cucina
- Ciao, Vic –
- Teddy –
Poi si voltò e continuò a mescolare la cioccolata, senza aggiungere altro.
- Non riesci a dormire? – chiese il ragazzo
- No… -
- Nemmeno io. Cosa prepari? –
- Cioccolata calda, ne vuoi anche tu? –
- No, grazie… -
Il silenzio ricadde di nuovo nella stanza, Victorie si versò in una tazza  la bevanda e cominciò a sorseggiarla. Teddy si appoggiò tavolo di legno e la guardò, sorridendo dolcemente.
- Perché sorridi? – domandò lei
- Perché sei bellissima con solo quella indosso felpa, tutta infreddolita e con la bocca sporca di cioccolata! –
Victorie arrossì e poi mormorò:
-Ti ricordi di chi è questa felpa? –
- Certo! È la mia! Te la prestai l’anno scorso, quando ti era venuta in mente la brillante idea di uscire dal castello nonostante diluviasse! –
- Mi aveva appena lasciata il ragazzo che credevo di amare, mi sembra un’ottima motivazione! – lo interruppe lei
- E poi, quando te l’ho richiesta, hai detto che ti piaceva troppo e che non me l’avresti più ridata! –
Victorie scoppiò a ridere, ricordandosi di quel momento e Teddy non poté fare a meno di pensare a quanto fosse bella la sua risata.
- Mi sta bene, però! – esclamò lei facendo una giravolta su sé stessa.
- Certo, se vuoi mettere in mostra tutte le gambe! –
- Hai qualcosa contro le mie gambe? E poi tu sei il primo ragazzo, escluso mio fratello, che mi vede vestita in questo modo! –
- Non ho niente contro le tue gambe, era solo per dire che non mi sembra la cosa più adatta da indossare in inverno! –
Victorie scrollò le spalle e bevette un altro sorso di cioccolata.
- Vic, posso farti una domanda? –
- Certo… -
- Perché mi stai evitando da un po’? –
- Io…io non ti sto evitando… -
- Non dire bugie, lo sai che io capisco quando menti! –
- Okay, hai ragione, ti stavo evitando, perché tu mi hai detto una cosa, un po’ di tempo fa, che mi ha spinto a fare questo… -
- E cosa avrei detto, per Merlino? –
- Haidettochetiseiinnamorato –
- Vic, se parleresti un po’ più lentamente, io, comune mortale, con un udito pressoché normale, poteri capire! –
- Hai detto che ti sei innamorato! –
- E tu sei gelosa? –
- Io…beh, sì… - rispose lei arrosendo
-  Tranquilla, tanto non avrò mai il coraggio di dirglielo, quindi avrai il tuo migliore amico tutto per te! –
- Ma cosa hai capito? Io non sono gelosa in quel senso. Io sono gelosa…sono gelosa perché…oh, al diavolo! Teddy, io mi sono innamorata di te. Esatto, mi sono innamorata del mio migliore amico! Da quando? Da questa estate, quando ti ho visto mentre baciavi quella ragazza mora, da quando ho capito che quel sentimento che provavo era gelosia, da quando ho capito che voglio che tu sia solo mio, da quando non posso vivere senza il tuo sorriso, da quando solo un tuo abbraccio può migliorarmi l’umore, da quando la tua presenza nella mia vita è diventata più importante di qualunque cosa, da quando ad ogni tuo complimento arrossisco, da quando i miei pensieri si concentrano solo su di te, da quando persino ti sogno, da quando se ti guardo penso solo a quanto vorrei baciarti! Cavolo, Teddy, io mi sono innamorata di te! –
Le lacrime rigavano il volto della ragazza, che nemmeno sapeva il perché stesse piangendo. Lui, invece, la guardava con gli occhi spalancati dalla sorpresa.
- Vic, io… -
- No, non c’è bisogno che tu dica niente! So già quello che tu provi per me, insomma siamo solo amici e lo siamo sempre stati! Non so che mi abbia preso, non avrei dovuto dirtelo! Ora ho rovinato il nostro rapporto, quanto sono stupida! Spero che potremo restare amici ugualmente, io ci tengo a te! Però se tu non volessi, io capi… -
- Ora basta parlare, d’accordo? – la interruppe Teddy
- Ma non possiamo non parlarne! –
- Invece sì e te lo dimostrerò! –
Il ragazzo le mise le mani sui fianchi e l’avvicinò a sé, talmente vicino che i loro nasi si sfioravano, la guardo negli occhi e poi annullò le distanze delle loro labbra, coinvolgendola in un dolce bacio appassionante. Lei rimase immobile per un momento, ma poi ricambiò il bacio, passandogli una mano tra i capelli azzurri. Quando si separarono avevano entrambi il respiro affannato e le gote rosse.
- Ti amo, Victorie Weasley! Ti amo da impazzire! –
- Anche io… - riuscì a dire lei, prima di essere trascinata in un altro lungo bacio.
Teddy la sollevò delicatamente e la fece sedere sul tavolo, poi si avvicinò a lei e Victorie gli circondò la schiena con le gambe, tutto questo senza separarsi nemmeno per un istante.
- Sai, ripensandoci questa cioccolata mi sembra molto buona, quindi ne berrei una tazza molto volentieri.
Victorie, con i capelli spettinati, le guance arrossate e il fiato corto, sorrise e stampò un dolce bacio sulla guancia di Teddy, per poi scendere dal tavolo e preparagli un po’ della bevanda che lui le aveva chiesto.
- Non ti ho ancora dato il mio regalo di Natale! – esclamò il ragazzo ad un certo punto, battendosi un mano sulla fronte
- Non importa, non è necessario! –
- Certo che sì, invece! Aspettami, vado a prenderlo! –
Quando il ragazzo tornò, con sé aveva una scatolina blu. L’aprì, mostrandole una stupenda collana argento, il ciondolo era un cuore a metà e c’era incisa una “T”.
- Io ho l’altra metà, uso quel ciondolo come portachiavi. Se te l’avessi dato oggi, ti avrei detto che è un regalo d’amico, ma ora posso dire la verità! –
- Teddy, è bellissima… Io non so cosa dire! –
- Un “grazie, ti amo tanto!” può bastare – suggerì lui
Victorie non disse niente e lo baciò dolcemente, poi il ragazzo le legò la collana attorno al collo e si scambiarono l’ennesimo bacio. Vennero interrotti da un odore di bruciato.
- Oh, no! La cioccolata! –
- Vic, sei una pessima cuoca! – le disse ridendo


SPAZIO AUTRICE

Ciao mondo!
Okay, so che se sta leggendo qualcuno che segue qualche mia storia o a cui devo recensirne una mi starà odiando, visto che sono in ritardo! Ho tre fan fiction in corso e mi metto a scrivere questa roba, sì sono davvero pessima! Comunque abbiate fede (da quando parlo così? O_O? ) che prima o poi farò tutto!

Cos’è quella roba qui sopra? Beh, non lo so nemmeno io! L’avevo scritta un po’ di tempo fa e mi ero persino dimenticata della sua esistenza, l’ho ritrovata solo oggi e ho voluto farla leggerla a mia sorella e le è piaciuta e mi ha detto di pubblicarla, quindi sappiate che è solo colpa sua (o merito? Ahah sogna Felix!) se siete qui. E’ una Teddy/Victorie ambientata a Natale (ma va?) prima che tutti i piccoli del Clan Weasley Potter andassero ad Hogwarts. Non ho mai scritto su di loro né sulla nuova generazione, ma mi sono buttata. Sono entrambi Grifondoro, in alcune fan fiction Victorie è Corvonero, ma io non ce la vedo. Va beh, io non ho altro da dire (e menomale!) spero che vi sia piaciuta!


Vi chiedo solo una cosuccia, che ne dite di lasciarmi una recensione? Eh? Eh? Eh? Guardate che vado avanti con gli “eh?”! Su, dai, che vi costa? Se siete autrici mi capirete, sapete quanto è bello sapere cosa ne pensa la gente del proprio lavoro e se la critica fosse neutra o negativa, beh, ti aiuterebbe a migliorare e a crescere! Se non siete autrici, allora non so cosa dire, ma sappiate che mi fareste un grandissimo piacere, voglio sempre capire cosa ne pensa la gente di quello che scrivo.


Detto questo penso che possa anche lasciarvi e concludere qui!

Un bacione,
Felix
  
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