Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: Sathys    20/09/2014    1 recensioni
Quante ribellioni ne contiene una sola?
Quante persone dovranno soffrire o morire pur di salvarne altre? Chi, invece, vivrà?
Quanto può essere forte l'amore, l'amicizia o la famiglia, difronte alla distruzione?
Se leggere della ribellione della Ragazza di Fuoco non vi ha stancato, dovreste voler sapere anche cosa accadeva dietro le quinte, sia nei distretti, sia in capitale, sia nel Tredici. Buona lettura.
Genere: Azione, Drammatico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sì Questo capitolo è uscito relativamente presto... la scuola a volte non è così male se mi da dei buchi e supplenze per scrivere.
Bando alle ciance (?) eccoci ai prestavolti (stavolta vi tocca aimè)
Ryen  (22 anni)
Leon (19 anni. Sì adesso viene solo nominato, ma lo incontreremo ancora)
 
Light Steiner - Capitol City
Siamo in tre nell'ufficio di Snow. Io, il presidente e Violet. Vorrei davvero sapere cosa sta saltando in testa a questo grand'uomo ultimamente. 
La riunione deve ancora iniziare ma sia io che la mia collega sappiamo già di cosa lui ci voglia parlare.
-Sedetevi prego.- ci invita Snow indicandoci le due poltrone davanti alla sua scrivania. 
Scambio un'occhiata con la pacifricatrice al mio fianco e decidiamo di sederci di controvoglia. Nessun Steiner ha mai amato sedersi lì. Tra me e mio fratello per le Zone, mia sorella per fare la prostituta e l'altra per essere avvertita di fare attenzione, non ci è mai andata bene. Come se non bastaste il forte odore di sangue che aleggiava nella stanza aveva fatto assumere a Violet, già pallida per la situazione, un colore verdastro, che probabilmente ho anche io.
Sospiro trovando il coraggio di guardare il presidente negli occhi anche se da fuori può sembrare un gesto piuttosto naturale. Infondo sono pur sempre un ventitreenne e sono a capo dei pacificatori. Devo dimostrare di essere sicuro di me.
-Volevo parlavi della Water Zone. Il giuramento, di entrambi i pacificatori, quelli e normali e quelli speciali, deve essere fatto nel giro di una settimana.
Io deglutisco, ma prima che possa aprire bocca, Violet inizia a parlare -Non sono pronti! Nessuno lo è!- esclama sporgendosi in avanti. 
Per un attimo mi attraversa una stranza sensazione che è mista tra paura per la sua avventatezza e apprezzamento per il suo coraggio nell'essere così diretta.
-Ah no? Vuoi dire che in tutti questi anni Light, non avete fatto nulla lì dentro?- chiede tranquillamente il presidentente spostando lo sguardo dalla mia collega a me. 
La mia gola si secca immediatamente ma trovo lo stesso il coraggio di rispondere -Presidente, molti di loro sono ancora instabili. Non possiamo rischiare che le persone e gli altri se ne accorgano per un giuramento. Soprattutto un ragazzo.
Violet sospira scuotendo la testa -Leon Fènder non sarebbe in grado di reggere. Non riusciamo mai a capire cosa pensa, potrebbe risultare pericoloso per la capitale! Non possiamo rischiare che mandi tutto all'aria per un semplice giuramento.-
-Quando lei ha giurato di mantenere fedeltà alla capitale, lo riteneva semplice signorina Gorge?- domanda con un tono sprezzante. 
Lai rimane spiazzata per un attimo. Snow non ha mai apprezzato la sua famiglia e basta guardare i fratelli per intuirlo, costretti a prostituirsi per il suo profitto. Violet, fortunatamente è l'unica che si è salvata, ma il presidente trova sempre un'occasione per affondarla. E io spero che non accada. 
-Lei non intendeva questo Presidente. Violet sta solo dicendo che si dovrebbe aspettare ancora un po' per una cosa così semplice nell'essere fatta ma così importate da sostenere.- la difendo prima che possa parlare ancora.
Snow fa una smorfia di disappunto ma alla fine sembra non importarsene perché ci congeda con un gesto veloce della mano.
Noi ci alziamo, ma non appena le nostre mani trovano contatto sulla maniglia della porta, lui parla ancora -Tra una settimana Steiner.-

Violet Gorge - Capitol City
E' passata esattamente una settimana dall'avviso di Snow, e nonostante i nostri avvisi, miei e di Light, lui non ha voluto sentir ragione. 
-Spiegami ancora perché devo accompagnarti al giuramento. Sai che odio questo schifo.- sentenzia Mirum spalmandosi addosso il fondotinta per coprire i tatuaggi. Non è mai troppo contento di essere presente alle occasioni ufficiali, che ultimamente capitano troppo spesso.
-Perché uscire ti fa bene e poi sei un pacificatore anche tu. Mi servi per fare scena e incutere timore ai novellini.- rispondo trattenendo una mezza risata, probabilmente nervosa. Gli dei solo sanno cosa accadrà oggi.
-Sei tu che devi leggere il giuramento.- risponde lui finendo di infilarsi la tuta.
-E tu sarai dietro di me, a guardare tutti con sguardo minaccioso.-
Mirum fa roteare gli occhi e per la prima volta dopo quasi un anno, riesco a vedere un sorriso sincero sul suo volto. 
-Light mi ha convocato nel suo ufficio ieri sera.- dice ad un tratto. 
Io chiudo la zip avvicinandomi a lui -E?- sprono incrociando le braccia al petto.
-Mi ha chiesto se avevamo rapporti sessuali.- sembra divertito, anche se a me la situazione non mi risulta molto buona. 
Se dovessero anche solo pensare che noi siamo innamorati, sarebbe la fine. 
-E tu che hai risposto?- chiedo preoccupata. 
Lui mi guarda negli occhi e sul suo viso compare il sorriso sghembo che non vedevo da troppo tempo ormai -Gli ho detto di sì.-
-Cosa?- esclamo allarmata -Mirum cosa diavolo ti salta...-
La sua risata finisce per uccidermi le parole in gola. Io lo guardo malissimo indecisa se essere preoccupata o sparargli un colpo in testa -Mirum!-
-Sta tranquilla. Non ha detto nulla, ma sembrava geloso.-

Il giuramento prosegue senza un minimo intralcio. Tutti i pacificatori, normali e speciali, non sbagliano una sola parola. 
Mentre leggo il mio sguardo e quello di Light è fisso sulle divise nere sul fondo. Nessuno si muove, nessuno fa una piega. Non possiamo vedere se stanno parlando davvero, ma i gesti li fanno ugualmente. 
Passo il foglio a Light per permettergli di leggere la fine e noto che la sua mano è piuttosto sudata. Non so perché, ma non posso fare a meno di pensare alle parole di Mirum. Però poi mi ricordo della situazione in cui siamo e capisco che il nervosismo è sicuramente dovuto a quello.  
-Giuro, di servire la Capitale, qualsiasi scelta intraprenda.
Ripetiamo tutti quelle parole. Sento persino la voce di Mirum e Lucas alle mie spalle. Se mi concentro riesco a percepire anche la mia.
-Giuro di difendere il giusto e di prestare servizio fino a che mi sarà possibile. Giuro di rinunciare all'amore e ad una nuova vita finché indosserò questa divisa. Giuro di collaborare ogni qualvolta mi sarà richiesto.-
Il mio tono è piatto come quello delle persone che mi stanno attorno. Sembra persino che ci costi fatica ripetere cose in cui crediamo. O forse dovremo credere.
-Giuro di vivere per la nazione, e per nessun'altro.-
Ryen Gorge - Distretto Due.
Non appena torni a casa ti assicuri che la porta sia ben chiusa e corri in cucina a versarti un bel bicchiere di vino bianco. Non hai mai sopportato quello rosso, forse perché ti ricorda troppo la tua famiglia. L'unica persona che ti è stata vicino, quando era possibile, è stata tua sorella. Per il resto, ti sei dovuta arrangiare. Nemmeno i tuoi vicini ti sopportano, ma tra i vincitori del Due, sfidi a vedere chi si sopporti veramente.
Ti siedi sul divano, scostandoti i capelli dal viso e mettendoli dietro le orecchie. Il tuo caschetto si è allungato e dovresti farlo accorciare. 
Sospiri mentre accendi la tv. L'altro ieri eri stata in capitale per vedere in diretta il giuramento nonostante Violet ti avesse pregato di non farlo. Pensi che evidentemente non voleva un incontro tra te e il tuo adorato fratellino, come se già non fosse capitato durante il corso di questi sei anni. Cioè da quando ti sei offerta volontaria per i giochi, e sei tornata da vincitrice, rendendo onori alla tua famiglia. Avevi sedici anni all'epoca, ed eri troppo giovane per capire cosa avevi fatto.
Sospiri rendendoti conto di quanto questi anni ti abbiano cambiata, in meglio speri. 
Il telecomando non sembra decidersi di cambiare canale e alla fine ti alzi per spegnere. Però poi, non appena noti il sigillo di Panem, cambi idea.
E' il presidente che compare dal proiettore che fa da tv, e decidi di ascoltare. Infondo si tratta dell'edizione della memoria, e non puoi fare a meno di non ascoltare l'avviso che verrà dato per i prossimi tributi. Sei tu a dover fare da mentore, no?
No. Non quest'anno.
-Nel settantacinquesimo anniversario, affinchè i ribelli ricordino che anche il più forte tra loro non può prevalere sulla potenza di Capitol City, i tributi maschio e femmina saranno scelti tra i vincitori ancora in vita.-
Per l'edizione della memoria saranno chiamati tutti gli ex vincitori. 
Rimani sbigottita, per un attimo vorresti anche urlare, ma alla fine, versi il vino sul proiettore, guardando, con sguardo assorto, la piccola nuvoletta di fumo che sale verso l'alto.

Niamh Steiner - Capitol City
Odio dover camminare troppo dopo un allenamento. In verità odio anche quello che sono costretta a fare dopo un allenamento, ma cerco di non dimostrarlo. O la gente che mi fissa potrebbe capirlo. Anche se alla fine non penso che interessi davvero a tutta Panem quello che faccio fuori dagli spettacoli.
Varcando la soglia dell'hotel mi chiedo se il ragazzo biondo che intravedo alla hole con un braccialetto rosso sia il mio compagno di avventure per questa giornata. 
Oggi nessuno aveva richiesto Finnick, non dopo l'annuncio di ieri. Nessuno di noi si sarebbe mai azzardato a farlo. Non gli avevo nemmeno inviato un messaggio per non disturbarlo. Non me la sentivo, non voglio che muoia o che sia costretto ad uccidere per una seconda volta. Lui mi ha aiutato in troppe cose in questi anni e sapere che il mio migliore amico possa tornare in quell'inferno non mi fa stare bene. 
Mia sorella aveva ragione. Questa nazione ha bisogno di essere distrutta una seconda volta per poter rinascere davvero.
-Stanza numero sette.- dico appoggiando la borsa sul bancone -Tu devi essere Florian. Piacere, Niamh.- sorrido allungando una mano per stringerla. La stretta che ricambia è decisa e credo che sarà un valido sostituto a Finnick, almeno per oggi.
-Sì, anche se io so già chi sia tu.- risponde con un sorriso. 
Io rido mentre iniziamo ad avviarci verso gli ascensori, sapendo che non accadrà più tra pochi minuti.

-Ti va un caffè?- domanda scendendo le scale dell'hotel in tutta fretta insieme a me. Evidentemente neanche lui ha tutta questa voglia di farsi beccare.
-Se offri tu, perché no. Dobbiamo recuperare le energie, basta che non ci provi con me, il mio ragazzo è parecchio geloso.- rispondo sorridendo cercando di ignorare il magone che mi prende nel nominare Cloke dopo quello che è successo con uno stratega pochi minuti fa.
Florian si lascia sfuggire una risata mentre schizziamo fuori dall'albergo dirigendoci nel bar di fronte.
Alla fine scegliamo comunque una stanza appartata. Non voglio fare scoop e far arrabbiare Cloke, dal momento che crede che io debba allenarmi.
-Comunque tranquilla.- mi rassicura Florian mentre si siede sulla piccola poltrona cliccando l'opzione del caffè sul menù impiantato nel tavolino -Le donne non sono proprio il mio genere.-
Stavolta tocca a me ridacchiare -Non si direbbe...- sussurro scegliendo il caffè amaro.
Quando alzo lo sguardo per fissarlo negli occhi però, noto il suo sguardo è leggermente cambiato. I suoi occhi, troppo blu, sono fissi nei miei e sembra che voglia fulminarmi da un momento all'altro. Qualcosa mi dice che sono nei guai.
Deglutisco -Stai bene?-
-Niamh. Ho bisogno che tu mi ascolti adesso.- fa lui incrociando le mani sul tavolo.
Io annuisco inarcando le sopracciglia e aspetto che riprenda a parlare.
-So che di te posso fidarmi. Skene ti ha mai dato nulla?- domanda spostando il suo sguardo sulla cameriera che viene a portarci le due bevande.
Io aspetto che esca per rispondere e qualcosa mi dice che faccio bene -Dipende. Che intendi?-
Lui sospira chiudendo gli occhi per pochi secondi -Tua sorella prima di morire gli ha lasciato un pacco.-
-Cosa? Tu come sai...?- mi blocco non appena lo vedo alzarsi rovesciando la sua tazzina sul tavolo per sporsi verso me. 
-Non vengo della Capitale Niamh. E' importante.- aggiunge lui a pochi millimetri dal mio viso.
Posso affermare con certezza che non so più niente al momento. 
Sbatto gli occhi più volte cercando di capirci qualcosa, e l'unica cosa che riesco ad afferrare è che Florian sia una spia.
Ad un tratto ricordo una bustina versata nel bicchiere di Champagne nella camera e capisco che non era la solita droga che si usa spesso nel giro -Tu hai ucciso quello stratega.- mormoro deglutendo una seconda volta. 
Lui annuisce ma prima che possa succedere altro, la porta si apre e Florian scappa via nello stesso modo in cui siamo corsi fuori dalla stanza.
Al suo posto entrano due ragazzi, un ragazzo e una ragazza. Sembrano preoccupati a dire la verità e si mettono a sedere sul tavolo dietro a quello dove sono ancora seduta io. 
Inizio a provare una strana sensazione. Non capisco perché questo Florian è piombato proprio adesso nella mia già schifosa vita e non capisco perché Skene abbia deciso di nascondermi quel pacco ancora dopo un anno. 
-Voglio tornare a casa.- la voce della ragazza alle mie spalle mi colpisce. Sembra familiare, anche se non ho mai sentito quella tonalità. 
Decido di alzarmi e tornare nel palazzo Steiner, ma quando li guardo, riesco a riconoscere lui. E' il ragazzo che spaccia morfamina nel Distretto Sei. Cloke me ne aveva parlato una volta. Infondo erano rivali, ma mi chiedo cosa ci facciano due persone dei distretti qui in Capitale. Mi mordo il labbro sperando che non siano spie anche loro. 
Lui è così diverso dalla foto che mi fece vedere Cloke. Le sue labbra, prima sorridenti, adesso sono piegate in un sorriso amaro e lo stesso vale per l'espressione dei suoi occhi. Appaiono entrambi distrutti in realtà. 
Però non posso fare a meno di notare lei. E' davvero bella, nonostante i suoi occhi appaiano tristi al momento. Il suo viso assominglia a qualcuno, che riconosco essere il mio ragazzo.
Sospiro scuotendo la testa mentre uscendo dalla stanza senguo la direzione che le mie gambe decidono di prendere correndo. Casa di Skene.
---

Eccoci giunti alla fine. Okay un altro capitolo è finito e spero sempre che vi sia piaciuto (sono sempre ripetitiva alla fine...) e poi... bho. Premetto che il pezzo di Niamh non mi ispira particolarmente, ma nella mia mente malata doveva succedere in questo modo il loro incontro, quindi... oh amen! Male che va mi rifarò nei prossimi capitoli.
Alla prossima!

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: Sathys