Libri > Shadowhunters
Segui la storia  |       
Autore: tini fray    20/09/2014    6 recensioni
TRATTO DAL 18esimo CAPITOLO
"Alec sorrise in modo beffardo e lo stregone non riuscì a ribattere quando si avvicinò lentamente fronteggiandolo.
Il cervello di Magnus aveva staccato la spina ed era andato alle Hawaii con un volo diretto da Idris.
Alec non sembrava... Alec."
Ambientato alla fine di COLS.
E se nuove persone entrassero a fare parte della vita del cacciatore moro e Magnus, geloso più che mai, non fosse più così sicuro della sua decisione?
Malec/Clace/Sizzy
SPOILER DI TMI E DI TID
*FANFICTION IN REVISIONE DAL PRIMO CAPITOLO*
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Jace Lightwood, Jonathan, Magnus Bane, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

~~Note dell’autore: vorremmo precisare da ora che, se volete, mentre leggete questo capitolo potete ascoltare come sottofondo “Don’t” di Ed Sheeran perché ci ha dato l’ispirazione per la composizione di questo brano.

La musica che esplodeva dalle casse si propagava nella stanza in un modo perfetto, quasi come se si stessero utilizzando delle cuffie.
Alec non aveva mai adorato troppo la musica dei mondani, ma doveva proprio dire che le canzoni che aveva scelto Isabelle erano davvero orecchiabili.
E poi c'era Simon, che faceva qualcosa che doveva sembrare ballare, a tempo con la musica, che era uno spettacolo da non perdere.
Soprattutto perché in quel momento stava muovendo la testa dall'alto verso il basso e gli erano caduti perfino gli occhiali nel punch.
E avere un Simon ceco in giro per una sala piena di gente, non del tutto affidabile, ovviamente invitata da Izzy, non era il massimo.
Soprattutto quando finiva addosso a delle ragazze e Isabelle doveva andare a recuperarlo.
Alec decise che quello spettacolo era diventato troppo quando Simon, cercando la sedia a tentoni, era inciampato nella sedia stessa ed era caduto con la faccia in una torta.
Si avvicinò al buffet ma, dato che il cibo nei piatti era di dubbia provenienza, optò per una fetta di torta al limone cucinata da Maryse, sperando di non ritrovarci dentro qualche sostanza che trasformava in un topo o faceva diventare blu.
Presa una fetta di torta, si versò in un bicchiere un po’ di punch sperando che non fosse la stessa ciotola in cui erano caduti gli occhiali di Simon.
Osservò la Sala e individuò un tavolo un po’ lontano dagli altri, ma non troppo distante da quello di Jace, Isabelle e Simon.
Mentre andava a sedersi osservò Raphael "approcciarsi" con una cacciatrice bionda.
Si sedette poggiando il piatto sul tavolo.
Rise quando la ragazza mostrò al vampiro una boccetta di quella che doveva essere Acqua Santa.
Prese la fetta di torta e diede un piccolo morso per testarne la sicurezza.
Appurato che non conteneva nessuna sostanza strana, e che era anche molto dolce e saporita, la finì e bevve un goccio di punch.
Mentre posava il bicchiere sul tavolo si accorse che David, lo stregone dello strano incontro di poche ore prima, stava venendo dalla sua parte.
Abbassò immediatamente lo sguardo.
"Sta venendo qui. Sta venendo qui. Alec, mantieni la calma. No, che diamine stai facendo? Stai arrossendo, Alec? No no no stai rovinando tutto! Non arrossire. L'ha notato? Non alzare lo sguardo! No no no Alexander Lightwood" Alec spense la voce della sua coscienza e non le diede retta.
Alec alzò leggermente lo sguardo ma abbastanza per notare il sorriso accattivante che gli aveva rivolto David.
Ormai era talmente vicino che era impossibile prendere in considerazione l'idea che stesse andando a sedersi ad un tavolo che non fosse quello del Lightwood.
Alec non ebbe altra alternativa che raddrizzarsi sulla sedia mentre il ragazzo lo raggiungeva.
"È libero questo posto?" Chiese David guardandolo negli occhi mentre si appoggiava al tavolo e indicava la sedia.
Alec alzò lo sguardo ma se ne pentì subito quando incrociò gli occhi azzurri di David.
"S-si.. Come gli altri 4.." disse Alec guardando le posate del tavolo.
Dolohov si sedette, probabilmente di proposito, nella sedia di fronte ad Alec e poggiò il bicchiere di punch sul tavolo.
Alec continuò a guardare un bicchiere di cristallo decorato e ogni tanto con la coda dell'occhio osservava lo stregone notando che lo stava fissando.
"Come mai qui da solo?" Chiese il biondo con un tono malandrino.
Alec si sentì fuori posto, incredibilmente fuori posto.
Non riuscì a reggere le occhiate che gli stava lanciando il ragazzo perciò le guance  si colorarono di una lieve sfumatura di rosso.
"Odio essere al centro dell'attenzione, preferisco i posti... lontani dalla gente" disse Alec non senza imbarazzo, ovviamente.
Non era il fatto di parlare con una persona nuova che lo imbarazzava, ma parlare con David.
Quel ragazzo lo faceva entrare in uno stato di confusione perenne, sembrava che non facesse altro che pensare a come farlo arrossire dalla mattina alla sera.
Alec si chiese se fosse veramente così, ma solo per un momento.
David continuò a fissarlo senza rispondere ma facendo un lieve cenno con la testa.
"Hai detto che ti chiami David, no?" Gli chiese Alec, ma non perché non si ricordasse il suo nome o perché volesse apparire sgarbato.
Sembrò quasi che David avesse capito le sue intenzioni perché annuì.
"Sì, perché?" Chiese lo stregone alzando un sopracciglio.
Alec fece uno strano verso tra il pensieroso e confuso.
"È che hai un forte accento russo, vieni da Vladivostok, hai i tratti somatici di un asiatico, ma il tuo nome... Non ti si addice. Mi immaginavo un nome più severo, più rigido, di quelli che incutono timore, non so... Tipo.." Disse Alec parlando piano come per far comprendere il concetto, ma, all'improvviso, venne interrotto da una chioma bionda che spuntò su una delle sedie di lato a David.
"Tipo Viktor..." disse Jace baldanzoso.
Come mai era così felice? Mah, gli Herondale e i loro intoppi mentali.
"Jace ci stavi spiando?" Chiese Alec guardando con gli occhi ridotti a due fessure il Parabatai.
"Che cosa? Io? Spiarvi? Nah, passavo di qui.." Disse Jace sviando l'argomento con una mano, Alec non parve molto convinto.
"Comunque, secondo me Viktor è un nome figo.." Esclamò Jace sgranocchiando delle patatine e guardando con la coda dell'occhio David.
"Oppure Igor" disse Isabelle sedendosi di lato a loro e portandosi dietro un ceco Simon che cercava a tentoni la sedia.
David sembrava abbastanza irritato di avere all'improvviso di lato tutte quelle persone.
Prese il bicchiere del punch e lo riempì con uno schiocco di dita, iniziando a berlo.
"Tipo Vladimir" disse Alec sovrappensiero.
David spalancò gli occhi e sputò il punch addosso a Jace.
Jace sbarrò gli occhi e fece delle smorfie di disgusto e, seppur con qualche difficoltà, cerco di ripulirsi dal punch.
"Emm... scusa" disse David.
Alec continuò a fissare lo stregone con un sopracciglio alzato.
David abbassò lo sguardo sul bicchiere e poi su Alec che lo stava fissando, in quel momento nei suoi occhi il moro poté leggere una nota di felicità, quasi euforia.             David sorrise al Lightwood che di rimando ricambiò.
Alec rise della faccia del Parabatai che li osservava schifato.                                                  David rise continuando a fissare il viso di Alec come ipnotizzato.
"I miei genitori erano ebrei, ma le mie origini sono russe" disse David guardando il bicchiere nella sua mano, vuoto. Si udì un lieve sbattere di porte ma Alec non ci diede peso continuando a osservare i bei lineamenti del biondo, che all’improvviso alzò la testa e, con gli occhi ridotti a due fessure si alzò.
David si portò il bicchiere dietro, dicendo di dover andare a fare una capatina al buffet.
Alec si chiese come mai non avesse teletrasportato le cose che erano al buffet nel loro tavolo.
All'improvviso sentì la sedia di lato a lui spostarsi, girò lo testa e vide Magnus sedersi.
Alec non riusciva a distogliere lo sguardo dallo stregone.
Non si ricordava che fosse mai stato così bello.
Lo osservò attentamente e, soffermandosi sugli occhi da gatto che studiavano attentamente le siede del tavolo notò un lieve cenno di sollievo nei suoi occhi.
E, quando Magnus lo guardò, Alec si sentì avvampare dall'intensità di quello sguardo.
"Ciao" disse Magnus con un sorriso.
Alec rimase interdetto per qualche secondo mentre Magnus lo fissava.
"Ciao.." Rispose flebilmente il ragazzo dagli occhi azzurri. Magnus continuò a sorridere come se il suo viso si fosse ormai abituato a quella forma e non volesse cambiare.  Alec , che era arrossito, come al solito, non prese l’iniziativa per aprire una discussione, gli bastava osservare Magnus, si erano sempre “parlati” in quel modo, con gli sguardi.
"Abbiamo capito che non vi vedete da 'tanto tempo' ma.." Disse Jace con una mano sugli occhi.
"...prendetevi una stanza" completò Isabelle al posto del biondo sorridendo felice.
Alec arrossì e Magnus scoppiò a ridere.
Alec guardò lo stregone che stava cercando di smettere di sganasciarsi dalle risate insieme a Isabelle e, quando Magnus si accorse che lo stava fissando, si fermò e gli sorrise.
"Come stai?" Gli chiese lo stregone cercando la mano del ragazzo sotto il tavolo e stringendola.
"Morte a parte? Bene, credo.." Disse Alec ironico.
Solo Magnus riusciva a farlo ridere così, a farlo tornare "Alec".
Il Lightwood lo guardò negli occhi da gatto e sospirò, quanto gli erano mancati...
Degli occhi blu gli ritornarono più vivi che mai nella mente del moro brillando di luce propria.
"No no no, non è possibile.
Lascia perdere, dimenticati per un attimo di lui, c'è Magnus ora." Si ripeteva Alec, conscio dell'identità del proprietario di quegli occhi di ghiaccio.
Magnus gli strinse la mano come se, lasciandola, Alec sarebbe scomparso.
Alec ricambiò la stretta.
La sedia di fronte a Magnus si spostò e David si sedette distribuendo ai ragazzi quattro piattini con tanti assaggini sopra e posando il suo bicchiere di punch pieno, seppur in precario equilibrio, su un tovagliolo.
Il sorriso permanente di Magnus morì venendo sostituito da una smorfia.
"Cosa succede? Vi siete rattristati senza di me?" Chiede David sedendosi e dando segno di non aver notato Magnus.
Poi quando riposò lo sguardo su Alec, come d'abitudine, notò la sua mano intrecciata a quella dello stregone e una luce si accese negli occhi azzurri dello stregone.
Il suo sguardo si posò su Magnus con una smorfia che aveva contorto il bel sorriso che riservava sempre ad Alec.
"Oh, sei tu che hai fatto deprimere tutti allora" disse David mentre Isabelle guardava Alec, Magnus e David non sapendo su chi tenere fisso lo sguardo.
Magnus rimase stranamente impassibile.
Sembrava che stesse facendo qualche tipo di magia, perché Alec notò la mano irrigidirsi nella sua mentre osservava David come incatenato, non riusciva a distogliere lo sguardo da quegli occhi di ghiaccio.
All'improvviso la stretta fra le mani si ruppe e Alec guardò confuso lo stregone, che teneva gli occhi fissi su David.
"Ti diverti, Dolohov?" Chiese inaspettatamente Magnus guardando fisso David ma raddrizzandosi sulla sedia.
Il biondo fece un sorriso quasi malvagio che a Alec parve solamente malandrino.
Alec dovette ammettere comunque che, malandrino o malvagio, rimaneva comunque molto sexy.
"Io sì... Tu, Bane?" Chiese David unendo le mani sotto il mento come un predatore, senza distogliere lo sguardo dallo stregone di fronte a lui.
Alec osservò gli occhi di David e si chiese se fosse solo una sua impressione o se veramente in quelle pietruzze azzurre per un millisecondo era passata una sfumatura di rosso scuro.
Osservò le luci all'interno della biblioteca e notò che una grande palla da discoteca stava cambiando la sua luce a ripetizione, prima rosso e poi blu.
"Che diamine.." Esclamò Magnus raddrizzandosi sulla sedia.
Alec abbassò lo sguardo e vide che il bicchiere di David si era rovesciato sul tavolo, anzi, su Magnus.
"Mi dispiace.. Io.. Non so cosa mi sia preso" disse David e Alec notò un non so che di falso in quelle scuse.
"Aspetta, faccio io.." Disse Alec prendendo dei fazzoletti e tamponando i pantaloni dello Stregone, all'improvviso sentì un piccolo rigonfiamento nella tasca.
Alec guardò lo stregone per un millisecondo e poi mise la mano nella tasca dei pantaloni tirando fuori un piccolo cofanetto.
"G.B." Sussurrò Alec confuso osservando il cofanetto.
Una breccia dolorosa si spalancò nella testa di Alec.
Un ricordo.
Qualcuno, o Alec stesso, non si capiva molto bene, era seduto su una rampa di scale di un palazzo molto elegante, ma anche molto familiare.
Aveva di lato un ragazzo dai capelli biondi che sorrideva raggiante.
I contorni delle figure erano così sfocati che non riusciva a comprendere chi fosse.
Sapeva solo che quel ragazzo stava parlando.
Si concentrò meglio e riuscì a scorgere meglio alcune parole.
"Toccala" disse il ragazzo biondo.
Alec, o quella persona di cui aveva preso il corpo o cose del genere, nel ricordo, prese il cofanetto con le iniziali che si spalancò al suo tocco.
Ma prima di poter vedere cosa ci fosse dentro Alec venne rispedito al presente da Magnus che gli aveva tirato via dalle mani il cofanetto.
Alzò lo sguardo su David che era saltato in piedi e sbiancato per quanto la sua carnagione pallida lo permettesse.
"Come fai ad averlo.." Sussurrò a voce bassa rivolgendosi a Magnus ma senza distogliere lo sguardo dal cofanetto.
Magnus non rispose e La testa di Alec girava imperterrita.
"Ho detto... COME FAI AD AVERLO?! RISPONDI!" Disse David urlando indicando il cofanetto, ma nessuno oltre loro 6 sentì.
"Non ti interessa come faccio ad averlo." Disse Magnus mettendoselo immediatamente in tasca.
"Magnus dove diamine hai preso quel cofanetto..." Chiese Alec sbiancando improvvisamente
Magnus lo guardò e qualcosa negli occhi dello stregone gelò le vene del Lightwood.
"Non mi ricordo" disse freddamente.
"Alec..." sussurrò Isabelle richiamando il fratello ma senza ricevere neanche la minima attenzione da parte sua.
"Fell. Ragnor Fell." Chiese più bianco che mai David.
Più che una domanda era una constatazione.
"Cosa?" Chiese Jace osservandolo come se fosse impazzito.
"Dov'è?! Lo DEVO incontrare" esclamò David stringendo le mani sul tavolo
Lo sguardo di tutti saettava da Magnus a David.
Magnus lo guardò con astio.
"È morto" disse lo stregone stringendo le mani a pugni.
David strinse nella mano il tovagliolo tanto da far diventare le nocche bianche.
Alec pensò che gli stesse per venire una reazione nervosa.
"Magnus.. Perché non me l'hai detto... Del cofanetto?" Chiese Alec sussurrando con poca forza.
Magnus lo guardò con le labbra schiuse tremanti.
Alec si chiese con quale sentimento stesse combattendo.
Le mani erano strette a pugni così forte che le nocche erano diventate bianche.
Magnus lo  guardò senza vederlo davvero e poi alzandosi dalla sedia si diresse verso l'uscita.
Alec balzò in piedi.
"Magnus! Magnus aspetta!" Esclamò Alec ma sentì una mano stringerlo e vide una chioma bionda dietro di lui.
Si girò verso dietro e vide David.
"Vuoi ballare?" Chiede David pallido ma sicuro di sé, porgendogli la mano.
Alec, che sentiva in quel momento la sua testa girare vertiginosamente per la confusione che lo attanagliava, decise di non fare troppe domande e accettò la mano di David stringendola forte.
Lo stregone gli fece attraversare la Sala con fare esperto lasciando Isabelle, Jace, Simon e tutti gli invitati, che avevano assistito alla scenata con Magnus, senza parole.

 

 

 

 

 

Angolo delle crazy:
Bene.... Ci dispiace davvero se il capitolo fa schifo o non è di vostro gradimento perché per colpa della scuola non siamo riuscite a revisionarlo in modo migliore di questo...
Scusateci davvero...
Alla prossima, non abbiamo altro da dire😓❤️
~Tini e kiakkiera

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: tini fray