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Autore: Chloe R Pendragon    20/09/2014    3 recensioni
Buonasera!
Questa flash parla di Tilda, figlia minore di Bard l'Arciere, e di una dolorosa routine che subisce in silenzio; se volete saperne di più cliccate. Vi chiedo di essere clementi, è la prima storia che scrivo su questo fandom, per cui non linciatemi!
Quarta classificata e vincitrice del premio "Cecchino" al contest "Del Toro Mania" indetto da SilenceIsMusic sul forum di EFP.
Genere: Angst, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Piccola donna

Questa storia partecipa al contest “Del Toro Mania” indetto da SilenceIsMusic sul forum di EFP; il pacchetto che ho scelto è Veleno, contenente come Genere “Slice of life” e come Avvertimento “Tematiche delicate”.

 

Piccola donna.

 

Tilda si era rintanata sotto le pallide lenzuola, determinata ad isolarsi dal resto del mondo; non voleva condividere le sue sofferenze con nessuno, cercava solo un posto in cui seppellire i dolori del corpo, poiché quelli dello spirito erano troppo forti per poter essere ignorati.

Sapeva che nessuno avrebbe potuto comprendere quanto potesse stare male, d’altronde chi mai avrebbe creduto che una bambina di appena nove anni sia capace di patire tante pene? Tutti credevano che a quell’età la preoccupazione più grande sia non poter giocare con l’amica del cuore perché piove, ma si sbagliano di grosso: non immaginavano neanche la quantità di lacrime che quegli innocenti occhi verdi avevano versato, dopo le cinghiate e i soprusi che giornalmente sopportava.

Giorno dopo giorno, il Governatore la faceva condurre in un vicolo poco frequentato, così da poterla torturare senza che qualche cittadino si opponesse: martoriava quel gracile corpo per sfogare la sua ira nei confronti di Bard, colui che infangava la sua reputazione e che, a suo dire, complottava contro il suo governo per soffiargli la sua posizione di prestigio.

Così la povera Tilda sopportava in silenzio quell’ingiustizia, senza mai lamentarsi con qualcuno: avrebbe resistito senza fiatare per non spingere suo padre o suo fratello a compiere gesti sconsiderati, continuando a subire quotidianamente quel dolore insopportabile come se andasse a giocare con gli amici. Sì, avrebbe dato prova del suo temperamento e dimostrato di essere la degna figlia di Bard l’Arciere.




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