Questa
storia partecipa al contest “Del Toro Mania” indetto da SilenceIsMusic sul
forum di EFP; il pacchetto che ho scelto è Veleno, contenente come Genere “Slice
of life” e come Avvertimento “Tematiche delicate”.
Piccola donna.
Tilda si era rintanata sotto le pallide lenzuola,
determinata ad isolarsi dal resto del mondo; non voleva condividere le sue
sofferenze con nessuno, cercava solo un posto in cui seppellire i dolori del
corpo, poiché quelli dello spirito erano troppo forti per poter essere
ignorati.
Sapeva che nessuno avrebbe potuto comprendere quanto
potesse stare male, d’altronde chi mai avrebbe creduto che una bambina di
appena nove anni sia capace di patire tante pene? Tutti credevano che a
quell’età la preoccupazione più grande sia non poter giocare con l’amica del
cuore perché piove, ma si sbagliano di grosso: non immaginavano neanche la
quantità di lacrime che quegli innocenti occhi verdi avevano versato, dopo le
cinghiate e i soprusi che giornalmente sopportava.
Giorno dopo giorno, il Governatore la faceva
condurre in un vicolo poco frequentato, così da poterla torturare senza che
qualche cittadino si opponesse: martoriava quel gracile corpo per sfogare la
sua ira nei confronti di Bard, colui che infangava la sua reputazione e che, a
suo dire, complottava contro il suo governo per soffiargli la sua posizione di
prestigio.
Così la povera Tilda sopportava in silenzio
quell’ingiustizia, senza mai lamentarsi con qualcuno: avrebbe resistito senza
fiatare per non spingere suo padre o suo fratello a compiere gesti
sconsiderati, continuando a subire quotidianamente quel dolore insopportabile
come se andasse a giocare con gli amici. Sì, avrebbe dato prova del suo
temperamento e dimostrato di essere la degna figlia di Bard l’Arciere.