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Autore: AymlerShaunCampbell    20/09/2014    4 recensioni
Crackfic ambientata nella terza stagione dopo il ritorno da Neverland.
Allarmati dal repentino cambio di comportamento di Hook, i Charmings decidono di rivolgersi alle figure magiche più potenti della città. Una nuova, bizzarra maledizione si sta abbattendo su Storybrooke, trascinandone gli abitanti in una spirale di assurdi eventi...
Disclaimer: Non possiedo né il telefilm, né i personaggi, ecc.. Elementi femslash (principalmente SwanQueen) e non solo, siete avvisat*!
Genere: Commedia, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Un po' tutti
Note: Nonsense, What if? | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
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Come promesso ecco un capitolo più lungo dei precedenti, come anticipato per i prossimi ci vorrà un po' più di pazienza.
Buona lettura!
Aym

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Blup.
Blup.
Blup blup.
Le bollicine dentro al bicchiere si staccavano dalla pastiglia ormai minuscola e fluttuavano verso l'alto per poi scoppiare una volta raggiunta la superficie.
“Hai intenzione anche di berla quell'acqua o pensavi di guardarla e basta?” chiese Regina sprofondando nella scomoda sedia. Allungò una mano verso il gigantesco bicchiere di polistirolo e bevve una generosa sorsata di caffè.
Speriamo che si muovano, ho bisogno di andare a casa e dormire. Ne abbiamo bisogno entrambe. Pensò Regina guardando Emma, la bionda aveva gli occhi rossi e cerchiati, la stanchezza era evidente.
Emma le rivolse un grugnito incomprensibile, alzò il viso dalla scrivania e bevve l'acqua storcendo il naso.
“Dove sono gli altri?” bofonchiò la bionda sperando che il mal di testa scomparisse all'istante. Aveva fame, sonno, male a tutto e bisogno di una doccia bollente. Non desiderava altro che mettersi alle spalle la faticosa giornata ma il consiglio straordinario avrebbe occupato lei e Regina per un'altra ora almeno.
Maledizione, siamo in piedi dalle 6, è possibile mettersi a letto prima di mezzanotte? È un miracolo se riusciremo a cenare prima delle 22, e che cavolo! Pensò la sceriffa, sconsolata.
“Non ne ho idea, sono tutti in ritardo, a quanto pare..” disse la mora irritata guardando l'orologio. Ormai erano le 21 passate e nella stazione di polizia c'erano solo lei e la Swan.
Se solo non fossi così stanca.. Abbiamo un discorso da finire ma non ne ho le forze ed Emma nemmeno, poi se incominciamo a parlare ora sicuro qualche babbeo arriva e ci interrompe come al solito.. pensò la mora estraendo i piedi doloranti dagli immancabili tacchi e massaggiandoli.
Finalmente la porta si aprì e Blue, Snow e David fecero il loro ingresso nella stazione di polizia, presto seguiti da Dotto, Gold, Belle, Ruby, Whale e Sidney.
“Buonasera.” sibilò Regina rimettendosi le scarpe controvoglia. Gli ospiti salutarono educatamente le due donne e si sparpagliarono per l'ufficio.
“E gli altri?” li accolse Emma, mentre tutti prendevano posto sulle scomode sedie della stazione.
“Le ragazze e i nani sono in convento, per accelerare ulteriormente le decisioni credo sia meglio avere un solo rappresentante per categoria, io e Dotto ragguaglieremo i nostri gruppi appena finito il concilio.” rispose Blue rivolgendo un sorriso stanco a Sidney e sistemando i fogli sulla scrivania. Il giornalista le rispose sorridendo di rimando.
“Geppetto?” chiese Regina guardandosi attorno.
“Ha delegato me. Con tutte queste camerette da costruire ha lavoro a sufficienza per i prossimi dieci anni.. Appena possibile assumerà un apprendista o due e tornerà in consiglio, ma al momento è murato di lavoro e Pinocchio è solo un bambino.” rispose cortesemente Blue.
Snow e David salutarono la figlia abbracciandola e baciandola affettuosamente.
“Papà! Ci siamo visti solo due ore fa!” protestò Emma pulendosi la guancia con la manica. Regina la guardava divertita.
“Tesoro appena finita questo concilio mettiti a letto, hai un'aria terribile!” le disse preoccupata Snow.
“Henry come sta?” chiese Regina rivolta a David. Il ragazzino era stato affidato ad Hook per la serata.
“Sta bene, ha fatto i compiti da Snow oggi pomeriggio, me l'ha portato dopo la lezione di tiro con l'arco e Spugna gli ha preparato il tortino di verdure con la ricetta che gli hai dato. Killian ha noleggiato il DVD di Cattivissimo Me 2 e dopo il film vanno a nanna.” sorrise il biondo. Gli sarebbe tanto piaciuto vedere il cartone con il compagno ed il nipotino, anche se i tre sapevano ormai a memoria ogni battuta.
Minions.. Che idea geniale. Perché non ci ho pensato anche io? Meditò Regina.
Emma e Regina si scambiarono uno sguardo sorridendo all'idea di Henry stravaccato sul divano accanto al pirata a guardare il cartone animato. La scelta era ormai scontata: Henry aveva una vera e propria fissazione per quella storia, sostenendo che Gru e Regina avessero in comune più di quanto pensassero, essendo entrambi cattivi redenti. Regina non era assolutamente d'accordo e, nonostante il paragone in fondo la lusingasse, sosteneva (peraltro a ragione) di avere decisamente più classe e capelli del protagonista. Emma, dal canto suo, era perdutamente innamorata dei Minions e non perdeva occasione di imitarli, facendo ridere Henry e Regina.
Blue e Snow le guardarono e si morsero il labbro per non urlare. Come si poteva essere tanto cieche? Più guardavano le due interagire più le ipotesi di Cora Mills prendevano significato.
Sbuffarono.
“A proposito di cena.. cos'è quello?” chiese Emma incuriosita. Nell'aria si stava spandendo un profumino delizioso.
Ruby, entrata per ultima, aveva depositato una pesante cassetta di plastica su una delle scrivanie vuote e ne stava estraendo sacchetti di plastica, contenitori di polistirolo e bottigliette d'acqua.
“Sono da parte di Granny. Dato che il concilio si svolge così tardi e siamo tutti stanchi tanto vale mangiare mentre parliamo, no? Così poi possiamo riposarci tutti, ne abbiamo bisogno.” sorrise la lupacchiotta distribuendo le vettovaglie.
“Gratis?” chiese stupefatto Dotto. L'anziana lupa era decisamente portata per gli affari e una mossa simile giungeva inaspettata.
“Certo. Quando si parla di affari mia nonna è implacabile, ma questo non vuol dire che non sia disposta a fare la propria parte per la comunità.” sorrise Ruby.
Dall'altro lato della stanza Snow sorrise. Aveva avuto modo di conoscere l'anziana lupa più degli altri durante la sua permanenza con Ruby e sapeva che sotto la scorza dura, la donna nascondeva un cuore grande.
“In tal caso ringrazia tua nonna da parte nostra, è un pensiero molto gentile.” sorrise Blue.
La fata appoggiò i fogli sulla scrivania, aprì una bottiglietta d'acqua e si schiarì la voce.
“Dunque.. siamo tutti stanchi quindi direi di essere il più coincisi possibile.” disse. L'intera sala, tra un morso e l'altro, annuì.
“Primo punto, la cattura di Cora Mills. Io, Leroy e Ruby siamo stati alla baracca nel bosco e Ruby ha utilizzato il suo fiuto ma le tracce non corrispondono a quelle di Cora. Al momento non abbiamo altre piste.” proseguì la fata.
Snow si fece violenza per non sorridere alle due complici. Regina sbuffò sconsolata, subito confortata da Emma, che le massaggiò una spalla. Ruby annuì senza distogliere lo sguardo dalla propria bistecca.
“Secondo punto, lo stato delle maledizioni. Le ricerche sono ancora in corso e ci sono diverse ipotesi al vaglio ma finché non abbiamo prove certe ritengo sia meglio non illudere inutilmente la cittadinanza.” disse la fata. Il concilio mangiante annuì.
“Belle ha inoltre scoperto che per il discorso dello spezzamento delle maledizioni possiamo stare tranquilli, tutte le persone portate qui dai portali ed i bambini concepiti magicamente non corrono il rischio di scomparire.“ La fata prese un boccone dalla propria piadina e continuò.
“Non si sono registrati aumenti delle gravidanze questa settimana ma dobbiamo discutere di alcune scoperte importanti fatte da Whale. La situazione portali sta purtroppo peggiorando. Abbiamo cinque nuovi visitatori da altri reami di cui ci stiamo prendendo cura e il numero e pericolosità delle creature è cresciuto esponenzialmente, il che ci porta ai punti tre e quattro..” sospirò la mora. Il concilio mangiava in silenzio, ascoltandola con attenzione.
“Terzo punto, le creature. Oltre all'aumento di numero, dimensioni ed aggressività abbiamo un nuovo problema di cui immagino sarete già tutti al corrente..” disse Blue.
“I golem.” disse Gold con un filo di irritazione. Aveva anche lui gli occhi arrossati e l'aria stanca. Appoggiò protettivamente una mano sul pancione della compagna, che intrecciò le dita con le sue, sistemandogli affettuosamente i capelli con l'altra mano.
È ora di spedirlo dal barbiere, sembra un barbone.. pensò Belle.
“Esattamente. Dal loro arrivo hanno già distrutto un'automobile, divelto parte di una staccionata e rovinato l'asfalto in più punti. Per non parlare dei feriti..” proseguì la fata, sempre più seria.
Snow si sistemò sulla sedia, visibilmente a disagio.
“Ci sono stati dei feriti? Come stanno?” chiese la morettina, preoccupata.
“Si, sia Dotto che Whale hanno avuto in cura queste persone, fortunatamente si tratta di ferite superficiali ed i pazienti sono stati dimessi dopo poco, ma non c'è da stare allegri.” rispose Blue. Le maledizioni andavano annullate il prima possibile, con qualsiasi mezzo necessario.
“Inoltre, come già saprete, l'unico modo di combattere i golem è tramite l'utilizzo di magia. Il che restringe il campo a Emma, Regina e Rumple.” proseguì la fata. I tre in questione annuirono stancamente.
“E voi fate?” chiese Dotto preoccupato. Solo tre persone per un'emergenza del genere?
Blue scosse la testa.
“Cosa diciamo ai cittadini?” chiese Glass prendendo appunti e cercando con scarso successo di distogliere lo sguardo dalle forme di Blue, avvolta nella tonaca estiva.
Dal loro angolino nella scrivania dello sceriffo, Emma e Regina sogghignavano compiaciute, scambiandosi sguardi perfidi e ridacchiando come due quindicenni.
Voto di castità un bell'accidenti! Pensarono entrambe. Blue si girò senza capire e le fulminò con lo sguardo. Da un'altra sedia Ruby tirò su col naso tentando di sopprimere una risata.
La fata si schiarì la voce.
“Eviterei di fare i nomi di Emma, Regina e Rumple, hanno già fin troppo lavoro e hanno dato la disponibilità ad affrontare quelle creature demoniache a qualsiasi ora. Enfatizza la pericolosità dei golem e l'assoluta necessità di NON affrontarli, ci penseranno le mie ragazze a smistare le chiamate. Per i problemi di prima direi di proseguire sulla linea del 'lavori in corso'. Non voglio creare il panico fornendo informazioni incomplete. Sono certa che troverai le parole giuste, Sidney.” sorrise Blue strizzando l'occhio.
Per poco Snow non si strangolò con l'insalata di pollo.
Blue non ha veramente fatto l'occhiolino a Sidney.. Allora quello che diceva Ruby.. è vero! Ma è una suora! Pensò la morettina, allibita.
“Si, mi hanno detto che è molto bravo con la lingua..” bisbigliò Whale, dando di gomito alla lupa.
Ruby, Emma e Regina scoppiarono a ridere come matte, mentre Blue le guardava malissimo, continuando a non capire.
“Bambini, smettetela!” rimproverò David lanciando un contenitore vuoto in testa a Whale, che lo schivò ridacchiando e tentò di ricomporsi.
“Tornando a noi..” disse Blue, paonazza per aver finalmente capito l'allusione “Il Dr.Whale ha riscontrato delle anomalie negli esami a cui sono stati sottoposti i gestanti ed i rispettivi feti..” disse seria.
Nella stanza calò il silenzio.
Whale si alzò in piedi ed iniziò a consultare i fogli che aveva portato. Il resto del concilio lo guardava con apprensione.
“Io, Dotto ed alcuni collaboratori abbiamo fatto tutti i test di rito e ci siamo anche confrontati con Belle per il lato magico della faccenda..” disse il dottorino “..a quanto pare tutti i feti generati dalla maledizione si sviluppano molto più rapidamente del previsto.. Non ci sono rischi né per il gestante né per i piccoli, ma nasceranno tutti prima del previsto, seppure perfettamente sani.” concluse con un sospiro.
“Quanto velocemente?” chiese Snow.
“Secondo le nostre previsioni ci sono tra i due e i tre mesi in meno.” disse il Viktor scorrendo le pagine del rapporto che aveva stilato “Hook che è il primo dovrebbe partorire tra circa due settimane.” disse poi rivolgendosi a David. Il principe sbiadì.
“Due settimane? Ma è presto!” protestò Charming. Non era sicuro che tutta quella rapidità fosse un bene.
Sidney alzò nuovamente la penna chiedendo la parola.
“Cosa posso riferire?” chiese il moro.
“Direi.. tutto. La popolazione deve sapere. Chiarisci bene che non ci sono rischi né per i piccoli né per i gestanti. Whale e Doc hanno già allestito una squadra d'emergenza e riservato una sala operatoria. Whale ha stilato un resoconto da mettere nel giornale, se potesse servire.” disse Blue, tutta sorrisi. Diversi occhi si levarono al cielo.
Sidney chinò il capo in segno di gratitudine e per nascondere l'imbarazzo.
Ma quanto manca alla fine del meeting? Magari prima che ritorni in convento.. pensò il giornalista con un sorriso di sbieco.
“Domani Doc e Whale provvederanno ad informare tutti i gestanti di questa nuova situazione, oltre a prepararli per il taglio cesareo e fornirli di latte in polvere e tutto il resto.” concluse Blue raccogliendo i fogli e gettando i rifiuti della cena nel cestino.
“Un momento.. che si fa per la sagra?” intervenne Snow.
“La sagra.. con tutti questi casini me ne ero dimenticato..” borbottò David.
Blue e Regina si guardarono per un lungo istante, poi chinarono il capo in un impercettibile cenno d'intesa.
“Beh, direi che rimane tutto come da programma. I cittadini hanno bisogno di distrarsi e la sagra di Storybrooke è l'occasione perfetta, tanto più che se annullassimo tutto all'ultimo minuto potremmo causare una rivolta.” disse Blue.
“In effetti.. poi tutti si stanno dando da fare per i preparativi..” disse Snow ad alta voce. La fata annuì.
“Ottimo. Emergenze a parte ci rivediamo la settimana prossima per discutere del resto. Direi che possiamo salutarci qui.” sorrise Blue congedando il concilio. Un coro di 'grazie per la cena' si levò verso Ruby, che sorrise.
Belle e Gold furono i primi ad accomiatarsi. Il Signore Oscuro sembrava reduce da un investimento da tir ed aveva decisamente bisogno di un pisolino.
Whale, Ruby e Dotto li seguirono poco dopo, i due medici impegnati in un'animata discussione sui parti. Sidney salutò Blue con fin troppo entusiasmo e dopo averle sussurrato qualcosa all'orecchio scomparve nell'afosa oscurità.
“Snow. David. Una parola?” chiese Blue sistemandosi la borsa sulla spalla. Aveva un'ultima faccenda da sistemare, poi si sarebbe finalmente tuffata tra le braccia dell'aitante giornalista, che l'attendeva in auto poco lontano. La mora sorrise al pensiero.
“Si tratta della bambina, vero?” chiese Snow, preoccupata. David le teneva la mano, terreo.
“La bambina sta bene. Ma come sapete gli esami hanno confermato che la piccola è vostra. Il parto è imminente e credo sia giunto il momento di parlare con Killian..” disse la fata. Qualche metro più indietro, Emma e Regina ascoltavano con attenzione mentre pulivano gli avanzi della cena.
“Non credi che sia meglio aspettare il parto?” chiese David aggrottando le sopracciglia.
“David.. Già è abbastanza vergognoso aver atteso così tanto.. Come credi che possa reagire se gliela portiamo via appena avuta?” intervenne Snow. Blue si limitò ad annuire.
“D'accordo. Gli parlerò io domani stesso.” disse il biondo. Le due donne lo guardarono perplesse.
“Da solo? David, non credi che..” tentò Snow, ma il marito le sorrise debolmente.
“Snow, è una mia responsabilità. Poi credo che se fossi tu a parlargli si peggiorerebbe inutilmente la situazione.” concluse il biondo. Le due donne non poterono fare a meno di annuire.
“E sia. Facci sapere se hai bisogno di supporto.” sorrise Blue, poi si diresse verso l'esterno seguita dalla coppia.
I tre rivolsero un saluto ad Emma e Regina. Uscendo, Snow e Blue non poterono fare a meno di notare gli sguardi che le due si lanciavano di sfuggita, convinte di essere già sole. La fata e la principessa si sorrisero con aria complice, poi si congedarono ad alta voce.
Che l'operazione abbia inizio! Pensò Snow, poi tirò fuori il cellulare dalla borsa e compose velocemente un messaggio, riponendo l'apparecchio prima che il marito se ne accorgesse.
Meno male che Sidney ha parcheggiato dall'altra parte! Pensò Blue guardando Snow e Charming dirigersi verso il furgoncino rosso di quest'ultimo. Sentendo le notifiche di whatsapp la fata sorrise. Era cominciata.
“Amore, ma Blue ha whatsapp? Mi è sembrato di sentire la suoneria..” chiese David girando la chiave nel quadro.
“Ma figurati, ti sarai confuso.” la morettina sorrise nell'oscurità.
Un furgoncino rosso si immise lentamente nella strada deserta di Storybrooke.
Qualche metro indietro, appena fuori dalla stazione di polizia, due cellulari bipparono all'unisono, distraendo le proprietarie da una ben più interessante gara di sguardi.
Ma che palle.. sbuffò Emma, chiudendo a chiave il commissariato. Estrasse il cellulare dalla tasca e vide un messaggio di Ruby.
-Prepara il fegato Swan, domani pizza e birra a casa mia. Mulan porta le carte!-
Regina fece riemergere il proprio telefono dalle profondità abissali della propria borsetta, lo sbloccò e vi trovò un messaggio di Kathryn.
-Domani Rabbit Hole, è da una vita che non ci vediamo e mi sto dimenticando com'è fatto un bicchiere di brandy. Sappi che non accetto un no come risposta. Tink è già delle nostre e se non vieni ha promesso di prenderti a bacchettate da qui alla Foresta Incantata.-
La mora alzò lo sguardo dal cellulare e si ritrovò davanti una sorridente Emma.
“Dici che è un problema se Henry sta da David e Hook anche domani?” chiese la bionda.
Regina scosse la testa sorridendo, poi prese la Swan sottobraccio e si diressero verso l'auto di Regina.
In lontananza, il gorgoglio di un'idra ruppe il silenzio della notte.
Si, abbiamo decisamente bisogno di una buona bevuta. Pensarono le due donne.

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Un'esile figurina era appena scesa dal furgoncino di David e si era subito catapultata tra le braccia di Hook.
“Heylà, Henry! Che piacere averti da noi anche oggi!” sorrise il pirata, raccogliendo lo zainetto del nipote e seguendolo all'interno della Jolly Rodger.
David sospirò.
Era stata una buona idea tenere Henry proprio quella sera? Avrebbe dovuto parlare a Killian e c'era così tanto da discutere. Quando era tornato a casa la sera prima era troppo stanco per affrontare l'argomento e la giornata l'aveva visto di turno, lasciandogli solo la sera per parlare. Il biondo scosse la testa e salì a bordo della nave. Lo attendeva una lunga serata.
“Cosa c'è per cena?” chiese Henry a Spugna. Il pirata gli sorrise poi rivolse uno sguardo a David. C'era decisamente qualcosa che non andava.
“Insalata di mare e branzino al forno. Che ne dici se ti aiuto a fare i compiti sul ponte poi cuciniamo assieme?” chiese Spugna. Henry rivolse uno sguardo preoccupato al nonno.
“Si.. mi sembra.. mi sembra una buona idea.” disse il ragazzino, poi si rimise lo zaino sulle spalle e seguì il pirata all'esterno.
Hook attese che la porta si chiudesse poi guardò il compagno.
“David, che succede? È da stamattina che sei serio..” chiese il pirata carezzandosi istintivamente il pancione. Non gli erano sfuggiti gli sguardi preoccupati di Henry e Spugna, ne l'aria corrucciata di David.
Il biondo gli fece segno di accomodarsi sul divano accanto a lui.
“Siediti per cortesia. È arrivato il momento di fare due chiacchiere..” disse serio.
Per una mezz'ora buona il pirata ascoltò senza fiatare la vera natura ed i tempi ristretti della propria gravidanza, oltre alle decisioni che altri avevano preso per lui.
In quegli attimi che sembravano infiniti le mani di David non lasciarono mai le sue.

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Lo squillo del campanello risuonò nel piccolo appartamento annunciando alle occupanti l'arrivo dell'ospite più atteso. Ed anche di Emma.
Ruby si fiondò verso la porta, aprì alla bionda salutandola con un sorriso e le strappò le pizze di mano.
“È sempre bello sentirsi attesi..” disse scherzosamente la Swan chiudendosi la porta alle spalle ed appollaiandosi su di una sedia il più vicino possibile al cibo. La bionda salutò con un cenno del capo le altre ragazze.
“Ciao Emma!” l'accolsero Snow e Mulan, oltre ad Ashley, Ariel e Pocahontas, arruolate all'ultimo minuto dall'esuberante Ruby. Dopotutto la Swan era un osso duro e serviva tutta la potenza di fuoco possibile.
In realtà a Ruby non sarebbe dispiaciuto invitare anche Blue.. Era maledettamente curiosa di vedere cosa sarebbe successo dopo qualche giro di alcolici. Ma quella sera l'obbiettivo era un altro e non c'era tempo da perdere.
“Ah, iniziamo così subito?” ridacchiò la Swan osservando Ruby che riempiva degli shottini di vodka. La lupa sorrise senza dire nulla.
“Prima si beve e meglio è!” disse Snow arraffando un bicchiere e bevendoselo all'alpina. Le ragazze risero di gusto e si appropriarono dei rispettivi shottini.
“Mamma!” esclamò Emma, fintamente sgomenta. La morettina levò gli occhi al cielo sbuffando, scatenando altre risate.
“Beh Emma, qualche novità? Intendo in campo sentimentale..” chiese Ashley con nonchalance appropriandosi di una fettona di pizza grondante formaggio.
“Mah, ora come ora nulla. Più che altro c'è una persona che mi interessa, ma è un po' presto per parlarne..” mugugnò pensosa la Swan tra un morso e l'altro.
Non poteva certo dire loro di Regina, no?
Ma forse, solo forse, poteva stare sul vago e farsi consigliare.. Si, avrebbe decisamente fatto così.
“Ecco, diciamo che le cose tra noi sono molto complicate..” proseguì Emma buttando giù un sorso di birra.
Le ragazze si sporsero istintivamente verso Emma: la missione era ufficialmente cominciata.

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“Mi spiegate cosa ci facciamo in questa bettola e soprattutto perché dobbiamo entrarci all'ora di cena?” disse Regina storcendo il naso. Belle volse gli occhi al cielo.
Tink e Kat la spinsero dentro al Rabbit Hole ridendo. Quella donna era veramente impossibile!
“Silenzio tu!” la rimproverò Kathryn “Non puoi rilassarti per una volta in vita tua?” proseguì la bionda trascinando le amiche verso un tavolo apparecchiato in disparte.
Le quattro si accomodarono e Regina cercò con lo sguardo un menù che non c'era.
“Beh?” chiese spazientita la mora con un gesto teatrale della mano.
“Beh cosa?” chiese Tink senza capire.
“Beh il menù! Se volessi ordinare qualcosa?” chiese Regina, non comprendendo come si potesse ignorare l'ovvio.
“Oh, ma non ci servono i menù! Ho chiamato ieri per prenotare cena e cocktails!” sorrise Kathryn.
“Vorrei evitare di cenare con pistacchi e noccioline..” Regina alzò gli occhi al cielo.
“Non temere, per il cibo ho dato disposizioni io.” sorrise Belle. La sindachessa le sorrise di rimando.
“Già, ma io ho pensato all'alcool!” sorrise Tinkerbell “ovviamente ci sono anche gli analcolici per mammina” proseguì poi indicando Belle con un cenno del capo.
Prima che Regina potesse lamentarsi un cameriere depositò sul tavolo quattro cocktails colorati ed un enorme vassoio di antipasti dall'aspetto delizioso.
Regina alzò un sopracciglio, impressionata.
“Ok. Come hai fatto ad avere queste delizie in un posto simile?” chiese a Kathryn. La bionda scrollò le spalle.
“Ah no. Io ho solo telefonato, per queste meraviglie devi ringraziare le ragazze.” disse lei.
“Essere stata Lacey ha i suoi vantaggi.. E Rumple potrebbe aver accidentalmente minacciato di morte il proprietario del locale..” disse Belle servendosi una tartina e tirando a sé il bicchiere diverso dagli altri.
Le ragazze sorrisero guardando la morettina che aveva domato nientemeno che il Signore Oscuro.
“Oh, e Tink qui a quanto pare esce con il nuovo cuoco del locale..” disse Kat dando di gomito alla fatina e rischiando di farle rovesciare il bicchiere pieno.
“Midas, piantala!” strillò la fatina. Le ragazze ridacchiarono.
“Nuovo cuoco eh? Vogliamo i dettagli..” sorrise perfida Regina sporgendosi interessata verso l'amica.
Gossip! Ora si che si ragiona! Pensò la mora.
“Più tardi, magari..” rispose vaga la fatina bionda strizzando l'occhio.
“Piuttosto.. Tu hai qualche novità?” chiese Kat a Regina con un sorriso che alla mora non piacque per nulla. Tink e Belle si sporsero a loro volta verso la sindachessa.
Sento odore di trappola.. pensò allarmata la Mills, pensando rapidamente a come rispondere alle amiche senza far scoprire le proprie mire su una certa sceriffa bionda.

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“Quindi il tre lo riporto qui sotto, vedi?”
“Ok.. Qui?”
“Esatto! Vedi? Non era difficile!”
“Beh, insomma.. La matematica non è il mio forte.”
“Almeno hai capito qualcosa di quello che ti ho spiegato?”
“...No.”
“Aaaah, Spugna! Tu non ti applichi!” protestò Henry. Dopo aver finito i compiti aveva provato ad istruire il pirata, ma l'impresa si era rivelata tutt'altro che semplice.
Il corsaro domestico gettò lo sguardo oltre l'oblò del salotto, sembrava proprio che il capitano ed il principe avessero finito di parlare.
“Che ne dici se ora pensiamo alla cena? Tu hai finito i compiti ed il sole sta calando.” sorrise il barbuto.
“Ok.. raccolgo i libri e vengo in cambusa. Come ti sembrano?” chiese il ragazzino osservando preoccupato i due uomini all'interno della nave.
“Seri. Fin troppo seri. Ma uno stomaco pieno rallegra tutti, che dici?” sorrise Spugna.
“Giusto! Andiamo a preparare la cena!” rispose Henry.
Il pirata scomparve oltre la porta, mentre il ragazzino guardava il nonno acquisito piangere calde lacrime. Qualcosa gli diceva che la cena stavolta non avrebbe fatto il miracolo.

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“Killian.. di qualcosa..” implorò David.
Aveva finito di parlare da diversi minuti eppure il moro non aveva ancora detto nulla. Le mano di Hook non si era mai staccata dalle sue, ma il pirata si rifiutava di guardarlo negli occhi.
Silenziosamente, prima una poi una cascata, le lacrime iniziarono a rigare il volto del moro, cadendo senza pietà sui jeans e sulla pancia prominente di quest'ultimo.
“Che facciamo? Che farò io?” chiese Killian, gli occhi celesti velati di lacrime.
David lo strinse a se e lasciò che il moro affondasse il viso nell'incavo del collo.
“Non ne ho idea Killian.. non ne ho idea.” rispose il biondo.

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“Ma che diavolo c'è qui dentro?” strillò Snow tossendo, poi allontanò il bicchiere come se contenesse veleno. Le ragazze risero di gusto.
“È una ricetta tradizionale delle mie parti, si fa con cortecce d'albero ed erbe varie.” sorrise Pocahontas versandosi un altro giro del potente liquore casalingo.
Mulan mi aveva avvisato che le sue amiche erano delle spugne ma cavoli, siamo quasi alla terza bottiglia! Meno male che ne ho portate un po' sorrise tra sé e sé.
“A me piace!” strillarono in coro Emma, Ruby e Mulan tracannando l'ennesimo bicchierino.
“Ok, torniamo alle cose serie..” rise Ashley cacciandosi in bocca una manciata di arachidi e controllando le carte. Un breve sguardo verso Ariel informò l'amica che era ora di riprendere, per l'ennesima volta, a punzecchiare Emma per ottenere informazioni.
“Dicevi che questa 'persona' per cui nutri un blando interesse ti completa?” chiese la sirena ad Emma.
“S-si.. Blando. Ecco.. Lei.. Cioè lei la persona, ecco.. Non abbiamo tanto in comune, però siamo così diverse da completarci. Beh una cosa l'abbiamo in comune.. U-una persona speciale che amiamo entrambe.. Ma non in quel senso eh, gli vogliamo tanto bene..“ rispose la Swan strascicando le parole. Lei e il duo Ruby-Mulan si erano scolate due bottiglie del liquore di Pocahontas e metà delle birre praticamente da sole, l'alcool iniziava a farsi sentire.
“Continua pure! Ah, io passo!” sorrise Ruby appoggiando nuovamente le carte sul tavolo e agguantando il primo bicchiere a portata di mano.
“Hey, quello è mio!” protestò Mulan. Pocahontas strappò il bicchierino ormai vuoto dalle mani di Ruby e ci versò dell'altro liquore.
Che carina, le versa l'alcool come fa Regina con me pensò Emma, poi si rese conto che le amiche attendevano ancora la sua risposta.
“Oh.. si., giusto. Questa persona, dicevo.. Lei è così sofisticata, veste sempre benissimo. È bellissima.. Poi ha questo senso dell'umorismo così adorabilmente malvagio, capite?” rispose la bionda “Ah, vedo.” disse poi.
Ma com'è che ho delle carte buone solo se non c'è Regina a spogliarsi? Pensò Emma masticando un pezzo ormai freddo di pizza.
Le ragazze sorrisero. Ormai era evidente che parlava di Regina, anche se non erano ancora riuscite a farle confessare l'identità della 'persona' ne a farle ammettere appieno i propri sentimenti.
“Quindi qual'è il problema?” tentò Mulan con le ultime briciole di lucidità che le rimanevano. Snow annuì la propria approvazione.
“Beh, è complicato..” sbuffò Emma sconsolata.
Approfittando di un momento di distrazione delle ragazze tirò fuori il cellulare dalla tasca e si concentrò per mandare un messaggio.
Ruby spiò il messaggio e sorrise tanto da farsi male alle guance. La sceriffa era cotta come un arrostino, il punto però era un altro. Ne era al corrente?

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Regina afferrò il cellulare e un sorriso si espanse sul suo viso.
-Sono ubriaca. Sicuramente lo sei anche tu. Mi manchi- Emma
“Chi è che ti scrive, la persona misteriosa che ci dicevi?” chiese Tink con nonchalance alla mora mentre si sporgeva per leggere.
Kathryn, nel frattempo, stava riempiendo il bicchiere di Regina con l'ennesimo giro di brandy.
“Ma nulla, solo un messaggio della Swan..” disse vaga la mora, pigiando il touch screen del cellulare con insistenza.
-Si, lo sono. E mi manchi anche tu.- Regina premette invio e rimise il cellulare nella borsa, ignara degli sguardi che le amiche si stavano scambiando. Guardò perplessa il proprio bicchiere ed aggrottò le sopracciglia.
Ma non era vuoto? Bah. Pensò mentre tracannava il liquido, sotto lo sguardo deliziato di Kat.
“Dicevi di questa persona, è molto semplice?” sorrise Belle sorseggiando un succo di frutta.
“Si, ma in senso buono. Quando vuole si veste elegante, semplicemente non è il suo stile. Ed è schietta, schietta in un modo a cui non sono abituata.. E adora Henry! Cosa potrei chiedere di meglio?” disse Regina con occhi sognanti.
“E per E.. per questa persona tu provi qualcosa di concreto o non ce ne staresti parlando, immagino..” chiese Tink. Le amiche si sporsero sul tavolo in attesa della risposta.
“Io..” Regina affondò il viso tra le mani, sperando che oltre il suo tavolo tutti gli occhi fossero rivolti altrove per non vedere le sue lacrime. Belle le appoggiò una mano sulla schiena.
“Ti piace davvero tanto, eh?” sorrise Tink prendendo una delle mani di Regina tra le sue. A Kat si strinse la gola. Non aveva mai visto l'amica in quello stato.
“E..Era dai tempi di Daniel che non mi sentivo così.. Ma è tutto così complicato..”
“So che non vuoi rivelare l'identità di questa persona, ma ti va di parlarci dei motivi?” chiese Belle porgendo un fazzolettino a Regina.
“C-ci provo..” sorrise debolmente la mora.

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La cena si era svolta in fretta e senza la solita cordialità, Spugna ed Henry erano nelle rispettive cuccette ormai da qualche ora nel vago tentativo di dormire e non pensare al clima di gelo che si era creato in pochissimo tempo sulla nave.
Perché il mio capitano non può essere felice, una volta tanto? Cosa diamine è successo? Riguarda la bambina, me lo sento.. pensò Spugna.
Vorrei tanto sapere cos'è successo a nonno Killian, sembra quasi ammalato.. pensò Henry.
David, comprensibilmente cacciato dalla stanza matrimoniale da Hook e confinato nella stanzetta di Henry nella cuccetta inferiore, tentava invano di chiudere gli occhi da ore.
Mi spiace Killian, tengo a te e lo sai, ma la bambina è mia e di Snow.. pensò David aggrottando le sopracciglia.
A pochi metri di distanza, il capitano Killian Jones si girava e rigirava nel proprio letto, la mano premuta sul pancione.
Troverò un modo per tenerti con me piccolina, non ti porteranno via! Pensò piangendo.
Alla fine la stanchezza ebbe la meglio sui quattro ed essi scivolarono in un sonno profondo e senza sogni.

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Dopo ore di alcool, pizza, salatini, partite a carte e chiacchiere, le ragazze avevano concluso che Emma era molto, molto attratta da Regina (di cui però non aveva ancora fatto il nome), lo ammetteva anche a se stessa, ma per paura delle ripercussioni che potevano esserci a causa dei loro ruoli non aveva ancora avuto il coraggio di farsi avanti. La vera natura dell'attrazione non era stata svelata, ma le scoperte della serata erano sicuramente un passo avanti.
“Bene, direi che è ora di andare..” disse Ashley consultando l'orologio, che segnava le 3.35 “Ho lasciato solo Sean e alle 4 si sveglia sempre per rubare gli orsetti gommosi dal barattolo, vorrei evitare di dovergli far cambiare il gesso per l'ottava volta!” sorrise la biondina.
Snow e Ariel si alzarono insieme a lei.
“Si, è ora che andiamo tutte. Meno male che domani è domenica..” disse Snow gettando un'occhiata preoccupata a Pocahontas, che stava aiutando un'ubriachissima Mulan a rimettersi in piedi.
“Amore, sei ubriaca..” sorrise la mora, stringendo a sé la compagna e pescando dalla borsa le chiavi dell'auto della cinesina.
“Guidi tu, vero?” le chiese Ariel preoccupata, mentre aiutava la Swan ad alzarsi dal divano.
“Certo che guida lei! Mulan non può guidare, Mulan è ubriaca!” sorrise Mulan. Poi la cinesina prese una banana dal porta-frutta e fece finta di comporre un numero.
“Tesoro, cosa diamine stai facendo?” chiese Pocahontas aggrottando le sopracciglia.
“Chiamo la polizia!” sorrise la cinesina tenendo la banana premuta contro la guancia.
“Sei tu la polizia!” rise Ruby.
“Si, pronto? Sono lo sceriffo.” disse Emma, che nel frattempo aveva afferrato un altra banana e fingeva di parlare con Mulan.
“Smettetela voi due! E appoggiate quelle banane dov'erano, ricordatevi che siamo a casa di Ruby.. chissà cosa ci ha combinato!” sorrise Ariel.
“Hey!” protestò la lupa, togliendosi una scarpa e lanciandola verso l'amica. La sirena schivò per un pelo e si mise a ridere insieme alle altre.
“Bene, io accompagno Emma, buonanotte ragazze!” disse Snow trascinando un'Emma salutante verso l'uscita.
“E chi porta a casa me?” piagnucolò Ruby.
“Ma tu sei già a casa!” rise Ashley portandosi il palmo di una mano contro la fronte.
“Oh già, é vero!” sorrise la lupa.
Le ragazze chiusero la porta appena in tempo da non vedere la lupa che si spogliava completamente e barcollava verso il proprio letto.

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Belle guardò preoccupata le tre amiche, ubriache perse, che ballavano sul tavolo e si chiese se non era il caso di fermarle.
Dopo tutto la serata era quasi al termine: avevano già ottenuto tutte le informazioni che servivano e sinceramente lei era stanca. Era incinta, eccheccavolo! E il suo uomo, che avrebbe dovuto riposare, era sicuramente sveglio ad attenderla. Non le piaceva lasciare Gold da solo in quelle condizioni, tanto più che con buona parte del dipartimento a casa ed Emma e Regina vergognosamente ubriache, l'unico rimasto a poter affrontare criminali, creature ed eventuali golem era Rumple.
Dopo essersi asciugata le lacrime, Regina aveva ammesso che i sentimenti per la persona misteriosa (seppure il soggetto fosse ormai evidente, il nome di Emma Swan non era mai sfuggito dalle sue labbra) erano molto più di una banale attrazione. La mora aveva ammesso che le difficoltà maggiori erano date dai trascorsi tra le due e dai propri ruoli. Regina vedeva questo ostacolo come insormontabile, senza contare che ogni volta che le due provavano ad aprirsi l'una all'altra succedeva qualcosa. Su questo punto si poteva decisamente lavorare.
Coraggio piccola, tra poco andiamo a casa.. Pensò la bibliotecaria posandosi la mano sul pancino, poi si girò verso le amiche e batté le mani per attirare l'attenzione. Le tre si bloccarono a metà di una mal riuscita lap dance, con grande disappunto del pubblico.
“Ragazze forza, è ora di andare! Andiamo alla macchina che vi porto a casa, è tardi.” sorrise Belle tendendo una mano a Kat per aiutarla a scendere.
Un coro di disapprovazione si levò dalla folla.
Mentre Belle tirava Tink per le braccia tentando di non farsela cadere addosso, girò il viso verso il pubblico.
“Vi consiglio vivamente di cancellare le foto e i video che avete fatto prima che a Regina Mills passi la sbronza..” disse la morettina con fare vagamente minaccioso.
Diversi indici si mossero rapidamente sugli schermi di cellulari e tablets per cancellare le prove. L'ultima cosa di cui aveva bisogno Storybrooke era una ex regina cattiva arrabbiata. Dopotutto avevano già due maledizioni a cui pensare.

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La macchina di Mary Margaret si fermò davanti a villa Mills e la morettina si girò verso la figlia sorridendo.
“Emma, tesoro, siamo arrivate..” disse.
La bionda bofonchiò qualche parola incomprensibile poi si gettò tra le braccia della madre.
“E-Emma?” chiese Snow sorpresa, mentre cercava di confortare la figlia.
“Io ci provo a resistere, ma non ce la faccio più! Voglio provarci, voglio vedere se può funzionare. So che può funzionare!” disse la bionda singhiozzando.
“Non ne posso più, ogni volta che cerco di parlarle succede qualcosa!” proseguì con stizza.
Snow non poté fare altro che stringerla forte e stare ad ascoltare. Era il primo confronto cuore a cuore che aveva con sua figlia da quando la prima maledizione era stata spezzata e le faceva un po' male pensare che a Emma servisse una quantità industriale d'alcool per poterle parlare così, anche se sapeva che la bionda aveva gravi difficoltà a fidarsi di chicchessia.
“Io.. io la amo? Non lo so, ma so che quello che provo per lei è forte. E so che tu e papà non lo accetterete mai, che la città non lo accetterà mai, forse nemmeno Henry lo accetterà mai, avete tutti così paura che torni cattiva.. Ma io ho bisogno di lei. Voglio essere felice e so che se lo merita anche lei.” la bionda vomitava una parola dietro l'altra, incessantemente e senza respirare. Si accorse solo a cose fatte che era evidente il soggetto delle sue attenzioni.
Emma si allontanò leggermente da Snow senza sciogliere l'abbraccio ed alzò gli occhi verso il viso della madre, con timore di cosa potesse trovarci. Rimase sorpresa nel constatare che Snow, ora in lacrime anche lei, la guardava sorridendo.
La mora ridacchiò dell'espressione confusa della figlia e la tirò nuovamente a sé.
“Piccola mia, non hai nulla da temere. Io e tuo padre lo sappiamo già da tempo e credo che Henry abbia già qualche sospetto. Di certo è molto diverso da quello che ci aspettavamo per te, ma se Re.. questa persona ti fa felice perché trattenerti? Non farlo per noi, perché è la tua felicità che ci rende felici.” sorrise la mora carezzando la schiena della figlia.
La bionda sorrise contro la spalla della madre e questa attese pazientemente che Emma smettesse di singhiozzare.
“Quindi credi che io possa.. che noi possiamo..?” chiese timidamente Emma asciugandosi gli occhi.
“Non sarò certo io ad impedirti di trovare il vero amore.” sorrise Snow.
Emma le si gettò nuovamente addosso bofonchiando un sommesso 'grazie mamma', poi scese dall'auto e barcollò incerta verso la porta di casa.
“Sicura di non aver bisogno di una mano?” chiese Snow.
“No, c-ce la faccio!” sorrise Emma.
Mentre l'auto di Mary Margaret Blanchard proseguiva con cautela verso casa, Emma barcollava incerta al secondo piano di villa Mills dopo essere uscita dal bagno.
Mannaggia a queste porte tutte uguali! Pensò entrando nella prima porta alla sua destra e constatando con soddisfazione che il letto matrimoniale era li dove doveva essere. Non aveva certo voglia di passare tutta la notte sul pavimento dello sgabuzzino o nella vasca da bagno!
Si spogliò frettolosamente gettando stivali e abiti sul pavimento poi si infilò sotto le coperte, troppo stanca per mettere un pigiama.
Era talmente stanca e ubriaca da non rendersi conto della persona che dormiva a pochi centimetri da lei.
Avvertendo il letto abbassarsi leggermente alla sua sinistra Regina si stiracchiò nel dormiveglia, troppo bisognosa di riposo per svegliarsi davvero.
Istintivamente si girò verso la nuova occupante del letto e la tirò a sé, possessiva.
La Swan, già lievemente russante, strinse la mora tra le sue braccia.

  
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