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Autore: Sad Angel    03/10/2008    2 recensioni
Hallo!!! La mia ennesima storia fuori dalla realtà^^!!! I protagonisti sono Bill e Tom più un personaggio inventato molto speciale^^!!! Viel Dank! Questo è un brano della storia... "Sera di inizio autunno, come mille altre. Dopo cena, tornò in camera, per infilare un’enorme felpa azzurra sopra la salopette di jeans. Afferrò il cappello, ci infilò dentro i suoi lunghi capelli scuri ed il piccolo rasta ossigenato, situato alla base del collo..."
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Du bist alles was ich bin

Hallooo! Ok, lo ammetto, non resistevo più!!! Innanzitutto grazie mille per il supporto!!! Me piange felice^^!!! E’ una fanfiction assurda, sono io la prima a rendermene conto, ma sono felice che a qualcuno piaccia^^!!! Allora, non so se domani riuscirò ad aggiornare, ma farò del mio meglio, e poi si riparte…Scusate!

Per Layla the Punkprincess: Ahaha!!! Jaja!!! Lo ammetto, la mia mente è una cosa difficile da gestire! Ahaha!!! Comunque ovviamente lo interpreto come un bel complimento e ti ringrazio di cuore! Spero che la mia storia non ti deluda^^! E grazie ancora per il tuo supporto costante!^^

Per Angeli neri: Hallooo! Innanzitutto, apprezzo estremamente il tuo commentare tutti i capitoli, perché così mi dai una visione di ciò che provi, delle domande che ti fai, etc, cosa per me, molto importante! Per la mia mente malata è importante capire se riesco ad esprimermi bene! Quindi un mega Viel Dank iniziale solo per questo^^!!! Andiamo al tuo commento… Ah! Tom tenero!!! Ahaha! E’ inutile che tiri fuori una rivista porno da dietro la schiena, tanto oramai non ti crede più nessuno! Du bist sensibel!!! Ahahah! (Dovresti vedere che sguardo omicida mi ha appena lanciato!) Ahahah! Per quanto riguarda Jossie…Effettivamente si, ha quest’aria da tenero…E anche io lo adoroooooo! Jossie ti adorooooo!!! Ahaha!!! Infine, come da tua richiesta, ho aggiornato presto! Adesso non ci resta che scoprire se lo troveranno!!! Buona lettura! E grazie ancora^^!!!!

Per Laulove90: Halloooo! Volevo ringraziare tanto anche te! Sei stata davvero molto gentile e, dall’alto della mia presunzione, non dimenticherò mai quel tuo complimento! Viel dank^^!!! E in bocca al lupo!!!

 

Du bist alles was ich binsieben

 

Uscimmo insieme. Bill era entrato, correndo, pieno di entusiasmo, in salotto. “Andiamo a fare un giro!” aveva urlato, per superare il suono della musica del suo mp3. Dopo avermi sorriso un istante, era sparito di nuovo, per ritornare poco dopo, una giacca di pelle bianca addosso ed una nera, nella mano destra, tesa verso di me.

Afferrandola, gli sorrisi, alzandomi.

 

Dov’è che stiamo andando di preciso?”

Dopo aver posto questa domanda, mi voltai ad osservare il volto dei due ragazzi. Bill, al mio fianco, gettò un’occhiata preoccupata a Tom, che scostò lo sguardo. Il rasta iniziò a ridacchiare.

Piantala di ridere!” esclamò il cantante esasperato.

Il chitarrista si asciugò gli occhi con il dorso della mano, tornando a guardare il fratello in faccia. Un secondo di serietà, poi ricominciò. Bill, sbuffò.

Perché Tom ride così?” chiesi a Bill, non riuscendo a capire.

Lui mi sorrise, poi tirò una pacca sulla spalla del fratello “Perché questo scemo che mi ritrovo per fratello, si è ricordato di quando, per colpa sua, sono finito nei guai…”

Sbattei le palpebre, un paio di volte “E cosa c’è da ridere?” chiesi ancora.

Bill alzò le sopracciglia “E che ne so?!? Lo sai che gli scemi si divertono con poco…” terminò, strizzandomi l’occhio.

Ehy!” si lamentò subito Tom, tornando serio. Io e Bill ci scambiammo un’occhiata. Scoppiammo a ridere.

 

“La centrale di polizia!” esclamò Tom, indicandola, prima di concludere con entusiasmo “Non ti viene in mente nulla, Billie?!?”

Il cantante gli gettò un’occhiataccia, poi sbuffò, facendo strada.

 

Nascosto dietro Tom, seguii i due ragazzi all’interno, guardando preoccupato a destra e a sinistra. Era la prima volta che entravo in una stazione di polizia.

Tom si voltò un secondo, sentii il suo sguardo duro addosso. I nostri occhi si incontrarono. Realizzando che avevo più paura di fare arrabbiare lui, che della polizia, deglutii. Un secondo dopo il ragazzo mi sorrise, mentre appoggiava per un istante la mano sulla mia testa. Anche io sorrisi.

 

“Stiamo cercando un ragazzino…”

Giunto davanti ad una poliziotta, seduta dietro una scrivania, Bill si era fermato. Voltandosi, aveva gettato uno sguardo veloce a Tom. Il suo gemello aveva annuito, poi si era avvicinato al bancone e aveva esordito così.

La poliziotta spostò lo sguardo da Bill a Tom, sgranò gli occhi poi, ancora esterrefatta, guardò anche me. “Oddio!” esclamò un attimo dopo “Avete lo stesso volto di quel ragazzino…” terminò, fuori di sé, portandosi le mani al viso.

Tom si voltò, dandole le spalle, sorrise a me e a Bill “Abbiamo trovato il fratellino…” concluse.

La donna, a quelle parole, si alzò di scatto, correndo fuori dalla stanza. Aspettammo fermi lì un paio di minuti, poi lei riapparve da una porta, facendoci cenno di seguirla.

 

Entrammo in un’altra stanza. Seduto su una sedia, in una posizione scomposta, c’era lui, un cappellino in testa. Non appena ci vide, sgranò gli occhi, iniziando a fissarci. Io, metà nascosto dietro la schiena di Tom, mi spostai, salutando lievemente con la mano. Il suo viso, rivolto verso di noi, rimase duro.

“Bene” esclamò una voce maschile all’improvviso. Tutti e quattro ci voltammo. Un poliziotto si avvicinò, fermandosi davanti a noi. Io, dietro Tom, deglutii. “Prima avevamo solo un ragazzino…ora ne abbiamo quattro…” concluse sarcastico, sbuffando.

“Siamo venuti a prendere lui.” Rispose subito Tom, la voce dura, chiaramente infastidito dal commento dell’uomo.

Sei maggiorenne almeno?” rispose l’altro, ricominciando a ridere.

Il ragazzo, fermo davanti a lui, sbuffò, poi estrasse il portafoglio dalla tasca dei jeans e porse al poliziotto la propria carta d’identità. L’altro l’afferrò e dopo aver controllato, fece una smorfia. “E tu?” domandò, spostando l’attenzione su Bill.

Il viso del cantante rimase di marmo mentre rispondeva “Siamo gemelli, abbiamo la stessa età…Si fida o vuole controllare?”

Il poliziotto lo scrutò un po’, in silenzio, poi si spostò per guardare me, nascosto dietro la schiena di Tom “Tu però sei più piccolo, vero?” domandò, un leggero sorriso che appariva sul suo volto. Io annuii.

Il poliziotto si rimise in piedi “Bene! I maggiorenni con me, che sistemiamo questa faccenda, mentre i minorenni restino qui, possibilmente senza combinare danni… Brigitta, dagli un’occhiata ogni tanto, ok?” si raccomandò, prima di iniziare ad allontanarsi.

Tom e Bill mi gettarono un’occhiata veloce, prima di seguirlo. Un attimo dopo, anche la poliziotta di prima tornò al proprio lavoro, come se niente fosse, lasciandomi da solo con la mia “copia”.

 

Deglutii, sentendomi stranamente agitato. Da quando tutti gli altri si erano allontanati, lui aveva iniziato a fissarmi, senza scostare un secondo lo sguardo. A disagio, mi mordicchiai le labbra.

“Sono i tuoi fratelli?”

Sentendolo parlare all’improvviso, sgranai gli occhi, appoggiando il mio sguardo su di lui. In silenzio, continuava a fissarmi, in attesa di una risposta.

“Si, diciamo di si…” risposi, non volendo mentire.

I suoi occhi scuri, fissi nei miei, sembravano scrutarmi l’anima. “Perché siete qui?”

A quella domanda, impallidii, abbassando lo sguardo. “Loro sapevano che eri nei guai…” risposi.

Il ragazzo sgranò gli occhi, un secondo, spostando lo sguardo verso la porta, dietro la quale, i “legalmente adulti” stavano “risolvendo la faccenda”.

Il silenzio regnò per alcuni secondi.

“Volevi chiedermi qualcosa vero?” domandò poi lui.

Rialzai lo sguardo, incrociando il suo. Imbarazzato, abbozzai un sorriso “Perché sei…” iniziai.

“…qui?” terminò lui, l’ombra di un sorriso che illuminava il suo viso “…Ti piacciono i murales?”

Sgranai gli occhi, impiegando un nanosecondo per capire poi, senza controllo, esclamai allegro “Hai fatto un murales! Che figata!”

“Una figata illegale…”

Riconoscendo la voce di Tom, provenire dalle mie spalle, mi voltai di scatto, il sorriso sulle labbra. Bill e Tom ricambiarono il mio sorriso.

“L’hai sentito?” iniziò Bill, scoppiando a ridere “Sta già cercando di instradarlo!”

Il ragazzo, ancora seduto sulla sedia, gettò un’occhiata scrutatrice anche a Bill, cercando di capire se, dietro alle sue parole, si nascondesse approvazione o scherno. Il cantante mi si avvicinò, ignorando lo sguardo che sentiva addosso “Andiamo a mangiare, che ho fame, Jossie?” domandò.

Sorridendo, saltai subito in piedi “Mi porti al fast food, Bill?” iniziai, mostrando un paio di occhioni imploranti. Il ragazzo rise. Un secondo dopo mi voltai verso Tom, ripetendo lo sguardo “Tom?”

Il rasta annuì, poi appoggiò una mano sulla spalla del ragazzo. I loro sguardi si incontrarono. Si fissarono a lungo, poi lo sconosciuto afferrò il braccio di Tom con la propria mano, appoggiandosi per tirarsi in piedi. I due si sorrisero. Il rasta, appoggiò un braccio sulle sue spalle, spingendolo verso di noi. Io e Bill davanti, Tom e lo sconosciuto dietro, uscimmo dalla stazione della polizia.

“Come ti chiami, ragazzo?” domandò Tom, non appena fummo sufficientemente lontani.

Io e Bill ci voltammo. Il ragazzo, il cappellino in testa, alzò un secondo lo sguardo, abbozzando un leggero sorriso. “Alexander” rispose.

Gli sorrisi “Allora, Alex!” iniziai, pieno di entusiasmo “Alex! Posso chiamarti, Alex, vero?”

Il ragazzo mi gettò uno sguardo esterrefatto. Bill e Tom si scambiarono un’occhiata, scoppiarono a ridere.

“Allora, posso?” continuai, avvicinandomi al ragazzo. Lui sbatté un paio di volte le palpebre “Se vuoi…” concluse, chiaramente preso alla sprovvista.

“Evviva!!!” esclamai, ricominciando a saltare. Bill e Tom scoppiarono a ridere mentre, anche sul volto di Alex, appariva un sorriso.

“Bene, Alex…” ricominciò Tom, il sorriso accattivante “…A proposito del piccolo guaio in cui ti sei cacciato, permettermi di darti una dritta per la prossima volta…”

Io e Bill scostammo lo sguardo, ricominciando a guardare davanti. Mentre Tom spiegava a Alex il modo migliore per non farsi sorprendere con le mani nel sacco, io e Bill, tornammo a ridere.

 

Continua…

 

  
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