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11 - I
took the stars from my eyes and then
I made a map
Da un momento
all’altro
sbucheranno tre o quattro telecamere e il presentatore vi
dirà di sorridere.
“Siete
seri?”, domandi invece.
Lanie si
avvicina “Tesoro, so
che ti sembra assurdo... noi ancora stentiamo a credere di esserci
cascati
così... siamo mortificati, ve
l’assicuro!”.
“Erano
totalmente uguali a
noi?”, chiede Castle.
I suoi occhi
sembrano di
ghiaccio. Lo sguardo freddo e risoluto di chi sta cercando di rimanere
lucido.
Martha annuisce
“La vostra
copia esatta”, risponde con la voce spezzata.
Probabilmente
lei, Alexis e tuo
padre sono quelli che più si sentono in colpa per non aver
capito che stavano
interagendo con dei doppelganger.
E devi
ammetterlo con te
stessa, un po’ sei delusa.
“Anche
la voce?”, insiste
Castle.
Li vedi tutti
annuire, con lo
sguardo basso.
Capisci che ci
stanno male.
Capisci che era praticamente impossibile realizzare di non avere
davanti la
solita persona di sempre ma un sosia che ha preso il suo posto.
Davvero, lo
capisci.
Alexis vive al
campus e torna a
casa molto poco, Martha è occupata con la scuola di
recitazione e tuo padre normalmente
lo vedi solo una volta alla settimana.
Ognuno ha la
propria vita da
vivere e presta meno attenzione a quella altrui.
Eppure fa male
pensare che
nemmeno il sangue del tuo sangue riesce a riconoscerti da un impostore.
“Avevi
ragione”, esclama Castle
guardandoti “L’avevi capito subito, tu stessa hai
sospettato immediatamente di
lui”.
Corrucci la
fronte cercando di
concentrarti sulle sue parole.
“Pensaci,
abbiamo già avuto
modo di incontrare due sosia l’anno scorso. Stesso aspetto di
Esposito e Lanie.
Stessa voce”, ti spiega.
Ti si accappona
la pelle.
Ricordi
perfettamente la copia
di Lanie stesa sul tavolo dell’obitorio e quella di Esposito
trovata impiccata
su una barca.
E soprattutto
ricordi
perfettamente come, arrivata sul luogo dell’incidente di
Castle, il tuo istinto
ti aveva portata ad un solo possibile responsabile.
“Jerry
Tyson”, sussurri a
malapena “Lui ci ha fatto tutto questo”.
“C’era
lui al mio posto, vero?”
domanda ancora Castle, rivolto a Ryan ed Esposito “Solo lui
mi conosce così
bene da potermi impersonare”.
“Sì.
Non ha coinvolto nessun
altro questa volta”, gli risponde Kevin “Solo lui
e...”, si volta verso di me
“...la dottoressa Kelly Nieman”.
Impallidisci.
Il 3xk e la sua
compagna
chirurgo plastico hanno avuto tutto il tempo di studiarvi e prendere il
vostro
posto.
Certo non
potevano impersonarvi
in tutto e per tutto “Ecco perché ha voluto che
seguiste voi i casi...perchè
per quanto mi avesse osservata non poteva certo avere alle spalle anni
di accademia
e di esperienza alla Omicidi...”, ragioni con te stessa a
bassa voce.
“Ed
ecco perché Tyson mi ha
fatto lasciare la scrittura... non sarò Shakespeare ma non
è una passeggiata
scrivere un libro dal nulla...”, si unisce Castle.
Esposito prende
la parola “Il
loro piano era isolarsi poco alla volta da noi e dalle vostre vecchie
vite e
sparire per qualche tempo per poi riprendere con gli omicidi. E se mai
qualcuno
li avesse trovati su una scena del crimine non avrebbe avuto nulla da
dire
perché avrebbe semplicemente visto una ex detective della
omicidi e un ex
scrittore di romanzi gialli”.
Scuoti la testa
portandoti le
mani al volto “Dimmi che lo sai perché avete preso
quel bastardo e siete
riusciti a farlo confessare!”.
“Purtroppo
no, Beckett”, ti
risponde la Gates “Quando Kelly Nieman è stata
investita il piano è
automaticamente saltato. Tyson sapeva che in ospedale si sarebbero
accorti
delle cicatrici degli interventi e di certo non sarebbe mai riuscito a
recuperare il tuo sangue in tempo per rimpiazzarlo con quello della
Nieman”,
spiega seria.
“Cosa
intende con ‘recuperare
il mio sangue’?”, le domandi perplessa.
Victoria Gates
si sistema gli
occhiali e incrocia le braccia sotto il seno “Si ricorda che
le ho detto che
durante un’indagine si è ferita?”.
Le fai cenno di
sì con la testa
e per tutta risposta il capitano sposta il suo sguardo su Lanie.
“Era
un taglio superficiale,
nulla di grave ma poteva comunque esserci il rischio di un infezione.
Ti ho
chiesto... beh... le
ho chiesto di
venire da me per medicare la ferita e per fare delle banali analisi del
sangue”,
ti spiega Lanie “Inizialmente non ha voluto, asserendo che
fosse solo un graffio
e conoscendoti non
mi aspettavo niente
di meno”, accenna ad un piccolo sorriso, poi prosegue
“Ma io so essere testarda
quanto te e non ho lasciato cadere la cosa, così dopo un
paio di giorni è
venuta da me in laboratorio e le ho fatto un prelievo di sangue. In
quel
momento è suonato il telefono ed ho lasciato la provetta sul
tavolo davanti a
lei... quando sono tornata l’ho etichettata e poi esaminata.
Era il tuo sangue
ed era assolutamente tutto regolare”.
Tu e Castle vi
guardate,
arrivando alla stessa conclusione.
“Ha
scambiato la provetta del
suo sangue con una contenente
quello di
Kate mentre Lanie era al telefono” esclama Rick.
“Ma
come se l’è procurato?”
domandi, cercando spiegazioni più esaustive.
Lanie ti prende
la mano
“Tesoro, per tutto questo tempo, mentre portavano avanti la
loro messa in
scena, vi hanno tenuti in una casa abbandonata, fuori città,
costantemente
sedati in modo da potervi tenere sotto controllo e prelevare sangue o
impronte
digitali ogni qualvolta fosse stato necessario dimostrare la loro
identità”.
Sedati.
Per un anno.
In coma,
addormentati alla loro
mercé.
Ti si accappona
di nuovo la
pelle.
Ecco
perché siete in ospedale
con i muscoli intorpiditi e indolenziti.
Martha si
avvicina a suo figlio
“Inoltre il tuo conto in banca prevede come norma di
sicurezza non solo una
doppia chiave, tua e del direttore della banca, ma anche una scansione
delle
impronte digitali”, gli ricorda.
“La
riproduzione di un’impronta
digitale è estremamente delicata e soprattutto non
riutilizzabile, perciò gli
serviva poter andare a prenderla direttamente dalla fonte ogni volta
che
voleva”, Lanie riprende la parola.
“Senza
contare che se un giorno
li avessero mai scoperti potevano usarvi per patteggiare. Rivelare la
vostra
ubicazione in cambio di uno sconto della pena”.
Castle scuote la
testa con
forza, sopraffatto da tutte quelle informazioni “Non solo non
gli saremmo stati
più d’intralcio, ma avrebbero vissuto per sempre a
nostre spese”, esclama “Se
volevano dimostrare la loro superiorità nei nostri confronti
devo ammettere che
ci sono riusciti! L’avrebbero fatta franca”.
“Ma
così non è stato”, lo
rassicura Ryan “Quello che conta è che siamo
riusciti a smascherarli e che voi
due siate sani e salvi”.
Le parole di
Ryan ti suscitano
una domanda più che ragionevole “Come avete fatto
a trovarci?”.
Ivi’s corner:
Piano piano
scopriamo tutta la verità, visto?
Questa volta
il 3xk ha giocato in prima linea, piano brillante ma...
Alla
prossima!
Ivi87