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Autore: Gora_DC    21/09/2014    7 recensioni
Cosa succederebbe se una mattina ti svegliassi di colpo e ti rendessi conto di non essere più padrone di te stesso? Se dopo aver ripreso conoscenza la tua vita è del tutto diversa e non riesci più a ricordare cosa ti ha portato a trovarti in quella situazione? Blaine è nel buio più totale e solo grazie alla visita delle persone che ama cercherà di ricordare cosa è successo nelle ultime trenta ore e del motivo per cui si trova in quello stato.
Ambientata dopo la 5x01
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kurt Hummel, Sam Evans, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1.

 
Credo sia mattina perché un fastidioso raggio di sole sta attraversando la persiana e mi colpisce in pieno viso, è piuttosto irritante. Ancora di più per avermi fatto svegliare da quel sogno meraviglioso, ma è così bello continuare a pensare a lui, che preferisco restare a letto un altro po'.
 
Mi capita spesso di sognare Kurt, mi capita spesso di sognare e rivivere l'attimo in cui gli ho chiesto di sposarmi. Credo che quello sia stato il momento più spaventoso di tutta la mia vita, ma anche quello più emozionante e intenso. 

Non avrei mai pensato di riuscire a provare simili sentimenti verso una persona, eppure Kurt è capace di rendermi migliore, è capace di spingermi a dare il massimo, tutto quello che voglio fare. Voglio donarmi a lui, voglio renderlo felice, stare al suo fianco e poterlo amare ogni giorno di più. Non so spiegare a parole quello che ho provato quando gli ho chiesto, in ginocchio, davanti a tutti i nostri amici e ai nostri "avversari", se avesse voluto diventare mio marito, ma mai come in quel momento ho sentito di fare la cosa giusta. Avevo il cuore che batteva all'impazzata, anche il solo pensiero che Kurt potesse dirmi di no mi faceva tremare le gambe.

Ma quando l'ho visto annuire commosso, per poi sussurrare appena quel "Sì" che continuava a ripetermi all'orecchio e, incredulo alla sua risposta, sono corso ad abbracciarlo, pensavo proprio di essere in un sogno. 

E invece è tutto reale. 

Noi siamo reali.

Giusto una settimana fa, la mia favola d'amore ha avuto inizio, e non c'è giorno in cui io non mi svegli con il sorriso sulle labbra e non ricordi a me stesso che sono fidanzato ufficialmente con Kurt Hummel, e che presto lo sposerò.

Non vedo l'ora di riabbracciarlo, mancano quasi due settimane alla fine della scuola e al diploma, e lui tornerà qui per assistere alla cerimonia. Me lo ha promesso, ci sarà!

Io sono andato alla sua l'anno scorso, e lui mi ha ripetuto fino allo sfinimento che non si sarebbe mai perso la mia, anche se non fossimo tornati insieme. 

In effetti, pensando un po' al nostro rapporto, credo che quella volta ci fossimo  semplicemente allontanati per un periodo di tempo, ma mai realmente lasciati.

È vero, ho commesso un errore imperdonabile tradendolo, e credo che non riuscirò mai a perdonarmi per averlo fatto soffrire così tanto, ma fu allora che giurai a me stesso che mai e poi mai l'avrei ferito ancora. 

Dio, quanto lo amo! 

Non riesco ad immaginare la mia vita senza lui al mio fianco.  Credevo davvero a ogni parola che ho pronunciato durante la mia proposta. 

Ho sempre saputo di appartenergli, io ero suo ancora prima di rendermi conto di amarlo. 

Bip.

Cavolo, devo essere proprio messo male se non riesco a pensare a nient'altro che lui.

Il mio Kurt.

Sarà che sono ancora troppo eccitato per il fatto che siamo tornati insieme, sarà che ancora non realizzo a pieno che ci sposeremo, ma Kurt ha il potere di entrarmi dentro così a fondo, e di riempirmi la vita, che credo sia diventato impossibile smettere di pensare a lui. 

È il mio ultimo pensiero della giornata e il mio primo pensiero quando mi sveglio.

E, anche se non ho ancora aperto gli occhi, sono qui che non gli permetto di lasciare la mia mente. La mattina infatti, prima di realizzare il fatto che lui sia a New York e io a Lima, mi piace pensare che  stia accanto a me, magari proprio nel mio letto, e che io, invece di stringere il cuscino, stia stringendo la sua schiena, la sua pelle perfetta e calda contro il mio corpo;  mi sembra quasi di sentire il suo profumo, anche se so bene che è impossibile.

Stamattina non è molto diversa dalle altre, vorrei davvero tanto che lui fosse qui e, per quanto sia vero che manchi così poco per averlo vicino,  di nuovo tra le mie braccia e magari qui accanto a me nel mio letto, sento la sua mancanza.

Da quando siamo tornati ufficialmente insieme, abbiamo ripreso l’abitudine di telefonarci e vederci in chat, anche se ci siamo promessi di non stabilirne più gli orari come prima; era troppo opprimente ed entrambi ci arrabbiavamo se l'altro era troppo impegnato per rispondere. L'unico momento tutto per noi, però, è sicuramente la sera, quella è nostra, nessuno deve intromettersi, e a volte possiamo anche passare ore al telefono a sentire l’uno il respiro dell'altro, perché magari uno dei due  è troppo stanco e  crolla mentre la chiamata è ancora aperta. 

Starei tutto il tempo ad ascoltare o a guardare Kurt dormire. 

Starei tutto il tempo a guardare Kurt.

È il mio mondo. Che dico? È il mio intero universo. 

E non vedo l'ora di andare a vivere con lui per poter affrontare insieme tutto quello che la vita ci sta riservando. 

Bip.

Sento le ossa leggermente schiacciate sul materasso, devo aver sicuramente dormito in una posizione scomoda questa notte, perché faccio davvero fatica a muovermi. 

Provo a distendere qualche muscolo ma sento improvvisamente entrambe le gambe addormentate.

"Strano", penso.

Bip.

Continuo a sentire questo rumore fastidioso ripetersi.

Bip.

Dev’essere la sveglia, forse il mio I-phone è impazzito e ha cambiato le suonerie che avevo impostato.

Bip.

Devo ammettere che è davvero fastidioso. 

Provo ad allungare una mano, ma sembra che oggi niente voglia collaborare. Non me la sento ancora di aprire gli occhi, ho davvero molto sonno ma, se riuscissi a spostare il mio dannato braccio per fermare quel fastidioso suono che ogni secondo rimbomba nella mia testa, potrei continuare a fantasticare sul mio futuro con Kurt e poi magari decidermi ad alzarmi e a fare una doccia.

Ma niente, sembra che il mio corpo sia in catalessi, non risponde ai miei comandi. 

Ieri devo essermi davvero stancato in palestra, perché non c'è un muscolo del mio corpo che non mi faccia  male.

Bip.

Oh, dannazione!

Riprovo ancora una volta a muovere il braccio, ancora niente, per questa volta mi toccherà dare ascolto alla sveglia e alzarmi; si vede che il tempo dei sogni è finito ed è l'ora di tornare alla realtà. Ho la scuola, il discorso da preparare, le prove del glee club e le milioni di relazioni per la fine dei corsi a cui ero iscritto. 

Già, mi sa che ho fatto una sciocchezza iscrivendomi a ogni attività extrascolastica, dopo il trasferimento di Kurt a New York. L'avevo fatto per evitare di pensare a lui e anche se, diciamoci la verità Blaine, non è servito a molto , adesso mi tocca occuparmi delle relazioni per la chiusura di ognuna di esse.

Dopotutto, non è colpa mia se mi piacere eccellere in ogni cosa che faccio.

Bip.

Maledizione, devo proprio aprire gli occhi o questo dannato suono mi farà impazzire.

Sto per aprire gli occhi, quando un rumore attira la mia attenzione. 

È lo scorrere di una porta, dei passi lievi che si bloccano subito, e un respiro che viene trattenuto. 

Questo è ciò che mi sembra di sentire.

Ma aspetta un attimo!

Io non ho una porta scorrevole nella mia stanza!

Dove mi trovo? 

Un’orribile idea mi affiora alla mente; ma non è possibile, non farei mai ancora lo stesso sbaglio. Non posso aver tradito di nuovo Kurt, non posso aver commesso lo stesso errore, non ora che siamo tornati insieme e lui mi ha detto di sì!

Bip.

E se questa non fosse la mia sveglia? 

È per questo che non la riconosco? 

Devo fingere di dormire, sperando che questa persona che mi sta osservando, perché lo sta facendo, ne sento lo sguardo sul mio corpo, vada via?

Merda.

Dopo qualche minuto, durante il quale stringo gli occhi per evitare di venire a patti con la realtà del non trovarmi nel mio letto – perché, ora che lo noto, questo è davvero scomodo, duro e particolarmente sottile -, sento di nuovo dei passi che si avvicinano a me. 

Non ci credo, ci sono ricascato!

Ma come, poi?

Cerco con la mente di rivivere la giornata di  ieri.

Buio.

Vuoto più totale.

E più provo a ricordare, più mi sembra di impazzire; la testa inizia a farmi incredibilmente male. 

Devo essermi ubriacato. Avrò bevuto per poi finire nelle grinfie di qualcuno? 

Mi sembra di aver finito di vivere un sogno, e di essere appena entrato in un incubo. 

Perché cavolo ricordo esattamente cosa sia successo una settimana fa, ma non riesco a ricordarmi altrettanto bene cosa abbia fatto ieri? 

Che Sebastian sia venuto a prendermi e mi abbia portato allo Scandal’s?
 
Ok, non posso fingere più di dormire, devo aprire gli occhi e accertarmi di cosa sia successo. 

Magari mi sto sbagliando, sto solo dormendo ed è frutto della mia immaginazione.

Bip.

Un singhiozzo.

È un singhiozzo quello che ho sentito?

Non so più cosa pensare, e tanto meno cosa fare.

Apro gli occhi e vedo chi è, o continuo a fingere di dormire?

Bip.

Dio, quel suono diventa ogni secondo più fastidioso!

Ma perché non si spegne? 

Resto qualche attimo in attesa, aspettando che questo qualcuno faccia o dica qualcosa, ma sembra come paralizzato, in lacrime. Sono convinto che sia lì in piedi a piangere, ma perché? 

E se davvero avessi tradito ancora una volta Kurt, e adesso questa persona si stiesse rendendo conto che tra di noi non ci può essere altro?
Dio, ma davvero inizio a credere di aver tradito Kurt?

È solo che non ricordo nulla di ieri e, per quanto mi sforzi, mi sembra di vedere tutto nero. Cavolo, devo aver bevuto, è l'unica spiegazione. 

Ma perché? 

Ok.

Basta.

Ora apro gli occhi e affronto la realtà, devo capire cosa sta succedendo.

Sto per aprire gli occhi quando la stessa porta, che sembrava essere ai piedi del mio letto, torna ad aprirsi. 

Chi è adesso nella stanza con noi?

Non mi rendo conto di trattenere il respiro fino a quando non sento la voce di qualcuno ai piedi del mio letto, mentre avverto ancora quella presenza accanto a me.

"Signora Anderson, aspetti" La voce affranta di quell’uomo che mia madre, mi farebbe quasi cadere dal letto, se solo riuscissi a muovermi. Poco dopo lo sento continuare, la sua voce è divenuta quasi un sussurro, e sembra piuttosto spaventato. "Suo figlio è entrato in coma stamattina all'alba, non appena lo hanno portato in ospedale. Non sappiamo quando si risveglierà, dalla TAC desumiamo che abbia battuto la testa molto violentemente. Per ora non possiamo fare altro che aspettare." 

Non riesco a credere alle mie orecchie.

Sono in coma?

Come è possibile? 

No, non può essere vero. 

Provo con tutto me stesso ad aprire gli occhi. Perché non ci avevo pensato prima, invece di credere di essere finito nel letto di qualcun altro? 

Ma che razza di idiota sono??? 

Ok, sto letteralmente entrando nel panico più totale, quando la voce di mia madre attira la mia attenzione.

"La prego, Dottore, la prego, me lo riporti indietro; è l'unica cosa che mi resta!" 

Mi madre sta piangendo disperatamente, sembra distrutta dal dolore, lo percepisco dalla sua voce rotta. 

Vorrei fare qualcosa, qualsiasi cosa pur di svegliarmi e di non farla preoccupare, devo fare qualcosa per lei e tranquillizzarla.

Ma cosa?

Sono immobile, in un letto d'ospedale,  tra l'altro in coma.

Sono fottuto!

Il mio corpo non sembra più rispondermi, è inutile, sembra solo che la mia mente sia attiva. (e) Qualsiasi parte di me, su cui provo a concentrarmi, mi fa male. 

Cosa mi è successo? 

Perché non riesco a ricordare?

Sto iniziando a innervosirmi e, sinceramente, ho davvero paura.

Il dottore torna a parlare, e quello che dice, di certo, non è molto confortante.

"Signora, abbiamo fatto quello che potevamo. Suo figlio apparentemente sta bene, ora deve solo svegliarsi, dobbiamo aspettare."

Come diavolo può dire una cosa del genere?

Io sono sveglio, sveglissimo, solo che non riesco ad aprire gli occhi, e la cosa è davvero ridicola.

Sento dei passi - mia mamma deve aver congedato il medico -, prima di sentire una sedia spostarsi e il suo respiro pesante accanto a me.
"Blaine, tesoro, mi senti?" 

La sua voce è rotta dalle lacrime, sta singhiozzando e io mi sento il pezzo di merda più grande del pianeta se sto facendo una cosa del genere a mia madre.

Ma non ci riesco, sembra che ogni parte del mio corpo si rifiuti di rispondere ai comandi.

Sento un tocco, un brivido percorrermi per tutta la schiena e, quando sto per chiedermi cosa sia successo, mi rendo conto che mia mamma mi ha preso la mano.

Riesco a sentire ogni cosa, la sua mano calda contro la mia, il suo respiro e le lacrime che le rigano il volto. È come se quei pochi sensi, che mi sono rimasti, fossero molto più sensibili; ma io non voglio essere un vegetale, voglio aprire gli occhi e dire a mia madre di stare tranquilla e che sto bene.

Ma sembra tutto inutile.

Poco dopo, la sento di nuovo singhiozzare. La sua mano calda lascia la mia e io mi sento quasi perso senza nulla cui aggrapparmi; in questo momento è l'unica cosa che mi sembra reale.

Ma la sua mano calda si posa sul mio viso. 

Il suo tocco è delicato, come se avesse paura di potermi rompere. 

E di nuovo un singhiozzo.

"Il mio bellissimo bambino..." la sento piangere ancora una volta, e una gocciolina calda e umida mi cade sul braccio. 

In questo momento mi sento la persona più orribile del mondo.

"Che ti hanno fatto?" continua a dire mia madre tra le lacrime "ti prego, Blaine, svegliati, torna da me, non posso perdere anche te, ti prego." 

Mia madre si è separata da mio padre qualche mese fa. Dopo il mio pestaggio, quando avevo quattordici anni, e il mio trasferimento alla Dalton, le cose tra di loro non erano più tornate a posto, anzi, si erano rotte completamente. Avevano provato a tirare avanti ma, ogni volta che la mia sessualità o la mia semplice esistenza venivano messe in discussione, in quella casa era un putiferio. 

Alla fine non ce l'ha fatta più, e ha deciso di cacciarlo di casa. Ho sofferto davvero tanto per quello, ma lei mi ha continuato a ripetere che non era colpa mia, e che mai avrei dovuto sentirmi responsabile.

Quel giorno ho giurato a me stesso che mai l'avrei fatta star male, che mi sarei preso cura di lei per sempre. E invece eccomi qui, in un letto d’ospedale, in coma, non ricordando come ci sia finito e non sapendo come fare a svegliarmi.

Sono davvero il peggiore figlio che si possa avere.

Quando finalmente la sento calmarsi, forse è passato più di qualche minuto; non riesco a scandire bene il tempo in questo stato. Poi la sento sedersi, mentre continua a tenermi la mano. 

Grazie a lei, e al suo tocco, riesco a non perdere la testa, l'unica cosa che apparentemente mi è rimasta funzionante.

In quel momento di tranquillità, mentre sembra essersi calmata, mi rendo conto di una cosa.

Kurt sa che sono in ospedale? Sa che sono in coma? Qualcuno lo ha avvisato? 

È come se il mondo mi stesse crollando addosso. 

Se ho fatto così tanto male a mia madre, Kurt come starà? 

Per un attimo spero che nessuno gli abbia detto niente, che lui non sia preoccupato; non riuscirei a sopportare che anche lui si strugga per me, proprio come sta facendo mia madre. Ma poi rendo subito conto che, se non venisse qui, in ospedale, a stringermi la mano, io non sarei capace di trovare la forza per svegliarmi. Forse basta solo lui, perché è da lui che voglio tornare.

Abbiamo un futuro da costruire insieme e manca così poco.

Avanti, Blaine, apri questi cazzo di occhi!

Niente, è tutto inutile. Provo a sforzarmi, a cercare in tutti i modi di muovere ogni singola parte del mio corpo, palpebre comprese, ma niente. Per un po' provo anche a costringermi a ricordare cosa possa essermi successo di tanto grave da farmi finire in coma, con ogni singola parte del corpo dolorante, ma anche in quel caso  è tutto buio.

Così decido di lasciarmi  andare, magari dormire sistemerà ogni cosa, magari dormire mi farà risvegliare da quest'incubo. 

Magari dormire mi riporterà da Kurt.






NOTE DELL'AUTRICE
Ed eccomi qua con una nuova FF, allora come vi sembra??? 

In parole povere, Blaine è in coma, cosa gli è accaduto non lo sa, lui non riesce a ricordare cosa è successo nelle ultime ore e questo ci toccherà scoprirlo in ogni capitolo. Per quanto riguarda Kurt, Blaine lo sta aspettando, ma perché non è lì a tenergli la mano? 

Diciamo che questo primo capitolo è una prova, perciò ditemi se vi può piacere una storia del genere e se vi potrebbe interessare il seguito, perché a questo punto sarei davvero intenzionata a continuare. Mi piace molto l'idea e se siete dello stesso avviso, anche se la storia sembra essere molto triste, fatemelo sapere e continuerò ad aggiornarla... 

Ringrazio la mia beta, Nessie 86, sempre disponibilissima e attenta, e babykit86l, che mi ha spinto a mettere per iscritto questa folle idea! Vi adoro ragazze!

Alla prossima, baci!!!
  
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