Salve a tutti!
Innanzitutto auguri a tutti i
Francesco/a!
Questo capitolo è abbastanza
lunghetto mentre il prossimo sarà un più corto del solito, spero che non vi
annoierete nel leggerlo! Lo dedico a tutti coloro che mi sono vicini in questo
periodo, Brunella, Joe, Mìmì, Giovy e anche a tutti voi che leggete e che mi
tirate su con le vostre recensioni!
Grazie a coloro che inseriscono
la fic tra i preferiti, leggono la storia e recensiscono:
Giulls: Tranquilla, ti capisco
circa il fatto che sei impegnata, anche io lo sono per questo aggiorno solo il
sabato o la domenica, quando sono un pò più libera! Comunque il matrimonio
dello zio è salvo, almeno per ora, ma forse Debora glielo avrebbe voluto far
disdire con una maledizione per aver interrotto lei e Niko, ma pazienza xD… Spero
che il cap ti sia piaciuto!
Piichan: Grazie mille, spero
che anche i prossimi cap ti piacciono, aspetto un tuo parere! E tra parentesi
complimenti per la tua fic, mi ha davvero presa!
Al prossimo sabato, credo!
La vostra milly92.
Capitolo 11
Questione Di Voti
Il rapporto tra me e Niko
cambiò da quella maledetta domenica, ma non so dirvi se in male o peggio. Non mi azzardai più a
pronunciare la parola “diritto” o la parola “Interrogazione” ma allo stesso
tempo vidi un cambiamento di atteggiamento da parte sua.
Quando eravamo in compagnia
era solare, mi difendeva, ci lanciavamo sguardi imbarazzati, invece quando
eravamo soli tutto era diverso, ci comportavamo o in modo fin troppo formale o
fin troppo amichevolmente.
Così il martedì andammo alle
prove, momento in cui mi sentii sciogliere vedendolo cantare la canzone dei
Blink 182, ricordando la passeggiata alla Reggia, la grotta, quello che ormai
per me era il nostro quasi bacio.
Mi stavo decisamente
illudendo, ma cosa potevo mai farci?!
Così alla fine dopo le prove
dei cantanti iniziarono le prove dei vari balletti, alle quattro del
pomeriggio. Dovevamo indossare i nostri costumi per la prima volta, per vedere
se c’era una piena possibilità di movimento. Con una particolare ansia così
indossai il top e tutto il resto, anche perché sapevo che non mi sarei sentita
a mio agio.
“Che figo, Deb!” mi disse
Rita entusiasta, accennando al mio cappellino. Lei era vestita con degli shorts
di jeans e una fascia cortissima, e avrebbe ballato la canzone “Kiss kiss”.
“Grazie” risposi,
squadrandomi critica sulle gambe e sui fianchi.
Uscii qualche minuto dopo,
intenta nel legarmi i capelli in una crocchia, e vidi Giorgio e Dario
confabulare.
“Oh, ecco i Rihanna Men!” li
accolsi.
Entrambi indossavano dei
jeans e dei giubbini di pelle con gli occhiali da sole, cosa che io avrei
dovuto sfilar loro a metà balletto.
“Ecco la nostra Rihanna”
risposero loro sarcastici.
Ridemmo prima di
iniziare vedere le prove dei ballerini
dei gruppi vocali, che avrebbero ballato
“Gimme more” di Britney Spears.
Resero il balletto quasi
degno di un palco a luci rosse, e noi
spettatori iniziammo a battere le mani ridendo.
“Hai capito!” disse la voce
di Niko dietro di me.
Mi voltai, guardandolo.
“Oh, sei qui! Non ti vedevo
più! Comunque bravissimo, hai cantato da Dio” mi congratulai.
Mi guardava un po’ stranito,
solo dopo si affrettò a spiegare:
“Scusami, non ti avevo riconosciuta!” con aria incredula e squadrandomi. “E’ la
prima volta che ti vedo… così”
“Così come?”
“Così… vestita da grande”
“E’ perché non hai ancora
visto i vestiti ufficiali di stasera, questi sono per il balletto” risposi,
accennando ai vestiti che avrei indossato per tutta la serata, ovvero una
minigonna di jeans con una maglia con il collo a barca fuxia e argento con dei
sandali con il tacco alto abbinati.
“Perché, cosa indosserai?”
“Vedrai” risposi vaga,
continuando ad osservare il balletto che riuscì fin troppo bene.
“Benissimo, ora è il turno
degli under 24” annunciò Ivan, facendomi ricevere una pugnalata al cuore.
“Oh mamma” mormorai in preda
al panico, mentre Dario mi prendeva per il polso e Lisa iniziava a squadrarci.
“In bocca al lupo” disse
Niko, facendomi l’occhiolino.
Quelle parole mi furono da grande
incoraggiamento una volta sul palco.
Tutti ci squadravano ma si
zittirono curiosi quando la musica partì. Io dovevo stare dietro le quinte e
sarei dovuta uscire dal tabellone centrale.
Quando arrivò il mio turno
respirai emozionata prima di entrare ufficialmente sul palco e iniziai a
muovermi, cercando di non sbagliare. Fu più facile del solito a dire il vero,
sbagliai due passi ma nessuno se ne accorse!
Alla fine quei poveri cristi
ce la fecero a sollevarmi mentre alzavo le braccia in aria, e rimasi stupita
dagli applausi che furono scatenati dagli altri.
Incredula abbracciai Dario e
Giorgio, contenti quanto me, urlando: “Stasera spacchiamo tutto!”
Ma spaccare tutto quella sera
fu difficile, eh si.
Iniziai a sentire l’ansia più
forte del solito mentre mi truccavano e mi aggiustavano i capelli,
lisciandomeli di nuovo.
Alla fine dopo essermi
vestita e tutto scesi dietro le quinte, dove mi fermai a parlare con Rosangela
che anche quella volta aveva il mio stesso stile.
“E’ destino che dobbiamo fare
sempre le gemelle” disse, ma quella caratteristica non era solo la nostra.
Infatti, dato che quella
settimana avevo avuto l’opportunità di scegliere i vestiti nelle boutique della
stylist insieme alle altre, ovvero Simona e Rossella, avevamo deciso tutte di
ricorrere allo stile minigonna e magliette larghe ma eleganti.
Mi sentivo ancora meglio
della settimana prima, per la prima volta non ero a disagio, ma il mio pensiero
vagava ai miei genitori, che se fossero venuti li avrei potuti riabbracciare,
ma solo alla fine della puntata.
Questo fu il pensiero che mi
diede la forza di non cadere nel panico.
“Allora stasera volete fare
le gemelle” se ne uscì Giorgio quando mi vide. Stava parlando con tutti gli
altri under 24 e come al solito io ero l’ultima arrivata.
“Si, ci siamo messe
d’accordo” soggiunse allegra Simona, stringendomi affettuosamente.
Quella sera stava bene anche
se le sue gambe erano un po’ più cicciottelle.
“Ma alla fine anche se
gemelle siete sempre diverse” s’intromise Niko. “Anche se siete tutte
bellissime! Avevi ragione, Deb! Questi abiti ti stanno ancora meglio, ti darei
di nuovo diciotto anni!”
“Di nuovo?” chiese curiosa
Simona, mentre si aggiustava il microfono ed io arrossivo e allo stesso tempo
ridevo ripensando al nostro primo incontro.
“Si, quando ci siamo
conosciuti la scambiai per una diciottenne”
“E che per di più veniva dal
nord” aggiunsi. “Comunque avete parlato voi che vi siete vestiti quasi
identici” ribattei, notando che entrambi indossavano jeans scuri e maglie a
righe colorate, molto più sportivi del solito.
“Vabbè, dai, va bene così”
concluse Rossella. “A proposito Debora, hai studiato? Domani hai
l’interrogazione eh?”
Al solo udire quella frase arrossii, evitando accuratamente
di incrociare il mio sguardo con quello di Niko. Infatti anche lui si voltò,
tossendo.
“Si, ho studiato, speriamo
bene” risposi vagamente, cercando di non arrossire ulteriormente.
Il pensiero che il giorno
dopo sarei stata giudicata sulla base del mio balletto da tutto il liceo mi
mandò in tilt, per questo mi imposi di andare ancora meglio che nelle prove.
Poco dopo iniziò il momento
del caos: l’arrivo dei giudici, gli ultimi tocchi delle estetiste, il saluto del
nostro Ivan e gli ultimi incoraggiamenti.
Maria ci salutò rapidamente
insieme a Sandro, poi prese da parte Simona e lasciò noi a terminare di
aspettare.
“Mi raccomando, spacca tutto”
dissi a Niko quando ci ritrovammo da soli.
Quello era uno dei momenti
amichevoli, in cui non eravamo distaccati.
“Si, ce la metterò tutta. Lo
stesso vale anche per te!”
“Ehm, a me sarà più
difficile, non ho scelto io di essere una ballerina” dissi sinceramente.
“Io credo che tu ti muova
bene… Vorrei essere nei panni di quei due stasera” rivelò. Non capii se stesse
scherzando, eppure lo abbracciai premurosamente. La cosa più bella fu essere
ricambiata con lo stesso slancio.
Era davvero strano il suo
comportamento, ma dissi che eravamo in tv e che non dovevo illudermi, anche
perché lui una volta lì fuori sarebbe ritornato dai suoi amici e da un branco
di amiche che di sicuro sbavavano per lui.
Fu con questo pensiero che
alla fine salii sul palco, alle 21:15.
Con una stretta al petto vidi
mia madre, mio padre, mio fratello, gli amici di famiglia Peppe e Valentina e
le mie migliori amiche Cristina, Giusy, Lina e Sabrina. A differenza della
scorsa settimana riuscii a vedere tra il pubblico, forse perché ormai
l’emozione di stare lì sopra era diminuita. Feci un piccolo segno di
riconoscimento misto ad un saluto prima di iniziare ad ascoltare Ivan.
“… Perciò caro pubblico vi
annuncio che questa sera anche i nostri life coach si metteranno in gioco
ballando e la squadra più votata dal pubblico vincerà un’uscita con gli altri
life coach per Napoli…”
Io e i due ragazzi ci
guardammo, entusiasti. Ormai potevamo dire di essere amici a tutti gli effetti…
Il primo ad esibirsi fu
proprio Niko, regalandomi emozioni pari a
quelli della prima settimana. Fu bravissimo, perfetto… Lo contemplai con
gli occhi lucidi come sempre, peggio di una ragazzina che osserva il suo mito
di sempre. Ma io ero una ragazzina.
Il giudizio della giuria fu
altrettanto positivo, anche ovviamente la Sfortuna doveva sempre distinguersi.
Infatti questa volta disse:
“Eh, Nicò! Bravo, bravo, devo dire che la tua life coach ti fa bene, o forse
sarà l’effetto della sua minigonna di stasera…”
E sapete cosa rispose lui?
“Perché Silvia, vorresti dire
che non le sta bene? Sulle sue gambe non puoi proprio lamentarti!” prima di
ridere insieme a tutto il pubblico dopo il “Concordo!” di Luke.
Io arrossii come una pazza,
nascondendomi il viso con le mani. Tra il pubblico ascoltai un coro di “Deb!
Deb!” opera di Giusy, mio fratello e Cristina…
Ma cosa gli succedeva? Per la
primissima volta era stata fin troppo sfacciato per difendermi…
Ero così imbarazzata che alla
fine non gli rivolsi la parola dietro le quinte, ma con mio dispiacere tutti
erano presi dalla battuta, anzi dall’affermazione, così che addirittura Andrea
dei Gold Boyz mi lanciava occhiate allusive e sorrideva mentre Rossella
sembrava furiosa.
Inoltre c’era anche il camera
man che ci riprendeva, ma se ne andò dieci minuti dopo. Io me ne stavo nella
parte isolata del retroscena, preoccupata e pensierosa.
“Scusami, ti sei offesa?
Volevo solo chiudere quella boccaccia a Silvia”
Mi voltai e mi ritrovai
l’oggetto dei miei pensieri davanti agli occhi, con un’aria dispiaciuta.
“Devo dire che mi sono
sentita imbarazzata al massimo, ma ormai è fatta” risposi.
“Ti vedo strana” aggiunse lui
ancora preoccupato, avvicinandosi.
“E’ un po’ tutto, sai, il
balletto, l’emozione, la paura per domani…”
“Beh è anche colpa mia, ti ho
fatto perdere del tempo quando avresti dovuto studiare diritto…” si scusò, passandosi una mano dietro la nuca.
“Oh, ma no, non mi hai
distratta, cioè, alla fine sarei dovuta andare sempre alla festa di Massimo…”
“Ma a cosa ti riferisci?”
chiese. Non sapevo se era per scherzo o per vedere la mia reazione.
Arrossii di botto. “Al… Al
fatto che alla fine abbiamo ripetuto solo matematica, no?” risposi evasiva.
“Ah” fece, voltandosi e
contemplando un punto impreciso.
“Perché, scusa a cosa mi
sarei dovuta riferire?”
“A quello che stava
succedendo tra noi…”
Udire quella risposta mi fece
scoppiare il cuore, e mi sembrava di non sentire più le note della canzone di
Rosangela.
Iniziai a balbettare come una
cretina…
“Io credevo che tu, insomma,
pensavi fosse un errore, cioè…”
“Nessuno può dire se fosse un
errore o meno anche se so che siamo in tv, sotto gli occhi delle telecamere,
che ci conosciamo da due settimane…” fu la sua risposta decisa, quella risposta
che mi fece vacillare.
“Cioè, tu vuoi dirmi che…?”
tentai di dire, ma non terminai la frase.
No tranquilli, nemmeno questa
volta successe niente, ma mi strinse a sé prima che la voce delle assistenti
urlassero: “Quelli del balletto sono pregati di iniziare a prepararsi!”
Niko sbuffò, tirandosi
indietro e lasciandomi andare.
“Ne riparleremo?” chiesi
mentre mi allontanavo.
“Se ne riusciremo ad
argomento si” rispose con un’espressione neutra.
Una volta nel camerino vi
ritrovai le ragazze già vestite, così mi affrettai a muovermi dato che la mia
sarebbe stata la prima esibizione.
Mi vestii con le mani
tremanti, ripensando a quelle parole.
Ero incredula, lui non riteneva sarebbe stato un errore… Cioè, non si era
espresso, ma se fosse stata una risposta negativa me lo avrebbe detto.
Una volta che ebbi indossato
il “costume” la parrucchiera mi fissò meglio i capelli e mi mise il cappellino
nel modo giusto.
Alla fine, ora che indossavo
quel costume ben truccata, potevo dire di essermi immedesimata nella parte.
Una volta che ritornai dietro
le quinte mi incontrai di nuovo con Dario e Giorgio che sembravano tranquilli.
Giorgio seguiva l’esibizione di Simona preoccupato dato che aveva appena
stonato due volte.
“Su, non scoraggiarti, andrà
bene lo stesso” lo incoraggiai dato che non poteva essere ancora più ansioso
sul palco!
Ma, ahimè, alla fine della
prima manche ad andare all’ultimo scontro, ovvero in ballottaggio, fu proprio
lei. Niko si era salvato per secondo, eppure mi aveva quasi ignorata, preso
dalle congratulazione altrui.
“Tesoro mi dispiace” dissi a
Simona abbracciandola. “Vedrai che ce la farai”
“Grazie Debora” disse prima
di stringere Giorgio a sé, il quale si sentiva terribilmente in colpa dato che
era stato lui ad affidarle il brano.
“Giorgio, su” lo incoraggiai,
prima di avvicinarmi a Niko e sussurrargli un freddo: “Comunque
congratulazioni, eh”.
Anche questa volta mi ignorò,
mandandomi per davvero su tutte le furie.
Per sfogarmi ritornai nella
zona più appartata del retroscena a ripetere i passi, pensando alla mia
famiglia che stava aspettando la mia esibizione e che non avrei dovuto
deluderli.
“Ed ora pubblico, sapete che
è arrivato il turno della prima esibizione, ovvero quella dei life coach della
categoria under 24. Applaudiamo Debora, Giorgio e Dario che ci balleranno “Umbrella” di Rihanna!” disse Ivan, tre secondi prima che la porta centrale dove
di solito entravano i gruppi vocali e rivelando i due ragazzi che furono
davvero applauditi con l’anima.
Io me ne stavo lì dietro,
dato che dovevo entrare venti secondi dopo, con il cuore che batteva a mille.
Alla fine quel “You have my heart…” arrivò, ed io con tanto
coraggio e palpitazione feci la mia entrata con tanto di ombrello rosso
brillantinato ed iniziai ad eseguire i vari passi, mentre sotto il palco Lisa
ci guardava preoccupati.
Ma la mia rabbia, la mia
ansia, la mia agitazione, mi fecero bene. Nessuno di noi sbagliò nulla, ci
trovavamo perfettamente a tempo, le onde mi riuscirono come non mi erano mai
riuscite, riuscii a sentire un certo legame con i due ragazzi e a muovermi
sensualmente, a fare le piroette con più convinzione, ad essere veloce al
momento giusto, a muovere l’ombrello come una vera majorette…
Dario e Giorgio erano sicuri,
si muovevano bene, mi facevano sentire a mio agio, e nessuno di noi quasi non
sentii gli applausi del pubblico presi com’eravamo.
Un minuto e cinquanta dopo io
ero a un metro da terra, con le braccia in aria e un sorriso radioso.
Il pubblico era in delirio, e
Lisa saltò sul palco entusiasta al massimo.
“Non l’avevate mai fatta così
bene! Bravissimi!”
Sorridevo, abbracciavo i
ragazzi, per un istante dimenticai tutte le mie preoccupazioni.
I giudici non si espressero,
ovviamente il loro dovere era solo quello di giudicare circa le canzoni, non i
balletti, e questo mi fece piacere poiché non mi andava di ricevere ulteriori
critichi da madama Sfortuna.
Alla fine Ivan si avvicinò a
noi tre, dicendo: “Gente, non sapete come stanno tremando!”
Noi annuimmo ridendo,
scacciando via l’ansia.
“Allora, com’è stato
accettare questa novità del balletto?” chiese.
“Evito di esprimermi” rispose
Giorgio con aria malandrina.
“Perché? Va bene, diccelo tu,
Debora, che sei la più piccola in assoluto”.
“Beh, ovviamente siamo stati
sorpresi, insomma, quando abbiamo saputo del balletto ci siamo detti: “Ma cosa
siamo, life coaches o intrattenitori per il pubblico?” E’ stata una
considerazione sbagliata certo, ma fino a oggi eravamo un po’ insicuri, io per
prima che non sono mai stata brava nel ballo” ammisi.
Ivan mi batté una mano sulla
spalla, dicendo: “Non penso che ora tutti pensino che non sei brava, si vede
che ti sei impegnata e questo è da ammirare perché a differenza dei cantanti tu
e questi due ballerini non siete stati voi a decidere di ballare!”
Infine lo salutammo, mentre
annunciava il ballo dei gruppi vocali.
Fummo accolti con urla
entusiaste, abbracci, incitamenti… Per una volta era bello essere la
protagonista!
Ma Niko si limitò a
guardarmi, lasciandomi ancora più delusa. Cosa diavolo gli avevo fatto?
La puntata proseguì, e ad
andare in sfida contro Simona fu il gruppo Dj. Luke salvò i Dj, Maria Simona e
la signora Sfortuna, per vendicare l’atto di tre puntate prima in cui Maria
aveva eliminato un suo concorrente proprio contro i Dj, eliminò Silvia, la
quale così si ritrovò fuori.
Mi dispiacque molto, alla
fine mi ci ero affezionata. Il brutto però fu anche dare l’addio a Giorgio!
Ma intanto, dopo
l’eliminazione, fu anche nominato il balletto vincente, quello grazie a cui i
life coach che lo avevano rappresentato avrebbero vinto una giornata fuori dal
loft, a Napoli.
Non ci credo ancora nel
dirlo, ma fu proprio il nostro con il 62% dei voti.
Rimanemmo increduli, mentre
Lisa saltava su e giù per l’orgoglio… Anche se Giorgio sarebbe dovuto andare
via il premio gli spettava comunque, così fu stabilito che il giovedì saremmo
usciti tutti e tre insieme.
“Debora, finalmente!”
Mi voltai,ancora un po’
stordita per tutte quelle emozioni. Davanti a me c’era la mia famiglia, gli
amici di famiglia e le mie amiche. Per un istante credetti di aver visto dei
fantasmi…
“Mamma! Papà! Giuseppe!
Raga!” urlai, correndo loro incontro come una pazza.
“Debby, ma tu sei la nostra
star!” disse Valentina, stritolandomi.
“Complimenti, sei
bravissima!” dichiarò Giacomo con un sorriso.
“Deb, madò, non ci credo,
finalmente ti riabbraccio…”
Inutile dire che quella
visita mi fece piangere come una cretina, presa tra abbracci e baci commossi.
Dopo due settimane li rivedevo!
“Oh, ragazze, grazie per
essere venute!” dissi singhiozzando.
“Ma che Deb, tu sei la nostra
diva!” dichiarò Cristina stringendomi. “Ma cosa stai combinando con lui? Ti vediamo sempre insieme a lui, felici…”
“Vi spiego tutto domani, ma
state tranquilli!” li rassicurai. “Mi manca venire a scuola, sapete?”
“Ma non dire scemenze!”
sbottò Sabrina sorridendo e stringendomi forte.
Alla fine fui costretta a
salutarli dato che dovevano tornare a casa.
“Tornerò domani mattina
presto, massimo per le sette e mezza” li salutai. “Ci vediamo tutti lì…”
Ci stringemmo in un ultimo
abbraccio prima di separarci.
“Mena, non ti azzardare più a
mandare messaggi come quello dell’altra volta! Ho pianto!” disse papà cercando
di tirarmi su, ma non ci riuscì perché vederli andare via mi causò un nuovo
piccolo lutto.
Fortunatamente fui distratta
da Beatrice, la futura moglie di Max, che mi si avvicinò contenta e si dimostrò cordiale.
“Grazie per l’invito del matrimonio!” le dissi. “Prometto che non
mancherò!”
“Mi fa piacere, sarà ancora
di più una bella giornata” sorrise, prima di avvicinarsi al suo futuro marito
che aveva cantato in modo divino.
Giorgio se ne stava da solo
in un angolo a rimuginare.
“Giorgio mi dispiace, non
sarà lo stesso senza di te” dissi avvicinandomi.
“Non è per me, mi dispiace
per Simona” mi rispose alzando lo sguardo mentre lo abbracciavo solidale.
Fu in quell’atmosfera di
gioia-tristezza che andai a letto alle due, da sola nella mia stanza dato che
Samanta e Rita erano già partite insieme agli altri che abitavano molto a nord
e avrebbero impiegato molto per arrivare a casa.
Quella sera così rimanemmo
solo noi del Sud-Centro, più vicini alle nostre case, ovvero io, Rossella,
Luigi, Niko ei Gold Boyz.
“Deb, vieni di là, dormiamo
tutti nella mia stanza , siamo quattro gatti stasera!” disse Rossella,
irrompendo nella mia stanza con tanto di pigiama bianco e azzurro.
Avrei preferito restare mene
da sola a rimuginare per il comportamento di Niko, e poi non eravamo quattro
gatto dato che en eravamo in otto, ma accettai. Indossai un pigiama nuovo,
arancio a fiori e mi avviai nella stanza, dove Luigi e Niko stavano parlando.
Si zittirono di botto
vedendoci, poi ci offrirono dei dolci inviati dalla moglie di Luigi. Mangiammo
parlando della serata, dei colpi di scena, prima di decidere di dormire a causa
della partenza dell’indomani.
“Ragazzi, ma quindi nessuno
farà il viaggio fino a Roma con noi?” domandò Andrea prima che spegnessi le
luci.
“Si, io sono di Roma, no?”
disse subito Rossella, sorridendo ed
agitandosi tutta. Si vedeva lontano un miglio che lui le piaceva.
“Ah, no, io pensavo venisse
anche Debora…” si giustificò.
“Ma cosa dici, non sai che
lei è della provincia di Caserta?” si intromise Niko, mentre gli lanciavo
un’occhiataccia.
“Wow, ti sei ricordato della
mia esistenza” sbottai. “E comunque so rispondere da sola. Andrea, comunque
sono di Caserta”.
“Mi confondo sempre, scusami,
è che non hai l’accento del sud” si giustificò dandomi un pizzicotto sulla
guancia. Inutile dire che Rossella si volto dall’altra parte.
“Deb, uffa, scusami…” disse
Niko avvicinandosi pericolosamente. “Sai che la prime time è un casino” aggiunse.
“Va bene” concessi a denti
stretti prima di sistemarmi in un lettino vicino la finestra anche se non
riuscivo a prendere sonno.
Pensavo alla mia famiglia,
alla vittoria, ma soprattutto alle parole di quel ragazzo che tanto mi faceva trepidare.
Mi imposi di dormire, ma non
ce la feci, così alle tre mi alzai e andai nella mia stanza lentamente,
cercando di non svegliare nessuno, e presi il libro di matematica, ripetendo le
cose su cui stentavo di più. L’essere stata in tv di certo non mi avrebbe garantito
la sufficienza!
“Allora, il teorema sulla
circonferenza… AB è uguale…” iniziai a dire, e continuai fino a non so quando.
Fatto sta che ero da sola
nella stanza, con le luci soffuse che erano la mia unica compagnia. Ripetei,
ripetei, ripetei… Finchè…
“Basta Debora, io devo dirtelo, tu mi piaci un
casino!”
“Ma Niko! Cosa dici?”
Eravamo vestiti molto elegantemente, e dietro di noi Max
e Beatrice ballavano in abiti nuziali.
“Si, l’ho capito già durante il programma ma non
potevo espormi più di tanto…”
Poco dopo eravamo in un giardino pieno di margherite.
“Allora, sono ricambiato?” chiese lui, prima di
baciarmi con ardore .
Gli risposi di si prima che insieme iniziassimo a
correre mano nella mano tra il prato, come nei migliori film romantici…
“Debora?”
“Eh?”
Era mattino inoltrato, e mi
sentivo la testa come di piombo. Davanti a me c’era l’evangelica visione di Niko
in canotta e pantaloncini.
“Oh Dio! Ma cosa ho fatto?
Perché sono qui?”
“Ce lo chiediamo anche noi,
ci siamo messi una paura, cosa sono venuto a cercarti…” fu la sua risposta,
mentre mi aiutava a chiudere i libri.
Cercai di ricordare, presa
anche da quello stupendo sogno.
“Oh, si, ieri non riuscivo a
dormire così sono venuta a ripetere…” risposi, mettendo tutto nello zaino.
“L’avevo immaginato!”
“Comunque che ore sono?”
chiesi, strofinandomi gli occhi.
“Le sei e mezza, vieni a fare
colazione!” mi invitò.
Lo guardai ancora
frastornata, annuendo. “Si, anche se dubito che mangerò qualcosa, sono troppo
emozionata…”
“Almeno non hai la
responsabilità del voto” disse sorridendo lui, facendomi segno di seguirlo.
Infatti tre minuti dopo ero
in cucina con lui, Luigi, Ilaria e i Gold Boyz che discutevano animatamente su
chi votare. Seguii il discorso, senza capirci nulla.
“Alla fine penso che nessun
politico guardi proprio ai nostri interessi” esclamai.
“Brava! Ed è per questo che
consegnerò una scheda nulla!” approvò Luigi applaudendomi.
Ridemmo tutti alla sua
convinzione, e poco dopo mentre mi preparavo avevo ancora il sorriso sulle
labbra.
Dopotutto quello che sarebbe
successo a scuola non sarebbe stato poi così male, no?
Ripensai al sogno, dandomi
mentalmente della demente… Peccato che le cose al matrimonio dello zio Max
sarebbero state ben diverse, eh si…
Qualche anticipazione:
“Beh, un’arma a nostro
svantaggio, ci avrebbe fatto piacere fare tutto il tragitto con te” affermò
lui, prima di chiedere ridendo: “Vero Niko?”
“Ehm, si, che domande”
rispose lui un po’ burbero.
______________
“Dovete già andare?
Altrimenti sarei lieta di offrirvi un caffè…” si risvegliò, dopo il primo
impatto.
“No, signora, ci scusi ma
dobbiamo andare” rispose per loro l’autista.
______________
Mamma si bloccò dall’atto di
sistemare i libri sullo scaffale. “Cosa? Andrai ad un matrimonio VIP?” chiese
esterrefatta.
______________
We piccolina! Sono appena arrivato, qui è un casino,
avevi previsto bene! Tu come sei stata accolta? In bocca al lupo per le
interrogazioni!Risp e divertiti! Tvb, un bacione.
______________
La aprii, avanzando.
Sembrava tutto vuoto finché
non vidi uno striscione azzurro e tante facce spuntarono dietro una cattedra
messa lì apposta.