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Autore: milly92    04/10/2008    3 recensioni
Debora è una normalissima ragazza di quasi sedici anni che purtroppo non esita a sentirsi “Sfigata” in ogni occasione, così decide di partecipare ai provini per diventare la “Life coach” del suo aspirante cantante preferito di un programma musicale, Music’s Planet, che si chiama Niko. Con suo grande stupore ce la fà, ma purtroppo per lei quell’evento non è un arrivo, bensì un inizio: ce la farà a vivere nel frenetico mondo della tv, dove contano solo l’aspetto esteriore, i soldi e il potere? Resisterà alle varie offese, orari stancanti e un certo aspirante cantante che la manda in tilt? E se poi all'affetto per Niko si aggiungesse anche quello per Andrea, basato più sul sentimento che sull'aspetto esteriore?? Dedicata a tutti coloro che amano sognare un (bel) po’ e che sanno che essere adolescenti e crescere NON è assolutamente semplice… Baci, milly92 ^^
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Just Believe In Yourself- Debora's Confessions'
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Questione Di Voti

Salve a tutti!

Innanzitutto auguri a tutti i Francesco/a!

Questo capitolo è abbastanza lunghetto mentre il prossimo sarà un più corto del solito, spero che non vi annoierete nel leggerlo! Lo dedico a tutti coloro che mi sono vicini in questo periodo, Brunella, Joe, Mìmì, Giovy e anche a tutti voi che leggete e che mi tirate su con le vostre recensioni!

Grazie a coloro che inseriscono la fic tra i preferiti, leggono la storia e recensiscono:

Giulls: Tranquilla, ti capisco circa il fatto che sei impegnata, anche io lo sono per questo aggiorno solo il sabato o la domenica, quando sono un pò più libera! Comunque il matrimonio dello zio è salvo, almeno per ora, ma forse Debora glielo avrebbe voluto far disdire con una maledizione per aver interrotto lei e Niko, ma pazienza xD… Spero che il cap ti sia piaciuto!

Piichan: Grazie mille, spero che anche i prossimi cap ti piacciono, aspetto un tuo parere! E tra parentesi complimenti per la tua fic, mi ha davvero presa!

Al prossimo sabato, credo!

La vostra milly92.

 

Capitolo 11

Questione Di Voti

Il rapporto tra me e Niko cambiò da quella maledetta domenica, ma non so dirvi se  in male o peggio. Non mi azzardai più a pronunciare la parola “diritto” o la parola “Interrogazione” ma allo stesso tempo vidi un cambiamento di atteggiamento da parte sua.

Quando eravamo in compagnia era solare, mi difendeva, ci lanciavamo sguardi imbarazzati, invece quando eravamo soli tutto era diverso, ci comportavamo o in modo fin troppo formale o fin troppo amichevolmente.

Così il martedì andammo alle prove, momento in cui mi sentii sciogliere vedendolo cantare la canzone dei Blink 182, ricordando la passeggiata alla Reggia, la grotta, quello che ormai per me era il nostro quasi bacio.

Mi stavo decisamente illudendo, ma cosa potevo mai farci?!

Così alla fine dopo le prove dei cantanti iniziarono le prove dei vari balletti, alle quattro del pomeriggio. Dovevamo indossare i nostri costumi per la prima volta, per vedere se c’era una piena possibilità di movimento. Con una particolare ansia così indossai il top e tutto il resto, anche perché sapevo che non mi sarei sentita a mio agio.

“Che figo, Deb!” mi disse Rita entusiasta, accennando al mio cappellino. Lei era vestita con degli shorts di jeans e una fascia cortissima, e avrebbe ballato la canzone “Kiss kiss”.

“Grazie” risposi, squadrandomi critica sulle gambe e sui fianchi.

Uscii qualche minuto dopo, intenta nel legarmi i capelli in una crocchia, e vidi Giorgio e Dario confabulare.

“Oh, ecco i Rihanna Men!” li accolsi.

Entrambi indossavano dei jeans e dei giubbini di pelle con gli occhiali da sole, cosa che io avrei dovuto sfilar loro a metà balletto.

“Ecco la nostra Rihanna” risposero loro sarcastici.

Ridemmo prima di iniziare  vedere le prove dei ballerini dei gruppi vocali, che avrebbero ballato  “Gimme more” di Britney Spears.

Resero il balletto quasi degno di un palco a luci rosse,  e noi spettatori iniziammo a battere le mani ridendo. 

“Hai capito!” disse la voce di Niko dietro di me.

Mi voltai, guardandolo.

“Oh, sei qui! Non ti vedevo più! Comunque bravissimo, hai cantato da Dio” mi congratulai.

Mi guardava un po’ stranito, solo dopo si affrettò  a spiegare: “Scusami, non ti avevo riconosciuta!” con aria incredula e squadrandomi. “E’ la prima volta che ti vedo… così”

“Così come?”

“Così… vestita da grande”

“E’ perché non hai ancora visto i vestiti ufficiali di stasera, questi sono per il balletto” risposi, accennando ai vestiti che avrei indossato per tutta la serata, ovvero una minigonna di jeans con una maglia con il collo a barca fuxia e argento con dei sandali con il tacco alto abbinati.

“Perché, cosa indosserai?”

“Vedrai” risposi vaga, continuando ad osservare il balletto che riuscì fin troppo bene.

“Benissimo, ora è il turno degli under 24” annunciò Ivan, facendomi ricevere una pugnalata al cuore.

“Oh mamma” mormorai in preda al panico, mentre Dario mi prendeva per il polso e Lisa iniziava a squadrarci.

“In bocca al lupo” disse Niko, facendomi l’occhiolino.

 Quelle parole mi furono da grande incoraggiamento una volta sul palco.

Tutti ci squadravano ma si zittirono curiosi quando la musica partì. Io dovevo stare dietro le quinte e sarei dovuta uscire dal tabellone centrale.

Quando arrivò il mio turno respirai emozionata prima di entrare ufficialmente sul palco e iniziai a muovermi, cercando di non sbagliare. Fu più facile del solito a dire il vero, sbagliai due passi ma nessuno se ne accorse!

Alla fine quei poveri cristi ce la fecero a sollevarmi mentre alzavo le braccia in aria, e rimasi stupita dagli applausi che furono scatenati dagli altri.

Incredula abbracciai Dario e Giorgio, contenti quanto me, urlando: “Stasera spacchiamo tutto!”

Ma spaccare tutto quella sera fu difficile, eh si.

Iniziai a sentire l’ansia più forte del solito mentre mi truccavano e mi aggiustavano i capelli, lisciandomeli di nuovo.

Alla fine dopo essermi vestita e tutto scesi dietro le quinte, dove mi fermai a parlare con Rosangela che anche quella volta aveva il mio stesso stile.

“E’ destino che dobbiamo fare sempre le gemelle” disse, ma quella caratteristica non era solo la nostra.

Infatti, dato che quella settimana avevo avuto l’opportunità di scegliere i vestiti nelle boutique della stylist insieme alle altre, ovvero Simona e Rossella, avevamo deciso tutte di ricorrere allo stile minigonna e magliette larghe ma eleganti.

Mi sentivo ancora meglio della settimana prima, per la prima volta non ero a disagio, ma il mio pensiero vagava ai miei genitori, che se fossero venuti li avrei potuti riabbracciare, ma solo alla fine della puntata.

Questo fu il pensiero che mi diede la forza di non cadere nel panico.

“Allora stasera volete fare le gemelle” se ne uscì Giorgio quando mi vide. Stava parlando con tutti gli altri under 24 e come al solito io ero l’ultima arrivata.

“Si, ci siamo messe d’accordo” soggiunse allegra Simona, stringendomi affettuosamente.

Quella sera stava bene anche se le sue gambe erano un po’ più cicciottelle.

“Ma alla fine anche se gemelle siete sempre diverse” s’intromise Niko. “Anche se siete tutte bellissime! Avevi ragione, Deb! Questi abiti ti stanno ancora meglio, ti darei di nuovo diciotto anni!”

“Di nuovo?” chiese curiosa Simona, mentre si aggiustava il microfono ed io arrossivo e allo stesso tempo ridevo ripensando al nostro primo incontro.

“Si, quando ci siamo conosciuti la scambiai per una diciottenne”

“E che per di più veniva dal nord” aggiunsi. “Comunque avete parlato voi che vi siete vestiti quasi identici” ribattei, notando che entrambi indossavano jeans scuri e maglie a righe colorate, molto più sportivi del solito.

“Vabbè, dai, va bene così” concluse Rossella. “A proposito Debora, hai studiato? Domani hai l’interrogazione eh?”

Al solo udire  quella frase arrossii, evitando accuratamente di incrociare il mio sguardo con quello di Niko. Infatti anche lui si voltò, tossendo.

“Si, ho studiato, speriamo bene” risposi vagamente, cercando di non arrossire ulteriormente.

Il pensiero che il giorno dopo sarei stata giudicata sulla base del mio balletto da tutto il liceo mi mandò in tilt, per questo mi imposi di andare ancora meglio che nelle prove.

Poco dopo iniziò il momento del caos: l’arrivo dei giudici, gli ultimi tocchi delle estetiste, il saluto del nostro Ivan e gli ultimi incoraggiamenti.

Maria ci salutò rapidamente insieme a Sandro, poi prese da parte Simona e lasciò noi a terminare di aspettare.

“Mi raccomando, spacca tutto” dissi a Niko quando ci ritrovammo da soli.

Quello era uno dei momenti amichevoli, in cui non eravamo distaccati.

“Si, ce la metterò tutta. Lo stesso vale anche per te!”

“Ehm, a me sarà più difficile, non ho scelto io di essere una ballerina” dissi sinceramente.

“Io credo che tu ti muova bene… Vorrei essere nei panni di quei due stasera” rivelò. Non capii se stesse scherzando, eppure lo abbracciai premurosamente. La cosa più bella fu essere ricambiata con lo stesso slancio. 

Era davvero strano il suo comportamento, ma dissi che eravamo in tv e che non dovevo illudermi, anche perché lui una volta lì fuori sarebbe ritornato dai suoi amici e da un branco di amiche che di sicuro sbavavano per lui.

Fu con questo pensiero che alla fine salii sul palco, alle 21:15.

Con una stretta al petto vidi mia madre, mio padre, mio fratello, gli amici di famiglia Peppe e Valentina e le mie migliori amiche Cristina, Giusy, Lina e Sabrina. A differenza della scorsa settimana riuscii a vedere tra il pubblico, forse perché ormai l’emozione di stare lì sopra era diminuita. Feci un piccolo segno di riconoscimento misto ad un saluto prima di iniziare ad ascoltare Ivan. 

“… Perciò caro pubblico vi annuncio che questa sera anche i nostri life coach si metteranno in gioco ballando e la squadra più votata dal pubblico vincerà un’uscita con gli altri life coach per Napoli…”

Io e i due ragazzi ci guardammo, entusiasti. Ormai potevamo dire di essere amici a tutti gli effetti…

Il primo ad esibirsi fu proprio Niko, regalandomi emozioni pari a  quelli della prima settimana. Fu bravissimo, perfetto… Lo contemplai con gli occhi lucidi come sempre, peggio di una ragazzina che osserva il suo mito di sempre. Ma io ero una ragazzina.

Il giudizio della giuria fu altrettanto positivo, anche ovviamente la Sfortuna doveva sempre distinguersi.

Infatti questa volta disse: “Eh, Nicò! Bravo, bravo, devo dire che la tua life coach ti fa bene, o forse sarà l’effetto della sua minigonna di stasera…”

E sapete cosa rispose lui?

“Perché Silvia, vorresti dire che non le sta bene? Sulle sue gambe non puoi proprio lamentarti!” prima di ridere insieme a tutto il pubblico dopo il “Concordo!” di Luke.

Io arrossii come una pazza, nascondendomi il viso con le mani. Tra il pubblico ascoltai un coro di “Deb! Deb!” opera di Giusy, mio fratello e Cristina…

Ma cosa gli succedeva? Per la primissima volta era stata fin troppo sfacciato per difendermi…

Ero così imbarazzata che alla fine non gli rivolsi la parola dietro le quinte, ma con mio dispiacere tutti erano presi dalla battuta, anzi dall’affermazione, così che addirittura Andrea dei Gold Boyz mi lanciava occhiate allusive e sorrideva mentre Rossella sembrava furiosa.

Inoltre c’era anche il camera man che ci riprendeva, ma se ne andò dieci minuti dopo. Io me ne stavo nella parte isolata del retroscena, preoccupata e pensierosa.

“Scusami, ti sei offesa? Volevo solo chiudere quella boccaccia a Silvia”

Mi voltai e mi ritrovai l’oggetto dei miei pensieri davanti agli occhi, con un’aria dispiaciuta.

“Devo dire che mi sono sentita imbarazzata al massimo, ma ormai è fatta” risposi.

“Ti vedo strana” aggiunse lui ancora preoccupato, avvicinandosi.

“E’ un po’ tutto, sai, il balletto, l’emozione, la paura per domani…”

“Beh è anche colpa mia, ti ho fatto perdere del tempo quando avresti dovuto studiare diritto…”  si scusò, passandosi una mano dietro la nuca.

“Oh, ma no, non mi hai distratta, cioè, alla fine sarei dovuta andare sempre alla festa di Massimo…”

“Ma a cosa ti riferisci?” chiese. Non sapevo se era per scherzo o per vedere la mia reazione.

Arrossii di botto. “Al… Al fatto che alla fine abbiamo ripetuto solo matematica, no?” risposi evasiva.

“Ah” fece, voltandosi e contemplando un punto impreciso.

“Perché, scusa a cosa mi sarei dovuta riferire?”

“A quello che stava succedendo tra noi…”

Udire quella risposta mi fece scoppiare il cuore, e mi sembrava di non sentire più le note della canzone di Rosangela. 

Iniziai a balbettare come una cretina…

“Io credevo che tu, insomma, pensavi fosse un errore, cioè…”

“Nessuno può dire se fosse un errore o meno anche se so che siamo in tv, sotto gli occhi delle telecamere, che ci conosciamo da due settimane…” fu la sua risposta decisa, quella risposta che mi fece vacillare.

“Cioè, tu vuoi dirmi che…?” tentai di dire, ma non terminai la frase.

No tranquilli, nemmeno questa volta successe niente, ma mi strinse a sé prima che la voce delle assistenti urlassero: “Quelli del balletto sono pregati di iniziare a prepararsi!”

Niko sbuffò, tirandosi indietro e lasciandomi andare.

“Ne riparleremo?” chiesi mentre mi allontanavo.

“Se ne riusciremo ad argomento si” rispose con un’espressione neutra.

Una volta nel camerino vi ritrovai le ragazze già vestite, così mi affrettai a muovermi dato che la mia sarebbe stata la prima esibizione.

Mi vestii con le mani tremanti, ripensando  a quelle parole. Ero incredula, lui non riteneva sarebbe stato un errore… Cioè, non si era espresso, ma se fosse stata una risposta negativa me lo avrebbe detto.

Una volta che ebbi indossato il “costume” la parrucchiera mi fissò meglio i capelli e mi mise il cappellino nel modo giusto.

Alla fine, ora che indossavo quel costume ben truccata, potevo dire di essermi immedesimata nella parte.

Una volta che ritornai dietro le quinte mi incontrai di nuovo con Dario e Giorgio che sembravano tranquilli. Giorgio seguiva l’esibizione di Simona preoccupato dato che aveva appena stonato due volte.

“Su, non scoraggiarti, andrà bene lo stesso” lo incoraggiai dato che non poteva essere ancora più ansioso sul palco!

Ma, ahimè, alla fine della prima manche ad andare all’ultimo scontro, ovvero in ballottaggio, fu proprio lei. Niko si era salvato per secondo, eppure mi aveva quasi ignorata, preso dalle congratulazione altrui.

“Tesoro mi dispiace” dissi a Simona abbracciandola. “Vedrai che ce la farai”

“Grazie Debora” disse prima di stringere Giorgio a sé, il quale si sentiva terribilmente in colpa dato che era stato lui ad affidarle il brano.

“Giorgio, su” lo incoraggiai, prima di avvicinarmi a Niko e sussurrargli un freddo: “Comunque congratulazioni, eh”.

Anche questa volta mi ignorò, mandandomi per davvero su tutte le furie.

Per sfogarmi ritornai nella zona più appartata del retroscena a ripetere i passi, pensando alla mia famiglia che stava aspettando la mia esibizione e che non avrei dovuto deluderli.

“Ed ora pubblico, sapete che è arrivato il turno della prima esibizione, ovvero quella dei life coach della categoria under 24. Applaudiamo Debora, Giorgio e Dario che ci balleranno “Umbrella” di Rihanna!” disse Ivan,  tre secondi prima che la porta centrale dove di solito entravano i gruppi vocali e rivelando i due ragazzi che furono davvero applauditi con l’anima.

Io me ne stavo lì dietro, dato che dovevo entrare venti secondi dopo, con il cuore che batteva a mille.

Alla fine quel “You have my heart…” arrivò, ed io con tanto coraggio e palpitazione feci la mia entrata con tanto di ombrello rosso brillantinato ed iniziai ad eseguire i vari passi, mentre sotto il palco Lisa ci guardava preoccupati.

Ma la mia rabbia, la mia ansia, la mia agitazione, mi fecero bene. Nessuno di noi sbagliò nulla, ci trovavamo perfettamente a tempo, le onde mi riuscirono come non mi erano mai riuscite, riuscii a sentire un certo legame con i due ragazzi e a muovermi sensualmente, a fare le piroette con più convinzione, ad essere veloce al momento giusto, a muovere l’ombrello come una vera majorette…

Dario e Giorgio erano sicuri, si muovevano bene, mi facevano sentire a mio agio, e nessuno di noi quasi non sentii gli applausi del pubblico presi com’eravamo.

Un minuto e cinquanta dopo io ero a un metro da terra, con le braccia in aria e un sorriso radioso.

Il pubblico era in delirio, e Lisa saltò sul palco entusiasta al massimo.

“Non l’avevate mai fatta così bene! Bravissimi!”

Sorridevo, abbracciavo i ragazzi, per un istante dimenticai tutte le mie preoccupazioni.

I giudici non si espressero, ovviamente il loro dovere era solo quello di giudicare circa le canzoni, non i balletti, e questo mi fece piacere poiché non mi andava di ricevere ulteriori critichi da madama Sfortuna.

Alla fine Ivan si avvicinò a noi tre, dicendo: “Gente, non sapete come stanno tremando!”

Noi annuimmo ridendo, scacciando via l’ansia.

“Allora, com’è stato accettare questa novità del balletto?” chiese.

“Evito di esprimermi” rispose Giorgio con aria malandrina.

“Perché? Va bene, diccelo tu, Debora, che sei la più piccola in assoluto”.

“Beh, ovviamente siamo stati sorpresi, insomma, quando abbiamo saputo del balletto ci siamo detti: “Ma cosa siamo, life coaches o intrattenitori per il pubblico?” E’ stata una considerazione sbagliata certo, ma fino a oggi eravamo un po’ insicuri, io per prima che non sono mai stata brava nel ballo” ammisi.

Ivan mi batté una mano sulla spalla, dicendo: “Non penso che ora tutti pensino che non sei brava, si vede che ti sei impegnata e questo è da ammirare perché a differenza dei cantanti tu e questi due ballerini non siete stati voi a decidere  di ballare!”

Infine lo salutammo, mentre annunciava il ballo dei gruppi vocali.

Fummo accolti con urla entusiaste, abbracci, incitamenti… Per una volta era bello essere la protagonista!

Ma Niko si limitò a guardarmi, lasciandomi ancora più delusa. Cosa diavolo gli avevo fatto?

La puntata proseguì, e ad andare in sfida contro Simona fu il gruppo Dj. Luke salvò i Dj, Maria Simona e la signora Sfortuna, per vendicare l’atto di tre puntate prima in cui Maria aveva eliminato un suo concorrente proprio contro i Dj, eliminò Silvia, la quale così si ritrovò fuori.

Mi dispiacque molto, alla fine mi ci ero affezionata. Il brutto però fu anche dare l’addio a Giorgio!

Ma intanto, dopo l’eliminazione, fu anche nominato il balletto vincente, quello grazie a cui i life coach che lo avevano rappresentato avrebbero vinto una giornata fuori dal loft, a Napoli. 

Non ci credo ancora nel dirlo, ma fu proprio il nostro con il 62% dei voti.

Rimanemmo increduli, mentre Lisa saltava su e giù per l’orgoglio… Anche se Giorgio sarebbe dovuto andare via il premio gli spettava comunque, così fu stabilito che il giovedì saremmo usciti tutti e tre insieme. 

“Debora, finalmente!”

Mi voltai,ancora un po’ stordita per tutte quelle emozioni. Davanti a me c’era la mia famiglia, gli amici di famiglia e le mie amiche. Per un istante credetti di aver visto dei fantasmi…

“Mamma! Papà! Giuseppe! Raga!” urlai, correndo loro incontro come una pazza.

“Debby, ma tu sei la nostra star!” disse Valentina, stritolandomi.

“Complimenti, sei bravissima!” dichiarò Giacomo con un sorriso.

“Deb, madò, non ci credo, finalmente ti riabbraccio…”

Inutile dire che quella visita mi fece piangere come una cretina, presa tra abbracci e baci commossi. Dopo due settimane li rivedevo!

“Oh, ragazze, grazie per essere venute!” dissi singhiozzando.

“Ma che Deb, tu sei la nostra diva!” dichiarò Cristina stringendomi. “Ma cosa stai combinando con lui? Ti vediamo sempre insieme a lui, felici…”

“Vi spiego tutto domani, ma state tranquilli!” li rassicurai. “Mi manca venire a scuola, sapete?”

“Ma non dire scemenze!” sbottò Sabrina sorridendo e stringendomi forte.

Alla fine fui costretta a salutarli dato che dovevano tornare a casa.

“Tornerò domani mattina presto, massimo per le sette e mezza” li salutai. “Ci vediamo tutti lì…”

Ci stringemmo in un ultimo abbraccio prima di separarci.

“Mena, non ti azzardare più a mandare messaggi come quello dell’altra volta! Ho pianto!” disse papà cercando di tirarmi su, ma non ci riuscì perché vederli andare via mi causò un nuovo piccolo lutto.

Fortunatamente fui distratta da Beatrice, la futura moglie di Max, che mi si avvicinò contenta e si  dimostrò cordiale.

“Grazie per l’invito  del matrimonio!” le dissi. “Prometto che non mancherò!”

“Mi fa piacere, sarà ancora di più una bella giornata” sorrise, prima di avvicinarsi al suo futuro marito che aveva cantato in modo divino.

Giorgio se ne stava da solo in un angolo a rimuginare.

“Giorgio mi dispiace, non sarà lo stesso senza di te” dissi avvicinandomi.

“Non è per me, mi dispiace per Simona” mi rispose alzando lo sguardo mentre lo abbracciavo solidale.

Fu in quell’atmosfera di gioia-tristezza che andai a letto alle due, da sola nella mia stanza dato che Samanta e Rita erano già partite insieme agli altri che abitavano molto a nord e avrebbero impiegato molto per arrivare a casa.

Quella sera così rimanemmo solo noi del Sud-Centro, più vicini alle nostre case, ovvero io, Rossella, Luigi, Niko  ei Gold Boyz.  

“Deb, vieni di là, dormiamo tutti nella mia stanza , siamo quattro gatti stasera!” disse Rossella, irrompendo nella mia stanza con tanto di pigiama bianco e azzurro.

Avrei preferito restare mene da sola a rimuginare per il comportamento di Niko, e poi non eravamo quattro gatto dato che en eravamo in otto, ma accettai. Indossai un pigiama nuovo, arancio a fiori e mi avviai nella stanza, dove Luigi e Niko stavano parlando.

Si zittirono di botto vedendoci, poi ci offrirono dei dolci inviati dalla moglie di Luigi. Mangiammo parlando della serata, dei colpi di scena, prima di decidere di dormire a causa della partenza dell’indomani.

“Ragazzi, ma quindi nessuno farà il viaggio fino a Roma con noi?” domandò Andrea prima che spegnessi le luci.

“Si, io sono di Roma, no?” disse subito Rossella,  sorridendo ed agitandosi tutta. Si vedeva lontano un miglio che lui le piaceva.

“Ah, no, io pensavo venisse anche Debora…” si giustificò.

“Ma cosa dici, non sai che lei è della provincia di Caserta?” si intromise Niko, mentre gli lanciavo un’occhiataccia.

“Wow, ti sei ricordato della mia esistenza” sbottai. “E comunque so rispondere da sola. Andrea, comunque sono di Caserta”.

“Mi confondo sempre, scusami, è che non hai l’accento del sud” si giustificò dandomi un pizzicotto sulla guancia. Inutile dire che Rossella si volto dall’altra parte.

“Deb, uffa, scusami…” disse Niko avvicinandosi pericolosamente. “Sai che la prime time è un casino” aggiunse.

“Va bene” concessi a denti stretti prima di sistemarmi in un lettino vicino la finestra anche se non riuscivo a prendere sonno.

Pensavo alla mia famiglia, alla vittoria, ma soprattutto alle parole di quel ragazzo che tanto mi faceva trepidare.

Mi imposi di dormire, ma non ce la feci, così alle tre mi alzai e andai nella mia stanza lentamente, cercando di non svegliare nessuno, e presi il libro di matematica, ripetendo le cose su cui stentavo di più. L’essere stata in tv di certo non mi avrebbe garantito la sufficienza!

“Allora, il teorema sulla circonferenza… AB è uguale…” iniziai a dire, e continuai fino a non so quando.

Fatto sta che ero da sola nella stanza, con le luci soffuse che erano la mia unica compagnia. Ripetei, ripetei, ripetei… Finchè…

“Basta Debora, io devo dirtelo, tu mi piaci un casino!”

“Ma Niko! Cosa dici?”

Eravamo vestiti molto elegantemente, e dietro di noi Max e Beatrice ballavano in abiti nuziali.

“Si, l’ho capito già durante il programma ma non potevo espormi più di tanto…”

Poco dopo eravamo in un giardino pieno di margherite.

“Allora, sono ricambiato?” chiese lui, prima di baciarmi con ardore .

Gli risposi di si prima che insieme iniziassimo a correre mano nella mano tra il prato, come nei migliori film romantici…

“Debora?” 

“Eh?”

Era mattino inoltrato, e mi sentivo la testa come di piombo. Davanti a me c’era l’evangelica visione di Niko in canotta e pantaloncini.

“Oh Dio! Ma cosa ho fatto? Perché sono qui?”

“Ce lo chiediamo anche noi, ci siamo messi una paura, cosa sono venuto a cercarti…” fu la sua risposta, mentre mi aiutava a chiudere i libri.

Cercai di ricordare, presa anche da quello stupendo sogno.

“Oh, si, ieri non riuscivo a dormire così sono venuta a ripetere…” risposi, mettendo tutto nello zaino.

“L’avevo immaginato!”

“Comunque che ore sono?” chiesi, strofinandomi gli occhi. 

“Le sei e mezza, vieni a fare colazione!” mi invitò.

Lo guardai ancora frastornata, annuendo. “Si, anche se dubito che mangerò qualcosa, sono troppo emozionata…”

“Almeno non hai la responsabilità del voto” disse sorridendo lui, facendomi segno di seguirlo.

Infatti tre minuti dopo ero in cucina con lui, Luigi, Ilaria e i Gold Boyz che discutevano animatamente su chi votare. Seguii il discorso, senza capirci nulla.

“Alla fine penso che nessun politico guardi proprio ai nostri interessi” esclamai.

“Brava! Ed è per questo che consegnerò una scheda nulla!” approvò Luigi applaudendomi.

Ridemmo tutti alla sua convinzione, e poco dopo mentre mi preparavo avevo ancora il sorriso sulle labbra.

Dopotutto quello che sarebbe successo a scuola non sarebbe stato poi così male, no?

Ripensai al sogno, dandomi mentalmente della demente… Peccato che le cose al matrimonio dello zio Max sarebbero state ben diverse, eh si…

 

Qualche anticipazione:

“Beh, un’arma a nostro svantaggio, ci avrebbe fatto piacere fare tutto il tragitto con te” affermò lui, prima di chiedere ridendo: “Vero Niko?”

“Ehm, si, che domande” rispose lui un po’ burbero.

______________

“Dovete già andare? Altrimenti sarei lieta di offrirvi un caffè…” si risvegliò, dopo il primo impatto.

“No, signora, ci scusi ma dobbiamo andare” rispose per loro l’autista.

______________

 

Mamma si bloccò dall’atto di sistemare i libri sullo scaffale. “Cosa? Andrai ad un matrimonio VIP?” chiese esterrefatta.

______________

 

We piccolina! Sono appena arrivato, qui è un casino, avevi previsto bene! Tu come sei stata accolta? In bocca al lupo per le interrogazioni!Risp e divertiti! Tvb, un bacione.

______________

La aprii, avanzando.

Sembrava tutto vuoto finché non vidi uno striscione azzurro e tante facce spuntarono dietro una cattedra messa lì apposta.

  
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