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Autore: Manu_Tinista    22/09/2014    1 recensioni
Tini è una sedicenne difficile, la sua infanzia triste l'ha resa antipatica e scontrosa, tranne che con la sua migliore amica: Lodovica. La sua unica confidente. Presa in giro da una studentessa finisce in punizione per aver causato una rissa. Questa punizione le cambierà la vita.
Coppia: Jortini
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Francesca, Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 3

Ero arrivata a scuola in ritardo di un'ora e mi ero guadagnata una chiamata dal preside. Picchiettai la porta che si aprì lasciando scorgere la figura magrolina e smunta della preside.
<< Buongiorno! >> sussurrai.
<< Stoessel è di nuovo nel mio ufficio! Ma come fai ad arrivare in ritardo di un'ora? Pazzesco,pazzesco. Non è molto grave, non credo di darle una punizione molto dura,semplicemente un ammonimento e un piccolo favore >> si alzò dalla sedia.
<< Quale favore? >> dissi con voce flebile.
<< Niente di che, devi portare questo foglio molto importante al prof.Marotti in 3°A. Fai presto e non perderlo >> mi porse una busta marrone chiaro. L'afferrai e dopo aver mormorato un "Arrivederci" uscii dall'ufficio.
Allora....la 3°A si trova nel mio corridoio. Quindi a destra. Camminavo a passo spedito scuotendo pian piano la busta. Una porta azzurrina mi si parò avanti. La 3°A. Sospirai, tirai la maniglia ed entrai. Una ventina di sedicenni mi fissavano incuriositi.
<< Buongiorno, la preside mi ha dato questa busta per lei. Tenga >> porsi l'oggetto al professore robustello seduto sulla cattedra.
<< Grazie, vada ora! >> esclamò antipaticamente corrugando la fronte.
Mi voltai pronta ad andarmene,ma due occhi verdi mi incatenarono, era lui: il ragazzo della punizione,ossia Blanco.
<< Ma se ne vuole andare? >> il professore mi spinse fuori e chiuse malamente la porta. Sapevo che classe faceva. Almeno avevo scoperto qualcosa su di lui. Mi misi a saltellare nel corridoio come una bambina. Ora eravamo pari.


<< Ahhhh, sai la classe! >> la mia amica era euforica << Ora puoi andare quando vuoi e dirgliene quattro >> gesticolo' animatamente e sorrise.
<< Non ti agitare! >> la rimproverai.
Lei continuò ad agitarsi sul muretto. Eravamo fuori dalla scuola per fare merenda all'aperto. Dopo un paio di minuti gli occhi della mia amica si spensero. Seguii il suo sguardo.
<< Guarda Stephie! È con Diego, si baciano e io sono invisibile >> piagnucolo' piegando il viso.
<< Dai non fare così, presto si accorgerà che sei una persona meravigliosa >> l'abbracciai mentre si disperava.
<< Grazie Tini, ti voglio bene >> mi sussurro' all'orecchio.
<< Cos'hai da ringraziare? Tu ci sei sempre per me, ed io ci sarò sempre per te. Te lo giuro! >> risposi affettuosamente
<< Sei la migliore >> si scanso' e sorrise.
Il resto della giornata fu molto noioso, ma è passato velocemente e finalmente sono sulla strada di casa. Aveva cessato di nevicare, ma la pioggia scendeva copiosa inzuppandomi da capo a piedi. Starnutii per l'ennesima volta finche' qualcosa mi impediva di bagnarmi. Mi voltai e il viso del ragazzo dagli occhi verdi mi comparve davanti.
<< Ciao, Martina! >> mi mise l'ombrello verde sul capo e inizio a camminare al mio fianco.
<< Ciao, ragazzo di cui non so il nome, ma sarei curiosa di saperlo >> ironizzai.
<< Sono Jorge >> sorrise mostrando dei denti bianchissimi.
<< Bene,Jorge. Io ora vado >> lo sorpassai e infilai la chiave nella serratura, sentivo la sua presenza alle spalle, cosa che mi fece innervosire.
<< Eh cosi' abiti qui, scopro sempre piu' cose di te >> sussurro'.
<< Cerca di non scoprire altro >>risposi amaramente. mi infilai dentro casa e sbattei la porta.
Avevo una fame da lupi, come al solito mamma era al lavoro quindi dovevo cucinare io. Misi di impegno e riuscii a prepare due porzioni di pennette al sugo. Iniziai a mangiare e poco dopo lo scatto nella serratura annuncio' l'arrivo della mamma.
<< Tesoro, come e' andata? >> disse.
<< E' andata >> risposi freddamente.
<< Tini, non essere cosi' fredda con me. Mi addolora vederti cosi' >>mi appoggio' una mano sulla spalla. Rabbrividii.
<< Scusami mamma, non ce la faccio. So che tu non sei colpevole eppure il vostro divorzio mi ha distrutto >> mollai la forchetta e corsi in camera. Dopo qualche minuto il ticchettio incessante sulla porta mi fece arrabbiare.
<< Avanti! >> esclamai.
<< Sono Lodo, sono venuta subito qui appena tua madre mi ha chiamato. Come stai? >> si sedette al mio fianco.
<< Male, e' tutta colpa di papa',mi ha rovinato >> singhiozzai amaramente.
<< A proposito di tuo padre..... >> la esortai a continuare << ha detto Mariana che c'era questa nella cassetta della posta e' per te >> mi porse una busta rossa con su scritto "Per mia figlia,Tini"
Gli occhi iniziarono a pungere, dovevo leggere quella lettera.Questa e' la mia piu' grande sfida.


ANGOLO AUTRICE 😄
Recensite ,un bacione 😘 💗

   
 
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