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Autore: manga    23/09/2014    19 recensioni
Questa è una storia ambientata nel mondo di Naruto, ma completamente diversa da quella che conosciamo anche se i personaggi sono gli stessi. Alcuni di loro, per ovvi motivi, avranno una personalità un po' diversa ... dico solo un po', perché cercherò di non allontanarmi troppo dai loro personaggi originali .... che dire ancora, se volete sapere cosa ha ideato la mia mente contorta, seguitemi in questa nuova avventura ....
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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“Mi scusi del….” rimanendo sorpreso nel trovare tutte quelle persone nell’ufficio: “… ritardo!”

“Non importa Kakashi, vieni!” disse Fugaku facendogli cenno con il capo di avvicinarsi a lui.

Kakashi ubbidì silenziosamente incamminandosi verso il suo maestro, osservando i volti dei ninja più potenti dei tre Regni: Yamanka, Hyuga, Nara, Inuzuka, Kazekage e Raikage.

Osservò l’Hokage, seduta dietro alla scrivania con gli occhi chiusi ed il mento appoggiato sulle mani con accanto l’Uchiha.

“Bene, adesso ci siamo tutti!” affermò Tsunade aprendo gli occhi e fissando i presenti davanti a lei.

L’Hatake rimase in silenzio accanto a Fugaku, intuendo subito il motivo della sua convocazione. La prova d’esame di Sakura aveva sconcertato i presenti ed era comprensibile il loro interesse nell’esigere la verità. Lui era il suo maestro e come tale avrebbe dovuto dare delle spiegazioni, qualora fosse stato interpellato.

“A questo punto mi vedo costretta a dirvi tutto, ma prima dovrò fare una premessa molto importante e quello che sentirete in questa stanza, non dovrà trapelare per nessun motivo!” l’Hokage spezzò il silenzio attirando l’interesse e la perplessità dei presenti.

“Ha la nostra parola!” asserì con fermezza il Kazekage mentre gli altri acconsentirono con  il capo.

“E’ da circa un paio d’anni che i villaggi del mio Regno vengono attaccati. All’inizio pensavamo…” lanciando uno sguardo veloce a Fugaku: “… che fossero dei mercenari con l’intenzione di saccheggiare i viveri e le ricchezze degli abitanti, ma con il passare del tempo, questi attacchi sono aumentati rubando principalmente delle pergamene antiche contenenti tecniche segrete di combattimento… abbiamo mandato in missione la squadra anbu capitanata da Itachi Uchiha e le uniche informazioni raccolte riguardano la conferma della formazione di una nuova organizzazione criminale ed il suo nome, purtroppo…  non sappiamo con esattezza quali siano i loro veri scopi né tantomeno chi si nasconde dietro!”

“E’ assurdo! Sono passati solo tredici anni dalla fine del conflitto mondiale e ora l’idea che qualcun altro stia minacciando la pace sul nostro Regno…” Hiashi Hyuga, padre di Hinata e zio di Neji, strinse fortemente i pugni cercando di controllare la rabbia.

“Ha detto che questa organizzazione ha un nome… qual è?” chiese con voce pacata Shikaku Nara.

“Akatsuki… e da quello che sappiamo, i loro membri indossano sempre un mantello nero con nuvole…”

“Rosse!” affermò il Raikage interrompendo l’Hokage.

“Come fa a saperlo?” chiese sorpreso Fugaku.

Il vecchio Raikage sospirò profondamente appoggiando entrambe le mani sul suo bastone da passeggio.

“A questo punto… credo che la minaccia non riguardi solo il Regno del Fuoco, ma anche il mio! Nell’ultimo mese alcuni miei villaggi sono stati attaccati da ninja che indossavano lo stesso mantello, riuscendo sempre a scappare dopo aver rubato pergamene antiche di poca importanza. E’ per questo motivo che ho voluto una scorta per raggiungere Konoha… la scelta del team di mio nipote è stata fatta unicamente con lo scopo di non allarmare i miei sudditi, almeno fino a quando non avessi scoperto qualcosa in più!”

“Il mio Regno non ha subito attacchi di questo tipo, ma non escludo che possa accadere! L’Alleanza dovrà nuovamente riunirsi per cercare di neutralizzare questa organizzazione, prima che possa causare danni devastanti alle nostre popolazioni!” intervenne seriamente il Kazekage.

“Sapere che il Regno del Fuoco può contare sull’appoggio dei nostri alleati mi rassicura!” disse Tsunade con un leggero sorriso, mentre i presenti rimasero in silenzio a riflettere sulla probabilità di un nuovo conflitto mondiale.

“Ora però…” spezzando il silenzio: “… ci dica cosa c’entra quella ragazzina in tutta questa storia!” chiese l’Inuzuka.

“Avete ragione… come già detto non sappiamo chi si celi dietro a questa nuova organizzazione e di conseguenza non conosciamo i nostri nemici… Sakura è stata abbandonata quando era ancora in fasce ed è stata trovata e cresciuta da un civile. La cosa strana è che fino a due anni fa, la ragazzina non aveva mai manifestato il suo potere e tutt’ora continua ad avere dei problemi a cui non so dare una spiegazione plausibile!” sospirò sconsolata Tsunade.

“Pensate che Sakura possa centrare qualcosa con l’Akatsuki?” chiese preoccupato Inoichi.

“La paura c’è, non lo neghiamo. Il fatto che non abbia ancora mostrato la natura del suo chakra ci lascia molto perplessi… non abbiamo idea di chi possa essere la sua vera famiglia biologica e non conosciamo nessun ninja che abbia i capelli rosa e gli occhi di quel colore così intenso e particolare… verde smeraldo!” continuò l’Hokage.

“Neanche nel mio Regno!” dissero all’unisono il Kazekage ed il Raikage.

“Quindi, se ho capito bene… non conoscendo la natura del chakra di Sakura, non sappiamo se la sua vera famiglia sia amica o nemica, giusto?” domandò pensieroso l’Inuzuka.

“Esattamente!” confermò l’Uchiha.

“Ma la ragazzina sa di essere stata adottata?” chiese il Nara.

“Da quello che sappiamo, no!” intervenne pacato Kakashi, rimasto in disparte.

“Forse è meglio così, almeno fino a quando non sapremo qualcosa di più sul suo chakra e sull’Akatsuki!” asserì lo Hyuga, trovando l’approvazione dei presenti.

“Il problema però rimane… come faremo a scoprire la natura del potere di Sakura?” chiese pensieroso Inoichi.

“A questa domanda c’è solo una persona che può rispondere con assoluta certezza… la vecchia Chiyo!” affermò con saggezza il Raikage.

“E chi sarebbe?” domandò curiosamente l’Inuzuka.

“Chiyo vive ai confini dei nostri tre Regni, è lei che ci ospita quando noi Governatori ci incontriamo. La sua abitazione è nascosta da dei sigilli particolari che possono essere sciolti solo da lei... è una vecchietta molto particolare… buffa e scorbutica allo stesso tempo, ma ha un potere unico, ossia è in grado di riconoscere la natura di ogni chakra ed è specializzata sia nelle arti mediche che nella preparazione di antidoti contro ogni tipo di veleno… non avevo pensato a lei… ed effettivamente è l’unica che possa aiutarci. Se scoprisse il tipo di chakra di Sakura avremo maggiori indizi sulle sue vere origini!” disse Tsunade appoggiandosi allo schienale della sedia.

“Come faremo a condurre da lei la ragazza senza destare sospetti?” chiese lo Hyuga.

“Per prima cosa dovremo sapere se conosce la verità sulla sua adozione e a questo…” guardando Kakashi: “… vai da Shizune e dille di convocare subito il signor Yukan…” osservando l’Hatake ubbidire contrariato alla sua richiesta, dato che fra i due non correva buon sangue: “… poi potremo dire a Sakura che Chiyo potrebbe aiutarla nei suoi allenamenti oltre ad insegnarle qualche arte medica, dato che l’accademia chiuderà per le vacanze estive!” continuò a pensare ad alta voce Tsunade.

“Quindi, non ha intenzione di punirla per aver usato le arti mediche senza nessuna abilitazione? Mi fa molto piacere… dopo questa rivelazione mi sarebbe dispiaciuto!” affermò lo Hyuga.

“Potremo però usare questa scusa come copertura!...” aggiunse Fugaku attirando l’attenzione su di sé: “…  La notizia di quello che ha fatto durante l’esame trapelerà velocemente in tutta Konoha e lo stesso Consiglio del Regno esigerà una punizione esemplare… faremo credere che l’allontanamento della ragazza dal Villaggio, sia la conseguenza del suo gesto!”

“E’ una copertura perfetta! Inoltre, il Consiglio non avrà nulla da che ridire sapendo che siamo stati noi, i membri dei Clan più potenti del Regno, a decidere per questa punizione!” disse Shikaku.

In quel momento entrò il signor Yukan, che ritrovandosi davanti al cospetto dei ninja più importanti dei tre Regni, si portò una mano sul petto e con l’altra si appoggiò allo stipite della porta:

“E’ successo qualcosa alla mia Sakura?” chiese disperato e pieno di preoccupazione.

“Sta benissimo, non si preoccupi!” intervenne lo Hyuga andandogli incontro e aiutandolo a sedere.

“E’ vero, Sakura sta benissimo e ha superato brillantemente l’esame… ora è una Genin!...” cercò di rassicurarlo l’Hokage: “… Il motivo per cui l’abbiamo convocata è perché vorremo sapere se le ha detto la verità sulle sue origini!”

Il signor Yukan la guardò tristemente:

“N-no… non ci sono riuscito!” rispose con voce tremante.

“Meglio così! Deve rimanere ancora un segreto, fino a quando non le diremo che potrà farlo!” disse Tsunade guardandolo seriamente.

“M-ma, n-non capisco?” chiese guardandosi attorno con stupore.

“Ogni cosa a suo tempo… per il momento faccia quello che le diciamo e stia tranquillo… la felicità e la sicurezza di Sakura preme molto anche a noi… non è nostra intenzione farla soffrire… però… però dovrà partire e recarsi in un posto segreto dove imparerà a sfruttare al meglio il suo potere. Questa sarà solo una copertura per aver infranto una legge del Regno molto severa. Non posso dirle altro, dovrà accontentarsi di questa spiegazione!... Ora mi accompagni a casa sua, ho intenzione di parlare personalmente alla ragazza!” disse Tsunade alzandosi dalla sedia.

“C-come? H-ha infranto una legge? E q-quando d-dovrà p-partire?” chiese incredulo e tremante, incapace di alzarsi.

“Se me lo permettete, potrei scortarla io insieme ai miei figli! Devo ritornare al mio Regno e ho intenzione di partire fra un paio d’ore!” affermò il Kazekage rimasto a lungo in silenzio.

“Allora faremo il viaggio insieme! Ho intenzione di accompagnarla anch’io… signor Yukan, stia tranquillo, Sakura sarà in ottime mani, inoltre, anche se ha infranto la legge, siamo tutti della stessa opinione che il suo comportamento sia stato più che giustificato, mostrando una padronanza eccezionale nell’uso delle arti mediche!” disse Tsunade appoggiandogli una mano sulla spalla.

“Arti mediche? Volete dire che Sakura...? Non ci posso credere… sapevo di questa sua passione, ma mai avrei immaginato che potesse…” portandosi una mano sulla fronte e scuotendo il capo ancora incredulo.

“Non stia a pensarci, è stata bravissima e come le ho detto prima, ci teniamo molto a lei e alla sua felicità ed è per questo che non abbiamo nessuna intenzione di punirla, ma per evitare una scandalo e far intervenire il Consiglio, concordiamo nell’usare la copertura del suo allontanamento da Konoha come punizione, mentre in realtà continuerà ad allenarsi… ora le è tutto più chiaro?” domandò ancora Tsunade.

“O-ra sì… e vi ringrazio!” alzandosi ed inchinandosi davanti ai ninja, come forma di rispetto, prima di uscire dall’ufficio seguito dall’Hokage.

“Fugaku, non si preoccupi… appena tornerò nel mio Regno darò una bella lezione a mio nipote… mi dispiace molto per come si è comportato!” asserì il Raikage apprestandosi ad alzarsi.

“Non credo ce ne sia bisogno… i ragazzi hanno già imparato la lezione… anche mio figlio e mio nipote hanno le loro colpe cedendo alle provocazioni e agendo d’impulso senza riflettere!” aiutandolo ad alzarsi.

“Concordo in pieno con le parole dell’Uchiha!... Ora è meglio che invii subito un messaggio alla vecchia Chiyo informandola del nostro arrivo… è già mezzogiorno ed entro le due vorrei partire. Da quello che ho visto, Sakura non ha una grande resistenza ad utilizzare il chakra quindi ci conviene viaggiare a piedi per evitare di stancarla troppo. Camminando e sperando di non trovare intoppi, dovremo raggiungere la radura entro le cinque del pomeriggio!” affermò il Kazekage incamminandosi insieme ai due.

Kakashi, rientrato nell’ufficio con il signor Yukan, sorrise da sotto la maschera, felice nel sapere che finalmente erano state prese decisioni concrete per aiutare la sua allieva.

******


Durante il tragitto dal Palazzo all’abitazione di Sakura, Tsunade aveva più volte cercato di tranquillizzare ed istruire il signor Yukan su cosa dire alla ragazza per cercare di rassicurarla.

La rosa era sdraiata sul suo letto a piangere disperatamente, quando sentì il padre aprire la porta della sua stanza:

“Bambina mia! Non piangere!” disse avvicinandosi a lei e accogliendola fra le sue braccia con amore.

“P-papà! M-mi d-dispiace t-tanto… i-io t-ti ho deluso!” continuando a piangere.

“Perché dici questo? So che hai superato brillantemente l’esame e che ora sei una Genin! Sono molto fiero di te!” parlandole con affetto.

“N-no, t-ti sbagli… non s-sai c-cos’è successo!” asciugandosi le lacrime che continuavano a scendere copiose.

“So che hai aiutato i tuoi compagni e che li hai curati alla perfezione!” sorridendole e accarezzandole la testa.

“M-ma c-come fai a saperlo?” chiese con stupore.

“Gliel’ho detto io!” disse Tsunade entrando nella stanza e lasciando di stucco la rosa.

“Hokage, ma…?”

“Cosa ci faccio qua? Semplice… sono venuta a complimentarmi con te e a ringraziarti per aver curato quei due sciagurati dei miei nipoti!” sedendosi accanto a lei e sfoggiando un sorriso pieno di gratitudine.

“Bambina mia, l’Hokage è venuta apposta per parlarti!” continuando a rassicurarla.

“Capisco… immagino che sia venuta qui per arrestarmi, vero?” chiese abbassando il capo tristemente.

“Arrestarti? No assolutamente… è vero che hai infranto una legge molto severa e che dovresti subire una punizione esemplare, ma secondo me e a tutti i presenti che hanno assistito al tuo coraggioso intervento, pensiamo che non sia giusto prendere dei provvedimenti contro di te. Hai agito nel migliore dei  modi aiutando i tuoi compagni di team, ma ciò nonostante, è inutile negare che lo stesso Consiglio potrebbe intervenire. Per questo motivo, abbiamo deciso di farti allontanare per un po’ da Konoha, lasciando credere a tutti che sia la tua punizione ma in realtà, andrai a vivere con una signora anziana che ti allenerà e ti insegnerà a padroneggiare per il meglio le arti mediche!” appoggiandole una mano sulla testa.

“Cosa? Dice sul serio?” spalancando gli occhi per l’incredulità.

“Si e non solo… in questo periodo provvederò a farti rilasciare l’abilitazione necessaria affinché tu possa esercitare le arti mediche senza nessun problema, contenta?” continuando a sorriderle.

“I-io… io non ho parole per esprimere la mia gratitudine… ma… aspetti un attimo… quanto tempo dovrò stare via?” chiese preoccupata.

“Almeno fino a settembre, poi potrai ritornare e ricominciare a frequentare l’accademia!” guardandola pensierosa, intuendo che dietro a quella domanda ci fosse qualcos’altro.

“Se non accettassi, quale sarebbe la mia punizione?” chiese abbassando il capo e portandosi l’unghia del pollice in mezzo ai denti.

“Ma, bambina mia, cosa dici?” intervenne incredulo il padre.

“Signor Yukan, potrebbe lasciarci sole per favore?” domandò Tsunade ma intimandolo con lo sguardo di uscire dalla stanza.

“Certo!” acconsentendo dispiaciuto.

Una volta sole:

“Ora vorresti dirmi il perché di quella domanda?” guardandola seriamente.

“Ecco… ecco vede… non posso lasciare da solo mio padre… lui… lui non sta bene! Lo nega per non farmi preoccupare, ma…”

“Ho capito, non aggiungere altro….” chiudendo gli occhi: “… ascoltami, se ti promettessi che mi prenderò personalmente cura di tuo padre, partiresti senza problemi?”

“Sta dicendo che… lo prenderebbe lei in cura?” guardandola meravigliata.

“Certo! Lo visiterò e se dovessi riscontrare qualche anomalia lo curerò al meglio delle mie possibilità, inoltre, essendo anche il suo datore di lavoro, non esiterò a concedergli qualche giorno di riposo se dovessi ritenerlo opportuno, ok?” cercando di rassicurarla.

“Allora accetto! Le chiedo scusa se posso esserle sembrata ingrata, ma il pensiero di mio padre da solo…”

“Va tutto bene non preoccuparti, avevo capito che c’era qualcosa che ti preoccupava ed è per questo che gli ho chiesto di uscire! Ora vorrei che iniziassi a preparare la tua roba, fra un paio d’ore ti aspetto ai cancelli di Konoha… ti accompagnerò insieme al Kazekage e ai suoi figli!” avviandosi verso la porta.

“Come? Vengono anche loro?” chiese intimorita.

“Devono ritornare al loro Regno e dovremo fare la stessa strada, ma non preoccuparti, non mangiano!” facendole l’occhiolino.

Sakura osservò l’Hokage uscire dalla sua stanza e cadde sul letto con le braccia aperte, pensando, ancora incredula, a tutti gli avvenimenti di quella mattina, chiedendosi cosa le avrebbe riservato il resto della giornata.

******


Fugaku, dopo aver accompagnato il Raikage ed il Kazekage ai loro alloggi, si diresse verso casa per avvisare la moglie che avrebbe dovuto sostituire Tsunada a palazzo, essendo il suo secondo, ignaro però di ritrovare Sakuke e Naruto.

“Caro, sei già a casa!” andandogli incontro e guardandolo preoccupata, indicandogli con lo sguardo i due ragazzi a sedere con il viso appoggiato sulla mano, lo sguardo perso nel vuoto pensieroso e triste.

“Vedo che siete già a casa! Credevo foste andati a festeggiare con tutti gli altri da Ichikaru?” domandò serio Fugaku sedendosi al suo posto con le braccia incrociate.
“Si, ma poi siamo ritornati!” rispose sospirando Naruto.

“Come mai? E’ successo qualcosa?” sorseggiando il thè che Mikoto gli aveva appena servito.

“Non proprio… è per quello che abbiamo saputo di Sakura-chan!... Ci ha salvati, arrivando addirittura a tagliarsi i capelli, mentre noi…” mordendosi il labbro inferiore.

“Mentre voi l’avete esclusa dal vostro team, non è vero?” affermò con sicurezza Fugaku.

“Si!” ringhiò a denti stretti Sasuke stringendo i pugni.

“E’ un comportamento che non tollero e lo sapete bene… per colpa vostra Sakura ha infranto una legge severissima e per questo sono stati presi dei seri provvedimenti nei suoi confronti!” continuando a sorseggiare il thè, sperando in una reazione dei due ragazzi che non tardò ad arrivare.

“Cosa?” gridarono all’unisono.

“Papà, la colpa di tutto è solo nostra… siamo noi che meritiamo una punizione, non lei!” sporgendosi con il busto verso il genitore e guardandolo seriamente.

“Sakura ha infranto la legge e verrà allontanata da Konoha fino a settembre, poi ricomincerà a frequentare l’accademia insieme al vostro team… per quanto riguarda voi, puoi starne certo che vi punirò… stavo pensando di chiedere aiuto a Madara!” osservandoli con la coda dell’occhio e rimanendo stupido, ma allo stesso tempo compiaciuto, vedendo i ragazzi acconsentire senza protestare.

“Valuterò cosa fare con voi, ora andate nelle vostre camere o se preferite ad allenarvi!” guardandoli andare via con il capo abbassato.

“Caro? Ma cos’è successo? Non li ho mai visti in questo stato e per di più non hanno fatto nessuna obiezione sulla punizione con Madara! E poi, cosa succederà a quella povera ragazza?” domandò preoccupata Mikoto.

“Sai che non posso dirti niente, ma ti chiedo di aver fiducia in me e di non preoccuparti! Per quanto riguarda la punizione, credo non ce ne sia bisogno… i ragazzi hanno già capito il loro sbaglio e sono fiero di loro… finalmente iniziano a maturare!... Questa sera rincaserò tardi, dovrò sostituire Tsunade a Palazzo!” alzandosi e scoccando un bacio a fior di labbra alla moglie prima di uscire nuovamente di casa.

*****


Le due del pomeriggio arrivarono in fretta e Sakura fu accompagnata ai cancelli da suo padre, trovando ad aspettarla l’Hokake, Fugaku, il Kazekage insieme ai suoi due figli e Kakashi.

“K-kakahi!” sibilò incredula ma felice di ritrovarsi il suo maestro.

“Ciao Sakura, sono venuto a salutarti e a darti questo!” mostrandole il coprifronte della foglia.

La rosa esitò a prenderlo.

“Sakura, è tuo, te lo sei meritato!” legandoglielo come fascia nei suoi capelli tagliati malamente.

“G-grazie!” rispose timidamente.

“Mmh… vedo che ti sei curata da sola! Non hai più nessuna ferita! Devo ammettere che mi hai stupito parecchio, non avrei mai immaginato che sapessi utilizzare così alla perfezione le arti mediche! Sono fiero di averti come allieva!” facendole l’occhiolino pur sapendo di metterla in imbarazzo, osservandola con divertimento mentre le guance le si arrossavano.

“Bambina mia, è giunto il momento di salutarci! Mi raccomando, comportati bene!” abbracciandola calorosamente e sentendo le lacrime della figlia bagnargli il collo.

“Su avanti, dobbiamo partire… Fugaku, spero di tornare presto!” disse l’Hokage.

“Non preoccuparti per me, piuttosto tu… cerca di stare attenta!” guardandola preoccupato.

“So cavarmela in ogni circostanza, non temere! Ci vediamo più tardi!” lanciandogli uno sguardo d’intesa. Sarebbe tornata con le risposte riguardanti il potere di Sakura e avrebbero iniziato le ricerche della sua vera famiglia, aiutati dai presenti nel suo ufficio, Governatori compresi.

“Allora faremo una parte del viaggio insieme!” affermò gentilmente Gaara avvicinandosi alla rosa.

“S-si!” rispose timidamente Sakura staccandosi dalle braccia del padre ed incamminandosi verso l’uscita dei cancelli, voltandosi un’ultima volta per guardare il genitore asciugarsi gli occhi dal pianto.

“Almeno parleremo un po’… nostro padre non è un grande chiacchierone e il viaggio è alquanto monotono se lo si affronta in silenzio!” aggiunse Kankuro portandosi le braccia dietro alla testa.

“Hai qualche problema con il mio mutismo?” lo ammonì il Kazekage.

“No, figurati!” rispose con tono canzonatorio innervosendo il genitore.

“Non preoccuparti Sakura, fanno sempre così… si stuzzicano a vicenda, ma è il loro modo di dimostrarsi l’affetto!” disse Gaara facendo sorridere l’Hokage.

“H-ho visto che tua sorella non era ai cancelli per salutarvi?” chiese timidamente.

“Non ci piacciano gli addii, anche se in realtà è un arrivederci… siamo stati con lei fino adesso, poi ci siamo salutati normalmente!” sorridendole.

“Kankuro adesso smettila, altrimenti userò la mia sabbia contro di te e non mi interessa se sei mio figlio!” ruggì il Kazekage.

“Ecco ci risiamo!... Si provocano di continuo!” sospirò rassegnato Gaara.

La rosa osservò padre e figlio stuzzicarsi a vicenda: assomigliavano tanto a Sasuke e a Naruto…
Improvvisamente abbassò il capo tristemente ricordandosi che i suoi compagni l’avevano esclusa dall’esame.

Continuò a camminare assorta tristemente nei suoi pensieri, ignorando completamente ogni tentavo di Gaara di instaurare un dialogo con lei. Il rosso, dopo l’ennesimo fallimento, decise di lasciarla stare pensando che lo stato d’animo della rosa dipendesse dalla costrizione di aver dovuto abbandonare Konoha, ignaro che in realtà si trattasse di una semplice copertura.

Era un segreto e tale doveva rimanere.

Sakura iniziò a pensare a tutti gli episodi avvenuti in quei mesi in cui aveva iniziato a frequentare l’accademia. Il suo comportamento, seppur motivato a causa della promessa strappata a forza da Alan ma accettata per il bene e la sicurezza del padre, non era stato dei migliori e aveva volutamente ignorato i nuovi compagni escludendosi da loro nonostante gli innumerevoli tentativi di socializzare con lei. La formazione dei team era stata scioccante, ritrovandosi in squadra con Sasuke e Naruto, appartenenti ai migliori Clan dei Regni. Naruto si era dimostrato, sin da subito, un ragazzo gentile, cercando in tutti i modi di instaurare un rapporto d’amicizia con lei arrivando addirittura ad utilizzare il suffisso “chan” dopo il suo nome. Aveva preso spesso le sue difese contro l’arroganza di Sasuke, il quale continuava a trattarla con indifferenza e a risponderle malamente, dandole ripetutamente della noiosa.
All’inizio, il team non era per niente affiatato, ma la pazienza e la perseveranza di Kakashi, aveva portato dei cambiamenti positivi arrivando a cooperare insieme come una vera squadra. Almeno fino a quella mattina…
Essere esclusa in quel modo, l’aveva fatta sentire un peso oltre a sentirsi già un’incapace a causa della sua debolezza nel gestire il chakra. Sperava che ancora una volta Naruto prendesse le sue difese, ma invece si era schierato a favore di Sasuke che, stanco di sentirla protestare per essere stata messa da parte, le aveva dato dell’insopportabile.
Sospirò profondamente cercando di calmarsi per non piangere, sorridendo amaramente al ricordo di Naruto e al suo continuo usare il “chan” nel chiederle spiegazioni dopo essere stato curato da lei durante lo svolgimento dell’esame. Le aveva già dimostrato di non tenere a lei come compagna di squadra… almeno in questo, Sasuke, nonostante la sua arroganza, non aveva mai usato quel suffisso, anzi, pensandoci bene, non l’aveva mai chiamata!

Sbarrò gli occhi: in tutti quei mesi, l’Uchiha non aveva mai pronunciato il suo nome!

La consapevolezza di questo, le fece stringere con forza le bretelle dello zaino issato sulle spalle. Era stata una stupida a credere di essere stata accettata e considerata un membro del team 7, il comportamento di Sasuke era inequivocabile…

“Dobbiamo separarci!” la voce del Kazekage destò Sakura dai suoi pensieri facendole alzare il capo.

“E’ stato un vero piacere fare una parte del viaggio in vostra compagnia!” disse Tsunade allungando la mano verso il Governatore.

“Anche per noi è stato lo stesso! Le chiedo la cortesia di continuare a prendetevi cura di mia figlia Temari e  a contattarmi per qualsiasi motivo!” stringendole la mano e lanciando uno sguardo fugace alla rosa.

“Sakura è stato un vero piacere conoscerti, spero di rivederti ancora!” le disse Gaara.

“Stessa cosa per me!” aggiunse Kankuro.

“M-mi dispiace non essere stata molto di compagnia!” abbassando il capo timidamente.

“Vorrà dire che la prossima volta che ci incontreremo ti sdebiterai con noi parlando per ore e ore, ok?” propose Kankuro facendole l’occhiolino.

“State attente mi raccomando!... Ragazzi andiamo, abbiamo ancora molta strada da fare!” affermò il Kazekage iniziando a balzare sopra i rami degli alberi.

Solo in quel momento Sakura si accorse di essere nel cuore di una foresta.

“Hokage, mi scusi ma dove siamo?” chiese dopo che il Governatore e i suoi figli scomparvero in mezzo agli alberi.

“Eri talmente assorta nei tuoi pensieri che non ti sei nemmeno accorta di essere entrati dentro ad una foresta... coraggio seguimi, siamo quasi arrivati!” la esortò sorridendo.

Camminarono per quasi venti minuti fino a quando si ritrovarono in una piccola radura circondata da alberi giganteschi.

“Eccoci arrivate! Aspetta qui!” le ordinò mentre raggiunse una corteccia specifica.

L’Hokage accarezzò una parte liscia del tronco per poi posizionarsi di fianco alla rosa. Circa un minuto dopo, iniziarono a comparire due sagome prendendo sempre più forma: una era una piccola casa, l’altra un’anziana signora non molto alta, dai capelli bianchi e una piccola fascia attorno alla fronte.

“Chiyo, è un piacere rivederti, vedo che sei sempre in splendida forma!” disse Tsunade prendendo a braccetto Sakura ed incamminandosi verso l’anziana signora, vedendo con stupore una barriera invisibile alzarsi dietro di sé.

“Ma questa è un’arte magica, vero?” domandò involontariamente.

“Brava! E’ una fra le più difficili e complesse… chiunque può attraversare la radura senza accorgersi di niente… è una tecnica molto antica e sono in pochi a conoscerla, fra cui Chiyo!” le spiegò Tsunade.

“E così è questa la ragazzina che mi terrà compagnia in questi mesi?… Sei molto graziosa cara e i tuoi occhi sono bellissimi! Vieni, ti mostro dove alloggerai!” indicandole l’abitazione.

Chiyo accompagnò Sakura nella sua futura stanza, arredata solo con un letto singolo e un piccolo armadio.

“Mi dispiace, so che non è grande, ma vivo da sola e questa casetta è più che sufficiente per le mie esigenze!” cercò di giustificarsi.

“Va benissimo, è perfetta per me!” mostrandole un sorriso sincero.

“Ti ringrazio cara… inizia pure a sistemare le tue cose. Qua di fianco c’è il bagno, fatti una bella doccia e lavati i capelli senza asciugarteli… scusa se te lo dico, ma quel taglio è proprio brutto e non accetto di ospitarti conciata in quel modo, quindi dopo te li sistemerò io!” asserì con fermezza uscendo dalla stanza, lasciando la rosa basita.

“Non farci caso Sakura… Chiyo è molto strana, sia per l’età, sia perché vive in solitudine da moltissimo tempo e a volte dimentica come comportarsi con le persone!” le sorrise Tsunade cercando di rassicurarla.

“D’accordo, me lo ricorderò… grazie!” sorridendole timidamente e apprestandosi a sistemare i suoi indumenti nel piccolo armadio.

Tsunade raggiunse Chiyo in cucina, la quale aveva preparato del thè caldo. Aspettarono di sentire lo scroscio della doccia prima di iniziare a parlare.

“Allora, hai capito la natura del chakra di Sakura?” chiese con impazienza l’Hokage.

“No… ed è molto strano… è la prima volta che mi succede! Ma una cosa è certa, quella ragazza possiede il chakra ed è impossibile che non abbia una natura specifica!” affermò con sicurezza.

“Se neanche tu sai rispondere, il problema è più serio di quanto immaginassi!” osservando pensierosa la sua tazza di thè.
“E chi ti ha detto che non saprò dare una risposta?” chiese acida guardandola in malo modo.
“Ma non hai detto che…”
“So benissimo cos’ho detto!” interrompendola. Chiyo non aveva peli sulla lingua, nemmeno davanti ai Governatori.

“Avrò molto tempo a mia disposizione per scoprire tutto sul chakra di quella ragazza, non temere!” addolcendo il tono della voce.

“Sei l’unica che può farlo! … Ma ricordati anche di insegnarle le arti mediche oltre ad allenarla, Sakura è convinta di essere qui per questi motivi!” le ricordò Tsunade.

“Lo so bene, il Kazekage me lo ha scritto nel suo messaggio. Sarò anche vecchia ma non sono rintronata!” sorseggiando il thè.

Chiyo passava dalla dolcezza all’acidità in un batter d’occhio ed era proprio questa sua caratteristica a renderla una persona buffa.

L’acqua della doccia smise di andare, segno che Sakura aveva finito.

Tsunade e la vecchietta cambiarono discorso, parlando di erbe mediche, entrambe molto appassionate.

Sakura le raggiunse dieci minuti dopo con i capelli bagnati, come ordinatole da Chiyo.

“Vieni cara, siediti qua mentre prendo le forbici e ti sistemo quel taglio!” indicandole la sedia accanto a quella di Tsunade.

La rosa ubbidì senza proferire parola, aspettando silenziosamente di vedere altre ciocche dei suoi capelli toccare il pavimento.

Chiyo, essendo di statura bassa, prese uno sgabello issandosi in piedi ed iniziando a pareggiare i capelli rosati. Era molto attenta e scrupolosa ogni volta che si apprestava a tagliare e passava di continuo un piccolo pettine in mezzo ai capelli, pettinandoli sia verso il basso che verso l’alto per accertarsi che il taglio fosse perfetto. Nella parte centrale, all’altezza del cervelletto, Chiyo sbarrò gli occhi attirando l’attenzione di Tsunade. Lo sguardo della vecchietta si fece serio continuando ad alzare ed abbassare, con l’aiuto del pettine, le ciocche rosate sempre in quel punto, poi continuò a tagliare con il viso preoccupato e triste.

“Ecco fatto! Adesso sì che stai bene!” porgendole un piccolo specchio.

Sakura lo prese fra le mani tremanti osservando il suo nuovo taglio. Chiyo era stata molto brava, limitandosi solo a pareggiarle i capelli in un caschetto perfetto.

“G-grazie, è molto bello!” riuscì a dire toccandosi le punte fresche di taglio.

“Lo so, modestamente sono brava in tutto! Ora vai in camera ad asciugarteli altrimenti rischi un malanno!” sorridendole con dolcezza.

“Chiyo, cos’hai scoperto? Ho visto il tuo sguardo pensieroso e preoccupato!” chiese con ansia Tsunade appena la rosa andò in camera sua.

“Hai visto bene… se è vero quello che mi avete detto, quella ragazza è spacciata!” disse tristemente.

L’Hokage si fermò a cena dalla vecchia Chiyo per cercare di tranquillizzare Sakura, ancora spaesata in quella piccola dimora.

“Si è fatto tardi, è meglio che vada! Anche se sono un’ottima kunoichi la prudenza non è mai troppa. Sakura verrò a trovarti ogni settimana, non temere!” guardandola tristemente e destando sospetto nello sguardo della rosa.

“Verrò ad accertarmi dei tuoi progressi e a portarti notizie di tuo padre!” cercando di correggersi e sfoggiando il miglior sorriso che riuscisse a fare dopo la scoperta sconvolgente di Chiyo.

“Ah… va bene!... Non saprò mai come ringraziarla!” disse timidamente.

“Il tuo ringraziamento sarà il tuo impegno nell’apprendere ogni insegnamento di questa vecchia megera!” affermò divertita.

“Come ti permetti! Vecchia mi può anche stare bene, ma megera proprio no!” alzando un pugno serrato all’altezza del mento dell’Hokage, provocando l’ilarità nelle sue due ospiti.

“Grazie per il tuo aiuto Chiyo, ci vediamo fra una settimana ma non esitare a chiamarmi se avessi bisogno di qualcosa!” disse Tsunade ritornando seria.

“Lo so, non preoccuparti. Ora vai che si sta facendo tardi… avviserò io del tuo ritorno a Konoha!” guardandola seriamente ed iniziando a comporre una serie di sigilli, abbassando la barriera e creando una rondine come messaggera.

Sakura osservò tristemente l’Hokage balzare verso la foresta sentendosi improvvisamente sola.

“Su coraggio, vieni con me che ti preparo una buona tisana. Ti aiuterà a riposare meglio!” prendendola a braccetto e conducendola all’interno dell’abitazione. Quel semplice contatto, riscaldò il cuore della rosa.

*****


Tsunade balzava in ramo in ramo ad una velocità impressionante, voleva arrivare il prima possibile e confidarsi con il suo caro amico Fugaku.  La verità appresa era sconvolgente.

Varcò i cancelli di Konoha quando la luna brillava già da diverso tempo in cielo. La fretta era tanta e continuò a balzare sopra i tetti raggiungendo il suo ufficio direttamente dalla finestra.

“Sei stata velocissima, ti aspettavamo fra venti minuti circa!” la voce di Fugaku echeggiò nella stanza.

“Si, ho accelerato il passo!.... Vedo che ci siete tutti!” notando la presenza del Raikage e delle altre persone presenti quella stessa mattina.

“Ovviamente! Volevamo conoscere anche noi la verità su quella ragazzina!” affermò lo Hyuga.

“Ho capito! Avete fatto bene!” avvicinandosi alla scrivania liberata dall’amico e sedendosi pesantemente. Chiuse gli occhi massaggiandosi le tempie.

“Hokage!” la chiamò Kakashi, intuendo che dietro a quello sguardo ci fosse qualcosa di sconvolgente riguardante la sua allieva.

“Aspetta, dalle il tempo di riprendersi!” lo ammonì Fugaku, nonostante la sua impazienza e lo stesso timore del Jonin.

“Hyuga!....” chiamò Tsunade aprendo gli occhi: “… controlla che non ci sia nessuno ad origliare o a spiare! Mi fido solo di voi, il Consiglio è formato da membri poco raccomandabili… fra cui Orochimaru!” asserì con fermezza, nonostante i presenti sogghignarono divertiti.

“Subito!...” attivando il byakugan e perlustrando tutto il perimetro circostante: “… Siamo soli!” confermò qualche secondo dopo.

“Molto bene…. non so nemmeno io come dirvelo, ma se non scopriremo chi è la vera famiglia biologica di Sakura…” sospirando pesantemente: “… la ragazza non potrà mai sprigionare a pieno il suo potere, rimanendo per sempre una kunoichi a metà!”

“Come? Spiegati meglio Tsunade, cosa vuoi dire che rimarrà una kunoichi a metà?” chiese sconvolto l’Uchiha.

“Sakura… Sakura ha nascosto tra i capelli, all’altezza del cervelletto….” Indicando la posizione esatta: “…. Il sigillo della stella a quattro punte!” buttandosi a peso morto contro lo schienale della sedia.

“Il sigillo della stella a quattro punte? Non ne ho mai sentito parlare, nonostante i miei ottant’anni suonati!” disse il Raikage alzando un sopracciglio ma rimanendo composto nella sua posizione.

“E’ una tecnica molto antica e non più in uso da circa un paio di secoli, in quanto, una volta trovata la chiave per annullarlo, non è mai stato più utilizzato… almeno fino a dodici o tredici anni fa, quando le hanno applicato il sigillo, nascondendolo sotto i capelli!” chiudendo gli occhi e ripensando alle parole della vecchia Chiyo.

“In cosa consiste con esattezza e cosa c’entra la famiglia biologica?” chiese pacato il Nara.

“Questo sigillo ha il potere di bloccare il chakra nei ninja e solo un consanguineo può annullarlo!” sospirò demoralizzata.

“Quindi, se ho capito bene… se non troviamo un parente della ragazza, Sakura non potrà mai manifestare a pieno il suo chakra! E’ un vero problema, non abbiamo nessun indizio!” sospirò lo Yamanaka incrociando le braccia.

“C’è però una cosa che mi chiedo… se questo sigillo ha il potere di bloccare il chakra, come ha fatto Sakura a manifestarlo e perché le è stato applicato?” chiese Kakashi socchiudendo l’occhio scoperto.

“Perché il suo chakra è molto potente e forse le è stato applicato per nascondere le sue vere origini!” asserì Tsunade.

“Potente? Spiegati meglio!” la intimò Fugaku.

“Sakura è riuscita a manifestare la sua vera natura da kunoichi grazie alle forti emozioni e al potere immenso racchiuso nel suo chakra, altrimenti non ci sarebbe mai riuscita!” incrociando le dita e appoggiando il mento sopra di esse.

“Vuoi forse dire che il suo vero chakra potrebbe essere paragonabile al nostro?” chiese Fugaku indicando tutti i presenti.

“Esattamente e forse… anche di più!” lasciandoli tutti increduli.

“Se è dotata di un chakra così potente non dovrebbero esserci troppi problemi a rintracciare la sua vera famiglia…. ma il problema è un altro… l’Akatsuki, non è vero? E’ questo il motivo per cui crede che abbiano voluto applicarle il sigillo? Per nasconderla e rintracciarla al momento opportuno sperando che potesse essere d’aiuto in qualche modo?” chiese il Nara.
“Già… se fossimo in tempi di pace, la ricerca sarebbe meno complessa, ma così… tutto è possibile!” girandosi ad osservare la luna in cielo.

“E’ come cercare un ago in un pagliaio! Senza la natura del chakra, la provenienza della ragazza e l’organizzazione criminale, la ricerca è quasi impossibile!” affermò Kakashi stringendo i pugni per soffocare il dispiacere di non riuscire ad aiutare la sua allieva.

“No! Forse c’è una speranza, ma ci vorrà molto tempo e la collaborazione del Raikage e del Kazekage, oltre ai nostri ninja fidati… meno persone sapranno di questa storia, più sicura sarà la ricerca e l’incolumità della ragazza!” affermò Fugaku.

“Spiegati meglio!” chiese Tsunade guardandolo seriamente.

“Coinvolgeremo un paio di ninja fidati per Regno e affideremo loro il compito di scoprire l’identità della vera famiglia di Sakura… una volta saputo questo, sapremo se ritenerli dei nemici oppure no…. non dimentichiamoci che non sapendo nulla di certo, l’idea che la ragazza sia in un qualche modo collegata all’Akatsuki è solo una supposizione!” constatò Fugaku.

“Hai ragione, ma come faremo a rintracciare questa fantomatica famiglia se nemmeno abbiamo una base su cui partire?” chiese l’Inuzuka.

“E’ qui che ti sbagli… abbiamo già una base su cui partire, anzi… più di una! Sappiamo che Sakura ha un chakra potentissimo, inoltre, anche se non sono un esperto in genetica, i capelli rosa e gli occhi verde smeraldo sono tratti ereditari e qualcuno dovrà pur ricordarsi di ninja con queste caratteristiche! Potremo iniziare a cercare nei Clan dei pacifisti… ninja potenti divenuti eremiti perché contrari al combattimento, seppur motivato... come vedi, abbiamo diversi indizi!” guardandolo seriamente.

“Ottima intuizione Fugaku, io non ci avevo pensato! Ero troppo sconvolta!” sorridendo all’amico.

“D’accordo… se permettete, vorrei affidare questa missione a due uomini fidati del mio Clan e grazie all’aiuto dei nostri cani, la ricerca potrebbe essere un po’ più semplice!” chiese l’Inuzuka, il cui Clan era famoso anche per l’addestramento di cani ninja.

“Mi fido ciecamente di te e delle tue raccomandazioni… ok, avvisa i tuoi uomini!” disse l’Hokage.

“Ora dobbiamo trovare il modo per avvisare in assoluta segretezza il Kazekage… anche lui voleva essere informato!” disse Inoichi.

“A lui ci penso io… domattina partirò per ritornare al mio Regno e con la scusa di aver bisogno del mio collega, farò una piccola deviazione… non temete! A mano a mano che scopriremo qualcosa dovremo comunicarcelo, stando molto attenti a non farci scoprire!” asserì con fermezza il Raikage.

“Molto bene! Grazie a tutti per la collaborazione!” disse Tsunade congedando i presenti.

“Grazie Fugaku… ancora una volta mi sei stato di aiuto!” ammettendolo con sincerità una volta rimasti soli.

“Non dirlo neanche per scherzo… ci siamo sempre aiutati e continueremo a farlo! Non temere, con la collaborazione di tutti aiuteremo Sakura e se dovessimo scoprire che la sua vera famiglia appartiene all’Akatsuki, la proteggeremo con tutte le nostre forze! Ora andiamo a riposare, domattina ci aspetta un’altra giornata impegnativa!” allungando la mano per aiutarla ad alzarsi.

“Si… domattina poi devo fare una visita molto importante!” uscendo dall’ufficio senza aggiungere altro.

 

******

Sakura si svegliò verso le nove del mattino. Aveva dormito per oltre dodici ore e si sentiva piena di energie pronta per iniziare i suoi futuri allenamenti, ignara di quello che stava succedendo a Palazzo….

“E’ il cuore, vero?”

“Sì… è gravemente ammalato e non ci sono cure! L’unica cosa che posso prescriverle sono degli antidolorifici e riposo assoluto!”

“No, non posso smettere di lavorare… non ancora per il momento… non posso permettermelo, inoltre devo e voglio occuparmi della mia bambina!... Non voglio assolutamente arrecarle delle preoccupazioni, almeno fino a quando non sapremo la verità!”

“Come vuole, ma almeno usufruisca delle ferie per riposarsi!”

“Grazie Hokage!”

“L’ho promesso a Sakura e mi prenderò cura di lei… Signor Yukan!”



 

Angolo dell’autrice:

Miei cari lettori, manga si inchina dinnanzi a voi chiedendo umilmente scusa per il ritardo mostruoso di questo aggiornamento!
Finalmente il secondo segreto di Sakura è stato svelato… ha un sigillo che le impedisce di manifestare a pieno il chakra e, a quanto pare è uno anche molto potente. Il problema è che solo un parente può aiutarla… ed ecco il terzo segreto: chi è la vera famiglia della rosa? Fa parte o no dell’organizzazione criminale dell’Akatsuki? Per questo ci vorrà ancora del tempo…
Ripensando agli ultimi mesi, Sakura si ricorda che Sasuke non ha mai pronunciato il suo nome… domanda: ci avevate fatto casa in tutti questi capitoli pubblicati?
Ora avrà davanti a sé dei mesi per allenarsi ed imparare le arti mediche con la vecchia Chiyo. Prenderà una decisione molto importante che muterà il suo comportamente appena ritornerà a Konoha ad allenarsi con il team. L’Ultima parte, come avrete capito, riguarda le condizioni di salute del padre… sono molto gravi!
Vorrei ricordarvi un paio di cose: come già sapete la ff sarà molto lunga e non posso, dopo 29 capitoli, modificare la stesura accelerando la narrazione, quindi se vi stancate vi capisco, è purtroppo, un rischio che mi sono presa il giorno stesso che ho deciso di pubblicare. Altra cosa ma sempre importante: come avrete notato, sono già diversi capitoli che non do più molto spazio agli altri ragazzi. Ebbene, sono solo dei personaggi secondari che riappariranno fra un po’, ma ciò nonostante non avranno un ruolo importante, in quanto la ff, di fatto, è una sasusaku.
Spero di ritornare ad aggiornare con la stessa frequenza di prima e intanto vi ringrazio per la fiducia e la pazienza che riportate in me.
Ultimissima cosa e poi non vi disturbo più… ho pubblicato una au (aiuto!!!) si chiama una scommessa d’amore, ma non aspettatevi grandi cose, diciamo che è solo un esperimento. Inoltre vorrei consigliarvi anche due letture molto piacevoli:

Salvezza e Dannazione di Maryl Watase;
Cucina (Kitchen) di Blueorchid31 (alias, la veccia sasuk8)
 

Grazie per l’attenzione, ora manga sparisce alla velocità della luce prima che quella nominata, con il numero 31 ex 8, mi raggiunga a casa a gonfiarmi come una zampogna scozzese.

Un bacione grande grande a tutti voi.
manga

  
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