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Autore: Not_Lollipops    23/09/2014    1 recensioni
E’ strano come tutto quello che percepiamo sia direttamente collegato alle nostra aspettative, credo che siano in realtà le aspettative a fotterci. Quando abbiamo aspettative nutriamo una sorta di attaccamento e gli diamo importanza; rimaniamo delusi se la realtà non raggiunge le nostre aspettative. Al contrario, senza aspettative, tutto può stupirci e deluderci incondizionatamente. E penso che sia questo il segreto di Frank; non nutriva alcuna aspettativa, era in balia del destino.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Frank Iero, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Writer’s corner: Eccomi qui, ho scritto sforzandomi al massimo (l’ho modificato un po’) e spero vi piaccia- non so quando potrò aggiornare di nuovo perché a scuola è un casino. Lasciatemi una recensione, spero davvero che non sia troppo ripugnante questo capitolo haha!


And the collision of your kiss, that made it so hard

Si muove sul palco con una sicurezza innaturale, è semplicemente fantastico. Socchiude la bocca mentre le dita scorrono velocemente sulla chitarra; è ancora meglio di quello che avevo immaginato. Mentre lo osservo incuriosita, Frank alza lo sguardo e mi sorride con l’atteggiamento di chi la sa lunga, alza le sopracciglia e mima con le labbra un “Ti piace?”. Mentre la voce melodica di Gerard fa muovere energicamente sia le persone sul palco che quelle di sotto, Ray termina il suo assolo con la fine della canzone, scatenando il delirio generale; il cantante del gruppo saluta la folla schioccando un bacio e lanciandolo teatralmente al pubblico. Vengo schiacciata tra un ragazzo e un pilastro brutalmente, scosto i capelli che si appiccicano al collo sudato, alzando gli occhi verso i ragazzi. Quando la folla inizia ad ammassarsi contro il palco, Frank mi fa un cenno con la mano in direzione degli spogliatoi, indicandomi di aspettarlo lì.

“SEI STATO ASSOLUTAMENTE FENOMENALE, IERO” – Gerard entra nei camerini spalancando la porta- “FAREMO IL BOTTO A NEW YORK, FIDATEVI.”

“E’ stato fantastico, sì”- concorda l’interessato mentre si guarda intorno, cercando con lo sguardo qualcosa. I suoi occhi sorridono appena arriva a me, allora capisco cosa cercava o meglio chi. Si avvicina schioccando la lingua contro il palato “Allora?”

“Niente male per uno come te.” – fingo altezzosa socchiudendo appena gli occhi
“Uno come me?”- aggrotta le sopracciglia confuso

Mi avvicino sussurrando “Assolutamente fenomenale” gli prendo una mano nelle mia “Voglio farlo ogni santa sera” – Mi cinge la vita con una braccio “Allora lo faremo ogni santa sera”. Sbianco appena capisco quello che intende. Un altro maledetto punto per te. Gli bacio una guancia cercando di tenere a freno il sangue che affluisce alle guance e i crampi allo stomaco. Scioglie la sua mano sinistra della mia per allacciarla con l’altra al mio bacino.Oh Dio. Un colpo di tosse ci fa staccare di scatto, mi allontano come se il contatto con la sua pelle m’avesse scottata, Frank guarda seccato Gerard che sparisce dietro le porte del bagno, dopo aver tossito sonoramente.

“Andiamo a mangiare?”- domanda retorico il ragazzone biondo sdraiato sul divano
“Pensi solo al cibo tu”- risponde il moro alla mia destra infastidito, avviandosi verso il bagno “Vado a pisciare e andiamo. E che cazzo, fammi fare almeno una cristo di doccia” – quest’ultima frase mi fa sorridere
Mentre sta per aprire la porta si gira, come se si fosse appena ricordato qualcosa d’importante, mi sorride ingenuamente; un agnellino. “Esco subito, fa’ come se fossi a casa tua”


“ Il grasso della carne fa male, lo dico e ripeto. Pensate a quei cazzo di animaletti indifesi !”
“Se volessi pensare a un cazzo di animaletto indifeso, penserei al mio cazzo di stomaco, che sta MORENDO DI FAME!” – replicò quel bestione di Bob facendo ridere noi e ammutolire Frank
“La prossima volta ordiniamo pietre, sei contento così?” – Gerard ghigna sarcastico.

Puliti e profumati, per quanto possibile, i ragazzi ed io stringiamo le chiappe distribuendoci alla meglio sulle due panche del pub appartato all’angolo di una strada secondaria. Gerard fa segno alla cameriera di riempire i bicchieri, io mando giù un altro sorso della mia cocacola ghiacciata sorridendo per una battuta di Frank, che mi cinge le spalle con un braccio. La ragazza che ci serve fa gli occhi dolci a Gee, che la ammalia con le sue notevoli doti di seduzione; è innegabile il fatto che sia molto carino.

“Non ne vuoi tu?” – domanda il frontman indicando la bottiglia di birra- “Non è che ti ha messa già incinta, eh?”
“Faresti meglio a chiudere quel cesso, tu” – replica Frank prendendo le mie difese, sorrido scuotendo la testa
“Al massimo, sei tu che mi metti incinto lui... Farei meglio ad essere gelosa, Ray? ”

L’ilarità generale dopo la ma ultima uscita fa girare un paio di clienti. Grazie Dio per avermi dato il senso dell’umorismo di mio padre. Gerard sorride “Touchè” mormora con un cenno. Decidiamo di andarcene passata la mezzanotte, mentre più gente inizia a riempire il locale.
 
Mi stringo nella giacca, ficcando le mani nelle tasche dei  pantaloni, sento il calore del corpo di Frank, che mi circonda entrambe le spalle con un braccio. Osservo le ombre delle nostre sei figure che camminano al centro di una stradina mezza deserta. E’ tardi. I ragazzi parlottano tra di loro, a tratti lamentandosi del freddo, ma a me piace questo tipo di clima, mi ricorda la mia infanzia a Philadelphia.

“E Gerard com’è che tu non hai una ragazza?”- domando sperando di non essere troppo maleducata
“Non te l’hanno detto?!” – Mikey si porta una mano al petto teatralmente drammatico – “E frocio fino all’osso”
“Ti piacerebbe!” – replica il ragazzo con il tono più snob e altezzoso che riesce a fare, ubriaco perso – “La verità è che non mi serve nessuno. Non mi serve una cazzo di puttana come serve a Frank, anzi! “

Il braccio di Frank  che un momento prima era appoggiato fermamente sulla mia schiena, adesso spinge il ragazzo con un’irruenza inaspettata, che indietreggia barcollando, sbronzo.

“Dillo un’altra volta se hai il coraggio, FIGLIO DI PUTTANA!” – urla Frank, facendomi impallidire – “E’ TUTTA LA SERA CHE MI ROMPI LE PALLE! COSA CAZZO VUOI? EH? STAI ANCORA MALE PER QUELLA E TE LA PRENDI CON ME?! SEI UN EGOISTA”

“TU! E’ SOLO COLPA TUA!” sbraita Gerard indicando Frank- “SEMPRE IL SOLITO! NON RIESCI A STARE DA SOLO! HAI BISOGNO DI SCOPARE EH? NON VOGLIO PUTTAN-“

Prima che riesca a finire la frase, il ragazzo si ritrova a terra, si tiene la guancia appena colpita dal pugno dell’amico. Riesce ad alzarsi e a restituire appena il colpo, facendo aprire e sanguinare il labbro di Frank, prima che gli altri dividano i due. Gerard vomita, tenendosi sulle ginocchia, l’altro sputa a terra un po’ di sangue. “SIETE DUE CAZZONI, BASTA ADESSO”- urla Bob, prendendo il controllo della situazione

“Carter, puoi arrivare a casa da sola? E tieniti questo con te, altrimenti li meno io!” – Ray spinge il moro dalla mia parte, gli prendo la mano e mi volto, dimentico di salutare gli altri mentre trascino Frank che urla ancora insulti rivoltanti alle mie spalle.

“Smettila, adesso!” – strattono il braccio del ragazzo- “Mi hai sentita? B A S T A!”
“Non…capisci, non puoi capire” – adesso camminiamo a distanza entrambi infreddoliti. Superiamo velocemente alcune case, tutte a luci spente, arrivando alla mia mentre il silenzio della strada ci intima a parlare a bassa voce.


“Non dovevi colpirlo, sei stato brusco” – ci fermiamo davanti alla porta, cerco le chiavi nella borsa in fretta
“Senti, io … mi dispiace, per tutto. Non volevo t’insultasse e poi l’hai sentito no?”
“Lo so, non volevo crearti problemi con la band e tutto” – apro la porta.
“Ora devo andare… sei arrabbiata con me?” – mi guarda tutto latte e miele, le mie ginocchia potrebbero cedere a momenti. Con il cuore in gola scuoto la testa- “A parole.”- mi intima lui
“No, figlio di puttana, non sono arrabbiata. E sanguini di nuovo”
“Starò bene, ho solo bisogno si smaltire la cosa..” – dice sorridente con un gesto noncurante della mano

Sto per chiudere la porta, quando Frank mi attira a sé determinato a baciarmi, scosto la faccia facendogli sfiorare con le labbra la mia guancia, sento il suo ghigno mentre mi morde il collo. “Nemmeno un bacio per questo povero ferito?” – sussurra strofinando il naso contro l’incavo del mio collo

Gli tiro i capelli alla nuca, mentre mi sostiene con le mani immobili sui miei fianchi, borbotta qualche imprecazione con voce rauca facendo scontrare le nostre bocche in un bacio passionale. Il sapore umido e caldo della sua bocca mi investe come un camion, mentre chiudo gli occhi. Sto decisamente sul punto di morire, cazzo. Porto le mani al suo petto e con decisione lo spingo via “A nanna, delinquente!” – ridacchio

Mi ruba un altro bacio sull’uscio della porta, contro lo stipite, e ridacchia bloccandomi con le braccia.
“Allora ti piaccio.” – afferma più a se stesso che a me
“Nah.” – ghigno, scivolando via dalla sua presa e chiudendo di scatto la porta alle mie spalle. Avverto la sua risata dall’altra parte della porta, e tiro un sospiro lunghissimo. Spio dalla finestra della mia stanza Frank, che cammina allontanandosi e sorrido tra me e me prima di andare a letto.
  
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