#
12 - And
knew that somehow I could find my way back
E il colorito
pallido di Castle
ti fa pensare che lui non stia molto meglio di te.
Siete stati
derubati di un anno
della vostra esistenza.
Hanno assunto le
vostre
identità stravolgendole completamente.
Ma un Dio
lassù deve esistere
se anche stavolta l’avete scampata.
Non sai ancora
come potrete
rimettere ogni pezzo al proprio posto dopo tutte queste rivelazioni ma
sei
certa che insieme troverete un modo.
Ryan sta
cercando le parole
giuste per rispondere alla tua domanda.
Il piano di
Tyson è saltato a
causa dell’incidente della dottoressa Nieman, il tutto mentre
tu e Castle eravate
sedati e tenuti sotto chiave da qualche parte, quindi... Come vi hanno
trovati?
“Dopo
aver scoperto il vero
gruppo sanguigno della Nieman i medici sono riusciti a stabilizzarla.
Io e Javi
l’abbiamo interrogata quello stesso giorno, nonostante i
medici ce lo volessero
impedire per via delle sue condizioni ancora precarie”,
spiega Ryan finalmente.
Espo si avvicina
a lui e prende
la parola “Purtroppo non riuscivamo a scucirle nessuna
informazione così
abbiamo cominciato a farle un po’ di pressioni
psicologiche”.
“Cosa
intendi?”, domanda
Castle.
“Le
abbiamo detto che Tyson
l’aveva abbandonata morente per strada, che non sarebbe
tornato a salvarla
dalla prigione”, risponde Esposito.
“Già”,
annuisce Ryan “Le ho
ricordato che se Tyson l’avesse veramente amata sarebbe
restato al suo fianco
anche a costo di farsi arrestare e che lei gli serviva solo per il suo
piano”.
“Sembrava
non aver funzionato”,
continua il Capitano Gates “Ma dopo tre giorni è
crollata vedendo che Tyson non
si faceva vivo. Aspettava un segno da parte sua che prima o poi sarebbe
andato
a salvarla ma quando ha realizzato che per lui non era altro che una
pedina
ormai inutilizzabile ci ha raccontato tutto: come vi hanno rapiti, dove
vi
tenevano... il loro piano di utilizzare Bangkok come meta iniziale e da
lì poi
far perdere le loro tracce...”.
Nella stanza
cala il silenzio.
Ora sapete tutto.
L’angoscia
e l’attesa di questi
giorni vi hanno accompagnati fino a questo momento.
Sapere tutto
subito sarebbe
stato meglio?
Forse.
Forse no.
Sarebbe stata
una botta
tremenda da assorbire tutta in un colpo.
“Io e
Alexis andiamo a
prendervi dei vestiti per quando uscirete”, le due rosse vi
abbracciano e poi
escono dalla stanza.
“Vado
anche io, tesoro”, tuo
padre ti bacia la fronte “Staremo insieme stasera, a
casa”.
Restate da soli
con Ryan,
Esposito e il capitano Gates.
Come Castle poco
prima, anche
tu indossi la tua vestaglia.
C’è
solo una cosa che vuoi fare
in quel momento e sai che lui sarà d’accordo.
“Ragazzi...”,
Kevin tiene lo
sguardo basso e sembra essere molto in difficoltà.
Capisci che per
il momento devi
rimandare il tuo piano.
“Noi
stiamo malissimo... vi
dobbiamo delle scuse... non so nemmeno come potrete perdonarci
ma...”,
incespica ogni due parole in evidente imbarazzo.
“Non
è colpa vostra”, esclami
con lo stomaco sottosopra.
Ora capisci
perché in tutti
questi giorni avevano indossato quello sguardo colpevole nonostante le
assurdità che raccontavano riguardassero solo voi due.
E una parte di
te lo pensa
davvero. Non è colpa loro.
È
colpa del 3xk e di Kelly
Nieman.
Eppure...
Probabilmente
è l’orgoglio a
parlare, ma l’altra parte di te ti sta dicendo che li
avrebbero dovuti
riconoscere immediatamente.
Che le stranezze
erano troppe e
le scuse usate per giustificarle invece troppo deboli.
Ma non glielo
dici.
Sono i vostri
migliori amici.
Sono i primi ad
essere stati
presi in giro.
E come se non
bastasse, si
sentono già abbastanza in colpa senza bisogno di infierire.
Lanci uno
sguardo veloce a
Castle, sperando che capisca che ti serve il suo appoggio.
“Era
un piano brillante e ben
pensato, ragazzi. Non dovete sentirvi in colpa”, aggiunge
lui, cogliendo il tuo
messaggio.
Sai benissimo
che anche Castle
deve sentirsi molto combattuto.
Di sicuro li
perdonerete presto,
ma ora la ferita è ancora fresca e il vuoto di un anno perso
è difficile da
colmare in pochi giorni.
Esposito scuote
la testa “Non è
vero, ma grazie per averlo detto”.
“Avremmo
dovuto capire”,
mormora Victoria Gates.
“Siamo
davvero mortificati”,
aggiunge nuovamente Ryan.
Tutte queste
scuse ti stanno
innervosendo “Basta così”, esclami
sforzandoti di sorridere.
Ora ti vuoi
concentrare su
altro.
Qualcosa di
più importante.
“Dov’è
ora?”, domandi tornando
seria “Kelly Nieman. Dov’è?”.
Sono passate
quasi due
settimane dal suo incidente ma non può essersi di certo
ripresa.
Deve essere
ancora lì in
ospedale.
“Al
secondo piano, ammanettata
al letto e sotto custodia”, ti risponde il Capitano.
Guardi ancora
una volta il tuo
compagno, cercando sostegno nei suoi occhi.
Lui ti capisce
immediatamente
“Vogliamo vederla”.
I tre sembrano
sorpresi.
“Credete
sia una buona idea?”,
domanda Ryan corrucciando la fronte.
Probabilmente
no. Non lo è per
niente.
“Dobbiamo
vederla con i nostri
occhi”, ancora una volta Castle da voce hai tuoi pensieri.
Sì,
la devi vedere tu stessa.
La finta te.
La tua copia
esatta, capace di
ingannare persino tuo padre.
“Non
credo sia il caso, state
per essere dimessi ragazzi, dovreste pensare solo a tornarvene a casa e
a
riposare”, insiste Esposito.
Non vuoi
infierire, ma un
commento secco esce dalla tua bocca prima che tu riesca a fermarlo
“Abbiamo
riposato un anno. Ora vogliamo vederla!”.
Abbassano di
nuovo la testa,
dispiaciuti.
Sarà
stato un colpo basso ma
ora vi stanno conducendo da lei.
Castle ti prende
per mano in
corridoio, finalmente liberi da elettrodi e monitor.
La stringi forte
per auto
infonderti sicurezza e senti che lui fa lo stesso.
Vi scansate per
fare spazio a
dei medici che corrono all’interno di una stanza.
“Un
momento...”, Ryan rallenta
il passo e mette una mano sulla fondina “Quella è
la stanza della Nieman!”.
Sposti gli occhi
verso la porta
in cui sono entrati i dottori “Dov’è la
guardia? Avete detto che era sotto
custodia?”, domandi mentre state già tutti
correndo verso quella direzione.
Un infermiere
è chinato a
terra, intento a prestare soccorso alla guardia stesa sul pavimento.
“Era... sotto custodia”,
sussurra Esposito.
La Gates entra
per prima nella
stanza “Come sta?”, domanda
all’infermiere.
“È
solo svenuto”, risponde
premendogli due dita sulla carotide.
Sollevati,
fissate tutti quanti
il letto.
I medici la
sovrastano e per
alcuni minuti non vedete altro che camici bianchi.
Poi uno di loro
si separa dal
gruppo e vi raggiunge sulla soglia “Mi dispiace”,
dice solamente.
“Dannazione!”
esclama Esposito.
I dottori
sollevano la guardia
su una barella e uno ad uno escono dalla stanza.
“Alla
fine è venuto per
lei...”, mormora Castle.
Tyson non poteva
fare altro che
eliminare l’unico collegamento che vi avrebbe condotti a lui.
“Detectives”,
esordisce la
Gates “Andiamo a parlare con i dottori per scoprire come
l’ha eliminata , poi
interrogheremo la guardia”.
“Sì,
signore”, risponde
Esposito incamminandosi dietro di lei.
Ryan accenna un
paio di passi,
poi si volta verso di voi “Dovreste tornare nella vostra
stanza a riposare”.
Castle lo
rassicura “Dacci solo
un paio di minuti”.
Kevin annuisce
con poca
convinzione ma si allontana senza aggiungere altro.
Da quando i
medici se ne sono
andati non sei ancora riuscita a guardare la donna in quel letto.
Non ne sei
sicura ma ti sembra
che nemmeno Castle l’abbia fatto.
Improvvisamente
ti rendi conto
che praticamente stai per vederti morta.
Chiunque altro
scapperebbe
nella direzione opposta.
Tu invece ti
senti come
attratta.
Un passo alla
volta entri nella
stanza tenendo gli occhi bassi.
Solo una volta
arrivata accanto
al letto ti permetti di guardarla.
I capelli
castani sono sparsi
sul cuscino.
Qualche taglio
in via di
guarigione le segna il volto. Il tuo volto.
Un livido
verdognolo sotto lo
zigomo destro. Il tuo zigomo.
Il tuo naso.
Il tuo profilo.
Le tue braccia
riverse sul
piccolo materasso.
È la
tua copia perfetta la
donna morta in quel letto.
Senti la rabbia
montarti
dentro.
Vorresti
prenderla a pugni e
scuoterla.
Vorresti
gridarle contro tutto
il tuo dolore.
Ma sei come
paralizzata.
Non riesci a
smettere di
fissarla.
Sei tu. E sei
morta.
Stai guardando
il tuo corpo
senza vita come in un’assurda esperienza extracorporea.
In quel momento
tutto quello
che stai cercando di reprimere esplode e come una furia ti scagli su di
lei.
Ivi’s corner:
Tyson ha
colpito ancora, prima di darsi alla macchia! Meno male che non
è riuscito ad
agire prima che la Nieman vuotasse il sacco!
Siamo quasi
alla fine, gente!
Io finisco e
Castle inizia ahahah babba biada non vedo l’ora! *-*-*-*-*
Un bacione a
tutte! (giurin giurello che nel weekend rispondo alle recensioni
arretrate ;) )