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Autore: Siham Sissy    23/09/2014    9 recensioni
questa è una storia,in qui una ragazza dai capelli lunghi e blu,e degli occhi rosso fuoco.Si trasferisce da sua zia dopo la morte dei suoi genitori,lei è solare,gentile,dolce,ecc un angelo in pratica,ma se davvero si arrabbia diventa un diavolo in fuoco e corna.
Per colpa di un piccolo stupido particolare si ritroverà in una scuola non adatta a lei,in un liceo maschile per dirla tutta.La cosa che più odia sono proprio i maschi,li ritiene luridi,pervertiti,e molestatori.
Ma qualcosa forse cambierà.
non vi resta che leggere per scoprirlo :D
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dolcetta, La zia/La fata, Lysandro, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                              IL GRANDE ERRORE

 

 

 

Mi destai la mattina, era la vigilia di Natale finalmente!
Andai nella camera di Rosa per svegliarla e lei mi abbracciò dicendo che sarebbe andata a fare una colazione con i fiocchi, poi mii diressi in camera di Cass.
Lo trovai sul bordo del letto, senza coperte, aveva solo dei pantaloni. Insomma, possibile che non avesse freddo?
Andai a sedermi sulla sua pancia, come avevo fatto con Rosa. Stavo per svegliarlo, quando lui alzò la mano e mi tirò verso di lui, per poi girarsi e ribaltare la 

situazione.
Adesso io ero stesa sul letto, con lui mezzo nudo che mi stava sopra.
Mise le sue mani ai lati della mia testa e tirò su la faccia, lasciando una piccola distanza tra i nostri volti, tanto per poter respirare.
« Che cercavi di fare? » domandò con la voce impastata dal sonno. « Ero venuta solo per svegliarti, adesso lasciami che vado a svegliare Lys. » dissi trucidandolo con 

lo sguardo. Lui sembrò sorpreso da ciò che dissi, perché i suoi occhi che erano diventate due piccole fessure per il sonno, si spalancarono improvvisamente.
« Hai intenzione di svegliarlo allo stesso modo? » domandò allarmato. Che voleva da me?
« Sì, io sveglio tutti allo stesso modo. » mi fissò intensamente, poi si avvicinò al mio volto posando le sue labbra al bordo delle mie. Rimase così per qualche 

secondo, poi si staccò e andò vicino al mio orecchio, per poi sussurrarmi dolcemente. « Sai che potrei diventare geloso? » Quelle parole mi stupirono, geloso per cosa, 

poi?
« Geloso di cosa? Sono solo una pivella, che per lo più diventerà tua cugina. » 
« Ok, non mi lasci scelta, andrò a svegliarlo io. » disse alzandosi da sopra di me. « No! » esclamai, lui si voltò con un sorriso malizioso. « Vuoi che torni sopra di 

te? » io lo fissai male, possibile che fosse così odioso di prima mattina?
« Intendevo che di solito sveglio sempre tutti io alla vigilia e a Natale. » « Tutte le ragazze che vuoi, poi se devi proprio svegliare un ragazzo cerca di svegliare 

me con un dolce bacio, domani. » disse sorridendo, io presi un cuscino e glielo tirai in faccia. « Fottiti, Cass! » Detto questo me ne andai in cucina da Rosa.

 

 

 

Pov Cass

 

 

 

Ero sveglio, ma ancora tranquillamente steso sul letto. Stavo per alzarmi quando improvvisamente vidi Andrea entrare in camera, allora feci finta di dormire per 

vedere cosa avrebbe fatto. Dopo pochi secondi sentii che si era messa seduta sopra di me. Non sapevo cosa volesse fare, ma d'istinto alzai una mano per farla cadere sull'altro lato del letto, poi mi stesi su di lei, tenendo i nostri volti a distanza, reggendomi sulle braccia.
« Che cercavi di fare? » domandai con la voce impastata dal sonno. « Ero venuta solo per svegliarti, adesso lasciami che vado a svegliare Lys. » disse trucidandomi con 

lo sguardo.
« Hai intenzione di svegliarlo allo stesso modo? » domandai furioso.
« Sì, io sveglio tutti allo stesso modo. » disse tranquilla. Azzerai la distanza tra le nostre facce e appoggiai le mie labbra al bordo delle sue. La sentivo fremere 

sotto di me, ma il mio cuore stava letteralmente scoppiando. Rimasi così per poco poi mi staccai e le sussurrai dolcemente: « Sai che potrei diventare geloso? » 

No, io non potevo diventare geloso! Ero già geloso.
« Geloso di cosa? Sono solo una pivella, che per lo più diventerà tua cugina. » Mi alzai da sopra di lei, non m'importava di quella frase, cugina o meno io l'amavo e 

niente e nessuno me lo avrebbe impedito! « Ok, non mi lasci scelta, andrò a svegliarlo io. » fu ciò che dissi e lei urlò un "no!" secco. « Che c'è, vuoi che torni su 

di te? » domandai con un sorriso malizioso. Quanto avrei voluto che rispondesse di sì. Ma ciò che ottenni fu solo un'occhiataccia. 
« Intendevo che di solito sveglio sempre tutti io alla vigilia e a Natale. » « Tutte le ragazze che vuoi, poi se devi proprio svegliare un ragazzo cerca di svegliare me con un dolce bacio, domani. » dissi sorridendo, lei mi mandò un cuscino in faccia. « Fottiti, Cass » detto questo, se ne andò.
Quanto diamine era cocciuta quela ragazza? Ma forse erano proprio quel suo cavolo di carattere, quel suo sorriso, quei suoi meravigliosi occhi rossi e quei capelli blu 

che mi avevano fatto innamorare.

Andai verso la camera di Lys, quando entrai lui uscì dal bagno a torso nudo.
Ringraziai il cielo di essere venuto al suo posto! Però forse vedere corpi di altri ragazzi le avrebbe fatto capire quanto io fossi fantastico!
Ma che stavo dicendo! Lei doveva fissare solo e unicamente me. Uff, stavo diventando troppo strano.
« Quindi sei già sveglio? Andrea stava per venire a svegliarti. » sbuffai. Lui si accorse di me solo in quel momento e si girò. « Allora perché ci sei tu 

nella mia stanza? » domandò con uno sguardo strano.
« Niente d'importante. » dissi secco, lui sorrise. « Niente? Non sarà che un qualcuno glielo ha impedito? » io lo guardai male. « Che stai insinuando? » Si avvicinò a 

me, fissandomi negli occhi. « Intendo che un certo qualcuno ha perso la testa per una certa persona dagli occhi rossi. » Lo volevo negare, ma come potevo? Lui era il 

mio migliore amico, quindi capiva tutto ciò che pensavo. Forse se n'erano già accorti tutti, anche perché Lys e Rosa mi conoscevano bene e notavano immediatamente se c'era qualcosa di strano in me. Ma lei no, non poteva sapere nulla! 
« Come ti si può nascondere qualcosa? Be', adesso io vado di sotto, scendi che la colazione sarà già pronta. » Detto ciò, scesi di sotto.

Quando arrivai trovai Rosa intenta ad apparecchiare e Andrea con la faccia tutta sporca di panna.
« Che cavolo stai facendo? » le domandai ridendo. « Sto decorando una torta. » disse sorridendo, io continuai a ridere di gusto.
Le andai vicino, presi una ciliegia e gliela misi sul naso, fissandola intensamente negli occhi. « Penso che la torta sia pronta. » Lei mi guardò non capendo, allora 

presi il mio cellulare e le feci una foto, per poi fargliela vedere. « Ma che cavolo è successo? » urlò lei. In quel momento arrivò Lys con un asciugamano. Si 

avvicinò sorridendo ad Andrea, prese la ciliegia e se la mangiò, poi iniziò piano piano a levarle la panna dalla faccia.
« Dovresti fare più attenzione... » Non lo feci finire, gli tolsi in fretta quell'asciugamano dalle mani, e iniziai a pulire il viso di lei. « Tranquillo, faccio io. » 

dissi secco, lui sorrise, ma improvvisamente Andrea tirò via l'asciugamano. « Faccio da sola, signior ciliegina. » ribatté pulendosi in fretta la faccia. Che diamine, 

quando lo faceva lui, se ne stava ferma ferma, appena la toccavo io scatenava un putiferio.
« Calma ragazzi, su, venite a mangiare. » ci richiamò Rosa e noi andammo tutti a tavola.
Iniziammo a mangiare tranquillamente, poi Andrea ci chiese: « Ragazzi a voi va bene se dopo pranzo andiamo a sciare per tutto il giorno? Ceniamo fuori, poi ci 

diamo i regali e tutti a dormire. Domani ce ne stiamo a casina, a fare ciò che si fa a Natale. Poi Rosa e Cass prepareranno il cenone. » Dio, aveva già pianificato 

entrambe le giornate.
« A me va bene tutto, ma perché dovrei preparare io il cenone? » domandai fissandola.
« Perché tu e Rosa siete dei bravissimi cuochi. Sarebbe delizioso poter mangiare il vostro cibo. » disse con una voce dolce, facendo gli occhi da cucciola. « Però a 

un patto. » « Sarebbe? » « Te lo dico stasera. » dissi facendole l'occhiolino, lei mi trucidò con lo sguardo. « Uff, accetto. » sbuffò mangiando. 
Finimmo la colazione e andammo tutti a prepararci per la giornata in montagna.
Mi misi dei pantaloni rossi, maniche corte, con una giacca nera sopra, degli stivali del medesimo colore. Poi scesi di sotto, attesi un po' e finalmente giunse Lys, 

seguito da Rosa e ... Andrea.
La iniziai a fissare intensamente.
Aveva dei pantaloni neri aderenti, una maglia di lana blu senza spalline a maniche lunghe, teneva in mano un giubbottino blu, e hai piedi portava delle Vans alte blu e 

leopardate. Invece il suo volto era a dir poco angelico. Aveva gli occhi rossi, con sopra un leggero ombretto blu, una riga di eyeliner nero e un po' di matita blu. 

Poi aveva le labbra leggermente rosa e i suoi capelli erano sciolti, con due ciocche dei lati tirate indietro e tenute ferme con una spilla a forma di una 

meravigliosa rosa blu. Era a dir poco stupenda!

 

 

 

Pov Andrea

 

 

 

Scesi le scale con Rosa e Lys, ero sfinita, Rosa mi aveva costretta a farmi truccare e pettinare.
Restammo per dei secondi in silenzio, Cass fissava me e io fissavo lui. 
« Penso proprio che tu abbia fatto colpo, il nostro caro Cass non ti leva più gli occhi di dosso. » Disse Rosa ad alta voce, dandomi una leggera gomitata. Io arrossii di brutto e vidi Cass distogliere lo sguardo... incredibilmente imbarazzato!
« Non capisco perché ti sia conciata così. Stiamo andando a sciare, mica a una sfilata! » sbraitò infine Cass. Scesi le scale, ma all'ultimo gradino stavo per inciampare, allora Cass mi prese al volo, iniziando a fissarmi intensamente. Restammo così per alcuni secondi, finché non mi ripresi, e mi divincolai. « A me non sembra che ti 

dispiaccia così tanto. » disse Lys con un sorriso malizioso. « Sono stata costretta da una certa persona. Devo dire che è la prima volta in cui mi trucco. Se devo 

sentire queste insulse parole dal mio futuro cugino, allora tanto vale non metterlo mai più. » sbuffai, per poi incamminarmi verso la porta. « Pensavo non t'importasse 

di ciò che pensa la gente. » disse Cass fissandomi. Io iniziai a parlare, senza però voltarmi verso di loro.
« Truccarmi non mi piace, se poi non ti piaccio così allora ha senso farlo. » dissi con uno sguardo triste, ma che mi prendeva? « Stai dicendo che hai ceduto per 

piacere a Cass? » domandò sbalordita Rosa, io mi girai verso di loro sorridendo. « Ahahhaha... Come ti viene anche solo in mente? Perché poi dovrei farmi piacere a lui? Io lo odio, è solo un pallone gonfiato. Andiamo, se no non scieremo mai. » Dissi tutto sorridendo, poi mi voltai di nuovo dall'altra parte, per far scomparire quel sorriso. "Mi spiace aver mentito alla vigilia di Natale" fu ciò che pensai.
Veramente mentre Rosa mi truccava pensavo solo che finalmente sarei potuta piacere almeno un po' a Cass, c'era qualcosa di strano in me, erano dei sentimenti che stavano nascendo, ma li avrei fermati lì. Non potevo farlo, lui sarebbe diventato mio cugino entro qualche mese!
Mi ripresi dal mio trauma e aprii lentamente la porta per uscire. Me ne sarei fregata! Non avrei fatto caso ai miei sentimenti almeno per quei due giorni, poi avrei 

fatto capire per bene al mio cuore che non potevo per nessun motivo al mondo innamorarmi di lui.
« Aspetta, su cosa dovremmo andare? » domandò Rosa.
« Ah, mi stavo quasi dimenticando di dirvi che tra qualche secondo arriverà Enrique. E' un mio vecchio amico, giocavamo spesso quando venivo a far visita a mia zia. » 

dissi sorridendo e vidi Cass irrigidirsi. Che aveva? Lo fissai attentamente, per poi sentire " Che cavolo deve venirci a fare quello stupido ragazzo?"
« Cass, senza di lui non andiamo da nessuna parte e poi è mio amico non è mica stupido! » sbuffai fissandolo, lui mi guardò sbalordito.
« Andrea. Cass non a detto nulla. » disse Rosa, guardandomi. « Davvero? potrei giurare di averlo sentito dire " Che cavolo deve venire a fare quello stupido ragazzo?" » replicai sorridendo.

 

 

 

Pov Cass

 

 

 

Diamine aveva ragione, non l'avevo detto, ma avevo pensato esattamente quelle parole. Possibile che mi leggsse realmente nel pensiero?
Dopo pochi secondi arrivò una macchina nera. Già... Allora lui doveva avere 18 anni se poteva guidare.
Dopo pochi secondi il ragazzo biondo scese dalla macchina.
Andò di corsa ad abbracciare Andrea, per poi staccarsi dopo pochi attimi. « Wow! Non ti ho mai vista truccarti, dovresti farlo spesso. Sei già stupenda di tuo, ma così 

nessuno ti potrebbe mai resistere. » disse con un sorriso abbagliante e lei sorrise dolcemente. Che rabbia!

 

 

 

Pov Andrea

 

 

 

« Dovresti ringraziare Rosa, è stata lei a fare il tutto. » A quelle parole Enrique si girò verso Rosa, fissandola. « Grazie Rosa. Io sono Enrique, piacere di 

conoscervi. Tu dovresti essere Lys. » disse voltandosi verso Lys. Gli avevo già parlato di tutti al telefono. « Sì, felice di conoscerti. » rispose sorridendo Lys, poi 

Enrique si girò verso Cass. « Noi ci siamo già conosciuti. Ahah... Sono felice che la minaccia stia per diventare tuo cugino. » disse l'ultima frase fissandomi. Che 

insinuava? « Rosa ti faccio i miei complimenti, sei davvero bella. » affermò sorridendo Enrique. Oddio, era così euforico. Venne verso di me, avvolgendo la mie 

spalle con un braccio e tirandomi verso di lui. « Ma l'unica vera bellezza in questo mondo, a parere mio, è la mia piccola cucciola. » disse dolcemente e io lo fissai 

sorridendo. Mentre tutti gli altri lo trucidarono con lo sguardo. Che avevano contro il mio cucciolo? Lui era sempre così dolce con tutti, perché sembravano odiarlo? 

Specialmente Cass.
Ci avviammo, io e Enrique eravamo seduti davanti, mentre Cass, Lys e Rosa dietro.
« Non mi hai più detto come mai la zia sia partita. » chiese Enrique.
« Be', non saprei come spiegartelo, io mi sono svegliata ritrovandomi a casa da sola con Cass. Mia zia ha deciso di fare un viaggio in famiglia senza noi due. » dissi 

sbuffando.
« Sarà un viaggio di tipo un'ora e mezza, quindi fatevi pure un pisolino. » Disse tranquillo, io sorrisi per poi poggiare la testa al vetro, avevo leggermente sonno. 

Le auto mi facevano sempre venir sonno.
Dopo pochi minuti mi addormentai.

 

 

 

Pov Cass

 

 

 

Non sopportavo più quell' Enrique. Aveva detto che l'unico ostacolo - cioè io - si era levato dai coglioni perché sarebbe diventato cugino di Andrea. "Ma ti sbagli caro, 

io non la lascerò a nessuno", pensai.
Tutti ormai si erano addormentati e io che per mia sfortuna ero in mezzo a Rosa e Lys, ero ancora desto. « Quanto ti vorrei fare mia. » disse Enrique, probabilmente 

non si era accorto che ero ancora sveglio. Vidi la sua mano allontanarsi dal volante e allungarsi verso Andrea.
D'istinto la mia scattò e fermò la sua stringendola forte. « Non sarà mai tua, non ti azzardare a toccarla! » dissi a denti stretti, Andrea dormiva sorridente, 

mentre lui adesso aveva uno sguardo infuocato. « Ahahah, come se un semplice cugino potesse negarmi di farlo. » disse con voce gelida, non era più quel ragazzo 

sorridente di sempre. « Io non ho alcun legame di sangue con lei, sono un ragazzo che la ama, non un semplice cugino. » dissi stingendo ancora di più la sua mano. « 

Avrò pure due anni in meno di te, ma penso che dovresti guardare per bene la strada e non la ragazza che non potrai mai possedere. » sbuffai, per poi mollare la sua 

mano. « Guida bene, ci teniamo alle nostre vite. » detto ciò me ne tornai tranquillo. Doveva capire che volente o nolente Andrea sarebbe stata solo ed unicamente mia. 

Passai il resto del viaggio a fissare quell'infame, non potevo negare che fosse un bel ragazzo ma se Andrea ci aveva passato tanto tempo e non si era innamorata di lui, non vedevo perché avrebbe dovuto farlo adesso.
Finalmente arrivammo a destinazione, fui costretto a scrollare quei due che erano vicino a me, ma non volevo che Enrique svegliasse la mia Andrea. Ma per fortuna 

quando lui stava per toccarla, lei si destò da sola. L'adorai ancora più del normale in quel momento. 
Andammo a sciare, Andrea rischiò di cadere più volte ma ogni volta riuscivo a salvarla e lei non mi ringraziava nemmeno. Che scema!
Passammo il pomeriggio lì e alla fine tornammo tutti a casa.
« Enrique vieni dopo un'ora, poi andremo tutti a cenare fuori. » disse Andrea sorridendo, Enrique sorrise a sua volta, poi andò via.
Finalmente! Non mi aveva dato tregua per tutto il giorno, continuavamo a mandarci occhiate minacciose, volevo ucciderlo all'istante.
« Cass potresti smetterla di fare lo scemo? Che cavolo di problemi hai con Enrique? » mi domandò, quando Rosa e Lys entrarono in casa. « Io? nessuno. » sbuffai. Lei mi 

trucidò con lo sguardo. « Smettila di importunarlo! » mi urlò contro. « E' lui che odia me in principio, quindi io non faccio altro che restituirgli il favore. » Le 

sbottai conto. « Lui non odia mai nessuno, è troppo puro. » disse sorridendo. « Quindi io sarei il male in persona? » chiesi a occhi spalancati. « Sì, io ti odio 

Cass! » mi urlò in faccia sprezzante e poi entrò in casa furiosa.
Ero io quello che doveva incazzarsi, mica lei!

 

 

 

Pov Andrea

 

 

 

"Mi dispiace Cass" fu ciò che pensai entrando in casa, era il primo pretesto che mi era venuto in mente per poter litigare con lui. Non volevo più avvicinarmi a lui, 

non volevo innamorarmi completamente di lui. Se avessi solo continuato ad avvicinarmi a lui, ero certa che un giorno o l'altro sarebbe accaduto qualcosa, qualcosa che 

non sarebbe andato bene per la nostra relazione da normali cugini.
« Andrea muoviti che se no non saremo mai pronte in tempo! » mi sbraitò contro Rosa. « Arrivo, arrivo! » dissi avviandomi verso la mia camera. Avrei dovuto mettere un 

vestito. Uff, io odiavo i vestiti!
Entrai in camera per guardare un abito, sbalordita. « Rosa, chi dovrebbe indossare quel vestito? » domandai perplessa. Era un abito coktail nero, con un corpetto di 

pelle, e la gonna era solo formata da dei fru fru. « Ma è per te mia cara, ti ho già detto che devi essere sotto i riflettori tutto oggi e domani. » disse sorridendo. 

« Ma Rosa, stiamo andando a un ristorante non in discoteca! » Sbottai io. « Ahahah e non hai visto il tutto. » disse per poi girare il vestito. Dietro era vuoto, vuoto 

totale, c'erano solo un miliardo di lacci che lo tenevano insieme. « Rosa, mi prendi per il culo? » domandai scettica. « Cara o lo metti o ti ci mando nuda. Sbrigati a 

mettertelo! » mi urlò contro. Annuii spaventata, Rosa quando voleva era un demone. Mi misi quel vestito con il suo aiuto. Mi faceva un seno un po' più grosso, 

stringeva la vita che era già stretta di suo e poi c'erano i fru fru neri, che arrivavano poco più sotto al mio culo. « Rosa ma morirò di freddo! » sbottai, fissandomi 

allo specchio. « Ho cambiato un po' lo schema. In principio andremo a cenare, lì metterai un giubbotto come me. Poi, finita la cena, andremo in discoteca, e lì verrebbe spiegato il tuo lock provocante, che farà di sicuro cadere Cass ai tuoi piedi. » affermò sorridendo. Da dove diamine veniva fuori quell'idea? « Io e lui abbiamo litigato, non servirebbe a nulla, Rosa. » dissi con un sorriso amaro. « Ma perché avete litigato? » domandò preoccupata. « Enrique. Ma in realtà è solo una scusa, Rosa... Mi sono accorta che sto iniziando a provare dei sentimenti per Cass, e non voglio farlo perché diventeremo cugini. Ho già visto andare in frantumi la mia famiglia, non 

voglio rovinare anche quella di mia zia. Ha finalmente trovato un uomo che ama e che la ama. Non voglio che per colpa di quei miei sentimenti lei stia male. » volevo 

qualcuno con cui confidarmi e di Rosa, mi fidavo. « Cara so come ti senti, ma poi mi viene un sospetto. Come mai tua zia ha deciso di sposare il padre 

di Cass proprio quando vuoi due non vi parlavate più? Lei è consapevole che voi siete comunque un ragazzo e una ragazza, e non avete nessun legame di sangue. Una 

normale persona non vi avrebbe lasciati a casa da soli. » disse, facendomi ridere. « Una "normale" persona, ma mia zia non è normale! E' una pazzoide. Ha cercato in tutti i modi di farmi innamorare di qualcuno. Non mi meraviglierei se mi mandasse in un istituto maschile proprio per questo! » Dissi, ridendo di gusto. 

Aspetta! Rielaborai ciò che avevo detto. Era vero, lei avrebbe potuto farlo seriamente. Ma che pensavo! Non era così pazza. Almeno speravo!
Rosa mi sorrise e poi iniziò a pettinarmi. Mi lasciò i capelli sciolti, mi truccò con del mascara, un rossetto rosa e un po' di matita. Infine mi porse delle decollete 

nere. « Vuoi che metta queste cose qui? » dissi indicando quelle scarpe con i tacchi. « Certamente! Sai camminarci vero? » domandò scettica. « Certo, mia madre mi 

costringeva a fare delle sfilate, il che comprendeva mettere i tacchi. Non mi piacciono, ma ci so camminare alla perfezione. Bene, io prendo il mio giubbotto, mentre tu ti prepari. » Presi una giacca che mi arrivava alle gionocchia, era blu a maniche lunghe di seta, con un rivestimento di lana dentro.
Rosa si mise un vestito rosso che le arrivava sotto il sedere, con delle calze nere e delle decollete rosse. « Aspetta, perché tu puoi metterti le calze? » domandai io 

perplessa. « Perché questa settimana non mi sono fatta la ceretta. Poi tu hai delle belle gambe da mostrare. » disse sorridendomi. Si truccò come me, e anche lei 

lasciò sciolti i suoi meravigliosi capelli.
Messa la sua giacca nera scendemmo di sotto.
Ad aspettarci c'era Lys con il suo solito stile da anni ottanta, e Cass Portava dei pantaloni neri con delle catene, una maglia rossa fuoco e una giacca in pelle 

nera. Pensai che la pelle della giacca si sarebbe abbinata perfettamente alla pelle del mio corpetto, magari gli avrei fregato il soprabito.
Fissai Cass, lui era sempre stupendo, ma non potevo dirglielo, non potevo proprio!
Distolsi lo sguardo e abbassai la testa andando verso la porta. « Enrique arriverà a momenti. » dissi con un sorriso finto. Volevo solo andare ad abbracciarlo, dirgli che era stupendo, che lo amavo e sentirmi dire le stesse parole, per poi finalmente toccare le sue le sue labbra che avevano invaso i miei sogni ultimamente. Ma non potevo, non potevo farlo per dei cavolo di legami familiari! Mi stava per venire da piangere, ma no, non potevo per una cosa del genere, tanto meno volevo rovinare il trucco di Rosa! « Ti muovi ad aprire quella porta? » domandò Cass. Io sobbalzai dal mio posto. « Ah, scusate mi ero persa nei miei pensieri. » risposi con un falsissimo sorriso, vidi Rosa dispiaciuta. « Starai pensando al tuo amorino. Il tuo caro Enrique! » sbottò Cass. Lo fissai impassibile. « Sì. pensavo proprio a lui. » ribattei con voce triste, per poi aprire la porta. "No, pensavo al fatto che non potrò mai averti per me!" avrei voluto urlargli in faccia, ma non potevo farlo. Questo, questi miei sentimenti erano solo un grande e grosso Errore!
Nel momento in cui aprii la porta, arrivò Enrique. Scese dalla macchina.
Aveva dei jeans blu scuro e una maglia con sopra stampato un meraviglioso logo indescrivibile.
Lo andai a stringere di corsa, lui mi accolse a braccia aperte. Guardavo il vuoto, " mi spiace Cass, non posso fare altrimenti." pensai con la tristezza riflessa 

negli occhi.
Mi staccai sorridendo da Enrique, per poi salire in macchina.
Arrivammo in fretta e furia al ristorante, era un delizioso locale giapponese.
« Ti adoro Enrique, quale miglior regalo avrei potuto volere? Grazie per aver prenotato in questo magnifico ristorante. » dissi sorridendo. Cenammo tutti in pace e 

armonia, si fa per dire, perché Enrique fissava male Cass e Cass fissava me.Sarei potuta scoppiare da un momento al'altro.
Per fortuna quella cena finì e ci avviammo verso la discoteca. 
Arrivammo a destinazione e già mi veniva la nausea al fatto che mi sarei dovuta levare quella cavolo di giacca.

 

 

 

Pov Cass

 

 

 

Che cena del cavolo! Possibile che quello stronzo doveva essere sempre in mezzo?
Ma io ero incazzato per ciò che aveva fatto Andrea, era come se quella notte io non esistessi.
Andammo in discoteca, ma io non aveva nessuna voglia né di ballare, né di bere, tanto meno di flirtare.
Prima di entrare Andrea e Rosa si levarono le giacche e fu lì che rimasi sbalordito.
Andrea era troppo provocante, il corpetto le stringeva il piccolo seno facendolo sembrare più grande, poi quella gonna formata solo da fru fru che arrivavano giusto 

sotto il suo sedere mi faceva impazzire. Era vero che non era molto dotata di seno, ma aveva un culo stupendo ed essendo un feticista di culi non potevo fare a meno 

di amarla ancora di più, per non parlare delle sue perfette slanciate gambe. Le sarei potuto saltare addosso da un momento all'altro.
Mi trattenni ed entrai con calma, c'erano ragazze dappertutto, ma io avevo occhi solo per lei.
Lys e Rosa si erano messi a ballare in un mondo tutto loro. La povera Rosa si dovette accontentare di Lys, ma di sicuro avrebbe voluto essere nel letto con Leigh. 

Invece Enrique e Andrea chiaccheravano, mentre io fissavo lei. Ma si rendeva conto di quanto era provocante?
Magicamente la musica si calmò, diventando un lento, vidi Enrique tirare Andrea a sé stringendola.
Tra tutta quella musica sentivo un " Cass aiutami "... Lo continuavo a sentire, solo pochi minuti dopo mi accorsi che era la voce di Andrea. Com'era possibile che potevo sentirla tra tutte quelle voci? Possibile che con la forza dell'amore ero riuscito a udire le sue parole?
Li fissai e notai uno sguardo di dolore, osservando bene la scena. Enrique non aveva la mano sul sedere di lei, ma sotto la gonna. Notai che Andrea cercava di divincolarsi, ma le sarebbe stato impossibile visto che era un uomo di due anni in più ed era di sicuro molto forte.
Non ci vidi più dalla rabbia, mi alzai andando di corsa verso di loro. Lo presi per il colletto e lo tirai via da lei, poi un pugno gli arrivò dritto in faccia. Mai e poi mai qualcuno avrebbe toccato la mia donna. Con quel pugno finì a terra, gli diedi anche un calcio nella pancia, per poi prendere per mano Andrea e tirarla fuori da quel cazzo di locale!

 

 

 

Pov Andrea

 

 

 

Stavo tranquillamente ballando con Enrique, quando iniziò un lento e lui mi attirò a sé. Fino a lì mi andava bene. Era così che si ballavano i lenti.
Ma la sua mano che sarebbe dovuta stare sulla mia schiena, era scivolata molto in basso, non solo sul sedere ma si era insinuata sotto la mia gonna, e stava cercando di porre le dita sotto le mie mutande. « Che fai? lasciami immediatamente! » dissi a Enrique e lo sentii ridere. « Ti piacerà, smetterai di essere una verginella questa notte. » rispose con una voce glaciale. Quello non era il mio amico, era un mostro! Cercai di divincolarmi, ma non ci riuscii. La mia testa gridava aiuto, chiedevo supplichevole aiuto a Cass. Dopo pochi secondi lo vidi venire verso di noi, prese per il colletto Enrique, lo tirò verso di lui, gli diede un pugno facendolo accasciare a terra e, per finire, gli diede un calcio nella pancia. Poi mi prese per mano e mi portò fuori da lì.
Continuò a camminare fino ad un vicolo cieco, quindi mi sbatté contro un muro.
« Che diamine stavi combinando? » domandò urlando. La sua faccia era a due centimetri dalla mia e il suo corpo era attaccato al mio. « Cass io non riuscivo a 

liberarmi. » dissi con una voce ormai rotta dai singhiozzi, avevo avuto paura, stavo piangendo. « Perché diamine ti sei vestita così? Ti rendi conto di quanto cazzo 

sei eccitante? Se non fossi stato lì che cavolo credi sarebbe successo? » gridò ancora, non avevo le forze per rispondere. Lo sentii allontanarsi, tirarmi a sé e 

avvolgermi con le sue braccia, mi sentivo così al sicuro. Le sue mani sulla mia schiena nuda, quel suo tocco bollente, mi sentivo bene, volevo solo che mi toccasse 

ancora e ancora. « Sai, ho sentito la tua voce gridare aiuto, come se potessi leggerti nel pensiero. » mi sussurrò dolcemente. « Non sopportavo che quel verme ti 

toccasse. » disse con una voce incavolata. Si allontanò un po' da me per fissarmi negli occhi. « ti ricordi che avevi accettato di fare qualsiasi cosa a patto che 

avessi preparato la cena? » domandò dolcemente, io annuii. « Non ti avvicinare più a quello stronzo! » sbuffò, per poi respingermi verso il muro. « Chiudi gli occhi. » Io feci ciò che mi disse, poco dopo sentii qualcosa di freddo poggiarsi sul mio collo. « Adesso aprili. » Mi ordinò. Quando li aprii fissai il mio collo: c'era una 

piccola collanina. Era la collana che volevo tanto comprare. Saltai al collo di Cass abbracciandolo. « Grazie di cuore. » dissi felice, lui mi strinse. « Sia stamattina che adesso sei stupenda. Sei sempre stupenda e il trucco ti rende la più bella del mondo. » Mi sussurrò dolcemente all'orecchio. E' vero, eravamo in un vicolo 

cieco deserto e buio, ma a me sembrava di essere in paradiso. Mi staccai da lui e gli stampai un improvviso bacio sulla guancia. No, non potevo allontanarmi da lui, mi 

era ormai impossibile vivere senza Castiel. « Pensi che riuscirai a darmene un altro anche domani, magari sulle labbra? » domandò malizioso. " Lo farei con piacere " 

avrei voluto rispondere, ma non potevo.
« Forse uno uguale a questo di oggi te lo potrei concedere. Andiamo a riprenderci Rosa e Lys e chiamiamo un taxi, se no restiamo per strada. » dissi, cercando di 

camminare. Lui mi fermò. « No, prima voglio toccare ciò che quel verme ha osato toccare. » disse, per poi mettermi una mano sul sedere. Aveva infilato la mano sotto la 

gonna, toccando il mio sedere nudo. " Rosa, perché cazzo mi hai fatto mettere questo cazzo di perizoma? " ...Maledetta.
Volevo muovermi, ma il mio cuore aveva iniziato a battere tanto forte da farmi male e la sua mano fredda che toccava la mia pelle calda mi fece piacere. Sì stavo 

diventando pazza!
Prima ero disgustata per il tocco di Enrique, eppure il tocco di Cass mi stava facendo piacere.
In un momento di lucidità mi divincolai con facilità, anche perché il suo era solo un leggero tocco dolce, non forte come quello dello stronzo di prima.
« Andiamo, muoviti stupido! » dissi iniziando a camminare, ma lui mi fermò di nuovo. « Che c.. » stavo per domandare, quando sentii qualcosa di caldo poggiarsi sulle 

mie spalle. « Indossala, ti terrà un po' caldo. Guarda che stai tremando, poi la tua giacca è rimasta nella macchina di quello stronzo. » disse sorridendomi. Il punto 

è che io stavo tremando per il suo tocco, per tutti quei tocchi adesso avevo caldo e il cuore pieno di felicità. « Così però morirai di freddo tu, lo vedi che sei a 

maniche corte? » gli domandai. « Io sono a maniche corte, con pantaloni. Tu imbecille sei a dicembre con un vestito cortissimo, senza maniche, con la schiena nuda. » Sbottò. « Ehi! » stavo per ribattere quando si avvicinò al mio orecchio. « Riscaldati tu, mi basta la tua vicinanza per aver caldo. » sussurrò dolcemente. Il mio 

cuore che prima stava per scoppiare, si fermò per dei momenti. Cass prima o poi mi avrebbe fatto venire un infarto!
Indossai la giacca, mettendomi a camminare. Se avessimo continuato così, l'idea che non gli avrei mai dovuto dire dei miei sentimenti se ne sarebbe andata in frantumi. 
Nel complesso era stata una bellissima giornata. E volente o nolente avrei dovuto accettare i miei sentimenti, anche se sapevo che non avremmo potuto avere un futuro 

da coppia. Ma non potevo negare tutto ciò che provavo.
E lì iniziò la mia battaglia contro i miei sentimenti " vietati ".

 

 

----Angolo Autrice----

 

 

 

Ciao ragazze ^^

scusatemi il grande ritardo, ma spero di accontentarvi, finalmente la nostra Andrea a compreso i suoi sentimenti.

Ma era questo che volevate? Adesso che conosce ciò che prova per Cass, se ne vuole allontanare, ma allo stesso tempo non ci riesce.

Non vi resta che aspettare il prossimo capitolo, per vedere come si comporterà la nostra amata Andrea.

  
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