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Autore: Dangerina15    24/09/2014    1 recensioni
Avevo affrontato centinaia di battaglie, avevo visto scene orribili ma...quel giorno sembrò segnare un nuovo inizio, un inizio che avrebbe cambiato per sempre le sorti della mia vita...Mi chiamo Joe e la mia, anzi la nostra storia comincia in quel torrido giorno del 1248 a.C...
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Joe Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV JOE


Quando mi risvegliai dal sonno dolente che mi aveva sovrastato, era già notte. Dovetti sbattere le palpebre più volte per abituarmi alla luce fioca che entrava da una piccola fessura del muro, nella parte alta. Non sapevo da quanto tempo fossi lì ma supponevo abbastanza, dato che oltre alla schiena, le ossa mi dolevano per via dell'umidità. Cercai di alzarmi lentamente e mettermi a sedere e vi riuscii non senza fatica; il dolore alla schiena si era certamente affievolito ma continuava a infastidirmi senza tregua, qualsiasi movimento io facessi. Sospirai e mi voltai a guardare dove fosse Esione e, come sospettavo, la trovai poggiata al muro, con il capo leggermente chino, che dormiva; pensai a come doveva sentirsi, a quali potessero essere i suoi pensieri in quel momento così buio e soprattutto come fosse cambiata la sua posizione regale da quando ero giunto a palazzo. L'avevo vista nelle vesti della bellissima principessa troiana dai lunghi capelli neri e luminosi occhi azzurro cielo nel quale chiunque avrebbe lasciato i propri; poi l'avevo conosciuta come Esione, la ragazza di cui mi ero innamorato, la donna dalle mille risorse, dall'intelligenza al di sopra della media e dal carattere tosto ma gentile, buono e altruista nello stesso momento, disposta a sacrificare la propria vita per la famiglia; avevo visto la guerriera che albergava dentro di lei, celata fino a quel momento e adesso la vedevo come la sorella del principe, considerata traditrice dalla sua stessa famiglia e rinchiusa in una squallida cella assieme ad un semplice schiavo che non contava nulla. Non era giusto, non vi era giustizia in tutto questo ed Ettore lo sapeva bene. Ad interrompere i miei pensieri notturni fu proprio lei che, svegliandosi di soprassalto, gridò.


POV ESIONE
<< Ettore, no, ti prego!>> urlai con tutta la voce che avevo, sbarrando gli occhi. Respiravo affannosamente; avevo avuto un incubo terribile, lo stesso che avevo avuto quella mattina quando mi ero risvegliata a casa di Briseide; sembrava quasi un sogno profetico, un cattivo presagio che non mi dava nessuna buona notizia. Avevo visto Ettore che spariva dietro la porta della reggia, con un viso amareggiato e subito un urlo di chi veniva scuoiato vivo e, non appena le porte si riaprivano, il corpo di Ettore cadeva esanime di fronte a me, in una pozza di sangue. Immediatamente due forti braccia mi avvolsero e mi diedero calore. Continuai a tremare, senza riuscire a calmarmi.
<< Esione, Esione sta calma, va tutto bene, era solo un sogno...>> mi continuava a ripeter Joe fin quando mi abbandonai a quell'abbraccio così piacevole, così sicuro. Mi strinsi forte a lui e appoggiai la testa al suo petto e chiusi gli occhi. Rimasi a lungo senza parlare; sentivo il suo respiro regolarsi al mio e poggiare il suo mento sulla mia testa, sentivo ogni battito del suo cuore. Continuava a stringermi a sé sempre più forte.
<< Non posso fermare l'inevitabile.>> cominciai sottovoce. << Mi sento impotente, incapace di poter agire e di poter aiutare coloro che amo di più. Sono un fallimento completo come principessa.>>.
<< Tu sei una grande principessa, Esione. Tu vuoi solo il meglio per il tuo popolo, hai violato tutte le regole della città, hai disobbedito ad Ettore solo per salvare lui e Paride dalle spade greche. Quale donna avrebbe trovato il coraggio di compiere un'azione simile?>>
<< E guardami, ora. Guarda dove ci ha portati il mio “ eroico” gesto.>>
<< Ettore si sbaglia a considerarti una traditrice. Lui avrebbe fatto lo stesso per te e Paride.>> continuava a ribattermi; Joe non era ancora a conoscenza delle vere intenzioni di Ettore, del vero motivo per il quale ci trovavamo dietro quelle fredde sbarre.
<< Mi rimani solo tu, Joe...>> ripresi con le lacrime agli occhi. << La mia famiglia verrà sterminata, Ettore cadrà per mano di Achille e Paride verrà ucciso da Agamennone, mio padre non sopravviverà al dolore....>>
<< No, Esione, non dire così. Ettore è un ottimo combattente, vedrai che se la caverà. La tua famiglia starà bene.>> mi rispose Joe accarezzandomi dolcemente la guancia, continuando a tenermi stretta tra le sue braccia.
<< Ettore mi ha detto che dovrò succederlo come principessa.>> lo bloccai e lui rimase interdetto.
<< Cosa?>>
<< Vuole che sia io a governare su Troia quando lui...>> mi fermai; non volevo pronunciare quella parola perchè avrebbe significato accettare di perdere la parte più importante di me, della mia famiglia.
Fu in quel preciso momento che mi venne un'idea, forse folle, affrettata ma l'unica cosa che avrebbe potuto tenere la mia famiglia ancora unita; tutto dipendeva da me..da noi. Mi voltai a guardarlo con fermezza.
<< Ecco perchè ti dico che mi rimani solo tu, amore mio.>> ripresi mettendomi in ginocchio e lui fece lo stesso; gli presi le mani.
<< So che può sembrarti una cosa folle e forse non è neanche il momento giusto per parlarne ma non ho altra scelta.>> ripresi e gli accarezzai la guancia. Lui si abbandonò a quel gesto, sorridendomi.
<< Voglio che la nostra unione sia per sempre, che non vi sia modo di separarci perchè solo insieme avremo la forza necessaria per combattere.>> dissi tutto d'un fiato. Lui mi sorrise e io lo ricambiai; sapevo che aveva capito cosa intendevo dire.
<< Sposiamoci, Esione. Sposiamoci qui, adesso.>> riprese Joe sorridente più che mai; volevo sugellare il nostro amore con un matrimonio, il quale non sarebbe stata solo una promessa eterna ma avrebbe avuto anche un altro ruolo fondamentale; secondo le leggi troiane una donna consacrata ad un uomo con il vincolo del matrimonio, principessa o no, non poteva essere ceduta ad un altro uomo per nessuna ragione, nemmeno per ragioni politiche o trattative di pace. E questo lo sapevamo entrambi. Cosi facendo, quando sarebbe arrivato il momento, Joe sarebbe diventato di conseguenza principe e avrebbe potuto regnare al mio fianco nel tentativo di porre fine a questa guerra che ormai ci attanagliava da quasi un mese.


POV JOE


Era il momento più importante della mia vita; Esione sarebbe divenuta mia moglie e niente e nessuno avrebbe potuto portarmela via. Le strinsi le mani e mi avvicinai a lei; ci fissammo negli occhi per qualche istante senza proferire parola prima di cominciare con le promesse di rito.
<< Esione, quando sono arrivato a Troia pensavo che la mia vita di li a poco sarebbe stata un vero inferno. Ma quando ci siamo visti, il giorno del mio arrivo, sei stata come un fulmine a ciel sereno. Eri così bella, proprio come lo sei adesso; quel tuo sorriso mi incantò da subito e poi...la tua saggezza, la tua bontà, il tuo altruismo ti rendono quella donna speciale che sei, quella donna che ha rapito il mio cuore portandolo con sé ovunque andasse.>>


POV ESIONE


<< Joe, la vita da principessa non è mai quello che gli altri immaginano. Me lo ha insegnato Ettore ed aveva pienamente ragione. Non sei libero di scegliere, decidere della tua vita, sei eternamente controllato da regole e doveri a cui devi sottostare perchè il tuo ruolo te lo impone. Da prima che tu arrivassi la mia vita stava lentamente perdendo ogni senso; sapevo che ben presto mio padre avrebbe organizzato il mio matrimonio con un principe o un re di chissà quale regno lontano ma speravo ancora che un giorno avrei sposato qualcuno per amore, non per convenienza. Finchè non sei arrivato tu. Ho imparato a conoscerti col tempo, dal primo momento ho avuto paura di affrontare i miei sentimenti perchè il mio ruolo me lo impediva. Ma da quando sei arrivato a Troia, hai saputo riaccendere in me quel fuoco che si era ormai spento, hai saputo donarmi quello che cercavo da tempo: la felicità.


POV JOE

<< Esione, mia amata, io non ho mai smesso di amarti per un solo istante. Avrei dato la mia stessa vita pur di proteggerti, di amarti, di accarezzarti, di stringerti, di averti. Io giuro sulla mia vita, e che gli dei mi siano testimoni, di amarti e onorarti, di esserti vicino in qualsiasi momento, di proteggerti finchè la morte non sopraggiunga a dividermi dall'unica cosa che desidero per sempre: te. Io ti prometto che, anche quando essa arriverà, io ti guiderò, ti starò vicino e ti aspetterò per ricongiungerci nuovamente insieme,per sempre.>>


POV ESIONE


<< Joe, nemmeno io ho smesso di amarti per un attimo. E devo ringraziarti, soprattutto. In te ho trovato non solo il tassello mancante della mia vita, ma una vera ancora di salvezza. Hai rischiato tantissimo per me in tutto questo tempo, senza mai esitare di fronte alle difficoltà. Mi hai sostenuta, mi hai fatto vedere quello che la paura mi oscurava, mi hai protetta persino dai miei fratelli, rischiando il tutto per tutto e di questo non posso che essertene debitrice per sempre. Io giuro su tutto quello che amo di più al mondo che farò per sempre quello che tu hai fatto con me. Giuro di amarti e onorarti, di esserti vicina in qualsiasi momento, finchè morte non sopraggiunga.>>


POV JOE


Improvvisamente Esione si fermò. Avevamo pronunciato tutti i riti di matrimonio ma c'era una cosa che entrambi avevamo dimenticato: nessuno avrebbe ritenuto valido un matrimonio che non presentasse un terzo a testimoniare la nostra unione.
<< Joe...se non c'è un testimone ad assistere a tutto ciò, questo matrimonio non sarà valido.>> riprese Esione, lasciandomi le mani e alzandosi in piedi, sospirando. La guardai sconsolato; aveva ragione ma chi mai avrebbe fatto da testimone ad un matrimonio come il nostro, specie in una situazione come quella che stavamo vivendo in quel momento. Improvvisamente avvertì uno strano rumore; veniva dall'esterno della cella. Guardai Esione con stupore e lei ricambiò il mio stesso sguardo. Le feci cenno di stare indietro e mi avvicinai quatto alle sbarre,notando il nostro sorvegliante immerso in un sonno ristoratore col sorriso sulle labbra; doveva essere ubriaco fradicio, ma nessuno all'orizzonte. Pensai che il rumore fosse stato provocato dalla guardia ma appena mi voltai di nuovo quel rumore tornò a farsi sentire; doveva esserci qualcuno. Mi riavvicinai alle sbarre.
<< Chi c'è? Fatti vedere.>> sussurrai delicatamente per non svegliare il dormiente. Esione continuava a scrutare nel buio fin quando notò qualcosa muoversi.
<< Sta attento, ti prego.>> mi disse preoccupata. Dall'ombra vicino l'entrata delle segrete si fece avanti qualcuno, coperto da un mantello che non mi permise di vederne il viso. Non appena raggiunse le sbarre che ci separavano, mi fece cenno di fare silenzio e si tolse in mantello, svelando l'arcano mistero. Sgranai gli occhi.
<< Principe Paride.>> sussurrai stupito, ma lui mi zittì nuovamente. Esione guardò il fratello con stupore, si avvicinò lentamente, sotto gli occhi vigili di Paride. Si guardarono come se non si fossero visti da chissà quanto tempo. Si mise in ginocchio e sorrise, quasi con le lacrime agli occhi. Paride avvicinò la mano al suo viso, attraversando le sbarre e accarezzandola come solo un fratello sa fare. Non scambiarono nemmeno una parola, non ne avevano bisogno.
<< Ettore non sa che sono qui.>> riprese lui serio. Esione ed io ci guardammo perplessi.
<< Cosa ci fai qui, allora?>> domandò ancora lei. Paride non rispose, comincio a frugare dentro il suo mantello finchè non tirò fuori un mazzo di chiavi dal quale ne prese una, identica a quella che il sorvegliante aveva attaccata alla cintura.
<< Non posso permettere che voi due restiate chiusi qui. Troia ha bisogno di voi, ora più che mai.>> riprese il principe, inserendo la chiave nella serratura. << Non ora che il peggio sta per accadere.>> concluse, girando la chiave e facendo scattare la chiusura della cella, aprendo così la porta.


POV ESIONE


<< Paride, cos'è successo?>> cominciai a chiedere preoccupata; Paride in un primo momento non rispose. Joe, allora, cercando di non far salire la tensione, provò a porre la domanda in modo diverso.
<< Da quanto tempo siamo qui?>>
<< Quanto basta per assistere al duello tra Ettore e Achille.>>
In quel momento ebbi un mancamento; sapevo che prima o poi sarebbe giunto quel momento ma non riuscivo a credere che nel giro di un paio di giorni sarebbe accaduta la catastrofe. Joe si voltò a guardarmi e con un braccio, mi avvicinò a sé, stringendomi per farmi sentire il suo calore. Paride abbassò lo sguardo, nel tentativo di cacciare via le lacrime che gli riempivano gli occhi. Poi riprese lentamente a parlare.
<< Ieri è giunto un messo a palazzo, portando un messaggio per Ettore da parte di Achille: gli diceva di scendere in campo e di scontrarsi con il vero Achille, quello che secondo lui aveva ucciso qualche giorno fa. Nel messaggio, l'ironia da lui usata celava una profonda rabbia.>> continuò mio fratello, alzandosi in piedi, seguito da me e Joe.
<< Nient'altro?>> riprese Joe, cercando ancora di sostenermi. << Quando è fissato lo scontro?>>
<< Sono venuto qui a liberarvi proprio per questo. Domattina Ettore scenderà in campo e non potevo accettare che si battesse senza aver prima parlato con te, Esione.>> concluse Paride con una lacrima che gli scorreva sulla guancia. A quel punto mi liberai dall'abbraccio di Joe e corsi ad abbracciare mio fratello; avevo bisogno di lui e lui di me. Restammo abbracciati a lungo, sotto l'occhio commosso di Joe.
<< Ti voglio bene, Paride.>> dissi con un filo di voce, mi staccai da lui e prendendo per mano Joe, ci allontanammo verso il palazzo.
<< Ah, un'ultima cosa.>> disse ancora Paride. << Il vostro matrimonio è valido. Io sono il vostro testimone.>> disse e sorrise.
<< Grazie, principe.>> disse Joe con emozione ma Paride lo fermò.
<< Mi ringrazierete dopo, andate adesso.>> e così facemmo.
  
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