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Autore: CottonCandyGlob    24/09/2014    1 recensioni
Anni di misteri, scorribande e viaggi in giro per il mondo... Finalmente anche i membri della Mystery Inc. hanno ottenuto una vita "normale": Fred e Daphne si sono sposati, e Velma e Shaggy hanno rivalutato la loro relazione, pronunciando anche loro il grande sì. Ma quando i loro figli, si trovano nei guai, i detective sono costretti a tornare in azione nell'isola degli spettri, Spooky Island, che sembra nascondere ancora molti segreti. E' solo un banale scherzo del destino che i loro primogeniti siano due coppie di gemelli?
Per scoprirlo basta seguire le avventure di Chris, Meg, Josh, Lily e l'insostituibile Scooby-Doo che tireranno fuori dal loro DNA la impareggiabile passione per i misteri e abilità di cacciarsi nei guai!
Mia prima fanfiction, un po' ingenua e adolescenziale, che mi ha tirato fuori da un brutto periodo (e rimane qui a mo' di monito personale)
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Dicono che l'hanno visto per caso nel corridoio e l'hanno afferrato con una corda colorata, altrimenti era troppo forte...
-Ma dai Noah! Era una donna, la madre di Duncan è una donna, figurati se era così forte!
Niente da fare, sembrava che il mistero dell'alieno non ci fosse più. Di colpo si apriva quello di come era possibile averlo scoperto così banalmente, e perchè non si sapesse niente degli attacchi in internet.
Ma su questi misteri, i ragazzi non dovevano indagare.Di uno possedevano la risposta, del primo erano la risposta. La Mystery Incorporated era concentrata proprio su quel problema invece. Come avevano potuto due telecronisti avventarsi su un costume e scoprirne il proprietario dopo un mese intero di inchieste ed interrogativi? Non si sapeva. Come del resto non si sapeva il motivo del sorrisetto che i loro figli portavano da metà marzo.
Noah Hugbert e Luther Bersmore ne stavano parlando proprio in quel momento a Christopher, subito prima degli allenamenti di football.Il capitano cercava però di schivare in ogni modo l'argomento, perchè sentiva che dalle sue labbra sarebbe nato il desiderio sfrenato di rivelare qualcosa, qualcosa contro cui aveva promesso di tacere.
Ma dato che in realtà voi avete l'ultima immagine di Chris, steso a terra, meglio fare un passetto indietro e finire di raccontarvi cosa successe al termine di quel trambusto.
Daphne era chinata da un'ora accanto al braccio di Chris. Non c'era ancora stato verso di svegliarlo, e dato che la signora Jones aveva insistito, si era ricorsi al ricoverarlo in ospedale.
Velma e Shaggy avevano passato l'intera pausa pranzo in direzione, dal loro vecchio preside Deedle, ancora in rammarico per averlo mandato in prigione(provate voi a dimenticarvi una cosa del genere!), e ripetevano indicando Josh che loro figlio non avrebbe mai potuto muovere un solo dito su Chiristopher.
Due ore dopo anche Fred e Daphne erano accorsi a scuola riportando una piacevole notizia: secondo il medico, non si sapeva ancora la causa dello svenimento, ma non c'era segno di colpi o altro.
In poche parole, Josh fu scagionato da quel guaio, sebbene il professor Vallentine inisistette ancora a lungo sulla quastione.
Chris si svegliò alle quattro del pomeriggio, tra sospiri e lamenti.
-Non vi sento...ragazzi, siete lontani.
Così ripeteva in continuazione, eppure i medici dicevano che non aveva danni a nessun orecchio.
Questa volta fu Fred a insistere, e Chris tornò a casa.Il giorno dopo era già a scuola, sveglio e pronto nel banco, anche se per l'intera settimana sembrava non voler sentire nessuno.
 
Questo era solo per farvi entrare bene nel capitolo, comodi, comodi, dirvi cosa è appena successo e spiegarvi in breve quello a cui avete assistito fino ad adesso e assisterete maggiormente in seguito. C'è un nuovo personaggio in gioco a questo punto, lasciate che ve lo presenti. È molto gentile quando vuole, sa motivarvi, sa farvi contenti, soddisfatti. Poi sotto la maschera è spietato, crudele e tremendamente feroce. Vi ho riportato quasi esattamente la definizione della Mystery Incorporated, la definizione essenziale per mostrarvi questa particolarissima persona: la Stampa(con la S maiuscola, perchè è un personaggio a tutti gli effetti). Amica fraterna della Fama, tanto quanto della Rovina, e nonostante possiate rivolgervi benevolmente a tale individuo, uno dei suoi due amici vi si scaglierà contro. Il primo o il secondo? Non fa differenza. Se uno di loro interviene, la Stampa è salva in ogni caso, sia Rovina o Fama.
Per lo meno c'è un modo per mitigarla. Come ripeteva Heather Jasper-Howe, quando era ancora in realtà un furfante travestito:"Più alto il piedistallo, più rovinosa la caduta". In teoria, la fama di ognuno, sarà proporzionata alla sua rovina. Motivo per non farsi notare troppo.
Bene, a questo punto dovremmo già vederla in azione. Quindi, la vicenda che sto per narrarvi parte in verità da qui, con un discorso della Stampa. Un discorso abbastanza triste e malinconico.
-A quanto spiega la polizia del distretto, l'incidente sarebbe premeditato e dunque il colpevole dovrà rispondere di disastro doloso a danno del responsabile dell'immobile colpito. Non è ancora chiaro il chi, il come e il perchè di questo evento, ma speriamo che si faccia presto luce sull'accaduto. Qui Natalia Charlestone, 69Channel, da Whistles Street, Coolsville.
Anche io, in tutta onestà, avrei spalancato la bocca e sbarrato gli occhi a sentire una cosa simile. Non mi sarebbe importato più di tanto la giacca violetta della giornalista, nè tantomeno la striscia di notizie al margine del televisore, che scorreva al contrario(ed era difficile non farlo notare a tutti con grande entusiasmo).
-Bella storia vero, ragazzi?...Ragazzi?
Inutile. Meg e Chris tenevano lo sguardo fisso sullo schermo, impallidendo.
-Cosa si dice in televisione?-se ne uscì Daphne sedendosi a tavola.
-Shhhh!-la zittirono i gemelli.
-Alza il volume, papà! Alza il volume!-gridò Meg.
Seduto da un bancone asimmetrico e lucido, il conduttore in studio diede la parola ancora una volta alla collega, ora dritta ed impettita sotto la pioggia, reggendo il microfono davanti a un uomo inzuppato e avvolto da una coperta color mattone.
-È così Harold, siamo ancora sul posto per seguire gli ultimi accertamenti della polizia. Alcuni agenti hanno già interrogato buona parte delle persone coinvolte, a loro malgrado, in questo brutale incendio e a loro va tutto l'appoggio della nostra redazione. Intanto siamo riusciti a rintracciare la persona maggiormente scossa dall'incidente, il signor Carbell, proprietario nel negozio che un tempo sorgeva imponente nella via. Signor Carbell, lei aveva considerato la possibilità che la manutenzione dell'impianto di riscaldamento del suo negozio non fosse adeguata e di facile manomissione?
Quello non era il signor Carbell. Non lo era per niente. Sui suoi documenti sarebbe apparso il contrario, eppure la figura non era quella sorridente a cui tutti erano abituati. Aveva lo sguardo perso, gli occhi vuoti e tristi, incapacità di alzare in modo diritto la testa, tenerla piegata e sofferente a fissare il viso affannato della giornalista.
-Il mio... la sicurezza dell'impianto mi era stata assicurata...la persona non può averlo forzato facilmente...
-Può essere più preciso? Quale impresa ha realizzato l'impianto? Quando l'ha costruito?
-N-non saprei...anni fa, dieci anni fa almeno...ma l'assicurazione era ancora valida.
-Molto interessante...sospetta già chi avrebbe commesso tale crimine? Era stato minacciato?
I gemelli annuirono involontariamente.
-No.-rispose freddo Malcom, con lo sguardo di chi chiede pietà dopo che gli si è spezzato il cuore-Non ho idea di chi avrebbe potuto farlo. A quella persona vorrei solo dire, che mi ha davvero ferito profondamente, togliendomi il mio negozio. Lo so che i costumi si sono tutti salvati, ma le quattro mura in cui lavoravo erano il più grande tesoro...Ora tutto è perduto. Se solo quei ragazzi non avessero ficcato il naso nei miei affari...
-Quali ragazzi?-chiese incuriosita la giornalista.
-Erano sei ragazzi, due erano miei clienti ben conosciuti, e probabilmente sono stati costretti dai loro amici a portarli da me...
-Pensa che quei ragazzi siano collegati all'incidente?
-Ne sono totalmente sicuro. Quei quattro ragazzini impiccioni...
Fred e Daphne alzarono la testa, come ad un richiamo di una frase che avevano sentito pronunciare almeno un migliaio di volte, dalle persone più svariate ed improbabili. Però adesso quelle parole erano per qualcun altro, anche perchè erano passati una ventina d'anni da quando erano entrati in quello strampalato negozio.
Di getto, Chris afferrò il telecomando e spense la televisione.
-Chris, stavamo ascoltando! Per una volta che vi permettiamo di guardare la televisione!-tuonò Daphne squadrando il figlio.
-Nah, la televisione insegna solo cose stupide, giusto mamma?
-Brutto incidente, però...-commentò Fred, ignorandoli.
-Poverino, Malcom Carbell...sembra ieri di avergli parlato-rispose la moglie tornando ad un tono di voce normale.
-Non gli avete più parlato da quando avete firmato il contratto per la vendita dei costumi?-chiese Megan, appena finito un sorso d'acqua.
I genitori si guardarono:-Probabilmente si.
Quando Daphne appoggiò la forchetta nel piatto, alzò di nuovo i suoi occhi brillanti sulla figlia.
-E tu come fai a sapere che abbiamo firmato un contratto?
Chris deglutì guardando preoccupato la sorella, e sua madre capì al volo.
-Volevo dire...voi, come avete fatto a saperlo?
-Non sarete entrati in quel negozio a curiosare?-domandò il marito.
-E gli altri due chi erano?-azzardò Gloria pulendosi al tovagliolo.
-Mhn?-fece Daphne.
-Il signore ha detto che erano in quattro...chi erano gli altri due?
Fred fissò mezzo confuso la sua figlia minore. Poi si mise in piedi sbattendo rumorosamente il tovagliolo sul tavolo.
-Riunone con i Rogers...adesso.
 
-Dove sei? Angie...dove sei? Sono qui...dai, se mamma scopre che non ti trovo più, si arrabbia con me...Angelina...
-In cucina non c'è...-balbettava Josh.
-Bene, cerchiamo di sopra.
-Trovata!-urlò una voce dal secondo piano.
-Oh, meno male!-soffiò Shaggy, vedendola nelle braccia di Suzanne.
-Davvero?Cioè, l'avete trovata?-accorse Toad col fiatone.
Angie aveva azzardato una risatina sommessa. A quanto pare nascondersi negli armadi era divertente.
-Alla prossima festa del papà, per favore compratemi uno di quegli aggeggi da mettere addosso ad Angela per trovarla subito-sorrise Shaggy prendendola in braccio.
-Dovremmo metterne uno anche a mamma...ma non doveva tornare alle sette?-sbuffò Suzanne.
-Lavoro extra, cioè, sai come è fatta...si spinge sempre al limite...-commentò il padre ridendo.
-E questo a dimostrazione del fatto che Lily è tale quale a lei...non doveva essere qui alle sei? Cioè, un'ora fa?-aggiunse Josh.
Proprio in quel momento la porta si spalancò. In salotto si fecero scommesse su chi fosse.
-Ciao a tutti...
-Mamma!-gridò Angela, allungando le mani.
-Ehi, tesorino! Come stai?
Gli altri la guardarono sconcertati.
-E voi come state?-li indicò Velma, vedendoli mezzi distrutti.
-Abbiamo cercato quella piccola peste tutto il giorno-protestò Suzanne, mentre la sorellina sembrava farle una piccola linguaccia.
-Ah, Angelina. Sei davvero tremenda...ok, cosa c'è per cena?
-Ma mamma, veramente...-cominciò Josh.
-Sì, Velma...cioè, credevamo che tu la preparassi-balbettò il marito.
-Ma se io ero fuori e voi eravate a casa...-ma poi rinunciò a proseguire.
-C-ci prepari qualcosa tu?-sussurrò Shaggy.
-Ti preeego-fecero in coro i figli.
-Sì, va bene-si arrese Velma, dando subito dopo un bacino ad Angela.
Era davvero difficile concentrarsi sul cucinare qualcosa di decente per cena, con quella bambina in giro a nascondersi, per questo non si arrivava mai a casa con la cena già in tavola.
Il campanello suonò appena Velma ebbe il tempo di servire Suzanne. Nessuno pensava chi potesse essere. Ma Lily non era fuori? Già, ma lei di solito non suonava mai, probabilmente per non fare sentire che entrava.A questo punto la famiglia mangiava senza neanche aspettarla, ma potete star sicuri che lei dopo pochi minuti era già lì seduta per il suo piatto, in perfetto tempismo.
Toad corse veloce verso la porta per aprirla. Il suo sguardo percorse per intero, dalle scarpe al viso, le due figure che sembravano sovrastargli la testa. Si leccò il labbro e ancora più scattante tornò in sala da pranzo. I due rimasero lì, scambiandosi uno sguardo incerto, non sapendo se muovere un passo dentro.
-Non trascinarmi, Toad, piantala...oh, salve-sorrise Velma, quando vide Fred e Daphne dritti sulla soglia.
-Buonasera-disse l'amica gentilmente, con aria irritata.
-Cosa...?
-Volevamo?-completò Fred.
-Vorremmo parlare qualche momento con te e Shaggy...in privato-rispose Daphne, rivolgendosi a Toad, sulle ultime parole.
Dietro il suo collo, avvolto dai suoi inconfondibili capelli arancione fuoco, spuntava un viso pallido, identico al suo, che si mordeva le labbra.
-Venite pure, entrate...anche voi due-reagì Velma, vedendo che i gemelli Jones li seguivano alla porta-vado a chiamare Shaggy.
-Bene...-commentò Fred, voltandosi ancora nervoso verso i figli.
 
-Il desiderio, comanda il tuo cuore, prigioniero del tuo stesso amore-canticchiava Lily davanti alla serratura, cercando di scovare la chiave al buio.
La ragazza si fermò giusto prima della luce che il salotto proiettava fuori dal buco della porta. C'era un vociare confuso proveniente dalla cucina, ma proprio dietro il muro a cui era appoggiata, riecheggiavano delle voci strane.
Lily chiuse gli occhi, cercando di capire chi era, poi, visto che oltre ai suoi genitori, non riconosceva qualcuno, fece capolino dalla porta con molta cautela. Solo allora si accorse che dall'altra parte della scia di luce, nascosti nel buio, tre visi la fissavano spaventati. Quello più in alto, pallido e immobile, venne coperto da un dito che le faceva segno di tacere.
-Al Carbell Fancy Store? Quando, scusa?
-Ma non lo so!
-Ma cosa hanno fatto di male? Cioè, è il negozio di costumi migliore della città!
-Sapevano che abbiamo firmato un contratto!
-Potrebbero averlo sentito!
-Siamo noi che abbiamo sentito! Il signor Carbell ha parlato di loro al telegiornale!
- Cioè, non hanno mica ucciso qualcuno!
-Già, che crimine hanno commesso? Tranquilla Daph!
-Ma se c'è stato un incendio e loro sono coinvolti, non so come potrei stare tranquilla...
Di un tratto un tossire si udì rimbombare nel corridoio. Dal silenzio che era caduto in salotto, i ragazzi si immaginarono i loro genitori voltati verso la soglia.
-Potete anche entrare ed evitarvi il fastidio di ascoltare nascosti-disse ad alta voce Daphne, prima che, scivolando come una porta scorrevole, quattro figure si piantassero in piedi imbarazzati.
-Mamma...-indugiò Chris, con tono dispiaciuto.
Josh stava per aprir bocca, ma le parole gli rimasero in gola e dovette deglutirle.
Fuori, le luci delle macchine per la strada, gettavano bagliori confusi, di mischia urbana. Lily aveva il costante desiderio di saltare l'orlo della finestra e tornare in quel caos. Ma dai visi che troneggiavano in salotto, si prevedeva che ogni loro mossa in quel momento era sotto stretta sorveglianza.
Da quando Suzanne aveva spifferato"per puro caso" la storia del suo ragazzo, ogni compagno che le stava vicino era bersagliato da un curioso sospetto dei suoi genitori. Per fortuna, Trent era ancora forse l'ultimo sospetto rimasto, e dietro quel viso incerto pari ad un prudente felino, non sembrava nascondersi l'animo gentile che aveva attratto i due occhi nocciola di Lily. Tuttavia ora, in quell'incrocio di sguardi, pareva che dietro le sue pupille chiunque potesse leggere chiaramente il nome del fortunato.
-Allora, è vero...?-domandò Velma, rivolta alla figlia, distratta nei suoi pensieri.
-Vero...vero...cosa vero?
-Oh, avanti! Avete ascoltato benissimo tutto il discorso! Non fate i finti tonti che sono appena entrati in casa!
-Veramente io sono appena...-iniziò Lily senza continuare, evitandosi una scenata più feroce.
-È vero, tutto vero. Ma lasciateci spiegare-disse Megan, imbarazzata.
-Spiegare cosa? Spiegare perchè vi siete fatti vedere al negozio di costumi e avete fatto un bell'interrogatorio al signor Carbell? Oh, sì, questa spiegazione la voglio proprio sentire-commentò Fred, incrociando le braccia.
-Non abbiamo fatto un interrogatorio al signor Carbell...solo due informazioni, per un piccolo problema che avevamo...
-E chiedere il nostro aiuto? Non era più facile che consultare il proprietario di un negozio di costumi? Quale problema richiedeva una persona del genere?-protestò Daphne.
Megan si girò esasperata verso Lily: quella parte era sua. Ma Chris decise di entrare finalmente in scena, come al solito, interrompendo la conversazione.
-Beh, il giorno di Halloween c'è stato un piccolo problema con un...ok, in pratica abbiamo deciso che visto le cose che aveva chiesto il...insomma, abbiamo pensato di farci aiutare a capire chi si nascondeva sotto, così siamo andati al negozio il giorno dopo per...
-Santo Cielo, Chris! Riesci a finire una frase? Cosa significa che il giorno dopo siete andati? Quanto tempo fa?-cercò di rimanere calma la madre.
-L'ho appena detto...il primo novembre...
-Basta così!-urlò Lily, facendo tacere tutti-Quanto dobbiamo ancora mentire?
Gli altri la guardarono interrogativi.
-Potrei-aggiunse abbassando il tono-parlarvi da sola qualche minuto? Ho io la spiegazione da darvi.
-Lily...-sussurrò Josh-non ti crederanno, non devi farlo.
-Potete andare ragazzi-sforzò un sorriso Velma, mentre Chris e Meg uscivano-andate pure in sala da pranzo.
La Rogers diede inosservata uno sguardo all'indietro, prese un bel respiro, e si sedette sul divano, in mezzo ai suoi genitori, cercando le parole più adatte a cominciare.
 
-È odiosa, davvero, è odiosa-si lamentò Meg, sedutasi in sala da pranzo, senza neanche salutare Alice e Toad, che giocavano a Monopoli.
-Non è odiosa, noi siamo odiosi. Ma dico, qualcuno di noi a provato a protestare per rimanere? Nah, lasciamo che Lily racconti la solita storiella in cui noi tre facciamo le belle statuine e lei si piglia tutta la colpa.
-Infatti, Lily è odiosa...non in senso cattivo-blaterò lei a Chris-diciamo solo che mi da fastidio pensarla sempre contro se stessa...
-Pensate che le crederanno?-chiese Josh.
-Non penso perchè dovrebbero farlo. Lo sanno che lei lo fa tutte le volte per toglierci dai guai...chissà che cosa dirà sul principe azzurro, e su tutto il resto...
Scooby apparse fuori dalla cucina, dritto verso la punta opposta del tavolo della sala. Con un'occhiata che sembrò durare secoli, il cane si accorse che mancava qualcuno tra i ragazzi. Poi li fissò, puntando la zampa rivolto alla luce che proveniva dal salotto, se la passò sulla gola come una lama.
Chris, Meg e Josh annuirono impazienti-Sì, Scoob, lo sta facendo di nuovo.
Non che la cosa si ripetesse ogni giorno, ma era una buona abitudine di Lily affibbiarsi le colpe di altri, senza la minima ragione. Da piccola una volta aveva fatto crollare la mensola dei peluche con un colpo del braccio, e Josh aveva riso così forte che era andato a finire sul comodino. Il mattino dopo si era svegliato senza un dente che doveva cadergli da settimane, ma era così disperato per i continui fischi che gli uscivano di bocca, che non trovò altro da fare che accusare Lily. E potete star sicuri che per giorni la sorella aveva pianto da sola in camera credendo di aver commesso un orribile delitto.
Passati dieci anni, non si trattava più di denti, nè di caramelle, nè di nessun altra cosa a cui si da poco conto. Ma arrivati al punto in cui i guai si ingigantivano, non c'era bisogno di nessuna accusa: Lily alzava la mano come unica responsabile. Era uno di questi il motivo per cui i Rogers non l'avevano quasi mai sgridata. Era anche uno dei motivi però, per cui i Jones spesso tacevano sulla condotta dei figli. Non sapevano esattamente dove terminava il vero e iniziava la fantasia colpevole della loro amica.
Meg ebbe ancora tempo di aggregarsi al Monopoli, anche se i dadi non parevano darle molte soddisfazioni.
Chris esaminò il cellulare in cerca di una suoneria più particolare del solito vecchio trillo da anni sessanta. Ne faceva ascoltare uno dopo l'altra all'amico, azzardando smorfie ad ogni tasto. Purtroppo Josh era impegnato a far altro. Dormire.
E a svegliarlo fu un brusìo decisamente meno rumoroso degli schiamazzi del Monopoli, ma dato che aspettava il verdetto del salotto, lo sentì più volentieri.
Non saprei definire la faccia di Lily. Soddisfazione, preoccupazione, imbarazzo? Sfido ad interpretare la sua increspatura delle labbra e il rossore che le arrivava a coprire addirittura le lentiggini.
-Ragazzi, tremate come foglie! Siamo vostri genitori, mica vi mangiamo!-esclamò Fred.
-Siete perdonati.-sorrise Velma.
-Davvero?!?-scoppiarono di gioia i tre.
-Abbiamo sentito cosa è successo a Lily, la storia di quel ragazzino misterioso...di tutte le minacce a Duncan Seagle, si chiama così vero? In fondo era il minimo che potevate fare...-aggiunse Daphne in tono di scuse.
-Cioè, l'avete fatto per proteggere noi e voi...quindi non è stato un guaio, giusto?-spiegò Shaggy, mettendo una mano sulla spalla a Lily.
-Ma per la storia dell'incendio?-domandò Josh.
"Devi sempre ricordarti tutto, eh? " voleva urlargli il suo amico.
-Oh, per quello. Beh, in effetti faccio fatica a credere che voi abbiate appiccato un incendio...il signor Carbell non può pensare che siate coinvolti...
-Già, Fred. Ma temo che questa storia del ragazzo travestito interessi anche noi-disse la moglie.
-D'altronde ha chiesto su di noi ad Halloween...
Quei discorsi sembravano davvero strani. Come se i genitori di colpo avessero vissuto tutto quello che loro avevano cercato di nascondere con premura. Si parlò per cinque minuti del principe azzurro, dell'idraulico(Lily ci ragionava ancora), e di quello che era successo a Duncan. Fu un sollievo che la Mystery Inc. al completo rivolgesse tranquilla amorevoli sorrisi.
Mancava solo la storiella dell'alieno e dello stadio, ma nessuno ci badò, anche perchè in quel momento solo uno stupido avrebbe rovinato tutto.
-Dammi il telecomando! Dammelo!-urlava Toad.
-È il mio turno, non posso perdermi puntata delle PowerPuff Girls, lasciamelo!
-Alice, calmati!-gridò Velma strappandole il telecomando, toccando per sbaglio il canale 32.
-Era mio, mamma, vero che era...
-Shhhh! Chiudi la bocca solo un minuto! Per favore!
Alla televisione era appena arrivato il notiziario delle otto. I Jones avevano già cenato da un pezzo, anche se il pasto era ancora a metà a tavola. Così Gloria ora poteva costringere Madleine a giocare alle bambole visto che non aveva altro da fare.
Invece i Rogers no. Era passata un'ora dall'orario abituale della cena, e le cose che avevano impiattate erano ancora completamente intatte. Potete capire come Toad e Alice stessero letteralmente impazzendo di fame e non facevano altro che arrabbiarsi e litigare senza controllo. Dalla testa di Josh non si escludeva il pensiero che si sarebbero divorati a vicenda superati altri venti minuti.
-Salve a tutti, trasmettiamo ora uno speciale di Investigative Probe che sostituirà il notiziario.
La signorina, non molto alta, sorrideva in due occhi da cerbiatto e gli zigomi illuminati di fard. Sedeva composta su un bancone nero, decorato da un grande punto interrogativo bianco latte in un cerchio di lettere che scrivevano il nome del programma.
-Quel pappagallo biondo è ancora viva?-commentò Daphne.
-Daph! Per favore!-le disse calmo Fred.
-Credevo che questo programma non esistesse da un pezzo...-ammise Velma sistemandosi gli occhiali che Toad le aveva preso per tenersi il telecomando. La presentatrice sembrò risponderle.
-So già che molti di voi abbiano creduto che questo programma sia stato cancellato da almeno cinque anni, ma con i recenti fatti verificatisi a Coolsville fin dal primo giorno dell'anno, la redazione ha deciso di tornare ad informarvi circa inspiegabili ed intriganti avvenimenti, che coinvolgeranno il pubblico in modo attivo grazie a commenti, foto e notizie online...
La donna fece una faccia come se qualcuno le avesso detto di smettere di parlare. Tossì di imbarazzo e riprese i fogli in mano.
-Bene. E ora la sigla.
-Chi diavolo la vuole quella lì?-protestò di nuovo la rossa.
-Daphne, ora basta. Quando ci hai parlato tu era un uomo travestito...dalle almeno una possibilità, non essere così provocante, basta!
La moglie lo fulminò con lo sguardo, mentre il viso e la fluente chioma bionda della presentatrice ricomparivano brillanti sullo schermo.
-Buonasera, qui Heather Jasper-Howe da Investigative Probe per una nuova e fresca edizione. Come abbiamo detto, in copertina ci sono gli strani avvenimenti a cui hanno fatto fronte i Coolsoniani negli ultimi mesi. Proprio qualche giorno fa i nostri microfoni hanno sentito la versione dei fatti dei due telecronisti eroi, che hanno scoperto circa un mese fa la truffa di Lucretia Cowan, la donna che per ragioni ancora del tutto ignote, ha messo in scena un attacco alieno nello stadio pubblico della Coolsville Area of Ginger Eudrey.
I ragazzi e Scooby non mossero un muscolo. Questa volta avrebbero frenato la bocca per evitare certi argomenti e ricominciare le solite ramanzine dei genitori. Ma la parola"eroi" grattava loro la gola incessantemente, perchè sapevano che quei due non avevano nessun merito da pretendere dalla città.
-A quanto sembra, la donna è stata sorpresa all'interno della torre dello stadio, proprio nel luogo in cui i telecronisti si trovavano, e non è poi risultato difficile privarla del costume e farla arrestare. La signora Cowan si rifiuta, al momento, di spiegare la ragione delle sue azioni e tace sui metodi usati in internet recentamente.Si spegne così un intrigante mistero che ha messo tutti in grande difficoltà negli ultimi mesi, la città si è ripresa facilmente da questo sventato attacco paranormale, e ancora una volta il bene trionfa nella nostra amata Coolsville.
-Meno male!-esclamò Fred-Adesso la smetteranno con questa storia degli alieni una volta per tutte.
-Quale altro mistero spera di trovare Investigative Probe? A parte questa vicenda, non credo avranno altro di cui occuparsi-protestò Daphne, a cui la giornalista dava sempre sui nervi.
-Torneranno ai soliti"complotti inesistenti"-rise Velma.
-Oppure sparizioni...-aggiunse il marito.
-Ma...
Quella parola tuonò nel salotto come un uragano. La voce di Heather Jasper-Howe esplodeva dietro ogni parola. Avrebbe voluto dire tutto in manciate di secondi, ma sembrava la soddisfacesse di più andare lentamente in modo che tutti capissero.
-Ma non abbiamo finito-sorrise-perchè la versione dei due telecronisti è così piena di lacune che la polizia accetta a stento la loro testimonianza...sarà vero allora, che siano loro gli autori di una simile scoperta? Purtroppo ne sappiamo ben poco.
Mentire ai genitori e sapere che scopriranno la verità con le parole di parenti, amici o anche un perfetto sconosciuto, era davvero più piacevole. Quella bionda stava per spiattellare in faccia alla città la verità su una bugia da ragazzini, che chiunque dei quattro avrebbe voluto volentieri scappare via. Solo Scooby era stranamente gioioso, senza segni di imbarazzo, mentre Angela distrattamente gli strattonava il collare.
Alice guardava le mani di Josh tremare vicino al suo braccio, poteva giurare che non era per il freddo. Cercò di capire cosa stesse facendo quella donna in televisione, e di colpo arrivò alla conclusione. Si congratulò con se stessa sorridendo e battendo gli occhi altezzosa. Se ci fosse stata Gloria non ci avrebbe neanche fatto caso a tutta quell'ansia.
"Ne sappiamo ben poco"pensò Chris"figurati se non ha torturato  i testimoni per estorcergli qualche parolina su di noi".
-Secondo le informazioni di Carl Edwards, gestore del luna park dietro la piscina pubblica, il giorno in cui Lucretia Cowan è stata arrestata, lui stesso, vestito da alieno a fini pubblicitari, ha ricevuto visita da alcune persone che ha indirizzato verso lo stadio. Qui la sua testimonianza.
Il testone paonazzo che i ragazzi avevano ancora in mente, si materializzò a riempire quasi l'intero schermo.
-Certo che non mi sbaglio, ho la vista buona, eh, io! Quel cane era Scooby Doo, non c'era il minimo dubbio!
-Avete sentito? Il signor Edwards sostiene di aver visto il celebre cane detective nei pressi del suo parco. E non solo: alcune donne, in qualche modo legate alla colpevole, sostengono la sua stessa teoria dell'avvistamento di un cane davanti allo smascheramento di Lucretia. Coincidenze? Cosa potranni pensare gli spettatori, che la Mystery Incorporated opera nell'ombra degli eventi della città? Perchè bisogna nascondersi davanti ad un tale eroico merito cittadino?
La risposta il più presto possibile, qui, a Investigative Probe, buona serata.
 
-Che c'è?-chiese Scooby, mentre la squadra lo guardava in tono di rimprovero.
-Ma che ti salta in mente? Cioè, che ci facevi al luna park?-gli spiegò Shaggy.
-L-l'abbiamo portato noi...ma è p-per le montagne russe...-rispose Josh con un sorriso sforzato.
-Già per le montagne russe!-urlò Chris, cercando di sostenere la bugia.
-Con un alieno lì vicino?-intervenne Daphne-Eravate tranquilli? Poteva succedervi qualsiasi cosa
-Non ci credevamo, a questa storia, mamma-sussurrò Meg.
-E poi come ha fatto Scooby a finire allo stadio?-domandò Fred indicando il cane.
-Oh, avanti. Se avete cercato di risolvere il mistero e il telecronisti vi hanno preceduto, potete anche dircelo. Giuro che non commenterò.-mormorò Velma, decisa a farli parlare con le buone.
-Noi abbiamo risolto il mistero, mamma-disse Josh, nel modo più diretto e fermo possibile.
La Mystery Inc. si fermò a guardarlo. C'erano come saette nei suoi occhi. Ecco, uno di quei momenti in cui Josh diventava Lily.
-Siamo stati noi, noi abbiamo trovato Lucretia Cowan nel costume, non quei due incapaci.
Megan e Christopher annuirono allo stesso tempo. Lily storse le labbra in segno di complicità.
-Voi avete risolto...-iniziò Daphne alzando la voce, per poi abbassarla confusa-un autentico mistero?
-Siete stati voi? L'avete smascherata voi?
-E chi altrimenti?-rise Chris.
-State scherzando vero?-balbettò Velma.
-Ah, ah-disse Lily, scuotendo la testa-noi.
-Beh, in realtà Lily-sorrise Meg.
-Basta dare la colpa a Lily!-protestò Daphne.
-Ma Meggie ha ragione, è stata Lily ha scoprire che era Lucretia sotto il costume-spiegò soddisfatto Chris.
Poteva davvero succedere di tutto in quel mezzo secondo, ma nessuno avrebbe immaginato che Velma si sarebbe lanciata sulla figlia maggiore, abbracciandola con una stretta da soffocarla.
-Temo che tra qualche minuto non avrò più le costole-scherzò Lily, tentando di liberarsi.
-Sei stata tu? Davvero?-le disse lei, senza lasciarla parlare.
-Sì-rispose sorridente-sei arrabbiata?
-Arrabbiata? Sono furiosa! Non sai cosa sarebbe potuto succedere!...Ma hai risolto un mistero tutto da sola?Solo tu?!
-Beh, anche tu facevi lo stesso con noi-commentò Daphne ridendo.
-E adesso che si fa?-chiese Fred in un lieto fine fin troppo lieto.
-Si mangia cena, ad esempio?
-Shaggy!-urlò Velma con disperazione.
-Beh, lo dicevo solo perchè mentre voi discutevate, gli altri sono andati in cucina...cioè, dubito che stessero andando a dormire...
-Bene, allora vi lasciamo. Non so quanto resisterà ancora Madleine a giocare con Gloria alle bambole.
-Già.
E i Jones li salutarono sulla soglia, sbattendo la porta per le correnti d'aria di una delle finestre. Si capiva che il discorso non era ancora chiuso del tutto, semplicemente per il fatto che Daphne tenne almeno un'ora Velma attaccata alla cornetta per discutere.
-Sai, credevo che oggi ti saresti imbestialita...-ammise Shaggy mentre lei tornava in camera.
-Ero sul punto di farlo, credimi. Ma del resto sono ragazzi, non possiamo tenerli in gabbia per sempre.
-Come mai tutto questo affetto?-sorrise lui
-Beh, posso essere orgogliosa di mia figlia ogni tanto, vero? È davvero uguale a me.
-Ma è strano: cioè ogni volta che fa qulacosa di male dici che somiglia a me, poi appena le cose vanno per il verso giusto, dici che è uguale a te.
-Sono tremenda-rise Velma, appoggiando gli occhiali sul comodino-Anche se Lily non mi preoccupa più di tanto. Ha ragione Daph. Dobbiamo controllare Josh e Megan, con tutte queste edizioni del telegiornale e tutta questa promessa di fama, sono delle bombe ad orologeria pronte ad esplodere.
  
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