Crossover
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Autore: Crybaby    05/10/2008    1 recensioni
[Sailor Moon; Dragon Ball; Saint Seya; Naruto]
Il principale avversario di Sailor Moon è tornato, ma questa volta le sue intenzioni vanno ben oltre il desiderio di vendetta. Sette squadre di guerrieri, provenienti da quattro diverse realtà, partono alla volta dei quattro angoli dell'universo nel tentativo di riportare la normalità e sventare l'ultima, definitiva, minaccia di Chaos.
PARTE 1: ANTEFATTO
1-7 Prima parte
8-15 Seconda parte
PARTE 2: LE SETTE SQUADRE
16-28 Ub, Minako, Rock Lee, Tenten, Ami, Kiba & Akamaru
29-40 Gaara, Haruka, Shiriu, Shino, Temari & Mister Satan
41-50 Makoto, Shun, Michiru, Hotaru, Choji & Ino
51-61 Setsuna, Kankuro, Hinata, Goten, Pan & Naruto
62-75 Shikamaru, Rei, Hyoga, Shaina, Trunks & Usagi
76-83 Gohan, Ikki, Sakura, Videl, Neji & Seya
84-88 Vegeta & Bulma
PARTE 3: TUTTI CONTRO CHAOS
89-103 La Città
104-115 La Fortezza
116-119 Resa dei conti finale
PARTE 4(cap. 120): EPILOGO
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Choji & Hotaru

Hotaru non fece in tempo a richiamare l’attenzione di Ino e Makoto, poiché lei così come Choji, Michiru e Shun, una volta scesi dalla navicella e messo piede sulla piattaforma, venne risucchiata da un buco aperto sotto di sé e precipitò lungo uno scivolo buio. Dopo qualche minuto di discesa, la ragazzina sbucò fuori dall’uscita dal tunnel, sospesa a diversi metri di altezza da terra; chiuse gli occhi, aspettando rassegnata il duro impatto con il suolo, impatto che per lei fu invece più morbido del previsto. Hotaru riaprì gli occhi e scese per poter guardare meglio su cosa era caduta: una gigantesca palla, un po’ verde, un po’ bianca e un po’ arancione.
“Perché ho l’impressione di averla già vista?…”
-Chi è?
Una voce giunse dalla sfera, che rotolò di qualche metro rivelando alla spaventata sailor una faccia.
-Ah sei tu Hotaru.
-Co-co-come sai il mio nome?
-Non mi riconosci?... Ah, scusami. Devo essermi dimenticato di dirlo. Questa è un’altra delle mie specialità…
Con dei rumori meccanici la sfera si restrinse fino a rivelare la figura di Choji. Hotaru cadde in ginocchio, sollevata ma ancora scossa.
-Scusami se ti ho spaventata, colpa mia che non ti ho avvertito prima.
-Co-co-colpa? Ma no, anzi, se non ci fossi stato tu a quest’ora mi sarei schiantata.
-Dovere.
Detto questo, Choji si mise a sedere e cominciò a sbafarsi un nuovo sacchetto delle sue patatine.
-E' meglio rimanere qui, prima o poi anche gli altri ci raggiungeranno.
Hotaru rimase a fissare il suo compagno di squadra con una punta di terrore, memore di come questi aveva trattato Goten alla Capsule Corporation. Agli occhi della ragazzina, con quel sacchetto Choji sembrava tale e quale ad un lupo con i suoi cuccioli: guai ad avvicinarsi.
Anche Choji, tra un morso e l’altro, stava fissando Hotaru, memore invece di un incontro che lui, Ino e Shun avevano avuto in privato con la donna chiamata Setsuna, poco prima di partire.

Ho visto che siete finiti in squadra con Hotaru. Anche se mi fido di Makoto e Michiru, è giusto che anche voi siate messi al corrente. Soltanto ventiquattr’ore fa ha subito un grave shock, quando un mostro nascosto dentro di lei ha tentato di uscire dalla sua prigionia. Quel mostro ora è stato annientato, ma Hotaru non ha ancora riacquistato del tutto le forze, ed è appena uscita da un ricovero ospedaliero. Vi prego, prendetevene cura e soprattutto tenetela lontana dalla lotta.

-Che cos’hai, Hotaru?
La ragazzina sussultò dallo spavento.
-EH? Niente, niente!
-Se lo dici tu… “STUPIDO Choji, stupido stupido Choji! Come posso tenerla lontana dai pericoli, se per lei sono io il pericolo maggiore? Non devo averle fatto una buona impressione, quando ho preso a calci nel culo quel cretino, sulla Terra. Ma avevo una buona ragione! Nel giro di un’ora prima mi chiama ciccione e poi mi chiede una patatina, senza nemmeno avermi conosciuto! Mah, forse è proprio per questo se Hotaru sembra non fidarsi di me. Ho capito… Facciamo questo sforzo…”
-Hotaru, senti…
-Sì?
Tremando, il ragazzone si sporse in avanti, mostrandole il suo spuntino.
-Ti… ti… andrebbe di… di…
-Ma certo, grazie.
Hotaru affondò una mano nell’agognato sacchetto, ne estrasse la patatina più piccola che trovò e cominciò a sgranocchiare. Choji non riusciva a guardare; per lui il cibo era davvero una questione importante, e lui lo offriva solo a chi gli pare e piace. Hotaru in quel momento non gli pareva né gli piaceva, ma aveva fatto una promessa a Setsuna ed essendo un ninja l’avrebbe mantenuta anche a questo prezzo.
-È davvero buona, Choji. Grazie.
La ragazzina gli sorrise leggermente e tornò a sedersi.
-Di… di niente.
Mentre Choji riprese ad abbuffarsi (seppure meno voracemente di prima), Hotaru si diede un occhiata intorno, per capire in che luogo erano capitati. Aveva tutto l’aspetto di una metropoli altamente tecnologica, solo molto più inquietante di quelle che era abituata a vedere: prima di tutto gli edifici, bianchi da accecare, erano del tutto privi di finestre e altri sbocchi; in secondo luogo, la totale assenza di altre forme di vita a parte loro; infine, l’unico rumore che si sentiva (a parte quello delle mascelle dell’Akimichi) era un forte ronzio.
La ragazzina si ricordò improvvisamente che poteva chiamare Michiru tramite il sailorfono. Stava per farlo, quando i suoi occhi ricaddero di nuovo su Choji.
“Mi dispiace doverlo ignorare così ma… ma cosa? In fondo a guardarlo bene non fa poi così paura. E poi mi ha salvata dallo sfracellarmi, e mi ha pure offerto da mangiare. Ma sì, diamogli una chance. Se sono riuscita a parlare con Mistress 9 mentre ero terrorizzata al massimo, posso farcela benissimo anche con lui.”
-Ascolta…
-CRUNK… GNAM… CHOMP… Sì?
-Ecco… “E adesso che gli dico?” Tu… mi sembri uno di poche parole…
-Potrei dire… CRUNK… la stessa cosa di te.
-Come mai?
-Prima hai detto… GNAM… di aver vissuto due vite ma… CHOMP… ne hai raccontata una sola.
-Certo, se quella… come si chiama… Ino, non mi avesse interrotto!
-Devi scusarla. In fondo non è cattiva, anche se si sforza molto poco per non sembrarlo. Dovresti vederla quando tenta di fare la gentile con la sua peggior nemica Sakura, c’è davvero da divertirsi!
-Me lo posso immaginare… però anche tu non sei da meno…
-CHE COSA intendi dire?
-Ma sì, la tua sfuriata sulla Terra, poi prima quando eri un pallone, eri molto buffo. Sul serio!
Choji cominciò mentalmente a contare fino a dieci per somatizzare le offese: verso il sette però quelle offese suonarono più come degli apprezzamenti, mentre poco prima del dieci si rese conto che Hotaru sembrava molto più rilassata e felice in sua compagnia rispetto a qualche minuto prima.

“Ne ho trovati altri due. Sembra che se la stiano prendendo comoda. Questo li rende un facile bersaglio.”

I due ragazzi si alzarono entrambi di scatto, avendo avvertito dei forti rumori provenire dalla strada. Cinque esoscheletri si stavano avvicinando con aria tutt’altro che amichevole.
-Che facciamo?
-Ci penso io a quelli. Hotaru, tu mettiti al sicuro e stai a guardare attentamente: sto per farti divertire ancora di più.

  
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