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Autore: GELI93    05/10/2008    2 recensioni
è dedicata ai th inseriti negli anni precedenti alla 2 guerra mondiale. Potrà sembrare in apparenza comica come storia anche se non lo è per niente. Chi la legga la recensisca grazie,per me è molto importante perchè mi sto dedicando veramente molto a questa ff,il suo significato è molto profondo ma per capirlo bisogna leggerla tutta e aspettare che io l'abbia terminata.Fa molto riflettere riguardo a che anno è stato il 900..quindi.. leggete e riflettete su gli avvenimenti storici accaduti che non dovrebbero mai essere dimenticati perchè farlo sarebbe un affronto a tutti gl'innocenti che sono stati sterminati.Grazie.
Genere: Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nonostante siano in montagna e la brezza che muove le cime degli alberi sia fresca lei è in costume. Le braccia sono alzate e con esse si da lo slacio,il costume verde si snoda seguendo i movimenti del corpo,rimane in verticale,le piante dei piedi,esposte al sole,fanno presto ad arrossirsi e le sue mani bianche,così delicate, si impregnano della rugiada del mattino; i capelli le ricadono come una cascata dorata che sfiora l'erba. Si ridà lo slancio per tornare in piedi,rimane per qualche istante con le braccia aperte. Tutti iniziano ad applaudire,tutti tranne Magda,guarda la ragazza con il volto rabbuiato..da quando era apparsa l'attenzione ricadeva sempre su di lei,anche quella di Bill,anzi,soprattutto la sua...da quando era diventato lui il capo della Germania molte cose erano cambiate.... é l'ottobre del 1934,il presidente Hindemburg è nei suoi appartamenti,oltre a lui l'unico a cui vi è consentito l'accesso è il suo fido segretario, "presidente,se non sono troppo indiscreto le posso domandare..be..quando lei non ci sarà più,chi prenderà il suo posto?" "il mio posto lo potrà prendere chiunque,ma non voglio che sia il giovane cancelliere" "ma perchè presidente?". Il Presidente si alzò,andò alla finestra,passò in rassegna i tetti delle case "preferisco vedere la mia nazione in rovina piuttosto che nelle mani di quel ragazzo..." "io, non capisco..lui be,la nomina da cancelliere l'ha avuta e.." "esatto..esatto...io pensavo che voleva questo..prima credevo che il mio sbaglio sarebbe stato quello di non offrirgli il posto ma,adesso,ho visto che il mio vero sbaglio è stato propio quello di dargli il posto! Non capisce? Diventare cancelliere è solo stato il primo scalino,vuole avere il potere,vuole essere lui il capo" "ne è sicuro..presidente?" "caro segretario...se fosse possibile vorrei che prendesse lei il mio posto". Il presidente morì il mese successivo,prima di poter scrivere il suo testamento e due giorni più tardi venne ritrovato il corpo senza vita del suo segretario,molti questo lo trovarono strano,molto strano,ma nessuno era in possesso di prove sufficienti per incolpare qualcuno così,dato che il presidente non aveva figli e dato che non aveva avuto il tempo di fare un testamento,il posto passò in successione a Bill. Il giorno prima della nuova nomina Bill aveva pianto,fino a pochi anni prima tutto quello gli sembrava un sogno..bellissimo ma impossibile da realizzare,con la mente ripercorse tutte le tappe della sua vita,ricordava benissimo l'odore del sangue che scorreva nelle tricee durante la guerra e ricoradava altrettanto bene il gusto della minestra di cavoli che sua madre cucinava quando abitavano in Austria,erano quelli,dunque,gli odori e i sapori del destino?. "Sei bravissima" esclama Bill alla ragazza che aveva appena eseguito quella piroetta dando mostra della sua leggiadria,lei sorride timida arrossendo mentre tutti le continuano ad applaudire e a fare complimenti. Ma chi è quella ragazza visto che non era Magda? Come Magda anche Eva,così si chiamava,proveniva da una famiglia agiata,da quando era ancora piccolissima suo padre la mandò in un colleggio di sole ragazze. Eva odiava quel posto,le sue compagne non erano altro che bambine maliziose che si sporcavano le labbra mangiando ciliegie,Eva invece sognava uomini e lusso. Quando ebbe compiuto la maggior età se ne andò da quel posto per non tornarci mai più,dopo aver ottenuto il permesso della madre e del padre intrapese la carriera da ballerina ma,un brutto incidente la costrinse a dover abbandonare la sua carriera,l'unica sua consolazione fu che poteva ancora praticare la ginnastica artistica purchè non sottoponesse la gamba destra a esercizi troppo pesanti. Riuscì a trovare posto come infermiera in un ospedale durante la guerra,ma ben presto si licenziò,Eva non riusciva a sopportare la vista del sangue e nemmeno a stare tra i pazienti così tristi e sconsolati. Eva era fatta per il divertimento,organizzava di continuo feste e cercava di renderle sempre più rumorose possibili, forse per nascondere la solitudine dentro di se. Eva non aveva ne amiche ne amici,tutto il giorno se ne stava in casa a ballare,per quello che la gamba gli permetteva,oppure nella palestra che suo padre le aveva regalato per il suo compleanno ad allenarsi per ore,a volte addirittura per giornate intere. Ma come aveva fatto lei a conoscere Bill? Trovò lavoro in un negozio di fotografie come commessa,Eva adorava quel lavoro,le piaceva entrare nella camera oscura dove vi venivano sviluppate le foto o annusare tutti quegli strani liquidi che servivano per tenere lucido l'obbiettivo della machinetta,il loro odore pungente facceva reagire il corpo di Eva sensualmente. Eva stava cercando di mettere delle carte in uno scaffale particolarmente alto,suonò il campanello,era strano che venisse qualcuno a quell'ora era quasi l'ora di chiusura però,da come lo accolse il padrone,doveva essere un cliente importante. A Eva non fece particolare impressione però quando vide che quell'uomo le guardava le gambe lei cercò di spingersi più in alto che poteva così la gonna,alzandosi,le avrebbe scoperte di più. Eva era molto orgogliosa delle sua gambe,temprate da ore di lunghi esercizi ginnici,come lo era della sua pelle bianca,dei suoi capelli biondi e dei suoi occhi azzurro turchese che le conferivano un'aria da bambina innocente. Per tutto il tempo che quell'uomo stette lì non fece altro che guardarla,lei ne era lusingata anche se iniziava a essere un pò nervosa..... "signore,quasi dimenticavo di presentarle la mia commessa, ecco qui la mia piccola e brava Eva" Eva fu piuttosto infastidita dal contatto dei baffi di quell'uomo sulla sua pelle quando le fece il baciamano,ma non lo fece vedere. "Abita lontano signorina?" "abbastanza" "gradisce un passaggio?" Eva strinse forte le labbra,che avrebbe detto suo padre vedendola arrivare in macchina con uno sconosciuto?. Rifiutò l'uomo allora le chiese il suo indirizzo,lei glielo diede con molta riluttanza,prima di andare via lui le rivolse un'ultimo sguardo,Eva si sentì penetrata da quelli occhi così metallici,da quello sguardo da lupo. Una volta uscita il propietario da rincorse "davvero non sai chi è quell'uomo?" "no" "ma bambina mia,dove vivi? quello è il cancelliere!" Eva non sapeva nulla di politica e non ne saprà mai niente. Da quel giorno però iniziò a ricevere un sacco di regali,fiori e biglietti di teatro da "quel signore con quel buffo paio di baffetti" inizialmente ne era infastidita ma poi..a poco a poco il suo cuore si aprì a Bill; si era appena suicidata Kelsie quando lei cadde ai suoi piedi. "Non trovi anche tu che sia una bella giornata?" "si molto" improvvisamente Bill sentì un tuffo al cuore, il giorno prima che lui partisse una sua conversazione con Kelsie era propio iniziata con quelle due semplici frasi... "facciamo un gioco,io corro e tu mi prendi" Eva si alzò all'improvviso e iniziò a correre,Bill sospirò,poi si alzò anche lui e iniziò a seguirla. "ti ho preso" le sussurrò all'orecchio abbracciandola da dietro,affondò il viso nei suoi capelli biondi...adorava il profumo da violetta che emanava Eva;lei iniziò a ridere lui pure. Da una finestra della villa Magda gli osservava,strinse le labbra,"devo fare qualcosa" disse "e al più presto".
  
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