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Autore: Greeneyes74    25/09/2014    2 recensioni
Sam e Dean sono appena tornati da una caccia. Niente di speciale, un caso risolto in un paio di giorni e una strega in meno. Stavolta però, una volta tornati al bunker, avranno un brusco risveglio, con una sorpresa molto particolare per uno dei due fratelli.
Una storia leggera ambientata nell’ottava stagione, prima che le cose prendessero la brutta piega che sappiamo.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Ottava stagione
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I ragazzi si diressero correndo verso l’Impala parcheggiata sul retro del locale, ma quando arrivarono alla macchina Dean si liberò della stretta di Sam e corse verso il boschetto ai margini del parcheggio.
Si appoggiò con una mano ad un albero, mentre con l’altra si teneva i capelli, e iniziò a vomitare.
Sam pensò che uomo o donna che fosse, Dean attirava i guai. Ma almeno i motociclisti non li avevano seguiti.
Si avvicinò al fratello, che nel frattempo aveva smesso di rigettare e gli disse, “Come va Dean?”
“Come vuoi che vada? Non capisco, ho bevuto solo…”. Un altro conato di vomito gli impedì di finire la frase.
Quando sembrò che non avesse più niente da rimettere si sedette sul bordo del marciapiede, tenendosi la testa tra le mani.
Sam si accovacciò davanti a lui e cercò di consolarlo.
“Coraggio Dean, non è nulla di grave. Evidentemente il tuo corpo di donna non regge bene l’alcool come la tua versione maschile. Alzati e torniamo a casa”.
Dean fece per alzarsi ma ricadde a terra pesantemente.
“Oddio, sto malissimo. Sparami e lasciamo qui”, gli disse, sdraiandosi sul prato.
“Mammamia, come sei  melodrammatico”, rispose Sam.
“Dai, andiamo via”, aggiunse.
Quando vide che il fratello non accennava a muoversi lo sollevò di peso e lo prese in braccio, portandolo fino alla macchina.
In quel momento sperò con tutto il cuore che Dean si ricordasse tutto l’indomani. L’avrebbe preso in giro a vita per questo.
Salirono in macchina e Sam guidò verso il bunker. Arrivarono dopo una decina di minuti, ma Dean nel frattempo era praticamente svenuto.
Sam provò a svegliarlo, ma a parte qualche mormorio incomprensibile non ottenne nessuna reazione. Si rassegnò a prenderlo di nuovo in braccio e lo portò nel bunker, fino alla sua stanza.
Fortunatamente  la versione femminile di Dean pesava almeno una trentina di chili meno di quella maschile.
Lo mise sul letto e dopo avergli tolto gli stivali lo coprì con una coperta.
Poi andò a prendere una borsa con il ghiaccio e gliela posò sulla guancia, dove l’aveva colpito il motociclista. Era arrossata e stava iniziando a gonfiarsi.
Certo, non era stata proprio una serata ideale, ma tutto sommato era stato bello uscire con suo fratello/sorella, come due persone normali e dimenticarsi per un po’ delle enormi responsabilità che gravavano sulle loro spalle,  pensò Sam mentre lasciava la stanza.
Quando Dean si svegliò, il mattino dopo, aveva la testa che gli martellava e la  nausea. Vide che sul comodino c’erano un bicchiere pieno d’acqua e il tubetto delle aspirine.
Ringraziò mentalmente il fratello, ne prese due, si alzò e  andò verso il bagno, sperando che una doccia l’avrebbe fatto sentire meglio.
Si spogliò e si guardò allo specchio.
Aveva gli occhi segnati e il viso stanco, ma la guancia non era gonfia, solo un po’ arrossata. Per sua sfortuna si ricordava più o meno tutto della sera precedente, compreso Sam che lo salvava dal bruto e lo portava in braccio come un cavaliere con una damigella in pericolo.
Sapeva che il fratellino l’avrebbe sfottuto a vita, anche se avesse finto di non ricordare nulla. Ma in fondo se l’era cercata.
Se fosse rimasto tranquillo nel bunker non sarebbe successo niente.
Ma non tutto il male viene per nuocere, pensò. Quella serata era stata un duro colpo per la sua dignità ma gli aveva ricordato che esisteva altro oltre alla caccia, e ai demoni e ai mostri.
Effettivamente dopo la doccia si sentiva un po’ meglio. Entrò in cucina, si versò una tazza di caffè e andò nella biblioteca.
Sam stava rimettendo al loro posto alcuni libri e quando lo vide lo salutò dicendogli, “Buongiorno principessa, abbiamo dormito fino a tardi questa mattina”.
Dean lo fulminò con lo sguardo, ma non aveva neanche la forza di ribattere. Si sedette e bevve un sorso di caffè, poi appoggiò i gomiti sul tavolo, tenendosi la testa fra le mani.
Sam decise di non infierire ulteriormente e gli chiese, “Come stai? Come va il dopo sbornia?”.
“Ho la nausea e un mal di testa feroce, sono ancora una donna, ma a parte questo va tutto benissimo”, rispose  Dean con sarcasmo.
“Beh, per il mal di testa e la nausea non posso fare granché, ma per  l’altro problemino penso di poterti aiutare”, gli disse Sam, mentre continuava a mettere via i libri.
Dean impiegò qualche secondo a realizzare quello che il fratello aveva appena detto, poi alzò la testa e disse, “Sammy, hai trovato un contro incantesimo?”.
“Penso proprio di si. Entro un paio di giorni, se tutto va bene, sarai di nuovo Dean Winchester il macho, il guerriero”, rispose Sam, sorridendo.
Dean si alzò e corse verso il fratello, saltandogli  in braccio e dicendo, “Si, si. Quanto amo il mio fratellino geniale”.
“Ok, Dean ti spiace mollare la presa. Non mi sento molto a mio agio”, gli disse Sam con imbarazzo, mentre lo rimetteva a terra.
Anche Dean era imbarazzato ora, aveva dato a Sam un altro motivo per sfotterlo fino alla fine dei loro giorni.
Cercò di giustificarsi dicendo, “Scusa, hai ragione, Devono essere gli ormoni femminili. Grazie al cielo presto tutto questo sarà solo un incubo”.

   
 
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