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Autore: psichepazza    25/09/2014    6 recensioni
Ora voglio raccontarvi una storia, una leggenda...Quella della scuola infestata...
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Entro nell’aula di musica, tutto tace e il piano è al suo posto. Faccio un passo dentro alla stanza, ma ancora prima che il mio piede toccasse terra una voce di bambina mi dice:
<< Non scappare, ascolta la mia storia… >>
Iniziò a girarmi la testa e dei ricordi non miei si fecero strada in me:
 
inizio flashback
<< Papà, papà! Dove mi porti? >>
<< Vedrai, bambina mia, vedrai! >>
A parlare era stato un uomo elegante, sulla cinquantina, alto, con i capelli grigi e gli occhi azzurri, ormai annebbiati dall’età.
Teneva per mano una bambina di otto, nove anni al massimo, con lunghi capelli mossi, biondi, tenuti fermi con due trecce ai lati della testa. Indossava un bel vestitino azzurro ricamato, e delle ballerine blu.
Nel suo sguardo si potevano trovare gioia, spensieratezza e felicità, mentre, in quelli del padre traspariva paura, tensione, preoccupazione e dolore.
Arrivarono davanti ad un imponente edificio, dipinto in un giallo chiaro, ormai sbiadito dal sole.
<< Per il tuo compleanno ti ho portato qui, cara Ethel, per giocare a nascondino mentre a casa preparano la festa dei tuoi nove anni. >>
<< Che bello!! Grazie papà! >>
<< Vai a nasconderti in una di quelle stanze. E io cercherò di trovarti. Va bene? >>
<< Va benissimo papino, però non sbirciare!! >>
La bimba entra nella grande costruzione e si nasconde in una di quelle che sembrano camere da letto, la stanza è spoglia, con la carta da parati strappata in più punti, sul muro destro c’è un mobile antico, tutto roso dai tarli. Di fronte alla bambina, invece, è posizionata una grande scrivania, tutta ricoperta dalla polvere, con sopra una grande finestra che illumina la stanza.
La bambina si avvicina e si sporge per vedere fuori, e si accorge che dà sulla strada, vede anche suo padre che si accinge a entrare nella costruzione per cercarla.
Ethel aspetta un po’ nella sua stanzetta, ma il papà non l’ha ancora trovata.
<< Papà, hai visto come mi sono nascosta bene! >>
Però non risponde nessuno. La bambina urla il nome del padre, ma nessuno risponde.
Decide allora di uscire dal suo nascondiglio e farsi trovare. Gira quasi tutte le stanze, ma non c’è nessuno. Allora si dirige verso il portone, cerca di aprirlo, ma niente, non si muove.
Allora si butta verso le finestre che ci sono in corridoio e vede suo padre fuori, con delle pesanti chiavi in mano, lo chiama e attira la sua attenzione, il padre la guarda, poi si gira e va via.
Fine flashback
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Save a tutti!!
allora vi intriga la storia? spero di sì!
dedico questo capitolo alle mie migliori amiche e ai miei compagni di classe.
Sempre e Ovunque,
Psichepazza.
   
 
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