Ed eccoci qui, pronti per svelare il motivo per cui Sam era disperso nello scorso capitolo.
Gelosia
Se Finn pensava
che la rottura con Kurt aveva portato Blaine
a passare troppo tempo con Sam, non aveva pensato al fatto che vivendo
sotto lo
stesso tempo i due avrebbero finito col passare letteralmente tutto il
loro
tempo appiccicati.
Sono
chiusi in bagno
da venti minuti, il che è già abbastanza
inquietante, trattandosi di due
ragazzi chiusi in uno stesso bagno. Se poi ci aggiungiamo che lo
spazzolino da
denti di Finn si trova proprio lì dentro, la cosa diventa
insostenibile.
“Sam,
è ovvio che ne dobbiamo parlare. Se c’è
qualcosa che
non va-”
“Non
c’è niente che non va, Blaine. Lascia
stare.”
“Dico davvero, quello
che
stai facendo non è salutare. Sotto nessun punto di vista."
Finn scuote la
testa. Ovvio.
I problemi non vengono mai da soli, avrebbe dovuto pensarlo che sarebbe
successa qualche altra cosa. Perché in fondo lui
é Finn Hudson e sembra essere
una calamita per i problemi degli altri che, in qualche modo gli
vengono
costantemente sbattuti in faccia, in modo che lui non possa ignorarli e
finisca
per essere considerato il ficcanaso di turno.
Si guarda in giro,
dopo la brutta
esperienza con Rachel, vuole essere certo che sua madre non lo becchi
una
seconda volta e soltanto quando sa di avere campo libero, si siede con
la
schiena contro il muro e poggia la testa accanto alla porta. L'idea di
andare a
letto ad un orario decente ha ormai abbandonato completamente la sua
mente.
"Blaine, mi devi
ascoltare,
per favore."
"Ascoltare che cosa,
Sam?
Dai, per favore."
Un soggetto ed un
verbo non gli
dispiacerebbero a questo punto. Almeno anche Finn inizierebbe a capire
qualcosa. Invece Sam grugnisce e si sente chiaramente il rumore di
qualcosa che
colpisce qualche altra cosa e un urlo esasperato di Blaine. Sam ha dato
un
pugno al muro?!
"Fammi vedere la
mano, Sam.
Smetti di fare il bambino e ascoltami."
"Non è
niente, dai, lasciami
stare.”
A dispetto delle sue
parole, Sam
deve aver comunque assecondato l’amico, perché un
attimo dopo si sente il rumore
della fontana aperta.
"Non mi piace che
stai male
per colpa mia," mormora Blaine, "E non mi riferisco alla mano. Sei un
idiota, a proposito."
"Blaine, è
che non mi piace
vederti soffrire e Kurt in un modo o nell'altro finisce sempre col
farti
piangere. Stavamo così bene tu ed io."
Eh? No, sul serio.
Che cosa?
Finn abbandona la
propria posizione
per inginocchiarsi, i palmi di entrambe le mani poggiati contro la
porta, le
orecchie tese. Magari ha capito male, non è il caso di fare
altre strane
supposizioni su quei due. Ma, Finn lo giura sullo scoiattolo che ha
investito
la prima volta che ha preso l'auto di Burt di nascosto, se quei due
stanno
prendendo in giro suo fratello, se la dovranno vedere con lui.
"Sam, tu ed io stiamo
ancora
bene insieme. Sei il mio miglior amico e questo non cambia, okay? Ma
Kurt
è-"
"Ti prego non dire
quella
parola. Fermati un attimo e pensa a come staresti senza di me! Io l'ho
fatto e
sai che ho pensato? Che senza di te mi mancherebbe il respiro, che mi
sentirei
come se una parte di me mi fosse stata portata via."
"Questo-"
"È quello
che mi hai detto
quando sei tornato da New York, la sera in cui Kurt ti ha lasciato."
"La sera in cui ho
detto a
Kurt di averlo tradito," lo corregge Blaine.
Finn si ritrova per
l'ennesima
volta a chiedersi per quale motivo tutti i gay che conosce siano
così melodrammatici.
Fino a pochi mesi prima aveva pensato che fosse un tratto
caratteristico di
Kurt, ma evidentemente si sbagliava.
Poi gli passa per la
mente un
altro pensiero. Merda. Sam è gay.
"Blaine, mi dispiace
metterti
in difficoltà con Kurt, ma in tutta sincerità non
mi piace vedervi insieme. Ci
ho provato ad essere felice per voi, ti giuro che ci ho provato. Ma
proprio non
ci riesco," urla e sembra che Blaine stia cercando di zittirlo.
"Sam!" Blaine alza il
tono di voce e Finn cerca di sbirciare attraverso il buco della
serratura,
"Non hai il permesso di bere più neanche coca cola in mia
presenza. E
abbassa la voce. Ti prego, non svegliare nessuno."
Finn non si era
neppure accorto
che Sam fosse ubriaco, ma deve ammettere che questo spiega per quale
motivo
stia dando così liberamente sfogo alla propria bocca, senza
pensare alle
conseguenze di quello che sta dicendo.
"Togliti, Sam!
Lasciami!"
Finn si passa una
mano tra i
capelli e chiude un occhio, per riuscire a guardare nella serratura con
l'altro. Blaine è schiacciato contro il muro e Finn
è quasi sicuro che proprio
dietro la sua schiena ci sia uno di quegli strani affari che Kurt ha
voluto
attaccare alle mattonelle e che se fino a ieri gli sembravano soltanto
inutili,
ora sembrano anche dolorosi. Non riesce a vedere bene, ma si rende
comunque
conto che Sam gli sta schiacciato addosso, cercando di tenergli fermo
il viso e
Finn in uno scatto si alza in piedi, picchiando furiosamente la mano
contro la
porta.
"Aprite questa cazzo
di
porta! Adesso. Blaine, apri la porta!"
Dopo un attimo di
silenzio, Finn
sente Blaine cercare di convincere il biondo e poco dopo la porta si
apre.
Ha gli occhi rossi,
Finn non si
era neppure reso conto che stesse piangendo; per un attimo i loro
sguardi si
incrociano e Finn si chiede se il più piccolo si sia reso
conto che ha sentito
ed in parte anche visto tutto. Sam non stacca lo sguardo da Blaine
neppure per
un secondo ed il moro si vede costretto a prenderlo per mano e
trascinarlo via,
prima che Finn possa avere il tempo per fare domande.
"Se ha bevuto
riempirà il
letto di vomito ed è uno spettacolo a cui non vuoi
assistere!" commenta, fingendosi
disinteressato e convincendo Blaine a fermarsi.
"Per questo eravamo
in bagno.
Ma se ti serve…"
Ah già.
Finn li ha fatti uscire.
"Okay, aspettate due
minuti,
mi lavo solo i denti."
Non riesce a guardare
Sam negli
occhi, oltraggiato dal suo comportamento, ma offre a Blaine un mezzo
sorriso di
scuse. Chiude la porta ed aspetta che passi un po' di tempo prima di
riaprirla,
senza neanche preoccuparsi di prendere lo spazzolino ed usarlo, la
mente piena
di mille pensieri diversi.
Quando esce dal bagno
Blaine è di
nuovo appoggiato contro il muro e per un momento Finn pensa che si stia
ripetendo lo spiacevole episodio di poco prima. Poi si accorge che Sam
è
scomodamente appoggiato con la testa sulla sua spalla, piegato in
avanti per
poter raggiungere il ragazzo più basso. Blaine gli sta
parlando, cercando di
convincerlo a smetterla di dire cose così compromettenti e
darsi un contegno.
"Ti faccio
compagnia."
Non ha mai visto Sam
da ubriaco,
ma ha assistito Puck abbastanza spesso da poter immaginare e gli
dispiacerebbe
lasciare Blaine da solo.
Soltanto quando ha la
certezza che
Sam non sia capace di far danni, Finn si sente abbastanza a proprio
agio a
riportarlo a letto ed addormentarsi.
Il mattino seguente
si rende conto
di essere stato l'unico ad aver dormito in modo decente.
Quando scende in
cucina per la
colazione ci sono soltanto Blaine e dei pancake appena fatti.
"Sai che non devi
cucinare
tutte le volte che mia mamma non c'è? Possiamo anche
arrangiarci al
momento."
Blaine annuisce,
tenendo la
padella con la mano destra, la sinistra è ancora fasciata e
fa cadere con poca
accortenza l’ultimo pancake nel piatto.
"Sam avrà
mal di stomaco
stamattina."
"Blaine, posso farti
una
domanda?" Al tono serio di Finn, l'altro ragazzo posa tutto quello che
ha
tra le mani ed annuisce, lasciandolo continuare, "Sul serio hai
intenzione
di far finta che non sia successo niente? Sto parlando di Sam ieri
sera. Da ubriaco
è quasi peggio di Rachel."
Blaine trasale,
mordendosi il
labbro, "Finn, Sam non pensa una parola di quello che ha detto. Ti
assicuro che non c'è niente di cui preoccuparsi."
"Che fine ha fatto il
detto
in vino versat?"
"In vino veritas," lo
corregge Blaine abbozzando un sorriso, "Sam si sente solo. Ha soltanto
paura che io sia troppo preso da Kurt e non passi più tempo
con lui."
"Senti, non parliamo
di chi
si sente solo che è meglio. Sai che devi dirlo a Kurt?"
"Ti giuro che glielo
dico
appena lo sento. Te lo giuro, però non dirgli niente tu,
lascia che sia io a
parlare. Ti prego, Finn, abbiamo appena fatto pace e non posso
permettermi un
altro passo falso," Blaine sussurra, parlando tutto d'un fiato,
stringendo
le mai davanti al viso in segno di preghiera.
Finn annuisce,
provando ad essere
comprensivo, ma si sente comunque in dovere di comportarsi da bravo
fratello
maggiore, quindi lo guarda col suo miglior viso minaccioso e gli dice
che ha
tempo soltanto fino a sera. Poi Finn telefonerà a Kurt e gli
racconterà tutto.
Non ha ancora finito
di minacciare
Blaine quando sente i passi di Sam che scende giù per le
scale.
"Buongiorno!"
Blaine sorride come
se non fosse
successo niente e mette un piatto davanti a Sam e l'altro davanti a
Finn,
sedendosi accanto al biondo e mangiucchiando in silenzio.
Per tutto il tempo
Finn non riesce
a smettere di osservarli. Funzionano come una macchina perfetta, sanno
benissimo di cosa ha bisogno l'altro ancor prima che parli ed
è affascinante la
dinamica del loro rapporto. Quasi quanto lo è quello tra
Blaine e Kurt.
Non li vede per tutto
il resto
della giornata, ma quando incrocia Artie nei corridoi, l'amico gli
spiega che
hanno deciso di pranzare in macchina, in modo da avere un po' di
privacy. Devono
parlare di qualcosa di importante e Finn può soltanto
augurarsi che nessuno dei
due faccia qualche cretinata.
Aspetta con ansia che
sia sera
soltanto per telefonare a Kurt ed è rincuorato che suo
fratello sia già a
conoscenza degli ultimi avvenimenti.
"Blaine mi ha
raccontato
tutto. È stato dolce in realtà. Aveva paura che
me la pendessi con lui."
"Scusa, ma non sei
arrabbiato?
Neanche un po'?"
Kurt sbuffa. Se Finn
lo avesse di
fronte, lo vedrebbe arricciare le labbra e roteare gli occhi, "Non
certo
con Blaine! E sinceramente non riesco ad arrabbiarmi con Sam, dopo
tutto quello
che ha fatto per Blaine. Gli vuole davvero bene."
"Kurt!"
"Finn, quando tu e
Rachel vi
siete fidanzati, ero geloso. Capisco le preoccupazioni di Sam. E lo ho
fatto
capire anche a Blaine. E lui mi ha assicurato che non si ripeteranno
più simili
incidenti. Oh! Lui e Sam sono improvvisamente diventati salutisti e non
verranno altro che acqua e succo di mela, per il bene di
tutti.”
“Se lo dici
tu.”