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Autore: Light Clary    26/09/2014    1 recensioni
Violetta si è appena trasferita a Buenos Aires e quando comincia a frequentare i ragazzi del luogo, la sua vita cambia. Scopre di essere destinata a salvare la luce e per farlo dovrà ricorrere ai poteri che non sapeva di possedere.
Riuscirà Violetta a sfuggire al potere dell'oscurità che vuole impossessarsi di lei ad ascoltare il suo cuore che le indicherà la strada da percorrere per capire chi amare?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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VIOLETTA POV
Mentre Maxi è andato a riferire a Francesca e a Marco l’accaduto, e Fede si è teletrasportato da Camilla e Broadway ovunque siano, Leon mi ha accompagnato a casa.
Ora siamo di fronte la porta e lo sto ancora guardando profondamente.
-Sei proprio sicura? – mi chiede per l’ennesima volta.
E io per l’ennesima volta annuisco: - E’ la cosa giusta da fare – gli prendo le mani – giovedì ogni cosa finirà.
-Detto così sembra bello – mi dice sorridendomi.
-Sarà bellissimo, amore mio – gli sorrido stringendolo forte in un abbraccio – vivremo una vita meravigliosa. Senza che venga fatto del male a nessuno. Fra tre giorni questa storia avrà un tanto atteso lieto fine – mi accarezza la guancia.
-Te l’ho mai detto quanto ti amo?
E io sorrido ancora di più: - E tu lo sai che io ti amo ancora di più? – non posso resistere e lo bacio. Poi, sempre tenendogli la mano, lo stringo forte nel decimo abbraccio.

-Ci vediamo domani mattina a scuola – gli sussurro in un orecchio. Premo forte le labbra sulla sua guancia e finalmente mi scrollo da lui a malavoglia.
Un po’ delusa, però, noto che non sono riuscita a levargli dal suo bel viso questa espressione angosciata. Si vede che è ancora in pensiero per me. Ma questo dimostra che il suo affetto per me è grande, come lo è il mio per lui.
-A domani mia regina – mi dice.
Sorridendogli con un occhio chiuso, chiudo la porta e ci appoggio le spalle. Il cuore mi batte come tutte le volte in cui mi sono sentita dire frasi talmente romantiche dal ragazzo di cui sono innamorata. Mi ha fatto dimenticare il pensiero di quello che accadrà giovedì.
Mi siedo sul divano e prendo da un piattino dei muffin che Olga ha lasciato intatti. Ne addento uno, ma ecco che una mano più grande della mia, mi sfiora la guancia per afferrarne uno con la glassa verde. La preferita di papà. Mi giro e sussulto alzandomi di scatto: - PAPA’! – è proprio lui. Qui di fronte a me.
-Come stai piccola mia? – mi chiede allargando le braccia. Mi rendo subito conto che mi sta parlando come fa un genitore. Per questo si ricorda che sono sua figlia. È tornato! Lo abbraccio entusiasta: - Oh! Non sia quanto mi sei mancato! Sembra sia passato un secolo dall’ultima volta che ti ho stretto così forte!
-E’ bello ritrovare la mia bambina, dopo una piccola vacanza – si vede che Francesca ha già pensato a mentirgli – ma ora dimmi di te. Cos’hai fatto in questi giorni? Da quanto mi ha detto Olga ne sono successi parecchi di fatti curiosi. Per esempio avete trovato una zingarella smarrita. Ti sei travestita da strega per farla stare meglio, stai fuori di casa tutto il giorno! Mi nascondi qualcosa?
-Cosa? No! Assolutamente nulla. È solo che mi diverte stare con gli altri ragazzi. Ora che ho così tanti amici me li voglio godere! – decido di cambiare argomento visto che la sua faccia non mi sembra molto convinta – Allora … dov’è Ambar?
-Ha accompagnato Olga a fare spese – mi spiega papà – però è strano. Una bimbetta ammalata che viene a stare da noi il tempo necessario per la sua guarigione, ora si considera come una di famiglia.
-E’ come se lo fosse – dico – io le sono molto legata.
BROADWAY POV
Camilla è appoggiata alla mia spalla. Piange zuppandola completamente. Si è un po’ calmata, ora che siamo usciti dal castello sedotto, che ora è completamente avvolto dal nastro della polizia elfica. L’agente Humulus sta ordinando ai suoi uomini di portare via i cadaveri e delle barelle con delle sagome coperte da teli bianchi ora completamente rosso sangue, vengono issate su dei grifoni della croce rubina.
-Erano degli innocenti – singhiozza Camilla alle mie spalle – degli innocenti! – e l’ennesimo atto di crudeltà è stato compiuto. Delle brave persone hanno perso la vita senza motivo. Senza crimine. Abbiamo rivelato un incantesimo oscuro e non c’è stato bisogno di fare altri indagini. La polizia non la smette di fare domande sulle nostre future intenzioni. Ma riesco ad allontanare Cami dai flash e a rispondere a tutti con un’unica frase: - Non gliela faremo passare liscia. Credetemi!
-Ei! – dice all’improvviso una voce familiare nella piccola folla – Ma che succede qui? – e vedo spuntare il ciuffo di Federico da dietro le orecchie appuntite di Humulus – Agente! – esclama riconoscendolo e cercando di disincastrarsi dalle gambe in cui è bloccato – Si può sapere cos’è tutta questa confusione? Perché il castello è avvolto in nastro giallo? – riesce a raggiungerci – Oh, eccovi qui – nota Camilla – Ei … Cami … che hai? – poi guarda me – Che è successo? – sospiro e lo invito a sedersi per raccontare tutto.
-Penso che quest’anno Halloween non ci sarà nessuna festa di Halloween.
LEON POV
L’idea che Violetta possa soffrire anche solo per settanta secondi per me diventa un dolore che dura ancora di più. Estrarre dal suo corpo il male. Come si fa con l’estrazione delle tonsille, del sangue, o del fegato. No. Sarebbe … una visione tremenda. Non la sopporterei. Non resisterei! Intanto però non c’è altra soluzione. Secondo quanto ho appena letto in un approfondimento dell’Athame, il rito dovrà svolgersi in una delle spiagge di diamanti, con microscopici cristalli al posto dei granelli di sabbia. Con la luna piena, su un altare trasparente e mostrando alla luce del plenilunio i nostri gioielli vitali. In questo modo evocheremo i quattro elementi naturali, che infonderanno nel magico pugnale un’energia abbastanza potente da risucchiare la maledizione del carbonado e salvare Violetta. In tutto questo lei sarà addormentata. Sottoposta ad uno stato di dormiveglia. Il dolore però non le sarà negato. Settanta secondi saranno contati da una clessidra di sabbia dorata e al termine, basterà estrarre il pugnale dal suo petto, con tale foga che se si fosse trattato di un normalissimo coltello, le avrebbe aperto tutto il petto. DANNAZIONE! Non posso immaginare una cosa simile! So che non ne riporterà graffi o ferite. Anzi sarà del tutto guarita. Ma l’idea di … vedere il suo volto contorcersi dal dolore … è una cosa così impensabile che vorrei morire! Cosa darei per prendere io il posto della mia Violetta. Cosa darei per evitare che non sia lei a dover patire tutte queste sofferenze!
DIEGO POV
La sabbia scende come pioggia in un paese assai nuvoloso sia di giorno che di notte. E come essa, raggiunge le compagne già precipitate e forma insiemi di granelli neri che aumentano sempre di più. Sono più di due ore che la sto fissando indeciso sul da farsi. Manca poco alla trasformazione di Violetta e finora ho fatto molto, ma allo stesso tempo poco. So che i suoi sentimenti verso di me sono confusi e altrettanto sicuri. Devo solo fare l’ultima mossa e impossessarmi completamente del suo debole cuoricino. Ma allo stesso tempo dovrò sganciare il demone della terra contro quelle stupide lucette. Io e gli altri abbiamo proposto luoghi abbastanza piccoli per impedire ai lucenti di difendersi e averla vinta. Ma siamo giunti alla conclusione di attendere la conclusione della pietrificazione, quando la magia potente di Violetta, indebolirà i lucenti in modo che il demone possa finirli.
-Padroni! – sento all’improvviso una voce gracchiare alle mie spalle –Padroni! – mi volto e riconosco un gobelin dalla pelle bluastra vestito di foglie.
-Oscar! – mi alzo e lo raggiungo – Che ci fai qui?
-So … so-sono ve-venuto ad avvisare i padroni oscuri di un fatto molto importante.
-Gli altri non sono qui – lo informo – sono andati a … sbrigare una faccenda al castello sedotto. Torneranno a momenti.
-Ma non ho tempo! – stridula Oscar – Devo dirvi delle cose importanti in pochi minuti, altrimenti …
-Va bene. Dille a me – già mi rompe.
-Okay. La padrona che sto tradendo, la proprietaria dell’elemento dell’acqua …
-Parli di Francesca?
-Proprio lei. Mi ha convocato a casa sua e mi ha ordinato di riferire alle fate, di portarle l’Athame.
Mi blocco: - L’Athame? Il pugnale dei maghi?
-Proprio quello! Non ha voluto dirmi il motivo, così mi sono messo a origliare.
-E cosa hai scoperto?
-Non molto. Solo che fra tre … due … non ricordo giorni, si terrà una cerimonia molto importante. E quel pugnale non può mancare.
Un pensiero improvviso mi balza in testa. Non sarà che …
PETER POV
Ah, mi ci voleva proprio questo bel massacro. È un ottimo passatempo per dimenticare i problemi che ci assillano. Il gigante Yugo è stato molto gentile a disattivare la barriera protettiva per farci entrare nel castello sedotto ed eliminare gli organizzatori della festa di Halloween, che ahimè, temo proprio non ci sarà. Un po’ però mi dispiace. Se si fosse tenuta avremo potuto incendiare tutto, far crollare l’edificio o peggio creare una barriera impassabile e lanciare il demone della terra agli invitati. Ma alla fine Ludmilla ha optato per l’omicidio di quel fauno e la sua truppa. È stato abbastanza divertente ed ora siamo di ritorno alla nostra reggia. Sono parecchio ansioso di vedere a che punto è la clessidra dell’oblio. La sfera magica stanotte ha mandato vari fulmini più del solito. Il che vuol dire che abbiamo raggiunto una grande scorciatoia che porta al traguardo.
Entrando nella sala comune, vediamo Diego seduto sulla lunga tavola a meditare: - Ei. Siamo tornati – lo avviso. Ma non ottengo risposta. Mi avvicino infastidito che mi abbia ignorato. Ma mi fermo a metà strada. Ora che sono più vicino, vedo che i suoi occhi sono diventati di ghiaccio.
-Ma cosa … - balbetta Nata avvicinandosi dietro di me – se non erro sta …
-Facendo un salto nel passato, Nata. Non è così difficile da capire! – esclama Ludmilla lisciandosi i capelli.
Il nostro compagno sbatte improvvisamente le palpebre e le pupille tornano al loro solito colore scuro.
-Dove sei stato? – chiedo a braccia conserte.
-Ho grandi notizie ragazzi – ghigna lui – credo di aver scoperto il giorno esatto in cui la pietrificazione avrà fine.
-E che fai ancora lì muto? – strilla Ludmi – PARLA.
Diego sospira profondamente e agita le mani. Inizia a diventare trasparente. Si sta teletrasportando: - Aspetta! – grido – Dove vai? Dicci cos’hai visto, stupido!
Per nostra fortuna, prima di volatilizzarsi ha il tempo di dare una risposta alla nostra ansiosa domanda: - Giovedì sera.
DIEGO POV
Sto arrivando mia piccola regina!
 
  
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