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Autore: MadaraUchiha79    26/09/2014    2 recensioni
Una volta sporcata un anima non può essere mondata.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Madara Uchiha
Note: AU | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Nessun contesto
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Il nido della Serpe
 
-Non mi piace la piega che ha preso questa situazione, Tobirama. Ho deciso di fare qualche passo anche io. -
-Hashirama ti ha parlato del piano degli Uchiha, vero?-
-Sì. Non li accuso di aver sbagliato,però gettarsi in pasto ad Orochimaru è un suicidio. Lui non si fa aiutare da nessuno. Le sue alleanze sono dirette al solo sfruttamento delle risorse di chi decide di collaborare. Lui vuole essere l'unica forza in piedi. Lo conosco bene. Un tempo era mio amico fraterno, un po' come Madara lo è per Hashirama. Siamo cresciuti insieme e mai mi sarei aspettato che prendesse quella piega. È sempre stato un tipo ambizioso ma forse in gioventù riusciva a ben celare quella sua brama, oppure viveva quel minimo di spensieratezza che la giovane età regala. Cambiò di colpo non appena vide che si poteva guadagnare con l'audacia e l'intelligenza che la natura gli ha donato in buona quantità, si lasciò prendere la mano e lentamente divenne quello che vediamo ora.-
-Fu semplice brama? Eppure Orochimaru deriva da una buona famiglia.-
-È molto probabile che la scintilla scatenante fu l'assassinio di entrambi i suoi genitori di cui i responsabili non furono mai trovati. L'essere solo e il dover gestire una grande ricchezza lo cambiò. Ma non fu subito. Il tempo lo mutò piuttosto lentalentamente. Ci vollero un paio d'anni prima che Orochimaru decidesse di tagliare i ponti con me e con coloro che facevano parte del suo passato. È diventato un uomo che vive il suo presente nel modo che più gli conviene. Un uomo come la maggior parte, ma con delle qualità che gli hanno donato un impero. -
-Un impero che nasce sul sangue e si nutre di esso.-
-La società che viviamo. Niente di più niente di meno. Tobirama, quelli controcorrente non sono i criminali a questo mondo, siamo noi. Siamo noi le eccezioni: gente che ha deciso di non crescere dal tutto, di non far diventare la vita un compromesso tra bene e male. Siamo noi a volere quei valori assoluti che ci hanno insegnato le nostre famiglie. Siamo quelli che devono sempre muoversi per far si che la tendenza si allontani dal marcio. È per questo che voglio chiudere questo cerchio cercando un confronto diretto con Nagato. Lo conosco bene e ti assicuro che non è il tipo da agire a vanvera. È molto probabile che lui abbia operato scelte sbagliate in seguito a convinzioni errate che gli ha inculcato qualcun altro. -
-Agire a vanvera? Jiraiya, qui stiamo parlando di una strage! Pensano di purificare questo mondo attraverso l'utilizzo di un'arma di distruzione di massa. Non sappiamo nemmeno a che puntonsi trovi la sua costruzione o il suontrasporto ma siamo certi che verrà usata! Nagato è un pazzo e agisce a vanvera! -
-Gli ho già scritto. Lo incontrerò e chiederò direttamente a lui ogni dettaglio. La vendetta di Madara non porterà ad altro che ad esporre tutti coloro che lo seguono alla morte. Avverti Hashirama. Non deve assolutamente seguirli.-
 
Hashirama non era poi così lontano. Era da poco rincasato senza che nessuno degli altri due se ne fosse accorto. Ascoltava quella conversazione da qualche minuto e non sarebbe stato in silenzio sentendo quell'ultima frase di Jiraiya.
 
-Io ho deciso di seguire una via tutta mia che marcia di fianco a quella di Madara. Come voi farete i vostri passi verso Nagato, li farò anche io. Nessuno deve suggerirminche cosa fare poichè posso scegliere per conto mio. Scusate il tono brusco, tuttavia credo che sia necessario per essere chiaro dall'inizio.-
 
 
Madara, Sasuke e Shisui erano i tre Uchiha che avevano raggiunto la villa in cui Orochimaru viveva, circondato dal suo seguito. Si accomodarono nell'ampio salone, prendendo tre posti vicini su un grosso divano di pelle scura. Fu offerto loro da bere e Madara rigirò più volte fra le dita il bicchiere che conteneva un poco di scotch. Lo annusò e sorridendo ironizzò come suo solito.
 
-Dall'odore sembra apprezzabile. Mi chiedo se sia corretto con qualche dose di veleno.-
-No, non userei mai un metodo così dispendioso e risolutivo per ucciderti, Madara. Voglio vederti morire soffrendo.-
-Eppure hai tentato di far ammazzare mio fratello minore in quel modo.-
-Quella morte era stata progettata troppo in fretta per essere degna di lui.-
 
Quelle parole diedero una scarica all'intero corpo dell'Uchiha. Strinse il bicchiere fortemente tra le dita in modo da sfogare un po' di quella rabbia. Strinse i denti e cercò di continuare a sorridere di scherno come se l'argomento non lo toccasse.
 
-La morte degna per voi Uchiha è quella lenta e dolorosa che si fa strada nell'esistenza di Obito. Avevo suggerito a Kabuto di essere preciso nel colpirlo , ma evidentemente il suo difetto di vista lo ha impossibilitato a svolgere il suo compito al cento per cento. Da una parte è meglio così. Gli ha regalato una stupenda agonia che servirà alla signorina Nohara per rassegnarsi in meno tempo possibile.-
 
Shisui non resistette a quella provocazione e tentò di alzarsi per prendere a pugni il volto divertito di Orochimaru Hebiyama. Madara distese un braccio ad impedirgli di agire. Si voltò leggermente verso di lui e gli diede uno sguardo imperativo. 
 
-Gli infami che sfruttano l'amore di un uomo per distruggerlo non sono degni di scegliere la morte per gli altri. In realtà non ci stai ammazzando solo perché temi il nostro stesso nemico. Hai paura perché sai che mio Zio Madara non si schiererebbe mai al tuo fianco se la situazione non fosse disperata. Sei un codardo che si nasconde nell'ombra e muove i fili di marionette che obbediscono ciecamente. Un po' come quella Karin. Quella creatura inutile che ho avuto l'opportunità di conoscere molto a fondo. Hai cercato di fregarmi più volte attraverso lei, ma non ci sei mai riuscito. Mi fai pena.-
-Il piccolo Uchiha tale e quale a suo zio. Nonostante tu sappia miagolare bene, sei solo un vicino che tenta di ruggire. Non vali poi molto,per lo meno da quella parte dello schieramento.-
-Stai lusingando me come lusingasti mio fratello maggiore diverso tempo fa, non è vero? Peccato che lui sia persino più accorto di me e che mi abbia istruito in maniera molto meticolosa sull'approccio da tenere con un verme. Ho già stilato un conto di tutte le cose che devi pagare e il dolore che prova Obito in questo momento non è che una minima parte di quello che ho deciso di infliggerti.-
-Dovresti insegnare ai tuoi futuri successori che se si chiede qualcosa ci si deve rivolgere in un certo modo.-
-Sì, e Sasuke si è espresso in modo fin troppo gentile,visto che invece di rallegrarti delle tue imprese avresti dovuto ascoltare quello che ho da dirti.-
-In questa stanza è Orochimaru-sama ad avere più influenza e potere. È lui che decide.-
 
Assieme a Kabuto , entrarono nella stanza anche Yoake e Itachi. L'affermazione dell'occhialuto portò Madara a scoppiare a ridere senza alcun freno. 
 
-Questa è bella! Ahahaha! Certo! Certo! Ovviamente! Povero ragazzo ,quante idiozie ti riempiono la mente. Il più potente e influente non è in questa stanza. È soltanto l'oggetto della mia visita. È la terza forza che trae vantaggio dalla nostra guerra . È una persona che ci conosce bene entrambi.Parliamo del dirigente di Akatsuki. Sicuramente anche tu ricorderai Yahiko,Konan e Nagato.-
-Ma certo che ricordo,Madara. Ho cercato di entrare in contatto con loro poco tempo fa,tuttavia lui ha rifiutato la nostra collaborazione. Era sicuramente una fazione migliore del clan Uchiha.-
-Non ha accettato perché ha intenzione di distruggere entrambi. Di distruggere Tokyo interamente. A loro non interessano soldi,prestigio o rispetto. Si muovono seguendo un piano folle dettato solo dal dolore per la perdita di un fratello, un amico, Yahiko. La brama rende l'uomo prevedibile,ma la disperazione crea mostri le cui azioni sono indecifrabili. Ogni previsione risulta sbagliata. Secondo delle fonti certe, dietro alle loro azioni si muove anche l'interesse di un tuo carissimo alleato : Danzo Shimura.-
 
L'espressione di Orochimaru cambiò di colpo.Il sorriso fu sostituito da una smorfia d'ira ancora piuttosto lieve.
 
-La tua spalla più fidata vuole schiacciarti,Orochimaru. Io stesso ho indagato per te.-
 
Disse Itachi, cercando di mantenere il suo solito invidiabile tono inespressivo ma non riuscì a celare una certa soddisfazione nel vedere quell'espressione furiosa. 
 
-Tutti mi tradiscono prima o poi, persino la mia pupilla prediletta. Credi che quello che Danzo ha fatto mi stupisca? Ha fatto benissimo. Doveva seguire la massimizzazione del suo stesso interesse. Ma...-
 
Kabuto, consapevole di quello che Orochimaru avrebbe detto, sorrise aggiustandosi i grossi occhiali rotondi sul naso. 
 
-Ora dovrà accettare le conseguenze del suo gesto. Avevo interpretato il suo silenzio come una non necessità di supporto,invece, mi ha sostituito. Non è di certo questo il problema, poichè la variabile più aleatoria delle alleanze è l'alleato, ma è la sua conoscenza approfondita dei meccanismi della mia organizzazione. Mi accerterò con più attenzione delle vostre parole. Voglio delle prove.-
-E pensi che siamo venuti convinti di persuaderti a parole? Abbiamo tutto quello che serve. Dacci tempo di spiegare.-
 
 
Dopo giorni di attesa era finalmente riuscita ad avvicinarsi a lui, a sedersi al suo fianco e a stringere la sua mano. Passò poi le dita sul volto di lui. Era addormentato con l'espressione tranquilla di chi sogna. La sua respirazione era aiutata da un macchinario che produceva un rumore regolare.
 
-Obito-kun, come stai? -
 
Sorrise puntando poi il pugno destro sulla sua tempia.
 
Che stupida! Non puoi sentirmi, non puoi rispondermi.-
 
Il sorriso di Rin si spense velocemente lasciando spazio a quell'espressione triste di chi è completamente impotente e disperato per non poter fare nulla . Sospirò rumorosamente per poi iniziare a parlare con un sorriso debole che tentava di combattere le lacrime. 
 
-No, non puoi rispondermi. Non puoi perchè stai dormendo forzosamente. Non puoi per colpa mia. Sì. È tutta colpa mia. Se noi non ci fossimo mai conosciuti, tu non avresti sofferto così. Nessuno ti avrebbe colpito utilizzandomi come strumento per indebolirti. Tu non saresti mai caduto vittima dell'inganno di un codardo che non ha saputo fare il padre e nemmeno essere un uomo. Un pavido che devo chiamare papà, che non è riuscito ad amarmi così tanto da volermi felice. Anche io però non sono una brava persona, no. Anche io sono tanto egoista. Nonostante sarebbe stato meglio non essere mai amata da te, nonostante questo ti avrebbe salvato, io non rinuncerei mai a tutto quello che abbiamo vissuto. Non rinuncerei mai ai tuoi baci, alle tue carezze , ad essere tua. Non rinuncerei mai a scappare scalza nella notte per raggiungerti. Non rinuncerei mai a sorridere soddisfatta tra le tue braccia dopo aver segnato una piccola vittoria contro l'inutile chiusura dei miei. Non rinuncerei mai ad essere tutto il tuo mondo anche se per un solo secondo. Se dovessi fare il resoconto di tutta la mia vita, anche se gli attimi di felicità sono stati più brevi della solitudine,la chiusura sarebbe comunque positiva...
Che vita avrei fatto senza di te..? A chi avrei medicato le ferite dopo la scuola...? Chi..chi mi avrebbe fatto salire su un motorino...?-
 
Rin si interruppe appoggiando un bacio sulla mano rilassata di Obito. Strinse i denti per ammutolire i singhiozzi,ma non resistette.Si abbandonò ad un pianto disperato che però cercò di limitare con delle parole spezzate.
 
-Mi hai dato quelle esperienze che mi hanno fatto sentire viva...Se non fosse stato per te sarei rimasta una bambola di porcellana...Sei la mia vita, il mio universo, l'unica cosa vella in questa prigione grigia che è questo mondo....-
 
Fu costretta ad interrompersi. Aveva sentito qualcosa,un flebile rumore ma non ne era sicura. Le sarebbe servitò il silenzio più assoluto e quindi trattenne le lacrime e il respiro. Gli occhi sgranati non vedevano nulla. Le labbra schiuse non lasciavano nemmeno passare il fiato.
 
-...in...-
 
La sua voce! Era la sua voce,dopo così tanto silenzio!Sorrise e si voltò ,osservando attentamente le labbra di Obito nascoste dal respiratore. Erano finalmente schiuse e si stavano contorcendo per dare vita ad una nuova sospetta parola.
 
-Rin....-
-Non ti affaticare! Non ti affaticare, Obito! 
-Nessuna vita....Nessuna vita..sarebbe..possibile..senza di te...-
 
Annoiato arrivò al garage. Lanciò un borsone sul primo tavolo da lavoro libero. Si sedette dopo aver sbottonato il colletto della camicia con una raggiante fantasia caraibica .
 
-Haloa.-
 
Disse sasori con un sorriso irrisorio.
 
-Haloa un cazzo! Stavo per lasciare Tokyo in direzione Hawaii e mi rompete il cazzo per farmi tornare. Quale sarebbe il motivo urgente? Torturare quel coglione ossigenato?-
-Non serve una tortura. Parlerà al momento opportuno.-
-E allora? Come vi permettete di rompermi le palle?-
-Hai un altro compito da eseguire.-
-E sarebbe?-
-Tu conosci bene l'ambiente ecclesiastico, no? 
-Non dirmi di tornare tra i preti e le suore. Quei figli di puttana mi hanno rovinato una vita.-
-Senti, Hidan...Non mi far incazzare visto che non potrei nemmeno. Alza il culo e vai al convento che ti ha cresciuto. Le suore dell'Immacolata.-
-Ah! Rasetsuya , anche tu a rompermi i coglioni! Ma brava!-
-Renditi utile.La madre superiora di quel convento mi interessa. Dicono che conosca molto bene Danzo Shimura.-
-Madara non doveva accordarsi con Orochimaru? Lui conosce meglio Shimura di chiunque altro. A che vi serve la vecchia? Koharu Utatane,in arte Suor Costanza o Madre Costanza è solo una vecchia occhialuta rimbambita che si ricorderà si e no di andare a pisciare!-
-Stai accampando una serie di scuse. Ti stai cagando addosso per caso?-_
-No,stronza!-
-Non mi fido di un'alleanza con Orochimaru e voglio districarmi in questo casino in prima persona.-
-Non hai perso la voglia di comandare, eh Tsuya?-
-Sto cercando di mettere un'assicurazione sul piano di Madara. C'è sempre bisogno di un piano B. Quindi andrai dalla vecchia, che tu lo voglia o no. Dai, ti farò anche divertire. Una volta registrata ogni sua confessione, ti lascerò libero di fare di lei quello che più ti aggrada. Magari puoi fargliela pagare.-
-Avanti, non cercare di darmi dei contentini. Non appena mi sarà passata la delusione per la mancata vacanza , andrò a trovare Madre Costanza.-
-E bravo il mio futuro hawaiano.-
-Va al diavolo.-
 
Sasori fece un cenno a Rasetsuya e le indicò di seguirlo. Lei non fece altro che ubbidirgli con un sorriso compiaciuto stampato in volto. Dopo aver raggiunto lo stanzino dove Izuna e Akane facevano "compagnia" a Deidara, prese una sedia e si sedette al contrario, appoggiando le braccia sul bordo della spalliera.
 
-Allora, biondo, canterai di fronte ad Orochimaru?A giudicare dal tuo volto stravolto sembra proprio che ti stia schiarendo la voce!-
 
Anche Hidan privo di qualsiasi controllo aveva raggiunto Rasetsuya e si profuse in una sonora risata.
 
-Ma guarda guarda! Già ti hanno beccato e ti hanno fatto il culo, ossigenato! Oppure avevi semplicemente nostalgia del buon vecchio Madara? Paga male Nagato?-
-Zitto, indiota!Mh! Mi hanno incastrato!-
 
Hidan si premette una mano sul volto e la lasciò scivolare su di esso,cercando di placare le risa. Sasori si intromise evitando ulteriore scherno da parte dell'ultimo arrivato verso Deidara.
 
-Semplicemente siamo giunti ad un compromesso più che valido che prolungherà la sua inutile vita di qualche giorno in più, e quel tempo sarà necessario a dare un minimo di scopo,anche se banale, a questo miserrimo uomo.-
 
Accarezzò il foglio di carta che aveva da poco estratto da una ruvida busta bianca. Erano inconfondibili quei caratteri. Lo stile di scrittura gli erano fin troppo familiare. Non si aspettava che dopo tutto quel tempo quell'uomo si ricordasse di lui, di loro tutti. Quell'uomo che li aveva abbandonati dopo averli illusi. 
Cattivi ricordi gli balenarono alla mente, tanto da costringelo a sfogare l'ira su quel foglio. Lo strinse tra le dita e lo accartocciò.
 
-Un incontro mi chiedi? Con che coraggio! CON CHE CORAGGIO!?!? -
-Che succede.....Nagato?-
 
Chiese Konan con la voce impastata dal sonno. 
 
-Jiraiya! Jiraiya mi ha scritto una lettera.-
 
Nagato rise a metà tra l'ironia e l'incredulità.lanciando contro il muro quel pezzo di carta già torturato.Portò poi una mano sul viso e chiuse gli occhi liberando un sospiro. Cercava di controllarsi per rispetto di Konan e della propria indole pacata.
 
-E perchè no? -
 
Sul viso di Konan prese campo un leggerissimo sorriso . Gli occhi nascondevano una luce sinistra.
 
-Una bella ed indimenticabile riunione della verità. Non manca molto che io mi riprenda. Fissiamo l'appuntamento per dopo domani, in modo che potrò essere in grado di una buona accoglienza. Ho molte cose da dire e una da fare.-
 
-Che cazzo di villa! Io me la sogno una casa così.-
-Itachi mi ha detto che vivi in un appartamento cadente e fatiscente che non ha nulla da invidiare ad un alloggio in bidonville.-
-Itachi è uno con la puzza sotto il naso. Me la pagherà appena lo vedo.-
-Fate silenzio voi due e pensate ad entrare. Rasetsuya-Kohai, mi meraviglio di te. Non eri così da ragazzina. Eri più selettiva nella scelta dei tuoi interlocutori.-
-Sasori no Danna, lo sto solo punzecchiando.-
-Andatevene al diavolo, miscredenti.-
-Ma io credo, solo che il rosario l'ho dato a Deidara.Ha più bisogno. Izu-kun, come sta messo?-
-Un silenzio totale. Che noia.-
-Tsuya-senpai, quanto manca? Voglio scendere che qui dietro stiamo scomodi!-
-Siamo arrivati, Akane. Mamma mia quanto siete polemici. Un po' come quel cicisbeo che ci sta venendo as aprire.-
-Un altro platinato, ma questo ha più stile nel taglio di capelli rispetto ad Hidan.-
-Non mi piace comunque,Maestro. -
-Volete dire che io sto messo peggio di quell'insensito dallo sguardo fisso?-
 
Rasetsuya fece scorrere le mani sul volante e poggiò le spalle sulla spalliera del sedile. Diede uno sguardo al giardino e all'ingresso della villa, per lo meno nella porzione che era illuminata dai fari bianchi dell'auto. Notò la presenza di diversi uomini armati , una presenza troppo massiccia anche per Hebiyama. 
 
-Sono troppi,Danna.-
-Anche secondo me.Questo ragazzo lo conosco...L'ho già incontrato.-
 
Il ragazzo dai lunghi capelli bianchi rivolse il mitra che teneva adagiato fra le mani verso l'auto di Rasetsuya.
 
-Non potete passare. Abbiamo già fatto il pieno di cadaveri che camminano.-
 
 
  
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