Film > Pirati dei caraibi
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Autore: ScissorHands    06/10/2008    1 recensioni
Un'acqua magica, forse frutto di leggende popolane, forse verità ingrossata dai pirati che non sono riusciti a raggiungerla.
Due pirati, due leggende dei Caraibi che un'unica sfida gli rimane ancora da affrontare, e superare.
Una sola.
Il loro destino, la loro vita.
Introduzione modificata. E' vietato inserire codici html diversi da quelli presenti nel regolamento.
Nausicaa212, assistente amministratrice.
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hector Barbossa, Jack Sparrow, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tutti!
Dato che vi ostinate a non commentare... T-T
Ho deciso di pubblicare due capitoli alla volta se sono corti, così io sveltisco un po' le cose e voi leggete di più in una volta.
Ok, quindi, ultimi tentativi.
Non sono crudele o che, sono solo un po' perplessa perchè su 5 capitoli avete lasciato un solo commento. E devo dire che ci sto male perchè mi è già successo.
Comunque, il capitolo 6 e 7 sono insieme, considerate i titoli in grassetto dei... "titoletti". Sottocapitoli.
Buona lettura! :D


Capitolo 6: Dormi bene, Eagle
 
Aileen riaprì lentamente gli occhi, sbattendo le palpebre ripetutamente per abituarsi alla luce.
Subito scorse una finestra alla sua sinistra, da cui si poteva vedere il cielo, che era leggermente tendente all’arancione, segno dell’imminente tramonto. Bagliori di luce morente filtravano dalla finestra, avvolgendola in un tiepido bagno di calore.
Cercò di alzarsi, per potersi guardare intorno, però subito la colpì una fitta di dolore alla testa.
«Ehi, ehi. Piano.»
Guardò alla sua destra, notando che la persona che le aveva appena parlato era intento e fasciare la spalla di un uomo di cui poteva vedere solo la schiena, essendo rivolto nel verso opposto.
Gibbs le sorrise gentilmente.
«Dovrai stare così per un altro po’. Le medicazioni però dovrebbero cominciare a migliorare la situazione. »
Lei si rimise docilmente a letto, osservando mentre l’uomo che le aveva parlato finiva di fasciare.
«Ecco. Tieni, Jack. Puoi andare. » Disse bonariamente, sorridendo, dando una leggera pacca sulla spalla, quasi volutamente, facendo imprecare tra i denti il ferito.
Poi, l’uomo si girò.
Aileen sbattè ancora le palpebre, mettendo a fuoco quella figura.
Non le era nuova, era sicura di averla già vista ripetutamente.
«Ah, ti sei svegliata finalmente. » Disse, con una voce così calda e seducente che Aileen faticava a non reagire con imbarazzo.
La figura si avvicinò a lei, sedendosi sul bordo del letto.
Era alquanto singolare come apparenza.
Pelle abbronzata, occhi scuri, color cioccolato, capelli raccolti in ciocche rasta, scure anch’esse, tra cui pendevano perline, pendagli e ciondoli di ogni genere.
Ai polsi aveva delle fasce, e una P decisamente in risalto sul dorso del polso destro.
Non aveva una maglietta indosso, il che era giustificato dalla fasciatura sulla spalla, e portava una barba raccolta in due piccole treccine.
Era alquanto affascinante, ed era la prima volta che Aileen era costretta ad ammettere sinceramente una cosa del genere.
«Piacere. Capitan Jack Sparrow.- Disse con quella sua voce dannatamente inebriante, porgendo la mano, forse più un gesto obbligatorio che spontaneo. Infatti la ritirò quasi subito. – Benvenuta a bordo della Perla Nera. »
Gibbs si avviò quindi verso la porta, dette un’occhiata ai due, sorridendo, per poi uscire e chiudersi la porta alle spalle.
«Eagle. Io sono Eagle.- Aileen mormorò con voce mozzata, un po’ dal dolore, un po’ dall’emozione – Chi era? » Mormorò indicando con la testa l’uomo che era appena uscito.
«Chi? Gibbs? Il mio primo ufficiale. Di lui ti puoi fidare, stai tranquilla»
Detto questo, Jack la aiutò a tirarsi su, con la schiena appoggiata sui cuscini, mentre lei serrava gli occhi per le continue fitte di dolore.
Jack si alzò dal letto, andando poi a cercare qualcosa in un armadio da li poco distante.
Aileen non poteva fare a meno di tenere gli occhi incollati su di lui.
Ora poteva notare qualcosa di scritto sulla sua schiena, che prima, appena sveglia, non aveva visto.
Jack si avvicinò a lei, con una bottiglia in mano.
«Tieni. Bevi, ti sentirai meglio. – Gli porse la bottiglia di rum, già stappata, e lei buttò giù un lungo sorso, sentendo subito il calore espandersi e alleviare per quanto possibile le fitte - Ecco. Meglio no?»
Jack riprese la bottiglia, inghiottendone qualche consistente sorso, per poi poggiare il fiasco sul comodino.
«Cosa… - Sparrow cominciò a parlare, però si dovette schiarire la gola, forse per colpa del rum.- Cosa è successo esattamente a bordo della Sea Wolfe? »
Aileen fu trafitta da un’ondata di dolore, però a livello emotivo. Non riusciva a non pensare a Harris.
Cercò subito di riprendere un briciolo d’orgoglio.
«Siamo stati attaccati dalla Marylin. Sapevano che avevamo avuto problemi recentemente e ci hanno attaccato senza pietà. Questo è quanto. » Eagle rispose con voce dura, fredda e calcolatrice.
Non voleva lasciar trasparire nulla del suo dolore.
Jack era sul punto di chiedere qualcosa riguardo a Harris, però Gibbs irruppe nella stanza, dicendogli di lasciar riposare Eagle il più possibile. Ora più di ogni altra cosa aveva bisogno di riprendersi.
Jack si avviò verso la porta, però, prima di uscire, osservò qualche attimo Aileen, mostrando uno dei suoi soliti sorrisi intriganti e provocanti.
«Dormi bene, Eagle. » Mormorò a voce bassa, prima di chiudersi la porta alle spalle.
 
 


Capitolo 7:
Nightmares.
 
Eagle venne fatta inginocchiare. Cercava con lo sguardo qualcuno, qualcosa che la potesse salvare.
Ma non c’era nessuno. Nessuno era stato costretto a vedere lei che moriva così miseramente, nessuno era disposto a salvarla.
Sapeva cosa sarebbe successo di li a poco.
Lo sapeva benissimo.
Si fece forza e guardò di fronte a se, raccogliendo tutto il coraggio di cui disponeva per affrontare quell’ultima, terribile, e temuta prova.
Smith si piazzò bene dietro di lei, sfoderando la sua spada, sorridendo compiaciuto.
«Di pure addio alla tua vita, Eagle. O forse dovrei chiamarti… Aileen? »
Sorridendo sadicamente, Smith, accostò la lama alla gola, e con un taglio netto mise fine alla vita dell’Ex Capitano in Seconda Aileen Eagle.
 
 
«Aaah! »
Aileen lanciò un urlo disperato, mentre si buttava a sedere sul letto, gli occhi stravolti, spalancati, il respiro pesante ed irregolare, mentre fissava con le iridi nel vuoto, uno sguardo terrorizzato, perso e terrificato.
«Aileen! » Jack irruppe nella stanza, seguito a ruota da Gibbs.
Sparrow si avvicinò a lei, cingendole le spalle, mentre lei ancora respirava affannosamente.
«Ssh… Non ti preoccupare… E’ solo un incubo. Un brutto sogno. » Disse in un soffio, mentre cercava di infonderle sicurezza, tenendola stretta.
Cominciava a tranquillizzarsi, rendendosi conto di ciò che aveva effettivamente sognato, e poi del fatto che Jack la stava abbracciando.
Ma non voleva che si togliesse o che si allontanasse.
Si sentiva finalmente sicura tra le sue braccia.
Lentamente, Jack si allontanò da lei, sorridendole dolcemente.
«Va meglio? » Lei annuì, cercando di sorridere, poi notando una cosa.
«Come… Come sai il mio nome? » Chiese, con voce rotta.
«Beh… continuavi a ripeterlo nel sonno. »
A questo punto Gibbs intervenne.
«Succede spesso di avere incubi, è colpa della febbre che sta scendendo. Già domani starai meglio, dammi retta.» Disse, sorridendo bonariamente.
Jack la aiutò a rimettersi a letto, mentre lei cercava di mettersi nella posizione migliore per attutire le fitte alla schiena.
Gibbs farfugliò qualcosa sull’andare a cercare una pezzetta bagnata, che diceva probabilmente l’avrebbe aiutata a rinfrescarsi, dileguandosi dalla stanza.
Jack si stese accanto a lei, mettendo dietro alla nuca il braccio sano, sospirando appena.
Per un po’ di tempo stettero così, in silenzio, persi ognuno nei propri pensieri.
Fu Jack a rompere il silenzio.
«Va meglio con la schiena? – Chiese con aria neutrale - Perché le frustate so quanto fanno male. Ma di solito non ci mettono tanto a rimarginarsi »
«Beh… Si. Va decisamente meglio. –Sorrise ingenuamente, poi abbassando lo sguardo verso il proprio corpo, trovandone il busto completamente bendato. – Mi avete… fasciato?» Chiese perplessa, mentre osservava le bende, ammettendo che erano state ben messe. Jack annuì. Poi, Aileen notò che il suo tatuaggio era in gran parte scoperto.
Sorrise appena, osservandolo. Un’aquila con le ali spiegate, in un volo fiero, e, sullo sfondo, una semplice rappresentazione di un sole mezzo nascosto dietro alle onde.
Jack dovette notare che lei guardava il proprio tatuaggio, perché si mise ad osservarlo incuriosito.
«Un’aquila? » Chiese, non distogliendo lo sguardo.
«Si… beh, sono Eagle, no? Comunque anche perché sia penso l’animale che più mi rappresenta. »
Jack sorrise, notando quanto assomigliasse al proprio quel tatuaggio. Quindi, scoprì il braccio, coperto prima dalla manica, mostrando il suo. Era esattamente come quello di Aileen, solo che con un passero in volo.
Aileen sorrise, osservandone la somiglianza.
«Beh, Sparrow, no?» Mormorò lei, quasi come se lo dicesse ironicamente.
Jack prima la guardò corrucciato, poi sorrise appena, rimirando prima il suo tatuaggio poi quello di Aileen.
Lei si accorse di come le guardava il corpo e, quasi si offendesse, mise le coperte sopra le spalle, girandosi dalla parte opposta. Cominciava ad avere sonno.
Sparrow sorrise, divertito, mentre si allungò verso di lei, schioccandole un breve bacio sulla fronte, per poi alzarsi dal letto, uscendo dalla stanza.
  
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