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Autore: allieverwanted    26/09/2014    1 recensioni
Andrea è una ragazza ( ne sono sicura lol). Le piace la sua vita ma ha bisogno di conoscere se stessa.Ha quindi deciso di compiere il suo 4 anno di liceo in Australia. Lasciare tutto ciò che la collega alla sua vita può risultare difficile ma lei è determinata e l'unica cosa che porterà con sé sarà la musica
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LUKE

 

Il concerto era finalmente iniziato, ma non vedevo Andy tra la folla.

Presentai la band e come prima canzone suonammo Try Hard. Andammo avanti suonando in tutto 8 canzoni. Il locale era pienissimo. La gente si stava divertendo da matti e io mi sentivo davvero bene.

Tra la folla avevo intravisto anche Carol, che non aveva fatto altro che fissarmi per tutto il concerto.

Avevo cantato bene ma i ragazzi avevano capito che c'era qualcosa che non andava.

-Luke, mi dispiace che non sia venuta.- Disse Ash.

-Dispiace anche a me! È la nostra fan numero uno, come ha potuto perdersi il nostro primo concerto?- Disse Calum.

-Secondo me è successo qualcosa. - Se ne uscì Mike.

-Non credo, avrebbe chiamato subito se fosse successo qualcosa. Andiamo a festeggiare e poi vedrai che quando Mike torna a casa la trova stravaccata sul divano a guardare la tv.- Disse Ash.

-Se lo dici tu.- dissi poco convinto.

-Dai Luke, non farti rovinare la serata più bella della tua vita da una ragazza.- Disse Calum.

-Stiamo parlando di mia sorella, vi ricordo.- Disse Mike.

-Dai ragazzi, andiamo a festeggiare! Conosco un pub da urlo qui vicino.- Disse Ash e uscimmo dal retro del locale.

 

 

 

 

 

ANDREA

 

Aprii gli occhi lentamente e la prima cosa che provai fu dolore. Dolore lungo tutto il corpo. Esisteva solo dolore. Cercai di capire dove mi trovavo.

Ero in un letto, le coperte tirate fin sulle spalle. Mi guardai intorno. Conoscevo quella stanza.

Qualcuno entrò dalla porta.

-Ehi, finalmente ti sei svegliata.- Disse Dean. Lo guardai in faccia. Aveva una guancia nera e un lungo taglio sul sopracciglio sinistro. Zoppicava.

-Cosa è successo?- Chiesi cercando di trovare la voce, ma mi uscì solo una specie di lamento.

-Non ti affaticare, dormi ancora un po'.- Disse.

-Siamo a casa tua,vero? Cosa è successo. Ricordo solo che Greg mi stava picchiando e poi...Dean, devi spiegarmi cosa è successo e perché!- Dissi cercando di alzarmi. Il mio corpo urlava pietà. Alzai le coperte e notai di avere addosso solo una grande maglietta.

-Eri piena di fango, così ti ho tolto il vestito e ti ho messo una mia maglietta.- Disse Dean notando la mia faccia stordita.

-Grazie.- Dissi arrossendo.

Alzai la maglietta e notai un grosso livido lungo il fianco sinistro, un altro sulla coscia sinistra e per ultimo, la mia caviglia era ridotta malissimo.

-Ti prego, dimmi che non ho lividi anche in faccia.- Dissi cercando di non piangere.

-Hai solo un brutto graffio sulla guancia, ma puoi nasconderlo con i capelli.- Disse spostandomi una ciocca sul viso.

Cercai di ridere ma provai solo ancora più dolore.

-Che ore sono? Quanto tempo sono svenuta?- Dissi.

-Sono le tre del mattino. Ho mandato un messaggio a Mike con il tuo cellulare dicendo che rimanevi a dormire da Lucy e ho mandato un messaggio a Lucy dicendo di coprirti. Mi dispiace così tanto, Andy. Tu non c'entri niente in questa storia. È tutta colpa mia.- Disse prendendosi la testa fra le mani.

-Chi è Emily, Dean?- Chiesi seria.

-Devi riposare, domani ti racconterò tutto. A proposito, hai circa 43 messaggi vocali da parte di Luke. Dovresti chiamarlo.- Disse.

-Non cambiare discorso, voglio sapere chi è Emily e cosa vuole Greg da te!- Dissi alzando la voce.

-Va bene, ma non muoverti o il dolore aumenterà!- Disse e si sedette vicino a me nel suo letto.

-Emily era la mia ragazza. Non era una che la gente definirebbe 'brava ragazza'. Fumava, beveva. Ma io ero un ragazzino, avevo quindici anni e lei ne aveva diciassette. La conobbi per la prima volta a scuola. Non so perché mi presentai a lei, non so da dove tirai fuori il coraggio, ma quella ragazza mi attirava irrimediabilmente. Così diventammo amici. Io la seguivo dappertutto. Un giorno mi porto da dei suoi amici. Erano una banda di alcolizzati che si divertiva ad andare in giro di notte a spacciare. Così lei li aveva descritti. Tra di loro c'era anche Greg. Emily moriva per lui, ma lui la considerava una ragazzina capace solo di distribuire droga a scuola senza farsi beccare. Dopo due mesi io e Emily ci mettemmo insieme. Successe durante una festa organizzata da Greg. Lei era super ubriaca e io super eccitato per essere ad una festa così figa. Così finimmo a letto insieme, la mia prima volta. Da lì lei fu diversa. Penso che fu la prima volta anche per lei. Quando eravamo solo io e lei, diventava dolce e gentile. La coccolavo e la amavo con tutto il mio cuore. Ma una sera le cose non andarono come avevo desiderato. Emily si era fatta beccare a vendere droga a scuola così era stata sospesa. Durante la settimana di sospensione io mi diedi malato e le tenni compagnia. Andavamo in giro per la città a vendere droga insieme. Greg mi aveva fatto entrare nel circolo e mi considerava un ottima recluta. Con la droga venduta avevamo ricavato 4.700 dollari, una bella sommetta. Secondo Greg però noi avevamo ancora la droga, perché non eravamo riusciti a venderla a scuola. Così ci tenemmo i soldi per noi e parte li spendemmo in alcool, mentre un'altra parte Emily li usò per pagare le spese delle medicine per suo padre, che era malato di cancro.

Greg venne a sapere che l'avevamo imbrogliato e si incavolò da morire. Emily disse che non sarebbe più successo, ma Greg non dà seconde possibilità, così quella sera, mentre io ero troppo ubriaco per difendermi, Emily mi portò fuori dal locale e lì incontrammo i ragazzi di Greg. Mentre uno mi teneva, gli altri ammazzarono di botte Emily. Restai con lei, stesa sul marciapiede, fino alla mattina dopo, quando un signore ci trovò e chiamò la polizia. Io feci i nomi di Greg e degli altri della banda che conoscevo ma la polizia non lì trovò mai. Rimasi un anno chiuso in casa, non riuscendo più a vivere. Amavo quella ragazza più di me stesso e non ero riuscito a salvarla. Mia madre decise che era arrivata l'ora di cambiare aria e poco tempo fa mi sono trasferito qui. Quando Luke mi ha visto un po' di sere fa, un ragazzo della banda, Matt, mi aveva trovato e voleva che tornassi da Greg per ripagarlo della perdita della droga e dei soldi. Ma io non ho abbastanza soldi per ripagarlo e non so dove prendere la droga se non da lui. Lui è il re dello spaccio.- Disse.

Rimasi in silenzio per qualche minuto, cercando di immagazzinare tutte le notizie che mi aveva riferito.

-Mi dispiace per Emily.- Me ne uscii. Era la cosa più banale che potessi dire, ma in quel momento era l'unica che mi venisse in mente.

-Scusami se ti ho messo in pericolo, non era davvero mia intenzione. E quando ti stava picchiando ho rivissuto quella sera di due anni fa. Ero disperato. Usavo tutta la mia forza per liberarmi e alla fine, quando tu eri già svenuta ce l'ho fatta. Ho tirato un pugno a Greg, ma il risultato è stato solo farlo incavolare di più. Se ne è andato dicendo che non ti avrebbe uccisa solo per poterlo fare un'altra volta. Devi allontanarti da me, Andy. Non voglio farti del male!- Disse con le lacrime agli occhi.

-Tu non hai fatto niente. È tutta colpa di Greg. Io non ti lascerò ad affrontare tutto questo da solo. Ma abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti. Potremmo chiamare la polizia, ci penseranno loro.- Dissi.

-Greg ha conoscenze ovunque, anche nella polizia.- Disse.

-Domani penseremo a cosa fare. Dammi la possibilità di aiutarti.- Dissi.

Lui annuì e si infilò nel letto con me.

Il suonò della sveglia mi attraversò i timpani.

Aprii gli occhi e realizzai di essere ancora a casa di Dean. Mi resi conto che il braccio di Dean era sul mio fianco e il ragazzo mi stringeva a sé. Profumava di buono. Tolsi il suo braccio e, con a lentezza di una lumaca, mi alzai dal letto. Tutto il mio corpo era colpito da spasmi di dolore. Non riuscivo neanche a camminare. La situazione era critica. Andai in bagno e mi infilai sotto la doccia.

L'acqua calda era come un tocco di un angelo sulla mia pelle. Rimasi sotto l'acqua per circa 5 minuti, quando sentii la porta aprirsi.

-Il bagno è occupato!- Urlai.

-Scusa, scusa, scusaa!- Disse Dean chiudendo subito la porta. Per fortuna la doccia aveva la tenda.

Uscii dopo dieci minuti, ancora con i capelli bagnati.

-Ho usufruito del tuo bagno.- Dissi entrando in camera.

Dean aveva addosso solo i pantaloni, quindi tutti i suoi muscoli erano in bella vista. Per poco non mi strozzai con la saliva.

-Scusa se non ho bussato, non sono abituato ad avere ospiti a casa.- Disse prendendo una maglietta dall'armadio e infilandosela.

Cercai di guardarlo negli occhi senza abbassare lo sguardo sui suoi addominali ma era davvero difficile.

Mi ero messa una felpa e un paio di pantaloni della tuta così da poter stare comoda a casa senza che il dolore dei lividi mi facesse svenire. Era ora di andare. Dovevo affrontare un' intera giornata senza mostrare neanche una smorfia di dolore.

Dean mi fece scendere all'incrocio prima di casa di Mike in modo che nessuno sospettasse di niente. Erano le dieci del mattino, ma essendo sabato non c'era anima viva in giro. Salutai Dean e mi diressi alla porta.

Presi le chiavi ed entrai in casa. Buttai subito lo zaino in un angolo del salone. Andai verso il divano quando mi accorsi che c'era già qualcuno sdraiato sopra.

-Calum?!- Dissi ad alta voce, svegliandolo.

-ANDY! Finalmente.- Disse alzandosi dal divano e venendomi incontro. Evitai che mi abbracciasse.

-Cosa ci fai qui?- Gli chiesi.

-Siamo rimasti tutti a dormire da Mike. Che fine hai fatto ieri sera? Luke è su tutte le furie, specialmente dopo che non hai risposto ai suoi messaggi ma hai mandato un messaggio a Mike.- Disse.

Cazzo. Il concerto. Mi ero persa il loro primo concerto. Luke non mi avrebbe mai perdonata per questo.

-Mi dispiace tanto Cal ma ho avuto un contrattempo.- Dissi.

-Che genere di contrattempo? Lucy ha detto che avevate davvero troppi compiti e lei aveva bisogno di te.- Disse Calum.

-Esatto.- Dissi.

-Tu non me la racconti giusta. Per Luke era davvero importante che ci fossi. Ti conviene andare a parlagli. Sta dormendo in camera tua.- Disse.

Salii le scale e mi diressi verso la mia camera. Aprii la porta e trovai Luke addormentato sul mio letto. La coperta gli copriva dalla vita in giù. Il suo petto nudo si alzava e abbassava regolarmente.

Era bellissimo. Aveva i capelli scompigliati e sembrava un angelo. Mi sedetti sul letto e gli posai una mano sul petto. Lo vidi che prendeva la mia mano e la univa alla sua.

-Era importante per me e lo sapevi.- Disse aprendo gli occhi.

 

 

 

Gentaglia a rapporto! Cosa ne dite di questo capitolo? Fatemi sapere la vostra opinione. Recensiteee, non siate timidi. 

XOXO

  
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