Asidh,
la dame du lac
Nome sul
Forum e su EFP: _Aras_
Titolo: Asidh, la
dame du lac
Pacchetto: Pacchetto LAGO
Genere: Introspettivo, Romantico, Fantasy
Rating: Giallo
Coppia: Het
Note: Questa raccolta si struttura in otto drabble,
ambientate in altrettanti giorni consecutivi. Ho scelto di inserire
giusto
qualche battuta in francese – è la mia passione,
in questo momento – il cui
significato è facilmente intuibile, in ogni caso alla fine
del testo ci sono le
note con la traduzione.
Primo
incontro
L’azzurro
pallido del cielo, solcato da lievi sfumature rosee e aranciate, dava
inizio a
una nuova giornata. All’alba, l’aria era ancora
fresca e una brezza leggera che
scendeva dai monti scuoteva le chiome degli alberi.
Se ne stava
seduto sul molo, le gambe penzoloni e lo sguardo perso.
All’improvviso,
l’acqua del lago prese a vibrare, finché una
figura emerse a qualche metro da
lui.
Avvolta da
un’aura di mistero, una donna dagli occhi d’un
celeste luminoso e sfavillante
lo stava osservando. I capelli scuri svolazzavano intorno a
lei, come
dotati di
vita propria. Sembrava indossare un reggiseno di conchiglie,
come
accadeva
solitamente alle sirene nei film.
Secondo
incontro
Era di
nuovo lì, meravigliosa creatura.
Intorno a
lei si allargavano cerchi concentrici che sembravano voler diffondere
la
notizia del suo arrivo al mondo.
Lo fissava
ancora con quegli occhi ammalianti, come se stesse aspettando che la
domanda
che premeva per uscire dalle sue labbra fosse pronunciata.
«Come ti
chiami?»
Tremante,
diede fiato a quella curiosità, temendo di rompere
l'atmosfera che li
circondava. Lei continuò ad osservarlo e per un attimo
temette che non lo
avesse sentito.
Poi
rispose.
Aveva una
voce soave, così musicale che sembrava stesse cantando.
Assomigliava al suono
melodioso degli uccellini che in pieno pomeriggio gli rallegravano la
giornata.
«Asidh.»
Terzo
incontro
Un suono
improvviso gli fece voltare la testa. Il gorgoglio dell'acqua che s'
increspa
quando un corpo interrompe la sua quiete. Asidh lo stava guardando,
esposta
all'aria fino alla vita.
Donna
splendida, anima raggiante.
Una tale
creatura non poteva appartenere al pianeta Terra, un luogo di
sofferenza,
peccati e perdizione. Doveva essere originaria di un posto migliore,
che
giustificasse la sua natura superiore.
«Da dove
vieni?»
Per la
prima volta gli sorrise e il suo viso si fece luminoso, solare. Sui
suoi occhi
gli parve di leggere un'espressione di dolcezza, le sue labbra si
aprirono come
petali delicati.
«Je
viens de ton monde.»1
Quarto
incontro
Così bella,
così irraggiungibile.
Lui non
sapeva nuotare, non poteva avvicinarsi a lei ma il suo cuore fremeva
per
vederla meglio, per sentire il calore del suo corpo.
«Avvicinati»
la pregò, allungando una mano nella sua
direzione. Asidh si mosse lentamente, scivolando con leggerezza fino a
lui.
Solo un soffio di vento separava la punta delle dita dalla sua pelle.
«Posso
toccarti?»
Parole
priva di delicatezza, le sue, soprattutto se paragonate alla
musicalità della
sua voce.
«Oui.»
Aveva
parlato di nuovo in francese.
Il
francese, la lingua dell’amore.
Sfiorò
appena la sua pelle liscia e bagnata. Una sensazione di
felicità lo avvolse,
mentre accarezzava quella creatura celestiale.
Quinto
incontro
Era sempre
lì, come ogni mattina, ad accogliere lui e i raggi del sole
che facevano
capolino da dietro i monti per illuminare il lago.
Se ne stava
zitta, non parlava mai a meno che non fosse lui a interpellarla.
Talmente
immobile che talvolta la credeva una statua, per poi ricredersi: nessun
uomo
sarebbe stato in grado di creare qualcosa di tanto magnifico.
La luce
colpiva i suoi capelli scuri, permettendogli di notare le sfumature
bluastre
immerse in quel manto corvino.
La sua
pelle dal colorito quasi dorato pareva brillare e competere con il sole
per
essere la stella più luminosa.
Lo era
davvero.
Sesto
incontro
Asidh era
ormai un pensiero fisso per lui, l’unico che lo occupasse per
tutto il giorno e
tutta la notte. Era rimasto folgorato dalla sua bellezza, ammaliato dal
fatto
che si presentasse solo a lui.
Non
parlavano mai, rimanevano immersi nel silenzio a osservarsi, gli
sguardi
incatenati e i cuori aperti.
Credeva di
esserne innamorato.
«Posso
baciarti?»
Aveva paura
di farla fuggire, non la meritava affatto, lei era troppo per lui.
Invece,
Asidh aveva sorriso e si era avvicinata.
Si era
sporto dal molo, sostenendosi a uno dei pali in legno, e aveva posato
le labbra
sulle sue.
Labbra
calde, dolci, invitanti.
Perfette,
come lei.
Settimo
incontro
«Je suis amoureuse
de toi.»2
Dolci parole, che suono
incantevole
avete!
Non
riusciva a crederci, eppure si fidava ciecamente di lei.
Lei, così
bella, così perfetta.
Lei,
l’unica donna che esistesse per lui.
Lei, tutto
ciò di cui aveva bisogno per essere felice.
Asidh.
«Moi aussi,
je suis amoureux de toi.»3
Rispolverò
il francese che aveva studiato da ragazzino e confessò il
suo amore, la
passione che lei aveva fatto nascere nel suo cuore.
Asidh gli
sorrise, gli splendenti occhi azzurri sembravano brillare di
felicità. Gli
lanciò un bacio, lasciandosi andare a una risata cristallina.
Lui chiuse
gli occhi, estasiato dal piacere.
Pensieri
dalla terraferma
La donna si
strinse nella giacca, infastidita dal vento mattutino.
Il suo
sguardo era diretto a suo fratello che, seduto sul molo, rideva
guardando
l’acqua bluastra.
Da giorni
usciva di casa all’alba e correva sulla passerella di legno,
dove passava ore,
solo.
O, forse,
per lui c’era compagnia.
Doveva
esserci qualcuno con lui, forse un’amica speciale dato il
rossore che aveva
sulle guance quando rientrava.
La donna
sospirò, stanca, controllando che non facesse qualche
sciocchezza.
Di tanto in
tanto lo vedeva sporgersi verso l’acqua, per poi tornare a
sedere composto nel
giro di qualche secondo.
Chissà cosa
vedeva la sua mente, governata dalle allucinazioni, al posto del nulla.
Note
1. Vengo
dal tuo mondo.
2. Sono
innamorata di te.
3. Anche
io sono innamorato di te.