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Autore: IceQueenJ    27/09/2014    1 recensioni
Bella e Edward si conoscono da quando erano bambini, ma un giorno Bella deve trasferirsi con in genitori in Italia. Passano gli anni e i due continuano a tenersi in contatto, questo grazie alle loro famiglie.
Tutto cambia con una visita inaspettata.
Cosa accadrà quando Edward rivedrà Bella?
Cosa accadrà quando Bella lascerà il suo ragazzo e dopo qualche mese tornerà a Forks a conoscenza di cose che non dovrebbe sapere?
E come reagirá Edward?
Riusciranno a risolvere i loro problemi?
Riusciranno a superare tutte le sfide che gli si presenteranno?
-Questa storia è stata pubblicata anche su Wattpad.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Charlie/Renèe, Emmett/Rosalie
Note: AU, Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film, Contesto generale/vago
Capitoli:
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Buon giorno a tutti e buon sabato!

Eccomi qui puntuale come un orologio svizzero con il nuovo capitolo della storia! In questo capitolo facciamo un salto nel tempo di tre settimane e vedremo cosa succederà alla festa. I capitoli riguardanti la festa saranno tre e questo è il primo.

Inoltre in questo capitolo succederà qualcosa che resterà sospeso e si scioglierà solo in uno dei capitoli finali della storia, a cui non manca molto.

Vi auguro una buona lettura e ringrazio tutti i lettori!

Capitolo 17: La festa

Pov Edward

Seattle, Casa Swan, Venerdì 12 settembre 2014
“Bella muoviti o faremo tardi. Quanto ci metti? Si può sapere cosa stai combinando? Allora?”, urlai, chiamando Bella dal salotto per l’ennesima volta. La mia ragazza stasera aveva deciso di fare tardi o di farmi saltare i nervi. “Andiamo amore, sai che per me sei bellissima. Cosa t’importa degli altri? E poi sono convinto che tutti s’innamorerebbero di te anche se indossassi qualcosa di orribile”.
Se mia sorella Alice mi sentisse, a quest’ora sarei già morto e il mio cadavere sarebbe stato trafugato.
Di solito quando usciamo, non ci mette molto a prepararsi. Cosa diavolo le è saltato in mente stasera?
La risposta è molto semplice: questa maledetta, anzi maledettissima festa.
Stasera andremo a un evento organizzato dai manager della mia squadra di baseball, per festeggiare la vittoria del campionato. Campionato che abbiamo vinto proprio grazie a quella partita che ci ha quasi fatti lasciare.
È un evento quasi da red carpet e Bella vuole a tutti i costi fare buona impressione su tutti.
Ero riuscito a farle cambiare idea su cosa indossare, ma quel vulcano di mia sorella le aveva detto che sarebbero stati presenti anche personaggi sportivi provenienti da tutto il mondo e anche qualche attore famoso, quindi … beh, il risultato era stato scontato.
Per giorni sono stato trascinato da lei e da quella maniaca di moda quale è mia sorella Alice in giro per negozi per cercare il vestito perfetto.
Una vera tortura!
Naturalmente anche Jazz era stato costretto a venire con noi, poiché erano tutti invitati.
Bella e Alice avevano comprato così tanti vestiti che avevo perso il conto.
Ringraziai il cielo che Christian e la mia famiglia fossero ricchi, altrimenti ci saremmo ritrovati senza il becco di un quattrino.
E meno male che Bella odia fare shopping. Non oso nemmeno immaginare se le fosse piaciuto cosa avrei dovuto sopportare.
Nonostante questo, alcune cose che ha comprato e che mi ha comprato, sono davvero meravigliose. Perché, ovviamente, io non sono stato libero di scegliere, non con la presenza del generale dell’esercito nazista Alice Cullen. Così Bella, sapendo quanto poco amassi i gusti eccentrici di mia sorella, si è offerta di scegliere i miei vestiti, cosa di cui sono molto felice.
È stato divertente passare del tempo con lei in quel modo. Mi è piaciuto girare con lei nel reparto maschile del negozio. Alla fine ne ho approfittato e ho fatto anche rifornimento di jeans, camice e maglie. È inutile dire che ha scelto tutto lei, ma lei conosce i miei gusti, sa cosa mi piace e cosa no, quindi sono stato più che contento di lasciarmi trattare come un manichino. La mia ragazza ha buon gusto, tanto che le ho lasciato campo libero, limitandomi solo a provare i vestiti che mi diceva di indossare.
‘Ah l’amour’, intervenne sarcastica la mia coscienza. Eh già … l’amor!
I vestiti che ha scelto per lei, invece … beh … ecco, forse faccio meglio a spiegarvi la mia reazione.
A ogni vestito che indossava, io restavo sempre imbambolato, tanto che alla fine dicevo sempre: “E’ perfetto amore, sei bellissima”.
Perché per me lo era davvero, lo sarebbe sempre stata, anche senza tutti quei lustrini. In risposta, lei mi sorrideva e alzava gli occhi al cielo, rientrando in camerino per provarne un altro.
Sperai con tutto me stesso che non avesse deciso di indossare quello con un lungo spacco sulla gamba sinistra, perché non so come avrei reagito. Ricordo ancora cosa ho provato quando l’ha indossato al negozio, o meglio cosa ha dato segno della sua presenza.
Mi sedei sul divano, sospirando.
‘Le donne!’.
Chi riesce a capirle, merita il premio Nobel per la psicologia.
Passano ore intere a prepararsi solo per conquistare un uomo che hanno già, o per spezzare i cuori di sconosciuti.
Mi voltai al rumore che le sue scarpe facevano sul pavimento, in tempo per vederla scendere le scale in tutto il suo splendore. La squadrai da capo a piedi e non riuscii a staccare gli occhi dai suoi.
La mia mascella rotolò sul pavimento.
Indossava proprio il vestito verde menta (che non volevo che indossasse davanti a quegli allupati dei miei compagni di squadra, ma lasciamo perdere) con un lungo spacco laterale e vertiginose scarpe col tacco color argento. I capelli stile anni ’50, portati tutti su un lato, creavano onde meravigliose. Il trucco semplice ma di effetto: labbra leggermente colorate da ombretto color ciliegia, così come gli zigomi e gli occhi che erano stati valorizzati solamente da una semplice matita nera e da ombretto color carne.
“Scusa amore, ma ero indecisa. Non sapevo se indossarlo o no, avevo paura che ti saresti arrabbiato”, sorrise davanti al mio sguardo.
Mi ripresi giusto in tempo per andare da lei.
“Amore … sei divina, meravigliosa, bellissima, non ho parole. Non riuscirei ad arrabbiarmi con te, Bella. Anche se questo spacco non mi rende felice”.
Le baciai la guancia.
“Volevo sorprenderti e a quanto pare ci sono riuscita”.
Le baciai la fronte.
“Hai fatto molto di più, amore. Stasera sei uno schianto e non ti lascerò neanche per un secondo. Chiunque proverà ad avvicinarsi a te dovrà prima passare sul mio cadavere. Farai strage di cuori”.
Le baciai le labbra.
“Sai che non occhi che per te, a me interessa solo il tuo cuore. Per me esisti solo tu”.
L’abbracciai inspirando il suo profumo. Sapeva di buono e di Bella.
“Lo so, ma non è di te che non mi fido. Che dici andiamo? Siamo in ritardo” e qua iniziò a ridere.
“Sei proprio convinto che sia tardi, vero? Amore … guarda che la festa inizia alle otto e mezzo e sono appena le otto”.
“Davvero? Credevo di aver letto sull’invito che fosse alle otto”.
“Sta tranquillo, adesso andiamo”.

C’erano proprio tutti: le personalità più importanti di Seattle e dintorni e anche qualche star famosa. Era la seconda volta di seguito che vincevamo il campionato e questo aveva fatto ricredere tutti i critici che ritenevano che la vittoria della scorsa stagione fosse stata solo fortuna, visto che fino a quel momento non avevamo mai vinto.
Io e Bella arrivammo con Christian e Jo.
Risultato? Totale delirio.
Era la nostra prima “vera” uscita dopo il mio presunto tradimento (manco dovessimo dare loro conto della nostra vita privata) e sentivamo urlare solamente i nostri nomi.
Nonostante fossimo stati fotografati più volte in atteggiamenti intimi (intimi ancora non ho capito per chi, visto che passeggiavamo tranquillamente mano nella mano), giravano ancora voci su una nostra rottura, ma a me non importava. Non dovevamo dimostrare nulla a nessuno, ma ero preoccupato che tutta quest’attenzione mediatica potesse dar fastidio a Bella. Glie ne avevo anche parlato, ma lei, come sempre, mi aveva risposto che non le importava.
Christian, invece, era abituato a tutto questo.
Prima del ritorno di Bella e dell’incontro con Josephine, Christian non era mai stato visto in giro con una ragazza e adesso le riviste pubblicavano di continuo sue foto in compagnia delle sue donne, come le avevano definite.
All’arrivo di Bella in città avevano addirittura messo in giro che lei fosse la sua amante.
Cose da pazzi!
Per questo Christian, durante un’intervista per il lancio di un nuovo gruppo, alla domanda inopportuna di un giornalista, aveva smentito tutto e chiarito le cose.
Guardai Christian, che mi sorrideva con compassione e negli occhi potevo leggere ‘benvenuto nel mio mondo’. Ormai anche la sua fidanzata era abituata e in un certo qual modo anch’io. Di solito rilasciavo un’intervista alla fine di ogni match e poi finiva lì, anche se i paparazzi mi seguivano quando andavo da qualche parte.
Quando fu il momento delle foto in cui saremmo dovuti essere solo io e Bella, il delirio ritornò.
Le urla dei fans della squadra e dei fotografi erano assordanti, non sarei mai voluto essere una star. ‘Spero che questo sia il primo e ultimo evento cui parteciperò’, pensai sorridendo all’obbiettivo.
“A cosa pensi amore?”, mi chiese Bella, mentre la stringevo a me per le foto.
“A quanto tutto questo sia assurdo. Meno male che ci sei tu altrimenti sarei già impazzito e penserei che sia un incubo. Tutte queste urla mi stanno facendo impazzire”.
Lei sorrise e mi posò un bacio sulla guancia, facendo aumentare le urla.
Finite le foto di rito, finalmente entrammo nella villa dove si sarebbe tenuto l’evento e iniziai a rilassarmi.
Lì non ci avrebbe disturbato più nessuno.


Pov Bella

O.M.G! Sono entrata in un universo parallelo o cosa?
Questo non è il mio mondo.
Urla, urla e ancora urla.
Come fa Christian a essere abituato a tutto questo?
Adesso capisco cosa provano gli attori.
La parte più divertente di tutto questo, è stata posare per le foto con Christian e poi con Edward.
A ogni nostro gesto, i suoi fans andavano letteralmente in delirio.
Quando poi gli ho dato un baciato sulla guancia, oh Dio … cosa non è successo.
I flash sono impazziti del tutto.
Era solo un bacio sulla guancia, cavoli!
Di solito facciamo molto peggio.
Meno male che Edward mi tiene sempre vicina, perché non so come comportarmi. Sono completamente frastornata.
Ho ricevuto numerosi complimenti, anche dalle persone più impensabili e ho visto Edward irrigidirsi ogni volta.
Ha paura che lo lasci, lo so, e non riesco a fargli cambiare idea.
È così cocciuto a volte.
Da quando, qualche settimana fa, c’è stato quel malinteso, Edward ha costantemente paura che lo lasci, perché a suo dire, non mi fido più di lui.
Quando finalmente ci sedemmo, tirò un sospiro di sollievo.
Lo guardai e sorrisi. “Cos’hai?”.
“Nulla, solo … tutti questi sguardi m’infastidiscono. Non mi va che ti guardino come un bocconcino d’assaggiare. Sono geloso! E poi anche tu, un vestito più coprente no?”.
‘Oh no!’. Il buon umore manifestato a casa è completamente sparito, e la colpa è mia.
“Amore”, gli presi la mano. “Avevi detto che il vestito ti piaceva. Mi sarebbe bastato un tuo no e sarei andata cambiarmi, ma tu non hai fatto altro che mangiarmi con gli occhi”, risi.
Evidentemente lui non era dell’umore, tanto che i suoi occhi mi fulminarono con lo sguardo e tolse la sua mano dalla mia, borbottando qualcosa d’incomprensibile.
“D’accordo, vado a farmi un giro. Alice mi accompagni?”.
“Certo Bells, andiamo. E voi due”, disse indicando Edward e Jasper con un dito, “al nostro ritorno non voglio vedervi con quei musi lunghi. Le cose belle vanno mostrate”, disse Alice beccandosi, a sua volta, un occhiataccia da Jazz.
Anche Jasper aveva reagito più o meno allo stesso modo alla vista del vestito di Alice, tanto che Emmett e Christian non facevano che prenderli in giro.

Dopo aver passeggiato per un po’, Alice tirò fuori l’argomento college.
“Bells … a breve cominceremo l’università e non potremmo più divertirci tanto, dovremmo sempre studiare, studiare, studiare. Come farò a stare una settimana intera senza di te?”.
“Alice, sai anche tu che IO studierò, mentre TU ti divertirai a disegnare abiti e quant’altro”.
“Uhm … beh sì, sarà più divertente ma mi mancherete tanto tu e mio fratello. Edward ti raggiungerà a Seattle e vi rivedrò solo per il fine settimana. Dì un po’, chi prenderò in giro tutto il tempo se il mio fratellone non c’è?”.
“Oh Alice, troverai sicuramente qualcun altro. Comunque … sono convinta che Jazz ti chiederà di trasferirti con lui a Seattle. In tutti i casi, sai che sarai la benvenuta. Se i programmi non cambiano, vivremo a casa di Christian. Poi sai anche tu che prendere in giro Edward è come sparare sulla croce rossa, ultimamente è troppo su di giri”.
“Hahahahah … Oddio! Sei grande Bella. Dammi il cinque! E poi, dici questo, ma è colpa tua se ha sempre la testa tra le nuvole”.
“Mmm … hai ragione!”.
C’eravamo avvicinate al bar per prendere qualcosa da bere, quando sentii qualcuno chiamarmi.
Quella voce aveva qualcosa di familiare e quando mi voltai, compresi il motivo.
“Bella … tesoro, come va?”, alzai un sopracciglio nel sentire il soprannome che mi aveva dato.
‘Tesoro? Chi si crede di essere?’.
“Bene. Si può sapere che cosa ci fai qui?”.
Alice accanto a me lo stava uccidendo con lo sguardo.
Emanuele sorrise e mi si avvicinò, prendendomi la mano.
“Lasciami. Che cosa vuoi da me?”.
“Sta calma! Voglio solo parlarti. Sei partita così in fretta, non mi hai neanche dato il tempo di salutarti”.
“Non m’interessano i tuoi saluti”.
Guardai Alice che comprese subito il mio sguardo.
“Bella, torno subito. Riesci a cavartela da sola?”.
“Certo Alice, va pure”.
Lui aspettò che Alice andasse via e poi iniziò a parlare.
“Adesso che siamo soli possiamo parlare. Perché sei andata via?”.
“A te cosa importa?”.
Continuava ad avvicinarsi ed io a indietreggiare.
“Non avvicinarti … s – stai lontano da me. Che ci fai qui?”, rise diabolicamente.
“Beh … quando ho saputo che eri partita, mi sono sentito in colpa. Ho pensato fosse a causa mia e poi, quando per caso ho sentito dire a Davide che stavi con lui, mi sono arrabbiato parecchio. Ricordavo che giocava in una squadra di baseball ed io avevo un amico che giocava nella squadra di baseball italiana che ha vinto il campionato, così sono venuto con lui a questa festa, avevo pensato che avrei potuto fare un salto da te. Sai che conosco l’indirizzo di tuo cugino? Quando poi ho saputo che la sua squadra ha vinto il campionato, sono stato così felice. Avevo un motivo in più per essere presente”.
“Q – quale?”.
Non riuscivo a riconoscerlo e questo mi spaventava. Era così diverso, soprattutto lo sguardo e il modo di parlare.
“Semplice … riprendermi te. Sono ancora innamorato di te. L’altra era solo un passatempo, lo è sempre stato e, ironia della sorte, l’ho capito solo quando ti ho vista arrivare con lui”.
“Io non … io no, non più! E’ finita, fattene una ragione. Sei stato tu a volere che finisse, hai fatto tutto da solo ed io ho solamente fatto ciò che avrei dovuto fare da molto tempo. So perfettamente che mi hai tradito quando stavamo insieme. Forse con più di una. Non negare”.
Si avvicinò ancora di più a me.
Le sue mani vagavano lungo il mio corpo.
Non riuscivo a muovermi.
Sarei voluta scappare … avrei voluto urlare e invece restavo immobile.
“No, lasciami … fermati, ti prego. Io non voglio”.
“Non negherò, tranquilla. Sappi, però, che a me non importa se tu vuoi o non vuoi, io con te posso fare tutto quello che voglio. Voglio proprio vedere la faccia del tuo Eddy dopo che gli dirò che abbiamo scopato. Ah … e questo mi ricorda una cosa. Te la sei fatta con lui per tutto il tempo che siamo stati insieme, vero? E pensare che nei due anni che siamo stati insieme, non mi abbia mai sfiorato l’idea che tu, proprio tu, potessi tradirmi. Scommetto che in tutti i viaggi, ti sei fatta scopare per bene da lui. Sembravi così dolce, così fedele, ma a quanto pare sei solo una puttana, e scommetto che è da molto che non sei più vergine come dicevi di essere”.
Dio santo! Che ipocrita!
“Io non sono come te. Non ho mai pensato neanche per un istante di stare con qualcuno che non fossi tu per tutto il tempo in cui siamo stati insieme”.
Il cuore sembrava voler uscire dal petto e quando azzerò la poca distanza rimasta, non riuscii a trattenere le lacrime.
“Quando partirò, tu verrai con me, che tu lo voglia o no. Non vuoi mica che Edward sappia tutto quello che è successo tra noi stasera, vero?”, mi chiese prima di bloccarmi il viso e provare a baciarmi. “No … smettila! Non ho segreti con Edward. Lasciami”.
Provò ad avvicinarsi per baciarmi, ma una voce fermò le sue intenzioni.


Pov Edward

Cosa cavolo mi è preso?
Non avrei dovuto lasciarla andare da sola.
Ho infranto la mia promessa.
Sono così geloso che non riesco proprio a divertirmi.
So che mi ama, ma non riesco a tollerare tutti quegli sguardi su di lei.
Sono fortunato ad averla accanto, ma vivo nel terrore che qualcuno la porti lontano da me.
Sospirai e guardai Jazz, seduto accanto a me.
Anche lui nella mia stessa situazione.
Le nostre ragazze stasera hanno deciso di fare strage di cuori e siamo noi a pagarne le conseguenze, ovviamente. Sanno che siamo gelosi e se ne fregano, letteralmente.
Non vedo l’ora che torni, così potrò scusarmi con lei e dirle che è bellissima … che mi sono comportato da stupido a causa della mia stupida e insensata paura di perderla.
Il volto di Alice comparve nella mia visuale e mi alzai per andare incontro al mio amore, solo per accorgermi che non era con lei.
“Dov’è Bella, Alice?”.
“Ecco … abbiamo un problema. Eddy … devi venire immediatamente con me. Per favore, sono un po’ preoccupata”.
La sua espressione mi preoccupò, ma la seguii lo stesso.
Qualcosa mi diceva che non era nulla di buono e, una volta arrivati, ne ebbi la conferma.
Mi bloccai.
Bella era sovrastata da un ragazzo che riconobbi subito.
“Adesso puoi andare Alice, me ne occupo io, sta tranquilla”, sussurrai a mia sorella che scomparve dove eravamo arrivati.
Bella mi sembrava impaurita.
Ascoltai cosa si stavano dicendo.
Ad un certo punto, annullò la poca distanza che li separava e provò a baciarla.
Bella non si mosse.
Mi si spezzò il cuore.
Abbassai lo sguardo, non volevo vedere.
Una lacrima sfuggì al mio controllo, ma prontamente l’asciugai.
Bella … che cosa mi hai fatto? Perché mi fai questo?
“No, lasciami … fermati, ti prego. Io non voglio”.
A quelle parole rialzai gli occhi e mi accorsi che tremava. Aveva paura e non riusciva a scappare perché lui le aveva bloccato ogni via d’uscita.
Mi accorsi che le sue mani vagavano lungo il suo corpo e Bella piangeva lacrime silenziose.
La vista delle sue mani sul suo corpo mi fece infuriare. Non avrebbe dovuto permettersi.
“Non negherò, tranquilla. Sappi, però, che a me non importa se tu vuoi o non vuoi, io con te posso fare tutto quello che voglio. Voglio proprio vedere la faccia del tuo Eddy dopo che gli dirò che abbiamo scopato. Ah … e questo mi ricorda una cosa. Te la sei fatta con lui per tutto il tempo che siamo stati insieme, vero? E pensare che nei due anni che siamo stati insieme, non mi abbia mai sfiorato l’idea che tu, proprio tu, potessi tradirmi. Scommetto che in tutti i viaggi, ti sei fatta scopare per bene da lui. Sembravi così dolce, così fedele, ma a quanto pare sei solo una puttana, e scommetto che è da molto che non sei più vergine come dicevi di essere”.
“Io non sono come te. Non ho mai pensato neanche per un istante di stare con qualcuno che non fossi tu per tutto il tempo in cui siamo stati insieme”.
Sorrisi mentalmente alla cazzata che quell’idiota aveva appena detto.
Quanto poco conosce Bella.
Lei non avrebbe mai fatto una cosa del genere, né a me, né a lui.
E poi, davvero pensa che io gli crederò?
‘Conosco Bella molto di più di te e mi fido di lei, idiota’, pensai. ‘Non riesco a capire come abbia fatto a stare per due anni con un tizio del genere’, continuai nei miei pensieri.
“Quando partirò tu verrai con me, che tu lo voglia o no. Non vuoi mica che Edward sappia tutto quello che è successo tra noi stasera, vero?”.
‘Non credo proprio’, pensai ironicamente. ‘Lei non verrà da nessuna parte con te’.
Le bloccò il mento con la mano e provò a baciarla.
“No … smettila! Non ho segreti con Edward. Lasciami”.
Si avvicinò ancora alle sue labbra.
Se non avessi fatto qualcosa subito, non me lo sarei mai perdonato.
“Hai sentito cos’ha detto? Lasciala o passerai un brutto quarto d’ora”, gli urlai.
Lo vidi immobilizzarsi e allontanare le sue manacce da lei.
Mi avvicinai a loro con le mani strette a pugno e lo sguardo furente.
“Non osare mai più toccarla, togli subito le tue manacce dal suo corpo, chiaro?”.
“Edward … io –”, provò a spiegare Bella, ma non le diedi tempo di parlare che ero già davanti a lei. L’abbracciai e lei si strinse a me.
“Hey piccola, sta tranquilla. Ho visto tutto, non ho bisogno di spiegazioni”.
“Come siamo romantici”.
Mi voltai e lo fulminai con lo sguardo.
Iniziò a indietreggiare.
“Non azzardarti mai più ad avvicinarti a lei. Non è una tua proprietà. Non puoi gettarla via e poi riprenderla quando vuoi. È una persona e va rispettata e tu non l’hai mai fatto. LASCIALA IN PACE”, sibilai, “è l’ultima volta che te lo dico. La prossima volta potresti farti molto male”.
Se ne stava immobile e ci fissava con un sorriso da schiaffi.
I suoi occhi vagavano da me a Bella, alle nostre mani intrecciate e al modo in cui Bella si stringeva a me. Adesso che c’ero io, di Bella vedeva solo la sua testa, che spuntava dalla mia spalla.
Fece per avvicinarsi a noi, ma io scattai e Bella mi bloccò. “No, ti prego, no”, disse con occhi imploranti.
“Andiamo cos’è? Hai paura di farti male o di fare brutta figura davanti a lei? Hahahahah … guardalo!”.
A quel punto non ci vidi più e, scrollandomi Bella di dosso, gli diedi un pugno.
Me l’avrebbe pagata cara per tutto quello che Bella aveva passato per colpa sua.
Perché non riesce a lasciarla in pace?
“Io ti ammazzo, stronzo! Ti ammazzo!”, urlò lui per la rabbia.
Si avvicinò a passo di carica per darmi un pugno ma io mi spostai velocemente. Se non fossero arrivati due ragazzi, molto probabilmente sarebbe riuscito a colpirmi.
“Non finisce qui! Lei è mia e tornerà da me, costi quel che costi”.
Non diedi molto peso alle sue parole, troppo preoccupato a pensare ad altro.
Mi voltai verso Bella e mi accorsi che stava singhiozzando.
La presi tra le mie braccia e lei si strinse al mio petto, sfogandosi.
“Shh … amore, tranquilla. Va tutto bene, non è successo nulla. Sto bene … stai bene … stiamo bene”. Lei alzò il viso ed io con i pollici asciugai le sue lacrime. “Non è  niente, piccola. Non piangere, ti prego”.
Sospirò e poi mi sorrise. “Ho avuto paura che ti facesse male. Lui pratica kick – boxing, avrebbe potuto farti male”.
“Non preoccuparti di questo, me la sarei cavata. Pur di averti con me, mi butterei anche sotto un treno”.
Mi sporsi per baciarla, quando un pensiero mi colpì. “Non respingerai anche me, vero?”.
Rise e scuotendo la testa, avvicinò le sue labbra alle mie.
“Ti amo”, mi sussurrò.

Tornammo in sala dopo un po’ di tempo.
L’accompagnai in bagno affinché si sistemasse e poi ci incamminammo verso il nostro tavolo.
Per fortuna nessuno si era accorto di nulla ed io sospirai di sollievo.
Sentivo Bella camminare accanto a me.
Le sue dita strette alle mie.
Adesso era tranquilla.
Improvvisamente la paura di perderla era scomparsa, proprio grazie ad Emanuele.
Mi aveva minacciato, è vero, ma quando e se sarebbe tornato a farci visita, non ci saremmo fatti trovare impreparati.
Avrei spiegato a Christian la situazione ed ero sicuro che avrebbe concordato con me che sarebbe stato meglio fare un ordine restrittivo nei suoi confronti.
Mi voltai a guardarla e mi accorsi che mi stava osservando.
“Che c’è?”.
“Grazie”, mi sussurrò ed io la guardai confuso. “Grazie per esserci sempre e per esserti fidato di me. Quest’inizio di serata è stato davvero interessante, ma ti prego, facciamo finta che non sia successo. Fingiamo di essere appena arrivati”.
“D’accordo, piccola. Tutto quello che vuoi, tutto quello che vuoi”.
Lasciai la sua mano e, circondandola con un braccio, l’attirai tra le mie braccia, baciandola davanti a tutti, senza preoccuparmi dei mormorii di sottofondo.

Vestiti Bella
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Note Dell'Autrice: Il vestito è un Oscar De La Renta. Il trucco è preso dall'attrice Emily Blunt che ha indossato il vestito agli Screen Actor Guild Awards 2014.
   
 
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