Capitolo:
6
Indagini.
La
squadra di scienziati ha
appena portato a termine un prototipo, è il momento di
presentarlo ai generali.
“Me
ne servono dieci, due per ogni
generale e per me.”
“Ecco
a voi capo.”
L’assistente
consegnò il
materiale, subito dopo Noah entrò nel salone dove erano
riuniti i quattro
generali.
“Signori,
io sono contrario a
questa pratica ma la regola la impone, noi cinque saremo immuni alle
intercettazioni,
pertanto saremo dotati di questi cellulari che camuffano la
conversazione con
frasi comuni ma di certo non ripetitive, ne ho fatto preparare uno per
ognuno
di voi.”
Cominciò
così a distribuirli
nascondendo i cinque rimanenti.
“Noi
non siamo d’accordo, è
eticamente scorretto.”
Affermò
la coppia di generali.
“Tre persone non
bastano per cambiare una
legge, continuando col discorso iniziale, questi gadget vi saranno
utili perché
entro oggi termineremo i preparativi per la fase due, intercettazione
delle
comunicazioni, non una sola parola dei nostri obbiettivi ci
sfuggirà.”
Nel
mentre Sierra ha mosso la
sua rete di contatti trovando qualcosa di interessante.
“Duncan,
vieni a dare un
occhiata.”
“Hai
scoperto le origini di
quel tipo?”
La
interpella il punk.
“Si
e no, come lui ha affermato
è per un quarto Inglese ma rintracciare le altre
nazionalità è un lavoraccio,
sembra quasi che abbia reso tutte le sue conoscenze irraggiungibili ma
ciò è
impossibile.”
“C’è
anche una buona notizia?”
“Certo,
sono sicura al 99% che
è in parte americano, perché i dati pubblici
delle stazioni e aeroporti di Ney
York differenziano molto i cittadini con origini americane dagli
immigrati,
anche se con la cittadinanza statunitense.”
“Tutto
qua?”
“Noah
Moore è il nome con cui
si fa conoscere in questo stato, ma altrove non gli conviene portare un
nome
straniero, inoltre è venuto qua dall’Italia,
quindi c’è un buon 60% di
probabilità che provenga anche da lì.”
A
casa di Gwen lei sta
telefonando ad una persona.
“Harry,
fratellone! Non vedevo
l’ora di risentirti.”
A
quanto pare è il fratello
maggiore di nome Harry.
“Gwen,
anche tu mi sei mancata.”
“Sei
più tornato a Londra?”
“No,
sempre in giro per il mondo.”
“Se
ti trovi a passare salutami
tutti.”
“Proprio
tutti temo sarà impossibile, ho una brutta notizia da
darti... nostro padre è morto.”
“Ah,
davvero.”
“Mi
aspettavo una reazione un po’ più emotiva da
te.”
“Quell’uomo
è sempre stato un
flagello, non era in grado di prendersi cura di noi e quando la mamma
ha fatto
una fine prematura... Harry, voglio ringraziarti, senza di te non so
come sarei
andata avanti, mi hai fatto da padre e da madre.”
“Ma
senza lui che mi adottava non saremmo fratelli, in ogni caso ci
sentiamo presto.”
“Ciao
Harry.”
Dopo
questa conversazione Gwen
scoppiò a piangere, non per la morte del padre ma per la
nostalgia che provava
verso suo fratello, era brillante, comprensivo e simpatico, quando lei
venne in
America e lui andò a studiare informatica in Giappone la
separazione fu un duro
colpo.
Noah
gli somigliava molto,
forse è per questo che fin dal primo momento lo aveva preso
in simpatia.
Anche
al centro di
videosorveglianza si comincia a fare ricerche, il generale Garcia e
Burromuerto
discutono delle loro scoperte.
“Lo
stemma di famiglia, strano,
non esiste nessuna famiglia Moore con quel simbolo.”
“Evidentemente
non è il suo
vero cognome, quello sembra uno stemma delle famiglie giapponesi,
eppure le sue
abitudini lasciano intuire che sia inglese.”
“...
Ma certo! Perché non ci
abbiamo pensato prima, possiamo controllare con che nome è
registrato all’anagrafe.”
Si
precipita subito al
computer.
“Noah
Moore è il suo vero nome,
ma non è l’unico, lui è quattro persone
contemporaneamente, qua risulta che ha
sangue inglese, americano e giapponese contemporaneamente ma
è impossibile
matematicamente, ci vuole un altra nazionalità.”
“Quindi
concentra le qualità di
questi popoli.”
“Purtroppo
per conoscere i suoi
altri nomi dovremmo recarci all’estero.”
“Non
è detta l’ultima parola,
le voci sono vere, un tempo ero una spia e posso contattare qualche
Hacker oltreoceano
che ci aiuti.”
“Heather,
tu sei diabolica.”
“Non
chiamarmi con quel nome,
se si scoprisse ciò minerebbe alla mia carriera, non devo
certo dirlo a te,
Al.”
Angolo
dell’autore.
Salve
a tutti cari amici
lettori, ma bene entra in gioco Harry, il fratellastro di Gwen,
ricordatevelo perché
servirà.
Secondo
voi il ritmo della
storia è troppo veloce? Dovrei far accadere le cose
più lentamente? Ditemelo
voi.