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Autore: i suoi occhi verdi    28/09/2014    3 recensioni
No, Francesca meritava di più di un ragazzino qualunque che la tradiva con la prima che passa. Ha bisogno di qualcuno che la faccia sentire perfetta, nei suoi capelli neri e nei suoi occhi tra il nocciola e il verde, nei suoi vestiti colorati e nel suo sorriso perfetto. Ha bisogno di amore.
Vuoi essere tu, Dieguccio, a dare questo amore?
Eh, basta! Questa vocina lo tormentava da mesi ormai.
Si, si era innamorato di Francesca. Si era innamorato della ragazza del suo migliore amico. Si era innamorato come mai prima d’ora.
Era codardo, però. Non avrebbe mai rischiato di rovinare tutto.
Francesca e Diego sono così, una coppia di codardi che si amano follemente.
Paring: Diecesca, Leonetta, accenni Naxi, Fedemila
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Diego, Francesca, Leon, Marco, Violetta
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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All’improvviso

Ormai erano passati minuti da quando i loro corpi si erano incontrati e nessuno dei due voleva sciogliere l’abbraccio. Francesca aveva appoggiato la guancia tremante sul petto di Diego, mentre lui aveva appoggiato la testa sopra la sua mentre le sue braccia avvolgevano il suo esile corpo. Stranamente la ragazza non piangeva più come se al contatto con la pelle del moro tutti i dolori passassero, lasciando spazio ad amara dolcezza. Diego accarezzava con una mano i capelli corvini dell’italiana dandole di tanto in tanto alcuni baci sulla nuca che facevano rabbrividire la ragazza. La separazione dei loro corpi fece gemere i loro cuori, ma fece esultare i loro occhi che potevano finalmente specchiarsi l’uno negli altri.
 
“Scusami Diego, non saprei cosa fare senza di te” disse lei dopo essersi staccata ed essersi asciugata le ultime lacrime che le solcavano il volto.
 
“Shh, stai tranquilla, principessa. Io ci sono sempre sappilo” disse lui mettendole un dito sulle labbra per farla zittire.
 
Dio, quanto gli intrigavano quelle labbra rosa, carnose e segnate dai denti, coi i quali era solita morsicarsi il labbro quando era nervosa o imbarazzata. Quante avrebbe voluto assaggiarle, morderle e farle sue. In quel momento Diego si rese conto di quanto amore c’era nella sua vita ora che accanto a lui c’era lei. Si chiedeva come avesse fatto a fare a meno di quella droga.
 
PER LUI FRANCESCA ERA PEGGIO DELLA NICOTINA.
 
 
“Senti, andiamo a farci un giro. Nessuno noterà la nostra assenza. Vado a prendere la chitarra e andiamo”
 
“O-ok..” disse lei mentre osservava i suoi occhi cristallini infrangersi tra i suoi. Non le lasciò neanche il tempo di rispondergli che si era fiondato di nuovo nel teatro.
 
“Sei una piccola grande codarda Francesca. Non puoi continuare a fingere. “La mappa mi conduce a te” ricordi?”
 
Oh no, aveva dimenticato quell’orrenda vocina che risedeva in lei.
 
“HEI! NON SONO ORRIBILE, IO SONO PERFETTA. PUNTO E BASTA. AH E LA MIA VOCE E’ INCANTEVOLE. MA SE LA METTI COSI; VOCINA SE NE VA!”
 
Ah, ecco. Ci mancava che prendeva le sembianze di Ludmilla.
 
 
 
 
Diego e Francesca camminavano mano nella mano lungo le strade di Buenos Aires mentre nuvoloni neri si facevano spazio nel cielo. Trovarono una grande quercia sotto la quale si sedettero.
 
Lo sguardo di Francesca cadde sulle loro mani ancora intrecciate: le loro dita incastrate come due pezzi di un puzzle formavano un quadretto molto tenero tanto quanto imbarazzante.
 
“Cantiamo qualcosa?” disse Diego sciogliendo il legame per prendere la chitarra.
 
“Si certo, ma cosa?”


“Un po’ di tempo fa ho composto un piccolo brano” disse il ragazzo titubante.
 
“Fammelo sentire! Sono curiosa!” disse lei sorridendogli apertamente.
 
Cosi Diego cominciò a punzecchiare le corde della chitarra tra le dita creando una melodia alquanto famigliare per la mora.
 
 
Estuve allí contigo en tus peores momentos 
Estuve allí contigo en tus peores noches 
Pero me pregunto ¿dónde estabas? 
Cuando estaba en mis peores momentos, de rodillas 
Y dijiste que tenías mi apoyo 
Así que me pregunto ¿dónde estabas?
 
 
Più sentiva le parole della canzone, più si rendeva conto che la aveva scritta lei!
Non poteva crederci.
Cosi, al ritornello decise di unire la sua voce insieme a quella roca del moro.
 
 
El mapa que conduce hasta ti 
No hay nada que pueda hacer 
El mapa que conduce hasta ti 
Voy a seguir, voy a seguir, voy a seguirte
 
 
 
 
“Hey! Non sapevo conoscessi questa canzone.” Disse Diego guardandola negli occhi verdi intensamente.
 
“E’ ovvio! L’ho inventata io” disse Francesca sorpresa quanto il moro.
 
“E’ impossibile. L’ho scritta io quando..” disse Diego, ma si bloccò.
Non poteva di certo dirle “quando ho scoperto che Marco ti aveva tradita”.
 
“Quando?”
 
“No, niente lascia stare.” Disse il ragazzo imbarazzato.
 
Si guardavano negli occhi bramosi di loro stessi. Volevano aversi per l’eternità, ma nessuno dei due aveva il coraggio di fare il primo passo.
 
“Credi nel destino?” disse Diego con una certa luce che gli illuminava il viso.
 
“Si, ho sempre creduto, ad esempio, che due persone che sono destinate a stare insieme lo saranno.” Disse Francesca alzandosi da terra e cominciando a camminare.
 
“FRAN!” disse Diego alzandosi di scatto.
 
La ragazza si voltò,era a qualche passo da lui e non riusciva a sostenere il suo sguardo.
 
“Io ti amo” gli disse lei guardandolo con gli occhi lucidi, esasperata.
 
“Ecco. L’ho detto.” Aggiunse agitando le braccia.
 
Diego le si avvicinò correndo annullando le distanze tra loro due. E nello stesso momento in cui la pioggia cominciava a scendere. Le labbra dei due si erano incontrate in un dolce e lungo bacio.
 
“Ti amo anch’io” disse Diego sorridendole. Non poteva desiderare di meglio.
La prese tra le sue braccia e la sollevò mentre le mani pallide della ragazza tremavano al contatto con il suo viso.
Ambiva quelle labbra da troppo tempo.
Le loro lingue correvano e si inseguivano, mentre la leggera pioggerella si era trasformata in un acquazzone, accompagnando la danza dei corpi dei due innamorati. Nessuno dei due aveva mai provato emozioni cosi forti in una volta sola. Tremavano sotto il peso dei loro sentimenti, tremavano per amore, un amore nato all'improvviso.
 
 
TAN TAN TAAAAAANN.
Mi sono fatta aspettare eh?
Però spero che ne sia valsa la pena.
OK, forse, ma dico forse sarà pietoso.
MA IO AMO TROPPO I DIECESCA E NON RIUSCIVO A VEDERLI SEPARATI PER UN ALTRO CAPITOLO.
 
AL PROSSIMO SCLERO, i suoi occhi verdi.

 

 
  
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