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Autore: WibblyVale    29/09/2014    3 recensioni
Una neonata nell'ospedale di Konoha viene sottoposta ad un esperimento genetico e strappata alla sua innocenza. Crescendo diventerà un abile ninja solitaria, finchè un giorno non verrà inserita in un nuovo team. Il capitano della squadra è Kakashi Atake, un ninja con un passato triste alle spalle che fatica ad affezionarsi agli altri esseri umani. La giovane ninja sarà in grado di affrontare questa nuova sfida?
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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I tre ninja avevano corso a perdifiato tutto il giorno, finchè non avevano raggiunto il confine. Kakashi, trovando più opportuno affrontare il nemico riposati, ordinò ai compagni di fermarsi.
"Credi sia il caso di fermarsi? C'è un bambino in pericolo dopotutto."
Shiori non voleva mettersi a discutere, ma non era il caso di lasciare quel bambino nelle mani dei rapitori.
"Stanchi come siamo non serviamo a quel bambino e rischiamo di metterlo in pericolo, invece che salvarlo. Inoltre, non credo gli faranno del male. Sicuramente gli serve come moneta di scambio."
Il tono del copia-ninja era calmo e distaccato.
"Stronzo saccente." pensò Shiori dentro di sè.
"Tenzo ti dispiacerebbe offrirci un riparo?"
In effetti la piccola radura era un posto poco accogliente dove riposare. Tenzo fece alcuni segni con le mani e davanti a loro si formò una piccola casetta di legno. Shiori lo guardò sbalordita.
"E' meraviglioso quello che sai fare. Però non staremo dando troppo nell'occhio?"
"Finchè siamo dentro i nostri confini andrà tutto bene. Inoltre siamo circondati dagli alberi, nessuno ci noterà." disse il ninja dell'Arte del legno con un sorriso. La casetta era composta da un'unica grande stanza, in fondo alla quale c'era una porticina con una targhetta che recitava 'bagno'.
Mentre Tenzo e Shiori sitemavano i sacchi a pelo in un angolo per la notte, Kakashi cominciò a preparare la cena. Tra loro regnava un silenzio innaturale: si stavano studiando. Shiori si sentiva osservata, in fondo loro erano in due e si conoscevano bene; mentre lei era la nuova e stramba arrivata, che doveva essere studiata. Il clima cominciò a riscaldarsi quando si sedettero a cenare.
"Stai leggendo i nostri pensieri anche ora?" chiese Tenzo piuttosto diretto.
Shiori sorrise, il giovane ninja le piaceva sempre di più.
"Non leggo esattamente i pensieri, ma gli stati d'animo. Ad ogni modo ora non lo sto facendo tranquillo. Non sarebbe giusto nei vostri confronti. Mi è stato insegnato a chiudere quelle 'porte' che mi collegano ai sentimenti dellle altre persone."
La ragazza fissò Kakashi. Lui conosceva bene la persona che l'aveva aiutata. Kushina Uzumaki, la moglie del Quarto Hokage, le aveva insegnato a controllare quel potente chakra. Non aveva mai conosciuto una persona così piena di vita come quella donna. L'aveva molto ammirata, la sua morte era stata un trauma, ma si era ripromessa che sarebbe diventata una kunoichi forte e coraggiosa, propio come lei.
"Hai un potere straordinario!" esclamò Tenzo.
"Parli tu che hai l'abilità del Primo Hokage, il Dio dei ninja!"
"Ma io non sono come lui. Non arriverò mai a quei livelli. In fondo, non è un'abilità che mi appartiene."
"Se impari a controllarla diventa tua."
Kakashi sbuffò. Tenzo gli lanciò un'occhiata torva.
"Non credi sia così, Kakashi?" domandò Shiori con tono innocente.
Il copia-ninja, che aveva inspiegabilmente finito di mangiare senza togliersi la maschera che copriva metà del suo volto, puntò il suo unico occhio aperto per la prima volta su di lei.
"Restano pur sempre abilità che appartenevano ad altre persone. In un certo senso è come copiarle. Non sono mai pienamente tue."
"Credi sia una sorta di furto?" disse Shiori con voce forse troppo alta, sentendosi punta sul vivo.
"Non ti sto accusando di essere una ladra, sto solo dicendo che stai utilizzando l'abilità che apparteneva a qualcun altro, che non fa parte di te, quindi forse non la comprenderai mai appieno."
"Ti assicuro che con tutta la fatica che ho fatto per controllarla, comprendo questo potere meglio di chiunque altro. Dovrebbe essere la stessa cosa per te e il tuo Sharingan."
"Lo Sharingan non è mio."
Kakashi non urlò, ma il suo tono era talmente risoluto che sulla stanza cadde un silenzio innaturale. Dopo qualche minuto Tenzo, che durante il battibecco era rimasto in silenzio, tornò alla carica.
"Tenere le 'porte' chiuse ti costa fatica?"
"Tenzo non essere invadente." disse Kakashi, che nel frattempo aveva tirato fuori un libro (Il paradiso della pomiciata vol.1) e aveva cominciato a leggerlo.
"E' un suo diritto sapere. Si tener chiuse le porte impiega una buona parte del mio chakra, ma ho imparato a sfruttarlo in modo da avere le riserve necessarie per le battaglie."
"Se chiudere le 'porte' ti impegna perchè ora non le tieni aperte? Tanto siamo tra compagni di squadra."
"Perchè ognuno di noi ha dei segreti che non vuole che gli altri conoscano."
Nella voce del capitano non c'era alcun disprezzo nei confronti della ragazza, lui stava solo constatando i fatti, non importava se qualcuno potesse sentirsi offesso da ciò. Almeno questa fu l'impressione che ebbe Shiori. In realtà, Kakashi si sentiva dispiaciuto che la ragazza facesse tutta quella fatica, ma non aveva nessuna intenzione di farsi sfogliare come un libro.
"Potresti aprirle per qualche secondo per leggere me. Sono curioso di vedere come funziona. Tu la mia tecnica l'hai vista." Tenzo le fece un ampio sorriso che Shiori interpretò come di incoraggiamento.
"Sei sicuro? A volte le emozioni ci sfuggono di mano, potrei percepire qualcosa che tu non vuoi che legga."
"Non ti preoccupare. Io te l'ho chiesto e io me ne prendo la responsabilità."
Shiori annuì, non c'era motivo di continuare a negarsi. Kakashi si alzò di scatto.
"Vado a controllare che all'esterno sia tutto a posto." Uscì dalla porta senza degnarli nemmeno di uno sguardo.
"Non ce l'ha con te. E' solo che a Kakashi piace mantere i suoi segreti. Credo che gli farebbe troppo male condividerli." si affrettò a dire Tenzo, vedendo il volto di Shiori rabbuiarsi. La ragazza annuì. Aveva avuto a che fare tutta la vita con persone che avevano paura o disprezzavano il suo potere. E se non poteva biasimare del tutto le prime, non capiva le seconde. Si augurava solo che il suo compagno appartenesse alla prima categoria.
"Ora rilassati." Shiori aprì le porte ed entrò in contatto con Tenzo, facendo in modo che lui potesse percepire la sua presenza.
"Se non vuoi che veda qualcosa basta che mi dici di fermarmi."
Vagò per un po' all'interno del ninja. Le sue sensazioni la invasero e le percepì come sue. Quella era una parte del suo potere che ancora temeva, il rischio di fondersi talmente tanto con qualcuno da perdere sè stessa. Nonostante la kunoichi cercasse di rimanere abbastanza in superficie, incontrò un luogo buio. Si sentì triste, spaventata... "No, lì no. Per favore." La voce di Tenzo risuonò remota, ma lei eseguì. Shiori si allontanò tremante da quel luogo oscuro. Probabilmente quella era la parte di lui che non dimenticava mai le sofferenze patite. Dopo essere stata all'interno del ninja dell'Arte del legno per un po', uscì, chiudendo le 'porte', liberandosi dal mondo esterno.
Quel ragazzo era staordinario. Aveva trasformato tutto ciò che provava in quella zona nera in energia positiva. Sfruttava il male per fare del bene. Evitò però di menzionare questa interpretazione a Tenzo, mantenendosi su argomenti più leggeri.
"Ti avverto ogni persona è diversa, perciò potrei interpretare in modo scorretto alcune cose. Ho sentito come una sensazione di eccitata-agitazione. Dovrebbe avere a che fare con questa missione che, da una parte, ti rende nervoso e, dall'atra, la vedi come una sfida e ti elettrizza il doverla affrontare. C'era una sensazione di curiosità. Credo riguardi me: sei contento di avermi in squadra e per questo ti ringrazio. Ho sbagliato qualcosa?"
Tenzo sorrise e scosse la testa.
"Grande! Non hai sbagliato nulla! Hai davvero un potere eccezionale."
Shiori arrossì a tutti quei complimenti. "Grazie."
Il caposquadra rientrò poco dopo e andò a sedersi nel suo angolino a gambe incrociate.
"Fuori è tutto in ordine."
"E' davvero brava Kakashi!" disse Tenzo con entusiasmo.
Doveva essere un comportamento anomalo per il giovane ninja, perchè Kakashi lo fissò con uno sguardo tra lo stupito e il divertito. Shiori potè giurare di aver visto l'ombra di un sorriso formarsi al di sotto della sua maschera.
"Ti credo sulla parola. Ora però dobbiamo pensare al piano."

La mattina successiva i tre ANBU si svegliarono presto e, dopo aver corso per circa tre ore, raggiunsero il luogo in cui il principino era tenuto prigioniero. La casa era isolata e circondata da un enorme muraglia, che non permetteva di vederne l'interno.
"Quanti saranno i nemici?" chiese Tenzo.
Shiori chiuse gli occhi e si aprì al mondo esterno. Allontanò da sè il chakra dei compagni e si concentrò su quelli al di là del muro.
"Conto cinque... No otto ninja. Alcuni sono all'esterno tremano per il freddo, altri all'interno. Non ries...".
Una forte sensazione di terrore la invase: il suo stomaco si strinse, il cuore le pulsava con forza. Doveva tornare in sè, ma aveva paura. Respirò a fondo. Lei non temeva quei ninja, lei non aveva paura del buio, lei combatteva, lei affrontava la paura. Aprì gli occhi, le sensazioni del mondo esterno filtravano ancora in lei, ma riusciva a guardarle con distacco.
"Tutto bene?" Kakashi si era avvicinato e le stringeva un braccio.
"Si, scusate. Mi sono lasciata trasportare. Il principe è vivo e molto spaventato."
"Riesci ad affrontare la missione?" Il tono del copia-ninja era preoccupato.
"Si è passato, ora posso affrontare la missione."
"Bene. Allora Tenzo?"
"Io attacco i ninja all'esterno, dando a te e Shiori l'opportunità di entrare."
"Shiori?" la incalzò Kakashi.
"Ripeto che me la cavo meglio negli scontri che come balia."
"E io ripeto che sei l'unica che si può occupare delle eventuali ferite di quel bambino." Sibilò Kakashi scocciato.
"Non sono un ninja medico."
"Sai curare le ferite, tanto mi basta."
Quel discorso andava avanti dalla sera precedente. Tenzo sbuffò innervosito: "Io vado." Attivò la tecnica della moltiplicazione lignea. Lui e le sue tre copie si catapultarono al di là del muro.
Quando gli schiamazzi della battaglia li raggiunsero, anche Kakashi e Shiori entrarono all'interno del cortile. Al centro del giardino stava una piccola casa in mattoni su due piani. I due ninja si avvicinarono ed entrarono attraverso una finestra sul retro. I ninja all'interno della casa erano preoccupati per la confusione all'esterno ed erano preparati ad un attacco. Nonostante ciò Kakashi e Shiori riuscirono a prenderli alle spalle.
"Corri, qui ci penso io." disse Kakashi in un sussurro.
Shiori eseguì, cercando di individuare la posizione del bambino. Salì una stretta rampa di scale a chiocciola e si ritrovò in un ampio, ma basso corridoio. Davanti a lei stava un ninja in posizione di difesa.
"Addio effetto sorpresa" Una pallottola fatta di terra uscì dalla bocca del nemico e schizzò verso di lei. La kunoichi la evitò abbassandosi. Con una capriola riuscì ad avvicinarsi quel tanto che bastava per colpirlo con un pugno dritto allo stomaco. Una fitta di dolore si impadronì di lei, ma riuscì ad isolarla. "Gli ho fatto proprio male!" pensò soddisfatta. Il nemico contrattaccò, colpendola sotto il mento e scagliandola in fondo al corridoio. Shiori inarcò la schiena per il dolore, dovuto all'impatto con il muro. Il ninja della Roccia si sentiva soddisfatto, sicuro di sè. "Fin troppo mio caro!" pensò Shiori. Gli lanciò un kunai, mancando però il bersaglio. Il nemico si distrasse un secondo per deviare l'attacco, poi si scagliò di nuovo contro di lei. In poco tempo fu di fronte a lei e la trafisse. Gli occhi della ragazza si spalancarono per il dolore e... Puff. Shiori fu sostituita da un pezzo di legno. Il nemico si voltò, ma troppo lentamente. Shiori lo colpì alla testa, facendolo stramazzare a terra. La kunoichi ripercorse lo stretto corridoio e raggiunse l'unica porta.
La stanza in cui si ritrovò era quadrata, con muri di un giallo spento e con un solo piccolo letto posto in un angolo. Al centro della stanza si trovava il figlio del Damyo, legato ed imbavagliato. Shiori corse a slegarlo. Sentì un leggero brivido percorrerle la schiena. Il bambino non era più spaventato, era trepidante, eccitato.
"Tecnica del controllo dell'ombra."
La tecnica attecchì e il bambino si trasformò in un ometto basso e tarchiato. L'aveva preso di sorpresa, era sconvolto. Shiori lo fece alzare e camminò verso la finestra. L'uomo la seguì salendo sopra il davanzale ad ammirare il vuoto. "Potrei benissimo cercare il bambino da sola, ma mi semplificheresti di molto le cose se mi dicessi dove lo tenete nascosto. Inoltre, se sarai gentile con me potrei decidere di non farti fare questo bel salto. Si forse non moriresti, non siamo poi così in alto, ma ti faresti molto male."
Perfetto era spaventato. Ovviamente la paura di morire gli aveva fatto perdere il controllo. Tutto ciò andava a suo vantaggio, perchè se avesse posto maggiore attenzione avrebbe capito che per poter far cadere lui si sarebbe dovuta buttare anche lei.
"C...C'è un pannello sotto il tappeto."
"Grazie." Shiori rilasciò il controllo dell'ombra e prima che il ninja potesse realizzare di essere stato liberato gli fu dietro. Con una leggera spinta lo buttò di sotto.
La kunoichi si rannicchiò e alzò il tappeto. Velocemente aprì il pannello e tirò fuori il bambino. Il piccolo era terrorizzato e sembrava denutrito. Shiori cercò di tranquillizzarlo: "Va tutto bene. Mi manda il tuo papà."
Si tolse la maschera, mostrandogli un sorriso rassicurante. Il prigioniero allungò le braccia, lasciandosi portare in salvo.

Kakashi al piano di sotto ci aveva impiegato più tempo del previsto a neutralizzare i nemici. I primi erano stati semplici, ma l'ultimo che si era trovato davanti si era rivelato un tipo tosto. Era un uomo magro, piuttosto alto, abbastanza goffo nei movimenti, ma con una forza a dir poco straordinaria. Il copia-ninja riusciva a malapena a trattenere i suoi colpi e fu scaraventato a terra più di una volta. Ogni volta però diventava sempre più bravo a prevedere le mosse del nemico. Il ninja della roccia si muoveva come un fulmine verso di lui, il pugno pronto a colpirlo.
"Raikiri!" Il braccio di Kakashi cominciò a stridere, riempiendosi di fulmini e, quando il ninja gli fu vicino, lo colpì.
Il ninja dai capelli argentati si inginocchiò a terra ansante. Usare quella tecnica gli faceva ancora venire i brividi: aveva davanti agli occhi il volto di Rin, morta per mano sua. Doveva imparare a mettere quei ricordi in un cassetto nascosto della sua mente, oppure quelli prima o poi l'avrebbero ucciso. Non che ci sarebbe stato niente di male, ma quando era in missione non poteva pensare solo a sè stesso, doveva proteggere i suoi compagni.
Si rialzò a fatica e corse fuori ad aiutare Tenzo. Il ninja dell'Arte del legno però aveva già abbattuto la maggior parte dei nemici e li aveva rinchiusi in una gabbia di legno. I due ninja insieme raggiunsero Shiori. La ragazza stava prestando i primi soccorsi al piccolo principe. Doveva averli sentiti arrivare perchè si voltò con un gran sorriso. Kakashi sentì di potersi rilassare.
"Il piccolo sta bene. Certo dovrà vedere un medico più esperto, ma non riporta ferite gravi."
"Sei stata grande! Ho visto quel ninja precipitare dalla finestra." disse Tenzo entusiasta.
Shiori gli sorrise, poi seria fissò il suo sguardo su Kakashi. Il copia-ninja appariva pallido e affaticato. Inoltre, c'era qualcosa che lo turbava.
"Tutto bene? Mi sembri... affaticato."
"Credo che sia normale dopo un combattimento, dottoressa." Il suo tono, anche se pragmatico e pacato, era volutamente provocatorio.
"Non son..." cominciò a protestare Shiori prima di venire interrotta da Tenzo.
"Che ne dite se riportiamo il bambino a casa e ce ne torniamo al Villaggio?"

L'Hokage si complimentò con loro per la conclusione della missione. Avevano fatto un ottimo lavoro e avevano evitato un incidente diplomatico con la Roccia. Il vecchio Tsuchikage era uno che non perdonava facilmente.
"Come squadra avete fatto un ottimo lavoro e vi siete coordinati magnificamente. Per questo vorrei che in caso di necessità voi tre siate sempre pronti a lavorare insieme."
Kakashi si fece avanti e cominciò a parlare, ignorando completamente la presenza di Shiori nella stanza:
"Signore, non nego che abbiamo fatto un buon lavoro, ma Shiori è troppo abituata a lavorare da sola. Temo che non sarebbe salutare per il gruppo."
Shiori si sentì avvampare. Tenzo lo guardò arrabbiato ma non replicò, dopotutto era il suo capitano. Il Terzo si rivolse direttamente a lui con tono calmo:
"Credi che questa minore esperienza nel lavoro di squadra sia un problema così grosso da non poter essere risolto?" "No signore. Credo che Shiori..."
"Signore se Kakashi non mi ritiene adatta per la sua squadra non voglio imporre la mia presenza. Sarebbe deleterio per loro e per me." Cercava di mantenere un tono calmo, ma si sentiva umiliata e delusa dal suo compagno di squadra.
"Io non ho nessun problema ad averti in squadra. Ho solo creduto giusto mettere in tavola i pro e i contro."
"A me sembravano solo contro!"
"Ragazzi io vorrei che foste una squadra, ma solo se credete possibile che le vostre divergenze possano essere appianate."
"Io non ho alcun problema." si affrettò a dire Kakashi.
"Lo stesso vale per me." commentò Shiori risoluta.
"Bene. Ora andate tutti a riposare, ve lo siete meritato."


Angolo dell'Autrice.
Ciao a tutti!! 
Grazie per essere arrivati fin qui a leggere, mi auguro che continuiate a farlo (vi prego!). 
Temo di essere andata un po' OOC con il personaggio di Tenzo, spero di non rovinarlo troppo.
Cercherò di essere più veloce nel pubblicare i prossimi capitoli, ma non voglio illudervi: sono piuttosto lenta.
A presto!!!
WibblyVale
  
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