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Autore: Letty Cullen    29/09/2014    2 recensioni
Isabella è una ragazza 17 enne che si appresta a partire per le vacanze estive insieme ai suoi genitori. Passera' tre divertenti settimane, fara' nuove conoscenze e forse trovera' anche l'amore...
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Buongiorno ragazze, ecco un nuovo capitoletto. Qui troverete qualche dettaglio in piu' su Edward che inizia ad avere un comportamento strano,secondo voi perchè? Mah... Buona lettura




Bella
Allo stand di musica, come in quello precedente, ritirammo il volantino. Ci sedemmo sul muretto di un'aiuola e qui fu Edward il primo a parlare.
"Io scelgo pianoforte, sono gia' abbastanza bravo ma è da qualche mese che, tra un impegno e l'altro non suono piu'. Non voglio perdere questa che io considero un'arte."
"Mmm interessante" gli dissi prendendo una sua mano fra le mie.  "Infatti, infatti si vede"
Mi guardava curioso e non capiva giustamente le mie parole sconclusionate. Decisi di spiegarmi.
"No dicevo, infatti si vede che sei un pianista" "Ah si e da cosa?" "Dalle tue mani, sono lunghe e affusolate e ...bellissime!" Oddio no, lo stavo facendo di nuovo. Pensavo ancora a quante cose sapesse fare bene e cosa sapesse fare con quelle mani. Bella dai datti una regolata. Se potesse leggerti nel pensiero lo faresti scappare!
"Ti ringrazio, nessuno ha mai fatto un complimento alle mie mani, solitamente si limitano al mio fondoschiena! Sei molto gentile" fisso' gli occhi nei miei. Mamma mia che perle di rara bellezza, erano come calamite per me.
"Beh io solitamente faccio i complimenti per gli occhi prima di tutto."
"Davvero? E i miei occhi come sono, come li trovi, sono di tuo gradimento?" mi sussurro' avvicinando le labbra al mio orecchio destro.  Sapeva benissimo che cio' che stava facendo mi mandava il cuore a mille e mi faceva impazzire ma pensai che ci provasse gusto a vedermi cosi. Arrossii e quando provai a rispondere, subito non usci' niente. Poi debolmente la mia voce si fece sentire.
"Si, sono due perle di rara bellezza in cui ogni ragazza vorrebbe specchiarsi, accanto ai quali vorrebbe svegliarsi e che vorrebbe avere sempre addosso!" ecco lo avevo fatto ancora, parlare senza collegare il cervello con la bocca. Huston abbiamo un problema! Pianeta Terra chiama Luna! Sembra che LUI fosse la macchina della verita' alla quale non riuscivo a mentire. Ohi ohi e ora che stava facendo? Mi fissava, non parlava, sorrideva e... si avvicinava, di nuovo o no di nuovo. No non qui, non ora Edward. Si sposto' verso di me e struscio' la punta del suo naso sul mio collo. Evvai con la scossa elettrica. Una, due, tre mi attraversarono tutta e ritornarono quasi a formare un ellisse all'interno del mio corpo.
"Sei una piacevole scoperta Isabella Swan, ogni attimo che passo con te è una piacevole, fantastica scoperta! Se tu vuoi, potrei tranquillamente esaudire tutti e tre i tuoi desideri mia principessa! Ogni tua parola è un ordine."
I miei desideri, quali desideri Isabella? Anche se il mio livello di stordimento in quegli attimo aveva raggiunto livelli paranormali, non mi ricordavo di aver esaudito desideri... e mentre pensavo questo, mi balenarono nella mente le mie parole di poco prima... "Si, sono due perle di rara bellezza in cui ogni ragazza vorrebbe specchiarsi, accanto ai quali vorrebbe svegliarsi e che vorrebbe avere sempre addosso!" Cavolo Bella! Ma una ne pensi e cento ne fai! "Oh Edward perdonami, la mia lingua ha galoppato troppo, oltre i limiti concessi dal pudore, anche dato il luogo, ti chiedo scusa!"
"Per quanto mi riguarda la tua lingua potrebbe galoppare ben oltre questi limiti e anche in ben altri luoghi!"
Oh santo cielo no, non poteva averlo detto! Il mio volto aveva sicuramente raggiunto i colori del rosso/bordeaux quando sul suo viso comparve una risata. "Bella stavo scherzando, oddio proprio scherzando no, pero' ho esagerato un po', scusami tu ti prego!" Quando il mio viso torno' normale, sorrisi e parlai. "Che ne dici di seguire il corso dalle 9;00 alle 10;00? Mi sembra l'ideale, che ne dici?"
"Certo Bella, volevo proprio proportelo io! Andiamo, l'ultimo stand ci attende!" dicendo questo si alzo' e sorridente mi porse la mano.
"Andiamo!" dissi io alzandomi e intrecciando le mie dita nelle sue. Lo stand delle attivita' di equitazione era super affollato.
"Penso che dovremo aspettare un po', che ne dici, ti va un po' di zucchero filato?"
"Uh si si Edward si grazie, io adoro lo zucchero filato!"
"Bene allora aspettami qui, torno subito. Lo preferisci bianco o alla fragola?"
"Alla fragola, grazie" lo vidi allontanarsi e nel frattempo mi sedetti sul muretto dell'aiuola. Quanto amavo quelle sue piccole attenzioni, era dolce, premuroso. Ed era cosi con me, aveva quelle attenzioni con me, per me. Mi sorpresi a sorridere proprio nel momento in cui Edward torno'. Alzai lo sguardo col sorriso ancora sulle labbra e mi scontrai con le sue verdi gemme.
"Bella, mi sono perso qualcosa? Perchè sorridi?"
"Ah no no stavo pensando"
"Ah si e posso chiederti a cosa?"
"Stavo pensando a quanto sono fortunata e a quanto sto bene."
"Sei fortunata.. per cosa?"
"Ti ringrazio Edward, ti ringrazio perchè mi stai facendo sentire cosi bene, sono fortunata ad essere qui con te"
"Oh mia cara Bella" mi disse inginocchiandosi e portando i suoi occhi all'altezza dei miei "Sono io a dover ringraziare te per questi momenti che mi stai regalando. Tieni, ora gustati il tuo zucchero filato!"
"Grazie Edward sei molto carino!"
"Mmmh si beh lo so ma grazie!"
"Uhh senti senti, come siamo vanitosi.."
"Ma chi, io? Vanitoso io?"
"Si certo tu, vedi qualcun altro qui in giro?" lo canzonai.
"Ah e cosi io sarei vanitoso.. Bene e allora tu sei tutta sporca di zucchero filato!" cosi dicendo mi si avvento' contro spalmandomi di zucchero filato prima sul naso, poi sulle guance per poi finire sulle labbra. Ero tutta "rosa" ma soprattutto appiccicosa!
"Oh Edward questa me la paghi!" dissi tentando di conservare un aria da imbronciata e che gli facesse un po' paura.
"Oh si si Bella certo aspettero' con calma la tua vendetta" mi prese in giro lui. Ci guardammo per alcuni secondi e poi scoppiammo in una fragorosa risata e finalmente ci mangiammo il nostro zucchero filato.
Quando finimmo il nostro spuntino, anche la fila si era ormai diradata. Mi diedi una rapida ripulita al viso presso una fontanella per poi raggiungere l'ultimo stand insieme ad Edward. Ci avvicinammo al tavolino e anche qui ci venne fornito il volantino: a differenza delle altre attivita', questa aveva solo due fasce di orari. Scegliemmo quello piu' comodo per noi, dalle 15:00 alle 16:00.
Speravo di gran cuore mi capitasse un cavallo o meglio una cavalla anziana per evitare spiacevoli inconvenienti: ma si Bella in fondo avevi il tuo prode cavaliere che ti avrebbe aiutata in caso di pericolo. Oh si certo, mi avrebbe spalmato molto volentieri la crema sul mio corpo indolenzito! Camminavo e pensavo, pensavo e camminavo,
Edward al mio fianco, mi seguiva e.. parlava. "....fermarci a mangiare li'?"
"Bella, Bella che hai? Mi hai ascoltato?"
"Oddio no scusa Edward, ero di nuovo soprapensiero, cosa mi stavi dicendo?"
"Ti stavo chiedendo se ti va di andare a pranzo, ormai è ora, potremmo fermarci a mangiare in terrazza, ho visto che hanno allestito parecchi tavoli la fuori, cosi avremo anche vista oceano, che ne dici?"
"Oh si si certo sara' magnifico, inizio ad avere anche un languorino!"
"Bene, allora andiamo!" mi prese la mano fra le sue e mi sorrise. Oddio un altro mancamento, il suo sorriso è come qualcosa di inaspettato che quando arriva ti lascia con la faccia da pesce lesso. Ecco io ora ero quel pesce, lesso. Raggiungemmo la terrazza e l'ultima persona che volessi vedere era li', di fronte a me, noi. Edward istintivamente mi strinse la mano che mi dolse tanta la forza che uso'. Non potevo essere di nuovo scortese quindi lo salutai nel miglior modo che riuscii. "Ciao Jacob, buongiorno, come stai?" wow Bella grande discorso. Beh è un inizio dai...
"Ciao Bella, Edward, tutto bene grazie e voi? Avete scelto le attivita'?"
"Oh si si. Ballo latino americano, pianoforte ed equitazione!" "Wow grandioso, allora penso proprio ci rivedremo piu' tardi al
corso di ballo, io sono l'assistente dell'insegnante! Ciao ragazzi, a piu' tardi!"
WOW grandioso! Dovevo avere una faccia a dir poco schifata ma cercai di contenermi; guardai Edward e posso giurare che se avesse potuto dar fuoco a Jacob, lui sarebbe bello che abbrustolito. Ma si odiavano cosi tanto??? Prendemmo posto ad un tavolo e non appena sentimmo dei rumori strani capimmo che l'uragano Emmett era in arrivo.
"Bella, Edward che bello vedervi qui, pranziamo assieme?" nel frattempo erano arrivati anche Rose, Jasper e Alice la quale appena mi vide mi salto' al collo... tipico di Alice!
"Ragazzi sedetevi dai, cosi ordiniamo, ho una fame" dissi io felice per quella compagnia. Spostai i miei occhi su Edward e vidi qualcosa nei suoi, qualcosa di strano. Era seduto con le braccia lungo i braccioli della poltrona e aveva i pugni stretti. Lo sguardo basso e sul viso un'espressione dura, di rabbia. Ahi ahi si preannuncia aria di tempesta. Mi avvicinai a lui e dolcemente gli sfiorai un braccio. Al mio tocco quasi tremo', alzo' gli occhi e sorridendomi mi disse
"Dove eravamo rimasti?" Gli sorrisi di rimando "Dobbiamo ordinare... tu cosa prendi?"

Edward
Allo stand di musica sapevo gia' che avrei scelto pianoforte, senza sapere quali altri corsi fossero disponibili. Quando esternai la mia decisione, Bella mi stupi'.
"Infatti, infatti si vede!" mi disse. La guardai non capendo la sua affermazione. Non accennava a spiegarsi e io ero sempre piu' curioso.
"No dicevo, infatti si vede che sei un pianista" "Ah si e da cosa?" la incalzai. "Dalle tue mani, sono lunghe e affusolate e ...bellissime!" Oddio mai nessuna ragazza mi aveva fatto un complimento per le mie mani, erano tutti dedicati al mio "fantastico" fondoschiena ( come lo aveva definito l'ultima ragazza... originale no?). Ancora una volta mi aveva lasciato di stucco, senza parole. Con lei ogni attimo era una scoperta, una piacevole scoperta. Mi affrettai a ringraziarla e mi fermai a guardarla: era bellissima come sempre, con quel leggero imbarazzo che si era creato sul suo viso che la rendeva ancora piu' bella. Quando poi mi confesso' che solitamente ad una persona faceva i complimenti per gli occhi, non riuscii a trattenermi dal stuzzicarla e le rivolsi un'altra domenda... sicuramente sarebbe arrossita di nuovo. Edward sei una carogna! Lo so! ;-P
"Davvero? E i miei occhi come sono, come li trovi, sono di tuo gradimento?" le sussurrai avvicinando le labbra al suo orecchio destro. Sapevo bene che effetto le avrei fatto, era lo stesso che lei provocava a me ma non potei resistere, era come una droga per me. Vidi chiaramente l'imbarazzo sul suo viso e a me quasi scappo' una risatina. Provo' a rispondermi ma subito non usci' nulla. Ma la risposta che udii mi fece quasi cadere per terra.
"Si, sono due perle di rara bellezza in cui ogni ragazza vorrebbe specchiarsi, accanto ai quali vorrebbe svegliarsi e che vorrebbe avere sempre addosso!" mi disse tutto d'un fiato. Aveva davvero detto quello, erano davvero cosi? Era la mia presenza a farle dire quelle cose oppure era tutta farina del suo sacco? Dovevo scoprirlo. Iniziai a fissarla, in silenzio, le sorrisi e mi avvicinai. Le strusciai la punta del naso sul suo collo ed ebbi la mia risposta. Un'ondata di scariche elettriche la percorsero. Lo aveva detto davvero, lo aveva detto perchè lo pensava e non solo perchè io ero li con lei. Non lo aveva di certo detto per farmi un complimento, lo pensava davvero ed ero io a farle quell'effetto.
"Sei una piacevole scoperta Isabella Swan, ogni attimo che passo con te è una piacevole, fantastica scoperta! Se tu vuoi, potrei tranquillamente esaudire tutti e tre i tuoi desideri mia principessa! Ogni tua parola è un ordine." le risposi ammiccante. Accorta dell'enorme gaffe appena fatta, si appresto' a spiegarsi. "Oh Edward perdonami, la mia lingua ha galoppato troppo, oltre i limiti concessi dal pudore, anche dato il luogo, ti chiedo scusa!" mi disse accigliandosi.
"Per quanto mi riguarda la tua lingua potrebbe galoppare ben oltre questi limiti e anche in ben altri luoghi!" Edward Edward, ti piace far arrossire le donzelle eh??? Bella aveva in viso un'espressione alquanto buffa, era proprio una ragazza dolce e ingenua. Sul mio viso comparve una risata.
"Bella stavo scherzando, oddio proprio scherzando no, pero' ho esagerato un po', scusami tu ti prego!" Quando il suo viso torno' normale, sorrise e mi parlo'. "Che ne dici di seguire il corso dalle 9;00 alle 10;00? Mi sembra l'ideale, che ne dici?" mi propose lei.
"Certo Bella, volevo proprio proportelo io! Andiamo, l'ultimo stand ci attende!" detto questo si alzo' e sorridente mi porse la mano.
"Andiamo!" dissi io alzandomi e intrecciando le mie dita nelle sue. Lo stand delle attivita' di equitazione era super affollato. Pensai ad un modo per ingannare l'attesa. Me ne venne in mente uno e sperai con tutto il cuore di non dovermi mordere la lingua per averglielo proposto.
"Penso che dovremo aspettare un po', che ne dici, ti va un po' di zucchero filato?"
"Uh si si Edward si grazie, io adoro lo zucchero filato!"
"Bene allora aspettami qui, torno subito. Lo preferisci bianco o alla fragola?"
"Alla fragola, grazie" mi rispose. Lo sapevo. Il mio intuito era ancora buono. Bella non era una di quelle ragazze che guardano in modo maniacale alla linea. Certo a lei anche 10 bastoncini di zucchero filato non avrebbero fatto niente. Presi i due bastoncini e ritornai da lei. La trovai intenta a sorridere. Dovevo sapere il perchè.
"Bella, mi sono perso qualcosa? Perchè sorridi?"
"Ah no no stavo pensando" mi rispose vaga. Ah no mia cara non mi scappi.
"Ah si e posso chiederti a cosa?" la incalzai.
"Stavo pensando a quanto sono fortunata e a quanto sto bene."
"Sei fortunata.. per cosa?". Non capivo.
"Ti ringrazio Edward, ti ringrazio perchè mi stai facendo sentire cosi bene, sono fortunata ad essere qui con te"
"Oh mia cara Bella" le dissi inginocchiandomi di fronte a lei e puntando gli occhi nei suoi
"Sono io a dover ringraziare te per questi momenti che mi stai regalando. Tieni, ora gustati il tuo zucchero filato!"
"Grazie Edward sei molto carino!" mi rispose lei dolcemente. Eh ma allora Bella vuoi proprio farmi divertire oggi?
"Mmmh si beh lo so ma grazie!" le dissi con aria da Narciso.
"Uhh senti senti, come siamo vanitosi.." mi sentii canzonare.
"Ma chi, io? Vanitoso io?" risposi raccogliendo la sfida.
"Si certo tu, vedi qualcun altro qui in giro?"
"Ah e cosi io sarei vanitoso.. Bene e allora tu sei tutta sporca di zucchero filato!" cosi dicendo iniziai a spalmarla di zucchero filato prima sul naso, poi sulle guance per poi finire sulle labbra. Oddio quelle labbra, le avrei volentieri sfiorate conqualcos'altro al posto delle dita. In unn attimo si ritrovo' tutta "rosa" e appicicaticcia!
"Oh Edward questa me la paghi!"mi minaccio' tentando di conservare un aria vendicativa.
"Oh si si Bella certo aspettero' con calma la tua vendetta" sentenziai quasi ridendo. Ci guardammo per alcuni secondi e poi scoppiammo in una fragorosa risata e finalmente ci mangiammo il nostro zucchero filato. Quando finimmo il nostro spuntino, anche la fila si era ormai diradata. Accompagnai Bella ad una fontanella per darsi una ripulita. Ci avvicinammo al tavolino e anche qui ci venne fornito il volantino: a differenza delle altre attivita', questa aveva solo due fasce di orari. Scegliemmo quello piu' comodo per noi, dalle 15:00 alle 16:00. Stavamo camminando e le stavo proponendo se le andava di pranzare in terrazza. Alla mia domanda non ottenni risposta. Allora riprovai.
"Bella, Bella che hai? Mi hai ascoltato?"
"Oddio no scusa Edward, ero di nuovo soprapensiero, cosa mi stavi dicendo?"
"Ti stavo chiedendo se ti va di andare a pranzo, ormai è ora, potremmo fermarci a mangiare in terrazza, ho visto che hanno allestito parecchi tavoli la fuori, cosi avremo anche vista oceano, che ne dici?"
"Oh si si certo sara' magnifico, inizio ad avere anche un languorino!"
"Bene, allora andiamo!" le presi la mano e le sorrisi. Quando arrivammo alla terrazza sentii montarmi in corpo una grande rabbia: Black era di fronte a noi e sembrava aspettarci. Ci guardava con aria sfacciata, da borioso pieno di se'. Mi trovai a stringere forte la mano di Bella e non mi preoccupai se le avessi fatto male o meno. Sentii Bella salutarlo cortesemente e lui risponderle di rimando salutando anche me. Non riuscii a proferire parola, fortunatamente Bella lo fece al posto mio. E l'ultima frase che sentii pronunciare dal damerino mi fece quasi scoppiare dalla rabbia.
"Wow grandioso, allora penso proprio ci rivedremo piu' tardi al corso di ballo, io sono l'assistente dell'insegnante! Ciao ragazzi, a piu' tardi!"
Dalla faccia di Bella capii che non era contenta della notizia e quando si volto' verso di me sicuramente pote' leggermi in volto il nervosismo. Ci sedemmo ad un tavolo e passo' poco che venimmo raggiunti da Emmett. Non mi accorsi nemmeno che erano arrivati anche gli altri tanto ero incasinato coi miei pensieri. Li sentivo ingarbugliarsi nella mente, affollandola facendomi sentire sempre piu' teso e agitato. Non avrei avuto una vacanza tranquilla neanche quest'anno grazie a quel Black. Era certo che quando si metteva qualcosa in testa l'avrebbe portata fino in fondo. Mi avrebbe rovinato quelle tre settimane che avrebbero dovuto essere favolose ora che avevo incontrato Bella. E invece no. Ma non gli avrei lasciato campo libero, non lo avrei lasciato fare perchè sapevo che a Bella dava fastidio almeno la meta' di quanto ne dava a me. Seduto sulla poltrona con le braccia lungo i braccioli, tenevo i pugni stretti. Lo sguardo basso e sul mio viso un'espressione dura, di rabbia. Che fosse un periodo nero ne ero consapevole ma che tutto mi dovesse andare storto non potevo concepirlo, non potevo permetterlo. Avrei reagito e avrei lottato per cio' a cui tenevo di piu' in quel momento: Bella. Mi sentii sfiorare un braccio. Fui come scosso da una scarica. Alzando gli occhi mi accorsi che era Bella ad avermi toccato. Che scortese ero stato, l'avevo lasciata sola mentre mi crogiolavo nei miei rabbiosi pensieri. Le sorrisi e decisi di riprendere da dove avevo lasciato.
"Dove eravamo rimasti?"
   
 
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