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Autore: Chiaba    29/09/2014    1 recensioni
Le due protagoniste sono Barbara e Chiara, ragazze ventunenni che raccontano le loro storie dal momento in cui sono arrivate in una delle località più belle al mondo, Roma.
Entrambe attraverseranno mille ostacoli nella magica città che le aiuteranno a crescere; ma riusciranno le due a realizzare il loro unico desiderio di vivere una vita perfetta con il principe azzurro e trovare il lavoro che hanno sempre sognato?
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Pov Chiara

Sono le 19 circa e mi ritrovo stesa sul letto dopo il mio turno pomeridiano all'Hard Rock.
Riesco a sentire il volume alto del videogioco di Luca.
E una suoneria... la mia.
Allungo la mano sul comodino e prendo il telefono che fortunatamente avevo poggiato lì poco tempo fa.
Scorro l'icona della cornetta verde sullo schermo e rispondo.
«Pronto?»
«Ciao Chiara! Sono Barbara!»
«Ciaooooo! Come va??» dico mettendomi seduta sul letto.
«Tutto ok! Stasera alle 22 all'entrata del Colosseo.» la solita Barbara!
«Ah bene... non so se possiamo...» dico con sorpresa mentre ascolto i suoni provenienti dalla tv.
«No, voi dovete venire.» dice ridendo.
«Eh lo so... io ci sono al 100%.» in effetti ho proprio voglia di uscire.
«E il tuo fidanzato che si chiama...?» ah già... non lo conosce ancora...
«Luca...» dico sorridendo.
«Appunto... e Luca?» mi chiede.
«Sinceramente non lo so... ultimamente è un po' freddino... non penso che venga.» mi accorgo che quando parlo con Barbara riesco a sfogarmi.
«Come mai è freddo? Avete litigato?» mi faccio anch'io le stesse domande da un po' di giorni ormai.
«No, no...» non so neanch'io cosa risponderle.
«Ah... ma non è che...?» dice senza terminare la domanda.
«Che...???» chiedo incuriosita e sulle spine.
«Forse lui ha ripensato su qualcosa, non so...» non riesco ad arrivarci...
«Bà non ti seguo... lo sai che non capisco...» le spine iniziano a pungere.
«Ancora Luca avesse conosciuto un'altra. Sai come sono la maggior parte dei ragazzi..» dice tutto d'un fiato la mia amica.
«No, lui non è quel tipo di ragazzo...» dico non riuscendo a convincere neanche me stessa.
Nel frattempo mi alzo dal letto e sbircio Luca mentre gioca alla sua amatissima playstation.
«Non ti sento tanto convinta, però dai è solo una mia ipotesi! Nemmeno lo conosco, quindi fai finta che non ti abbia detto nulla.» Barbara mi conosce meglio di me.
«Mh... si tranquilla... comunque lo conoscerai presto... stasera verrà con me.» dico sicura che riuscirò a convincere Luca.
«Non vedo l'ora! E se si dovesse comportare male, gli faccio una bella ramanzina.» dice ridendo.
«Vedrai che non ce ne sarà bisogno!» mi lascio contagiare dalla sua risata.
«Va bene allora a dopo» Barbara ride ancora.
«Ok. A dopo... ahh! Barbara...?»
«Dimmi.» sembra leggermente spaventata.
«Come ti vesti?» toccato il tasto dolente.
«Credo di mettermi un vestito... e poi ovviamente i tacchi abbinati alla borsa di Michael Kors. Tu?» ed ecco Barbara che ha già le idee chiare.
«Non lo so ancora... sto per impazzire!!!» dico buttandomi a peso morto sul letto.
«Tanto per cambiare...» dice ridacchiando.
«No, non è vero... pff...» sorrido al pensiero che Barbara ricorda come ero e come sono ancora.
«Vengo da te per aiutarti a scegliere?» mi chiede ridendo.
«Se vuoi... tanto Luca sta giocando alla tv...» dico sbirciando e sperando che abbia smesso di giocare.
Dall'altro capo del telefono sento una voce maschile che richiama la mia amica.
Probabilmente sarà il suo fidanzato.
«Devo andare, il dovere mi chiama... Lo senti?» dice ridendo e con un tono di voce dolce.
«Si... tranquilla vai e divertiti!» rido stuzzicandola un po'.
«Devo solo ascoltarlo per l'esame, non è che ci sia tanto da divertirsi.» ride giustificandosi subito.
«Ah beh... dai allora ci vediamo alle 22! Un bacio! Ciao!» devo assolutamente trovare qualcosa da mettere!
«Ciao, a dopo!» dice prima di chiudere la chiamata.
Lascio il cellulare sul letto e mi alzo in piedi.
Avanzo piano verso la porta e mi appoggio allo stipite.
Osservo Luca per qualche secondo mentre penso all'ipotesi di Barbara che mi ha colpita parecchio.
Pian piano mi avvicino al mio ragazzo che sembra non accorgersi di me.
Sospiro per far notare la mia presenza.
Niente. Sembra ipnotizzato. Bah...
«Lù ma che mi tradisci per caso?» chiedo a bruciapelo senza neanche realizzare quello che ho appena detto.
Lo vedo mentre lascia il joystick sul divano e molto lentamente si gira verso di me.
«Perché dici questo?» mi chiede mentre mi guarda accigliato.
Non so il perché ma inizio a sentirmi in colpa.
«Ultimamente sei distaccato, sembra come se volessi evitarmi tutto il tempo...» dico raschiando lo smalto dall'unghia del pollice ed evitando di guardarlo.
«Saranno tutte tue impressioni...» dice riprendendo in mano l'aggeggio.
«Sei sicuro?» chiedo alzando lentamente lo sguardo.
«Ao' che è? Nun te fidi?» mi guarda e non ci vuole un genio a capire che è visibilmente incavolato.
Adesso mi sento uno schifo.
«No, no... anzi... però... non lo so... sei strano...» manca poco e potrei scoppiare a piangere. Maledetta emotività!
Luca sembra accorgersi di qualcosa e si avvicina a me.
Mi prende il viso tra le mani e sono costretta a guardarlo negli occhi.
«Non pensare mai più una cosa del genere.» sussurra a pochi centimetri di distanza dalle mie labbra.
«Va bene...» rispondo in un sussurro prima di trovarmi le labbra di Luca sulle mie.
Amo questo contatto.
Il nostro bacio si fa sempre più intenso e solo quando la mano di Luca raggiunge l'orlo della mia maglia capisco che non si accontenterà di qualche bacio.
«Luca...» dico interrompendo il bacio e cercando di spiegargli che tra qualche ora dobbiamo essere davanti al Colosseo.
«Che c'è?» mormora quasi infastidito mentre inizia a baciarmi il collo.
«Alle 22 abbiamo un appuntamento...» dico chiudendo gli occhi e accarezzandogli la nuca.
«Lo sai che non mi piacciono ste cose...» dice guardandomi molto infastidito.
«Non vorrai farmi andare da sola...» dico facendo labbruccio e sbattendo le ciglia.
«Uff...» sospira e mi bacia il labbro che sporge.
Ricominciamo a baciarci appassionatamente.
La mano del mio fidanzato è arrivata sulla mia coscia.
«Quindi...?» chiedo interrompendo ancora una volta il bacio.
«Si, si, va bene...» dice frettolosamente e tornando subito sulle mie labbra.
Riprendiamo il bacio interrotto troppe volte e lasciamo che le cose seguano il loro corso.
Qualche minuto più tardi infatti, ci troviamo in camera da letto dove, complice la passione del momento, passiamo allo step successivo.
Ogni volta che succede mi convinco che è proprio con lui che voglio passare il resto della mia vita.
Adesso Luca è sotto la doccia mentre io ancora in intimo, cerco nell'armadio qualcosa di carino da indossare stasera.
La scelta ricade su una gonna a tubino, una blusa semplice e un paio di scarpe col tacco nere.
Siamo in estremo ritardo e velocemente afferro il mio rossetto Mac preferito e una matita nera.
Prendo al volo la mia pochette e corro in macchina dove Luca mi aspetta già da qualche minuto.

Pov Barbara

Vedo finalmente Chiara e Luca arrivare in lontananza a passo lento per inquadrare meglio i volti della gente.
Alzo il braccio per farmi notare da loro, ma non credo che mi abbiano vista.
Li aspettiamo da venti minuti ormai.
Noto con dispiacere che camminano distaccati. Forse hanno fatto tardi perché avranno litigato?
Nel momento in cui si avvicinavano al punto d'incontro stabilito, indico a Michele i due.
«Alla buon ora.» mi dice ridendo e guardando l'orologio.
«Dai smettila, forse non riuscivano a trovare il posto per l'auto.» gli dico giustificandoli.
In risposta, sbuffa poiché stanco di aspettare e mi mette sotto il braccio.
«Ti amo.» gli sussurro dolcemente.
«Anch'io amore mio.» e mi lascia un bacio sulle labbra.
Gli accarezzo il viso fissandolo dritto negli occhi.
Poi mi accorgo che aveva il papillon un po' fuori posto e glielo sistemo.
«E comunque, che mi dici del tuo vestitino?» e di lì riprende a fissarmi con aria di gelosia.
Stessa espressione di quando sono scesa di casa mentre usciva l'auto dal garage, ma senza aver detto nulla.
«Non lo mettevo da tempo, mi mancava...» gli rispondo con uno sguardo dolce per poterlo corrompere.
«Ok allora terrò gli occhi ben aperti. Guai a chi si avvicina!»
«Esagerato!» dico divertita.
Mi piace quando ci mette quel pizzico di gelosia. Mi trasmette sicurezza. Mi fa sentire amata. Per davvero.
«No, no... vedi che lo faccio veramente.», mi avvicina a sé mentre passava una comitiva di nostri coetanei a qualche centimetro di distanza.
Poi improvvisamente, una mano mi tira dal lato facendomi staccare di colpo da lui.
Mi volto. È Chiara. Ci abbracciamo per qualche secondo lasciando scendere liberamente le lacrime.
Fatto ciò, le chiedo immediatamente a voce bassa se andasse tutto ok.
«Hai fatto tardi per il trucco oppure per...?» e lancio uno sguardo verso Luca.
«Poi ti spiego.» mi risponde indicandolo con lo sguardo mentre si avvicina a noi.
«Dobbiamo restare qui oppure ci spostiamo?» ci chiede Luca guardandosi un po' attorno.
«Non ci siamo nemmeno presentati.», s'intromette Michele sorridendogli e porgendogli la mano.
Così, io e Chiara, diamo il via alle presentazioni.
Successivamente facciamo il giro del Colosseo, passiamo dalla Basilica di San Pietro, dall'Altare della Patria e infine arriviamo alla Fontana di Trevi.
Dopodiché entriamo in un bar in una piccola stradina per prenderci qualcosa di caldo da bere.
Continuo ad osservare Luca che finalmente se la mette sotto il braccio mentre assapora la gustosissima cioccolata calda.
Poi Chiara, poggia la tazza sul tavolino e noto che si rallegra subito.
Mi riempie di gioia vederla sorridere.
Lui la bacia giusto un secondo.
Poi, di nuovo il silenzio.
«Da quanto state insieme?» chiede Michele.
Stasera è sempre il primo a prendere i discorsi per colmare i silenzi prolungati.
«Due settimane?!» dice vagamente Luca voltandosi verso Chiara, come se cercasse conferma.
«Ti sei già dimenticato?» gli chiede smettendo di sorridere.
«Sto scherzando», le risponde con un sorriso sghembo.
Chiara poggia una mano sul suo viso e gli lascia un bacio a farfalla comprendendo la sua canzonatura.
«Siete dei cuccioli!» dico sorridendo.
Michele si volta un attimo verso di me annuendo e con un sorriso intenerito, mentre mi prende per mano.
«Perché non andiamo al ristorante o in pizzeria una sera di queste? Tutti e quattro.» propone sempre lui.
«Si, sarebbe fantastico» aggiungo io.
«Certo, perché no?» risponde Chiara voltandosi verso Luca che annuiva a malapena.
Ci risiamo. Smette di nuovo di sorridere.
Devo parlarle urgentemente.
Appena consumate le ordinazioni, mi alzo di scatto prendendo la borsa.
«Chiara, vieni con me in bagno?»
«Va bene.»
«Scommetto che andate lì solo per fare comunella?» ci scherza Michele.
«Può darsi...» e gli lascio un bacio sul collo.
Lasciamo i ragazzi e arriviamo in bagno.
«Ti va di parlare?» chiedo subito a Chiara che pian piano comincia a sorridermi.
«Abbiamo fatto l'amore.»
«Davvero?» chiedo entusiasta.
Lei annuisce abbassando un po' lo sguardo.
C'è dell'altro, come non detto.
Le faccio un'altra domanda.
«E perché prima sembravi giù di morale?»
Non solo prima, ma anche adesso.
«Ci sono rimasta un po' male perché sembrava non volesse starmi vicino.» mi dice con lo sguardo spento.
«In effetti camminavate distaccati. Pensavo che aveste litigato.»
«No, non abbiamo litigato però da qualche giorno si comporta in modo strano.»
«Vuoi che ci parli io?» le chiedo già in direzione della porta, pronta ad uscire di lì per parlare a quattr'occhi con Luca.
«No, lascia stare. Tanto prima o poi passerà... Grazie lo stesso!» mi rassicura sorridendo.
La abbraccio. Per un attimo ho sentito una fitta al cuore. Il suo problema mi apparteneva.
«Dai ora andiamo di là...» mi suggerisce.
Annuisco e torniamo da loro.
Terminata la grande serata intorno a mezzanotte e mezza, ognuno torna a casa propria.
Apro la porta d'ingresso e Michele corre subito in camera lanciando la giacca sul divano.
Tolgo subito i tacchi e lo raggiungo con dei piedi che avevano preso le sembianze di due gommoni.
È steso a pancia in su sul letto senza essersi cambiato.
«Vai prima tu in bagno a lavarti...» gli dico assonnata.
«Mh... aspetta...» si passa una mano sul viso sbadigliando.
«Dai sbrigati..» gli dico passandogli il pigiama.
«Sono stanchissimo, abbi pietà... Tu almeno hai dormito in macchina..» mi dice ridendo e spostando il pigiama dal petto.
È stanchissimo. Più di me. Dopotutto ci alziamo ogni giorno presto.
«Non è vero, non ho dormito in macchina... Ti ho fatto compagnia fino all'ultimo secondo.» gli dico scherzandoci, ma sapendo perfettamente che avesse ragione.
«Si, mi tenevi compagnia con gli occhi chiusi, no?» mi dice ridendo con me.
Ci divertiamo a prenderci in giro.
Mi tira a sé mentre m'infilo la maglia del pigiama.
«Vado a struccarmi.»
«No aspetta..»
Affianca la sua testa alla mia socchiudendo per un attimo gli occhi.
Accarezzo i suoi capelli e lui i miei.
«Cos'hai fatto ieri con tuo padre?» gli chiedo.
«Nulla, mi ha presentato i suoi colleghi. Era una specie d'incontro tra medici e la maggior parte di loro ha portato i figli.»
«Altri aspiranti medici, scommetto.»
«Alcuni si.» mi risponde ridendo e lasciandomi un bacio sulla fronte.
Continuiamo a parlare e a scambiarci le carezze della buonanotte fino ad addormentarci l'uno tra le braccia dell'altro.

   
 
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