Crossover
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Autore: Crybaby    07/10/2008    1 recensioni
[Sailor Moon; Dragon Ball; Saint Seya; Naruto]
Il principale avversario di Sailor Moon è tornato, ma questa volta le sue intenzioni vanno ben oltre il desiderio di vendetta. Sette squadre di guerrieri, provenienti da quattro diverse realtà, partono alla volta dei quattro angoli dell'universo nel tentativo di riportare la normalità e sventare l'ultima, definitiva, minaccia di Chaos.
PARTE 1: ANTEFATTO
1-7 Prima parte
8-15 Seconda parte
PARTE 2: LE SETTE SQUADRE
16-28 Ub, Minako, Rock Lee, Tenten, Ami, Kiba & Akamaru
29-40 Gaara, Haruka, Shiriu, Shino, Temari & Mister Satan
41-50 Makoto, Shun, Michiru, Hotaru, Choji & Ino
51-61 Setsuna, Kankuro, Hinata, Goten, Pan & Naruto
62-75 Shikamaru, Rei, Hyoga, Shaina, Trunks & Usagi
76-83 Gohan, Ikki, Sakura, Videl, Neji & Seya
84-88 Vegeta & Bulma
PARTE 3: TUTTI CONTRO CHAOS
89-103 La Città
104-115 La Fortezza
116-119 Resa dei conti finale
PARTE 4(cap. 120): EPILOGO
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Qualcosa In Comune

Sotto gli occhi sempre più curiosi di Hotaru, Choji prima si trasformò in un gigantesco pallone per travolgere come birilli tre dei cinque automi di Woo Shenron, per poi tornare alla forma normale e schiacciare i restanti due con una manata, ovviamente gigantesca.
-Ma come, già finito? Tanto meglio. Hotaru, puoi uscire! Tutto sistemato!
La compagna di squadra lo raggiunse di corsa.
-Hai fatto presto.
-Già… oh oh, ne arrivano degli altri.
-Lascia che ti dia una mano.
-No, non serve, con questi ci impiegherò molto meno tempo!
-Ma…
Senza starla a sentire, il ninja si gettò di nuovo nella mischia, questa volta facendo a meno delle trasformazioni, avendo già capito che quelle assurde macchine non avevano proprio niente di pericoloso. Anche Hotaru, guardando lo scontro da lontano, lo capì immediatamente. E questo le fece venire un dubbio.
“Non riesco a capire. Perché non lascia che l’aiuti? Forse per come ho descritto le mie abilità combattive, prima? Nooo, non ricordo di aver dato un’idea così scarsa. Eppure Choji mi sta trattando come se non fossi in grado di difendermi, lo stesso atteggiamento che adotterebbe anche Setsuna… Ho capito.”
Nel frattempo l’Akimichi, a furia di pugni, testate e colpi di kunai, era riuscito a distruggere anche il secondo gruppo di macchine, trovandosi di fronte all’ultima. A darle il colpo di grazia fu però Hotaru, trasformata in Sailor Saturn, con un colpo di taglio della sua falce.
-Beh… grazie…
-Dimmi la verità, Choji. Setsuna ti ha detto qualcosa riguardo me?
“Come cavolo fa a saperlo?!” -Cosa intendi dire?
-Avevo ragione. Se davvero non ne sapevi niente la prima cosa che mi avresti dovuto chiedere sarebbe stata: “Chi è Setsuna?”
-Ecco… oh, mi arrendo. È andata come dici tu: quella donna ha preso in disparte me, Ino e l’altro ragazzo di nome Shun e ci ha detto che… (che non può fare sforzi perché solo poche ore fa un mostro abitava dentro di lei. Le dico questo e vengo eletto il più grosso stronzo dell’universo!) come posso spiegartelo…
In quell’istante il suono di tanti piccoli ticchetti anticiparono l’arrivo di robottini bianchi, simili a ragni, più numerosi e dall’aria molto più seria delle macchine di prima.
-Dici che sono pericolosi?
-Non cambiare discorso!…
Un raggio partito da uno degli esseri sfiorò di poco il volto di Saturn.
-Okay, cambia pure discorso.
La sailor si sbarazzò in fretta e furia dei mostriciattoli. In lontananza e anche dall’alto ne stavano arrivando tanti altri, e i due ragazzi decisero di rimanere schiena contro schiena per fronteggiarli, trovando tra un attacco e l’altro pure il tempo di continuare a parlare.
-Dimmi Choji, che cosa vi ha detto Setsuna di me?
-Eri appena uscita dall’ospedale e non potevi combattere. Mi fa piacere vedere che si è sbagliata.
-Già… Nient’altro?
“Lo sapevo che saremmo arrivati a questo! Come faccio a dirle che sappiamo del mostro che viveva in lei senza offenderla? Pensa pensa pensa… Trovato! Prima però via questi cosi dalle scatole”
Gonfiando le manone, Choji ammucchio tutti i robottini e li accartocciò, facendone un mucchio di ferraglia e riportando la calma nella zona.
-Senti, Hotaru, io non voglio che tu ti arrabbi con Setsuna. Mi è parso di capire che quella donna ci tiene a te, e se è stata costretta a rivelarci qualcosa di brutto credo che lo abbia voluto fare solo per il tuo bene.
-Cosa avete saputo da lei?
-In realtà, ha fatto solo accenno a un mostro…
-Sbaglio a pensare che adesso hai paura di me?
-Ti sbagli, eccome!
-Eh?
-Se ce una persona che sa tutto di Hotaru quella è proprio Hotaru! Te la senti di parlarmi un po’ di questa tua “vita precedente”?

Di fronte alla bonarietà inaspettata del suo compagno di squadra, la ragazzina decise di confidarsi. Gli raccontò di quando lei e lo scienziato Soichi Tomoe, suo padre, vennero coinvolti in un incidente durante un esperimento e controllati dai due alieni Mistress 9 e Germatoid, che ne avevano corrotto le menti. Gli parlò anche dei Death Busters, della perfida Kaorinite, delle Witches 5 e delle battaglie che ebbero con le guerriere sailor. Infine parlò della sconfitta di Pharaon 90 e di come da quel momento la sua vita fosse ricominciata dall’inizio.
-Una notte Sailor Saturn è venuta a trovarmi e a restituirmi questi ricordi. Devo confessarti che non è stato molto piacevole.
-Lo credo bene. Non augurerei a nessuno di essere coinvolti in una storia del genere.
-A dire il vero, non si tratta di quello.
-Di cosa, allora?
-Nonostante né io né gli altri sapevamo di Mistress 9, i miei compagni di scuola vedevano in me qualcosa di brutto e cercavano di tenermi lontana il più possibile. Anche se si tratta comunque di un ricordo vago, non posso fare a meno di star male a pensarci.
-Mi dispiace. Sai, anch’io da bambino non ero molto ben accetto dai miei coetanei. Certo non avevo “alieni” dentro di me… “Gaara però aveva, e ha tutt’ora un demone con cui convivere. Ora che ci penso, la storia della sua vita è molto più simile a quella di Hotaru rispetto alla mia. Se le parlassi di lui, forse si consolerebbe decisamente di più…”
-Parli al passato? Vuol dire che la tua situazione oggi è molto diversa?
-Beh… ecco “dannazione, mi ha incastrato” sì.
-E te ne vergogni?
-No, no, assolutamente! Però adesso tu chiederai a me di raccontarti la mia vita, visto che tu sei riuscita a raccontarmi la tua. Ma se lo faccio...- -Stai calmo!- -...sono sicuro che ti sentiresti invidiosa...- -Invidiosa? Ma niente affatto! Sai, quelli saranno anche brutti ricordi...- -...perché, in una delle solite giornate in cui gli altri bambini mi escludevano dai giochi...- -...ma senza di essi oggi non saprei di aver incontrato...- -...ho fatto la conoscenza con…

-Allora, Michiru?
-Nulla di nulla, Shun. Né Makoto né Hotaru rispondono.
-Pensi che siano in pericolo?
-No. Non Hotaru, perlomeno. Il suo sailorfono è spento, se si trovasse in qualche guaio di sicuro lo terrebbe acceso.
-E Makoto?
-È una dura, se la può cavare in ogni situazione.
-Vorrei poter dire lo stesso di noi due in questo momento.
Sailor Neptune e Shun di Andromeda, brandendo lo specchio e la catena, si apprestarono ad affrontare l’esercito di robot che li circondava.
-Se non ci proviamo non lo sapremo mai.

  
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