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Autore: Clauridice    29/09/2014    3 recensioni
Sono passati sedici lunghi anni dalla scomparsa di Pepa e in quell'arco di tempo Tristan nonostante l'appoggio di Martin e Aurora non aveva trovato neanche un attimo di pace per la perdita della sua amata. E se invece quest'ultima fosse tornata a Puente Viejo dopo tutti quegli anni? Come si sarebbe evoluta la storia? Come sarebbe cambiata la vita di Tristan di fronte a tutto a questo e sopratutto quale spiegazione si celava dietro al suo ritorno?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Pepa, Tristán, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Quella sera il Jaral era animato da alcuni paesani che erano giunti li per recitare il Rosario in memoria di Pepa , infatti quel giorno era il sedicesimo anniversario della sua scomparsa e tutti volevano ricordarla degnamente e con tanto affetto sopratutto Emilia a cui mancava tanto, le mancava confidarsi con lei, prendere le loro tazze di cioccolata calda nei pomeriggi freddi e rigidi , passeggiare insieme lungo i viali alberati del Jaral  nelle giornate di primavera , tutto questo le mancava come l'aria nonostante erano passati sedici lunghi anni non si era ancora rassegnata a questa grave perdita ma non era la sola perchè un altra persona che soffriva terribilmente era proprio Tristan che dopo aver perso il grande amore della sua vita non si era più ripreso, ogni giorno era sempre più depresso  e si era chiuso sempre di più in se stesso e come se non bastasse non era più quello di sempre, era diventato intrattabile, si era trasformato in un leone in gabbia, non esisteva niente e nessuno in grado di sanare la ferita che aveva in fondo all'anima e nel cuore, tutte le notti veniva svegliato dallo stesso incubo  che ormai lo tormentava da giorni , nell'incubo riviveva gli ultimi istanti di vita di Pepa dopo che aveva dato alla luce la piccola Aurora il frutto del loro grande amore .
Ogni giorno da sedici anni si recava nel luogo dove si era spenta ricordando tutti i momenti felici passati insieme a lei, mentre la sera quando andava a dormire supplicava Dio di togliergli la vita per andare a raggiungerla perchè la sua esistenza senza di lei non aveva più alcun senso.
Ora mentre si recitava il momento di preghiera lui se ne stava rinchiuso in camera sua lontano da tutti e da tutto anche perchè non avrebbe voluto permettere che si facesse la commemorazione perchè sapeva che Pepa non aveva mai amato queste cose  ma poi l'insistenza di Rosario l'aveva convinto a farsì che fosse fatto tutto ciò per ricordare degnamente l'adorata Pepa. Quando tutto terminò e i paesani si furono congedati , Rosario si apprestò a mettere tutto in ordine aiutata da Martin e Aurora , una volta finito si recarono nella stanza di Tristan per poterlo salutare prima di andare via, ma quando arrivarono alla soglia della porta notarono che si era appisolato e non volendolo disturbare si congedarono insieme a Rosario.
Dopo circa mezz'ora che la donna era tornata in paese con i due ragazzi, una misteriosa figura femminile con un cappuccio che le copriva il capo s'introdusse nel salotto del Jaral, entrando si fermò al centro della stanza e si guardò intorno notando quanto tutto fosse cambiato e abbandonato dopo tutti quegli anni di assenza , ma in quel momento ciò che le importava più di tutto era suo marito Tristan, le era mancato tanto e adesso non desiderava altro che farsi stringere fra le sue braccia. Senza pensarci oltre si avviò in camera  da letto ma mentre lo faceva a causa della poca luce urtò contro un tavolino facendo cadere un bicchiere, quel rumore svegliò Tristan che credendo fosse qualche malvivente si alzò subito dal letto e prendendo il fucile  uscì subito dalla stanza.
"Non si muova o giuro che non esiterò a sparare"! disse lui puntandole l'arma
"Chi siete"? che cosa volete"? continuò lui con aria minacciosa
"Non mi vedi da sedicianni ed è questo il modo di accogliere tua moglie"? rispose lei mentre si toglieva il cappuccio
Quando vide di chi si trattava il fucile gli cadde dalle mani e per poco non fu preso da un malore, si perchè li di fronte a lui c'era sua moglie Pepa, la ragione della sua vita, il suo scoglio , la sua aria. Ma come poteva essere possibile? lei era morta anni fa dopo aver dato alla luce la loro piccola che ci faceva li? cominciò a pensare che fosse il frutto della sua immaginazione o addirittura che il troppo dolore per il suo distacco l'aveva fatto uscire fuori di senno eppure lei era li davanti a lui, bellissima come sempre , con i suoi bellissimi capelli castani che le scendevano giù per le spalle e i suoi bellissimi e dolcissimi occhi che lo stavano a guardare con amore.
"No...no...non è possibile, non può essere"! esclamò lui in un filo di voce
"Tristan sono io Pepa"! rispose lei
"Non è possibile, tu sei solo un frutto della mia fantasia"! disse incredulo
"La nascita di Aurora , il nostro primo bacio e la nostra prima notte al capanno anche quelle circostanze sono una fantasia? mormorò lei con gli occhi lucidi
"Anche questo è una fantasia"? aggiunse mentre si prendeva la sua bocca con ardore lui per un attimo rimase immobile ma dopo pochi minuti dischiuse le labbra e iniziò a baciarla con passione.
"Sei tu, sei qui, mi sei mancata da morire, ma com'è possibile? che è successo? io...lei lo zitti posandole un dito sulle labbra
"C' è tempo per le spiegazioni, adesso prendimi ho voglia di te!" mormorò lei Tristan non esitò , la prese in braccio e la portò verso il grande letto matrimoniale , una volta li vi caddero uno sopra l'altro e poi con fga si liberarono degli indumenti che indossavano e quando furono nudi uno di fronte all'altro Tristan si fermò un attimo ad ammirare la bellezza del suo corpo nudo steso sotto di lui
"Lasciati guardare, non riesco ancora a crederci, il tormento è finito, sei qui,siamo di nuovo insieme!" disse lui lei sorrise e lui s'impadroni di nuovo della sua  bocca , Dio quanto le era mancata quella bellissima e meravigliosa bocca carnosa dal dolcissimo sapore e non solo le erano mancate le sue mani, il suo respiro, il suo odore e ora finalmente aveva la gioia di poterseli godere ancora una volta, anche a lei gli era mancato tutto di lui , gli erano mancati i suoi baci , le sue carezze, le sue mani sul suo corpo e adesso non desiderava altro che farsi amare da suo marito.
"Ti voglio"! gli disse lei con ardore 
"Anch'io, vieni qui"! rispose lui detto questo le aprì le gambe e si fece spazio dentro di lei fino a quando insieme raggiunsero l'apice della passione poi stremati si abbandonarono al sonno uno tra le braccia dell'altro.


Ciaooo a tutti , magari fosse andata cosi è invece niente ahimè :( a parte questo quale spiegazione si celava su questo ritorno? lo scoprirete nel secondo e ultimo capitolo di questa oneshot :) un kiss
Cla

  
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