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Autore: Vale Milkovich    29/09/2014    0 recensioni
-Già, Severus, già. Noi dobbiamo viverla la vita.- commentò in un sussurro.
Finì la pozione, si alzò e andò via. Uscì da quella stanza che sapeva di dolore. Che sapeva di quasi amicizia e rispetto.
Tutto ciò che le aveva detto Severus era vero, pensò Hermione.
Peccato che il suo problema non era di quel genere. Lei non poteva scegliere di reagire e tutto sarebbe passato. Lei non poteva. Era il cancro a scegliere per lei. E lei non aveva nessuna voce in capitolo.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Hermione Granger, Minerva McGranitt, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Gennaio, 2001.
Erano passati due mesi da quel giorno. Dal giorno in cui la dottoressa Canon aveva massacrato le sue speranze.
Hermione stava facendo delle cure Babbane. Cinque giorni ogni mese. Usava scuse diverse ogni volta. E oggi doveva fare un controllo.
Hermione sperava che la chemioterapia stesse funzionando. Lo sperava con tutto il cuore. Voleva vivere.

General Hospital, Londra.
-Allora, Hermione. I controlli sono andati bene. Secondo i calcoli, il cancro dovrebb'essere aumentato invece non è così. E' stabile. Ma il pericolo ora è un altro. Vi è, infatti, il pericolo che il cancro vada in metastasi ovvero che si formi in altre parti del corpo. Ora è nei polmoni. Se non si restringe non possiamo operarlo ma in primis dobbiamo sperare che non s'ingrandisca e che non vada in metastasi. - sentenziò la dottoressa.
-Ah! Va bene! Grazie dottoressa. Allora ci vediamo per la chemio?- rispose Hermione.
-Sì, certo. Ciao! - concluse la donna.

Stanze Private di Hermione Granger, Hogwarts.
Okay. Hermione era abbastanza sollevata. Il cancro non si era ingrandito. Era nella stessa situazione di due mesi fa.
Aveva fede, Hermione.
Sapeva che la vita ti sottopone a diverse prove nel suo corso ma non pensava che ne avesse avuto due così importanti a così poco tempo l'uno dall'altra.
Doveva farcela, si disse. Doveva essere forte. Doveva vincere.
Era sola al mondo, si disse. Non un fidanzato, non una famiglia.
Con Ron e i genitori morti, lei doveva vivere. Doveva vivere anche per loro.

La vita di Hermione procedeva lentamente, di giorno cercava di mostrarsi forte, di farsi vedere normale, sempre la solita Hermione Granger. Ma la notte, oh, la notte era un'altra cosa. Piangeva, disperata. Veniva sopraffatta dalle emozioni negative.
Ma ogni volta, vinceva lei.
No, si disse.
Se devo scegliere come morire voglio farlo da vecchia, vicino al camino quando avrò dei nipotini con cui avrò giocato. Non voglio di certo morire perchè ho scelto di arrendermi a questa maledetta malattia.
E così i mesi passarono, tra lezioni sempre più sfiancanti, nottate peggiori e due occhi neri che via via che scorrevano i giorni la guardavano più sospettosi.

Giugno 2001.

General Hospital, Londra.
-Hermione, ciao. Allora....purtroppo il cancro si è ingrandito ancora.... ,ma non è in metastasi. Non ancora. Le possibilità adesso sono al 15%. Mi dispiace. So che sei forte, c'è ancora una piccola percentuale favorevole..- fu l'infausto verdetto di quel venerdì d'inizio giugno.
Hermione rise. Ma lo fece di una risata così amara che la dottoressa ne  fu raggelata.
-Va bene, dottoressa. Io continuerò a lottare. Sino all'ultimo. Ci vediamo il 25 per la Chemio.

Testa di Porco, Hogsmade.
Hermione entrò in quel pub che apparteneva al fratello di Silente. Si guardò intorno e si sedette.
Per la prima volta nella sua vita iniziò a bere con l'intento di ubriacarsi. Di dimenticare la vita che aveva. Di dimenticare i problemi. Di dimenticare l'ombra della Morte che si avvicinava sempre di più.
Quella sera, Hermione non voleva più lottare, solo per quella sera, si disse. Quella sera, Hermione si autocommiserò come non aveva fatto mai. Quella sera, se qualcuno fosse entrato nelle stanze private della professoressa Granger, l'avrebbe vista piangendo, urlando di frustrazione, disperazione e paura.

La mattina dopo.
Stanze Private di Hermione, Hogwarts.
Hermione aprì un occhio con un mal di testa che la massacrava. Fu proprio per quel mal di testa che scese nell'ufficio del professor Piton a chiedere una pozione per il mal di testa.
-Granger! Cosa vuoi? Sto per partire. - disse il professore come la vide sull'uscio del suo ufficio.
-Ciao. Vorrei una pozione per il mal di testa se la hai. - rispose lei con le mani nelle tempie.
-Sì, entra. Ci metto mezz'ora a farla. Accomodati pure. -
-Grazie.-
Essendo colleghi avevano un rapporto abbastanza cordiale, adesso.
-Come ti senti? Voglio dire, era il tuo primo anno come insegnante.- iniziò lui.
-Oh! E' stato molto bello, gratificante. Mi piace fare questo lavoro.-
-Sì, insegnare a delle teste di legno è proprio gartificante, non c'è che dire.-commentò il professore.
Hermione rise divertita.
Severus la guardò a lungo. Sospirò e gli porse un calice di pozione fumante.
-Grazie. Perchè sospiri, Severus?- chiese lei, curiosa.
-Devi reagire, Granger. Io non lo so cosa ti sta succedendo. Io non lo so se è perchè non hai una famiglia, perchè Ronald è morto, o perchè sei lontana dai tuoi amici, ma questo dolore che provi ti sta consumando. Lasciatelo dire, non ne vale la pena. Passi la vita struggendoti, calpestando te stesso per amore di qualcuno che non c'è più. E poi, cosa rimane? Non hai vissuto la vita che ti è stata donata. Noi, siamo vivi, Granger. Vivi! E dobbiamo viverla la vita. Dobbiamo viverla anche per chi non c'è più.- finì lui tutto d'un fiato.
Severus Piton aveva visto la Granger afflosciarsi, sciuparsi giorno dopo giorno.
Aveva fatto da spettatore. Così come Albus Silente aveva fatto da spettatore a lui. Non sapeva cosa le stesse succedendo.
Ma sapeva che qualsiasi cosa sia, non ne valeva la pena. L'aveva capito, lui. La vita va vissuta.
Il viso di Hermione Granger, della professoressa Granger si congelò, si pietrificò.
-Già, Severus, già. Noi dobbiamo viverla la vita.- commentò in un sussurro.
Finì la pozione, si alzò e andò via.
Uscì da quella stanza che sapeva di dolore. Che sapeva di quasi amicizia e rispetto.
Tutto ciò che le aveva detto Severus era vero, pensò Hermione. Peccato che il suo problema non era di quel genere. Lei non poteva scegliere di reagire e tutto sarebbe passato. Lei non poteva. Era il cancro a scegliere per lei. E lei non aveva nessuna voce in capitolo.
  
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