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Autore: Vale Milkovich    26/09/2014    3 recensioni
-Già, Severus, già. Noi dobbiamo viverla la vita.- commentò in un sussurro.
Finì la pozione, si alzò e andò via. Uscì da quella stanza che sapeva di dolore. Che sapeva di quasi amicizia e rispetto.
Tutto ciò che le aveva detto Severus era vero, pensò Hermione.
Peccato che il suo problema non era di quel genere. Lei non poteva scegliere di reagire e tutto sarebbe passato. Lei non poteva. Era il cancro a scegliere per lei. E lei non aveva nessuna voce in capitolo.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Hermione Granger, Minerva McGranitt, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Questa è la storia di Hermione Granger e di quando, dopo che aveva combatutto una guerra in prima linea, dopo che aveva vinto quella guerra, le fu trovato un cancro. Questa è l'ennesima battaglia di Hermione.
La più importante. Forse l'ultima.
E' la storia di una ragazza che si rifiuta di arrendersi, che si rifiuta di mollare. E' la storia di un eroina.

Settembre, 2000.
Hermione viveva sola. Oggi iniziava a lavorare ad Hogwarts. Trasfigurazione.
Sarà dura competere con Minerva McGranitt ma ce la metterà tutta.
La professoressa Granger, era serena, diciamo. Aveva un lavoro che amava tantissimo. Insegnare.

Novembre, Hogwarts.
Fu proprio durante una lezione che avvenne il primo sintomo. Hermione si accingeva a far vedere agli studenti del quarto anno come fare correttamente l'incantesimo di appello che accadde. Si accasciò sul pavimento, svenuta.
Gli studenti, spaventati, chiamarono subito, Madama Chips, e la preside McGranitt. Insieme a loro venne anche il temutissimo professor Piton.
Pochi minuti dopo, Hermione si era ripresa e venne sottoposta ad un accurato esame da parte di Madama Chips. Ma la medimaga non trovò nulla di anormale.
-Hermione, ti conviene farti fare una visita anche dai medici Babbani. Non si sa mai.Ci sono cose che solo gli apparecchi babbani possono vedere.- disse a quel punto Madama Chips.
-Va bene, Madama. Andrò stasera.-
-Okay, cara.- cocluse la donna.

General Hospital, Londra.
-Salve, sono quì perchè vorrei fare un controllo generale.- disse Hermione al banco dell'accettazione del General Hospital di Londra.
-Un attimo. Mmh, sì, okay. Vada pure al sesto piano. Chieda della dottoressa Brown.-
-Grazie- rispose Hermione.
Arrivata al sesto piano e trovato lo studio della dott. Brown bussò e attese.
Quando la porta si aprì. Hermione entrò e vide una donna dai tratti gentili che le sorrideva.
-Prego, benvenuta. Controllo generale?- chiese la donna.
-Sì, grazie.- rispose Hermione.
-Ecco, venga.- concluse.
Quella sera Hermione venne sottoposta a moltissimi esami. Le prelevarono il sangue, elettrocardiogramma, risonanza magnetica, ecc.
Quando ebbe finito, la dottoressa Brown la fece sedere nel suo studio e la guardò. Sospirò e si accinse a parlare.
-Signorina.. Granger, ecco vede, lei ha un....un cancro maligno in stato avanzato.- disse allora la dottoressa, gli occhi colmi di tristezza per dover comunicare una notizia così triste. 
-Capisco. Guarirò?- disse allora Hermione.
-Ha il 25 % di possibilità di guarire.- rispose ancora.
-Capisco.... Sono spacciata.-
-Non è detto... Se risponde alle cure mediche... No. Non le mentirò, signorina Granger. Il suo è un caso critico. Il 20% di possibilità di guarigione è una percentuale estremamente bassa. Inoltre il suo tipo di cancro è molto raro. Ma non si abbatta, combatta per vivere. Torni quì la settimana prossima ed inizieremo con la terapia.-
-Già.. sì. Ora devo proprio andare. Grazie per la sua sincerità.- disse allora Hermione.
-Certo, certo. Arrivederci.- concluse la donna.

Hogwarts.
-Allora, Hermione? Cosa ti hanno detto all'ospedale babbano?- chiese ansiosa la Preside.
-Ah, no. Solo un semplice calo di zuccheri, Minerva. Sto bene. Sana come un pesce. - rispose sorridendo Hermione.
-Oh! Menomale cara!- concluse Minerva McGranitt, sollevata.

Stanze Private di Hermione Granger, Hogwarts.
Hermione entrò nella sua camera. Chiuse la porta, insonorizzò la stanza e urlò. Fu un urlo di dolore. Di sconfitta. Di rabbia.
Fu solo in quell'istante che per la prima volta, si appellò a qualunque cosa ci fosse. Non sapeva se vi era un solo Dio, molti Dei, Dee, se si chiamava Allah, Dio, Signore Nostro o altro ancora. Sapeva solo che doveva guarire. Qualunque cosa ci fosse aldilà glielo doveva.
-NON E' GIUSTO! NON POSSO MORIRE A VENT'ANNI! NO! HO COMBATTUTO UNA GUERRA E SONO SOPRAVVISSUTA! HO UNA VITA, LA MIA VITA, DAVANTI A ME! - urlò in preda alla disperazione.
Poi, una folgorazione. Lei era una strega, nella medimagia doveva esserci qualcosa. Doveva esserci. Si rifiutava di morire. Ma per il momento, nessuno doveva sapere niente, si disse.
Non voleva sguardi carichi di compassione, pietà e pena.

Il giorno dopo, San Mungo.
-Salve! Vorrei parlare con al dottoressa Canon.- chiese Hermione all'accettazione del San Mungo.
-Certo. Venga, mi segua!- rispose l'infermiera – eccoci quì.-
-Grazie!- concluse Hermione prima di bussare alla porta del medimaga.
La portà si aprì e...
-Ciao Hermione, cara! Che ci fai quì?- chiese la donna felice di vedere la sua ex paziente.
-Ciao... volevo un parere. Ma.. e' una cosa personale. Non la deve sapere nessuno.- chiarì la ragazza.
-Certo, certo! Dimmi pure.- incoraggiante.
-Ecco.. a me è stato diagnosticato.. un cancro. Mi hanno dato il 20 % di possibilità di guarigione. Vorrei sapere... c'è un modo per guarire? Insomma una pozione, un incantesimo....- chiese Hermione, quasi supplicando
. -Mi.. mi dispiace cara. Ma purtroppo no. Lo stanno studiando ma non hanno ancora sperimentato niente. Mi dispiace. Le uniche... cure esistenti sono quelle babbane.- la voce che le tremava. Triste.
-Oh, va bene, allora. Grazie. E mi raccomando, non dica nulla.- si raccomandò.
-Ma Hermione.. i tuoi familiari, i tuoi amici.. lascia che sappiano, che ti stiano accanto....-
-No, grazie, ma no. Grazie ancora. Arrivederci.- concluse Hermione, sconfitta.
-Va bene, allora. Ciao...- finì la dottoressa addolorata.
Sperava solo di poter rivedere quella dolce ragazza che aveva aiutato l'intero mondo a liberarsi di Voldermort.
  
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