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Autore: Ethasia    29/09/2014    1 recensioni
Da piccola ho sempre detestato il personaggio di Peter Pan. Adesso che sono più grande, il suo mondo, il suo modo di vivere mi hanno affascinata, al punto di desiderare di volare sull'Isola che non c'è. E mi sono domandata... cosa succederebbe se, dopo essersi lasciati a Londra, Wendy e Peter si ritrovassero, cresciuti e cambiati entrambi? Se l'Isola non fosse più il posto che i Darling avevano conosciuto da bambini? Così è nata la mia fanfiction.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bimbi Sperduti, Capitan Uncino, Peter Pan, Wendy Moira Angela Darling
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dalla crocetta dell'albero maestro, ad altezza considerevole, i Pirati sembrano tante piccole formichine indaffarate e, probabilmente, un po' brille. Immagino che se non fossero stati allertati del mio imminente arrivo, a quest'ora sarebbero sottocoperta a smaltire la sbronza dell'ennesima serata priva di eventi. E invece sono costretti sull'attenti, lo sguardo ben aguzzato e fisso sull'orizzonte nell'attesa di avvistare una piccola figura avvicinarsi sempre di più... senza neanche sospettare della mia presenza proprio sopra le loro teste. Potrei rimanere qua, perfettamente visibile, e gli vorrebbero comunque delle ore per accorgersene.

Ma non sono qua per questo, non ho tempo da perdere. Salto agilmente sul pennone, premurandomi di fare più rumore possibile nell'atterraggio. Qualche testa si alza, le espressioni confuse che mi suscitano un sorrisetto. Alla fine qualcuno, rapidamente, si avvicina all'albero, un ringhio stampato in faccia.

- Pan! - urla, quasi trionfante. - Hai avuto abbastanza fegato per venire qui senza la tua banda di mocciosi? Impressionante, ma non puoi rimanere là sopra per sempre!

- Avevano di meglio da fare, Chase, ma ci tengo a farti sapere che Noah è molto deluso da te - rispondo, guardando indifferente quegli occhi verde scuro, specchio di quelli del fratello. - Aspetta ancora le tue scuse per quella piccola occasione in cui sei quasi riuscito ad ammazzarlo. - Il suo viso sbianca, gli occhi spiritati. Un traditore. Un traditore testardo e pieno di sensi di colpa... che non riuscirò mai a perdonare per quello che ha fatto. - Ah... noto con disgusto che ti è rimasto un minimo di umanità, pur circondato da un branco di esseri senz'anima e scrupoli. Allora, dato che sei talmente inutile da non darmi neanche la soddisfazione di reagire, perché almeno non vai a chiamare il tuo Capitano? Avrei una certa fretta.

- Non serve che ti disturbi, Chase - interviene un'altra voce, più fredda e spietata di quanto non l'abbia sentita per molto tempo. - Sono qui.

Mi volto di scatto, rischiando per un secondo di perdere l'equilibrio, e dal boccaporto vedo comparire tre nuove figure: Hook, che con passo lento e deciso si avvicina a Chase, mettendogli una mano sulla spalla nell'orribile e sbagliata imitazione di un gesto paterno; Alec e Wendy, l'una racchiusa nella morsa delle braccia dell'altro, preda atterrita sotto il ghigno famelico del lupo. 

Sul ponte, cala il silenzio.

- Non è garbato da parte tua prendertela con i più deboli, Pan - commenta Hook, calmo come può esserlo una pistola prima di lasciar partire il colpo. - Dovresti sapere che il nostro Chase è piuttosto sensibile.

E quel nostro è il proiettile, che attraversa il corpo e ne recide dei pezzi, senza ucciderlo, facendo solo un male dell'anima. - Curioso - ribatto, le mani chiuse a pugno perché smettano di tremare - che proprio tu parli di scortesia, dopo aver preso in ostaggio una ragazza sola e disarmata. Facciamola breve, Hook; non ho tutta la notte.

- Non vuoi neanche che ti racconti del soggiorno della tua amica presso le nostre camere d'élite? Credevo che ci tenessi a sapere che pensava tu fossi tanto intelligente da non venire neanche a salvarla.

Dimentico per un istante dove mi trovo, e la guardo. - Sei impazzita? - domando, perplesso. - Avrei dovuto lasciarti qui?

- Pensavo fossi abbastanza furbo, sì - risponde Wendy, e mi stupisco di vederla davvero convinta, e, soprattutto, arrabbiata. - Ma fai sempre a tempo a diventarlo. 

- Lei dimentica la tua straordinaria capacità di ficcarti sempre nelle situazioni più pericolose, Peter - continua Hook, con l'aria di chi sta tenendo una tranquilla discussione in un salotto parigino. - E, nondimeno, il tuo spiccato senso dell'eroismo banale ed estremamente stupido. Strano, perché di solito è quello che fa innamorare le ragazze di te, sbaglio? Dev'essere una delusione che con lei questo non funzioni. Quali altre armi ti rimangono?

Mi immobilizzo, fulminato per un secondo. Il cuore che accelera.

- Non ascoltarlo - sento mormorare Wendy, distintamente come se avesse urlato. Un sussurro più forte di un uragano.

Mi riscuoto. Non è il momento. - O, piuttosto, dovresti chiederti quali armi rimangono a te, Capitano. Tu, che non hai neanche l'eroismo, ma solo una passione per rapimenti e manipolazioni, che speranze hai di arrivare al suo cuore? Nella tua situazione, sarebbe più consono lasciarla andare senza inscenare questo pietoso teatrino.

Sento Wendy trattenere il fiato, vedo perfino Alec congelarsi. Hook, semplicemente, abbandona il suo sorriso; estrae la spada, la punta in alto, su di me.

- Non intendo - esordisce, in un sussurro lento e mortale - lasciarmi insultare ancora una volta da te, ragazzino. Se la vuoi, devi venire a prendertela.

Ed io non aspettavo altro.
  
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