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Autore: franceschielllina    30/09/2014    2 recensioni
E' fantastico come una persona possa passare dall'essere un estraneo a diventare la ragione del tuo sorriso, anche se lui ancora non lo sa!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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                          IL NOSTRO PICCOLO,GRANDE

                                                                                                            CAPITOLO 1
 

Ero seduta da un’ora su quel muretto e lui come al solito era in ritardo, ma ormai non mi arrabbiavo più, mi ero abituata e avevo imparato ad amare anche questo suo difetto, mi era impossibile non farlo. Ero così agitata, cosa che non  mi capitava quasi mai con un ragazzo.  Ma lui non era un ragazzo qualunque, lui era diverso,speciale,era semplice fuori ma complicato dentro,timido all’apparenza ma pronto a difendermi in qualunque momento,era quello di cui mi ero follemente innamorata alla fine dell’estate! Non solo perché era diverso ma era unico, era l’unico che mi aveva apprezzata fin dal primo momento in cui c’eravamo conosciuti,che mi faceva sorridere appena mi guardava,anche se era solamente uno sguardo da amico, perché sfortunatamente non era il mio ragazzo, io avrei voluto con tutto il mio cuore, ma lui mi vedeva solo come la sua amica, la sua migliore amica. E questo peggiorava nettamente la situazione, perché non solo io fingevo di essere un’altra persona, la solita persona , ma ogni volta che sentivo la parola”amica” il mio cuore si spezzava. Il fatto è che non riuscivo a mandarli via, mi tormentavano continuamente.
-Buonasera signorina Smart- mi voltai e gli sorrisi, amavo quando cercava di fare l’accento inglese, anche se non gli riusciva mai-Buonasera anche a lei signor Maddox- scoppiamo a ridere, perché devo dire che anche il mio accento inglese era pessimo. Saltai giù dal muretto e lo abbracciai, dio quanto li amavo i suoi abbracci, mi sembrava di essere protetta da tutti e da tutto in quei pochi secondi.-Ti va di fare un giro –annuii -Ma a patto che se sarò stanca mi dovrai portare in spalla-Affare fatto-rispose lui con decisione. Camminammo per un po’, scherzando e ridendo come facevamo solitamente, poi imboccammo una traversa, sapevo dove voleva andare,non cambiava mai strada. Arrivammo alla “Terrazza”,il nostro posto, scoperto insieme prima che io partissi due mesi per l’estate. La chiamavamo così, perché sembrava una gigantesca terrazza da cui si poteva vedere tutto il paese, era solo nostro. Ci sedemmo sulla piccola panchina di pietra apposta per noi, tirò fuori il pacchetto di Malboro,che custodiva preziosamente e se ne accese una.Di solito metteva un po’ di musica, gli piacevano molto quelle canzoni un po’vecchie ma che,sotto sotto, facevano ancora parte del mondo moderno.
-Jess- mi voltai verso di lui e capii che quella sera non avremmo ascoltato quella musica un po’ vecchiotta e non ci sarebbero state tutte quelle risate che avevo previsto, ma qualcosa di serio lo preoccupava. –Che c’è?-Devo dirti una cosa importante, davvero importante- il suo viso si fece rigido, poi fece un lungo tiro e alla fine gli uscirono quelle parole che lo tormentavano tanto-Mi sento con Marnie- Non sapevo cosa dire- E’una cosa seria?- Jessi non la chiamerei una cosa seria ci sentiamo soltanto – Oh ma perfavore Tommy, ti conosco bene!- e infatti sapevo benissimo che lui per sentire intendeva stare assieme, anche se in quel momento avrei preferito non saperlo. Non rispondeva, guardava il vuoto e fumava. Dato che odiavo i suoi silenzi non mi rimaneva altro che accendermi una sigaretta. Non fumavo molto,diciamo solo quando serviva e in quel caso serviva molto. Avevo iniziato quest’estate,a New York, dove ero stata per due mesi, lontano da tutti e soprattutto lontano da Tommy, e proprio in quella estate avevo capito quanto fossi innamorata di lui. Ero partita con un obbiettivo ben preciso,trovare me stessa, ma alla fine avevo solo trovato l’amore della mia vita nonostante avessi solo sedici anni. Proprio quello che mi aveva appena detto che era innamorato di un’altra, un’altra fra l’altro alla quale non stavo molto simpatica e tutto il mio mondo mi era caduto addosso.
-Allora jessi, non mi dici niente?-cosa avrei dovuto dirgli, che era la scelta sbagliata e doveva mollare tutto per la sua piccola amica innamorata,così dissi le solite cose che si dicono in  questi casi -Sono contenta per te- feci un piccolo sorrise e lui lo ricambiò,lo abbracciai mentre trattenevo le lacrime e pensando che dato che lo amavamo così tanto volevo solo vederlo felice e poi ero solo un’amica. Tirai su con il naso e con una piccola risata dissi- Se solo ti farà mai soffrire le spezzerò il cuore io!- lui rise anche se in quel momento l’unico cuore spezzato era il mio, e neanche la colla più potente del mondo avrebbe potuto rimetterlo aposto.
Non ci avevo creduto fino a quando ,quel pomeriggio di primo settembre , li vidi arrivare insieme. Come aveva potuto portarla lì,lei non apparteneva al nostro gruppo,quello era il mio territorio e anche se stava con Tommy questo non gli dava diritto di invaderlo.
Mi avvicinai a Dal, l’unica a cui potevo dire tutto, la quale sapeva tutto, e quando intendo tutto, voglio dire che e ra anche a conoscenza dei miei sentimenti per Tommy. Eravamo entambe nello stesso gruppo,nonostante io fossi la più piccola del gruppo, dato che gli altri avevano tutti uno ,due anni in più di me . Oltre a me, Dal e Tommy, il gruppo era formato da Joel, Kev, Samantha e altra gente , sempre nuova , tutti amici di Tommy.
Dato chela scuola non era ancora iniziata e dalla temperatura sembrava che il caldo non finisse mai, passavamo gli ultimi nostri pomeriggi alla caffetteria in centro,l’unico negozio con una condizionata davvero forte.  Passavamo splendidi pomeriggi, anche se quello si prospettava davvero orribile.-Tu lo sapevi che l’avrebbe portata?- Dl mi guardò e anche se quei grossi occhiali da sole le coprivano metà del viso,capii perfettamente che lo sapeva.-Perché non me lo hai detto?-anche gli altri era d’accordo a non dirtelo-rispose nascondendosi dietro Kev – Oh, fantastico, quindi tutti sapevate che oggi quella stronza sarebbe venuta qua, e nessuno a pensato di dirmelo!-Aspetta jessie non è che non volevamo dirtelo e che Tommy credeva che se te lo avessimo detto tu non saresti venuta per Marnie … - Oh, stai zitta Sam!- tutti si voltarono verso di me e non solo i miei amici, ma anche tutti cliente che erano in caffetteria. Mi alzai dalla sedia e notai che Tommy e Marnie si erano fermati sulla soglia e mi guardavano, Tommy mi guardava, tutti mi guardavano . Così dissi le prime cavolate che mi venivano in mente- Non me ne frega proprio un cazzo della sua bambolina gonfiabile,sto bene e non dovete preoccuparvi come se fossi una bambina!- presi il pacchetto di sigarette e uscii passando accanto a Tommy e per un momento giuro di aver sentito pronunciare le parole “aspetta”, ma era solo la mia immaginazione.
L’aria fuori era pesante, il vento sembrava essere scomparso e gli occhi mi bruciavano perché il fumo della sigaretta entrava dentro, anche se questa era un’altra bugia per nascondere a me stessa che in realtà mi bruciavano per le lacrime che si stavano creando la dentro.
Sentii una mano sfiorarmi una spalla e per lo spavento il fumo mi andò di traverso,così iniziai a tossire-Ei Jess, tranquilla,sono io-non riuscivo a smettere, sembravo una stupida-scusa non volevo spaventarti, sediamoci un momento, forse è meglio-. Cercavo di impormi di non farlo, ma avevo davvero bisogno di sedermi, la tosse mi aveva fatto bruciare tutta gola, così fui costretta  cedere e mi misi accanto a lui. –Scusa se non te l’ho chiesto,non volevo farti incazzare-aspettava una mia risposta, ma la verità è che non avevo proprio nulla da dire-Pensavo non avresti reagito così,credevo avessi fatto finta di niente ,scusa non volevo!-. Come poteva pensarlo, era ovvio che mi sarei arrabbiata . Alzai la testa per guardare Tommy, era chinato in avanti con le mani nei capelli,sembrava un bambino, e anche se in quel momento lo odiavo, sapevo che me ne stavo innamorando ancora di più. Fece un respiro e poi mi sussurrò- Volevo soltanto presentartela,lo so che non dovevo man per me è importante la tua opinione-ancora una volta era riuscito spazzar via tutto l’odio e far trionfare l’amore-Lo so, è che mi sono sentita minacciata,ed è … - Aspetta, ti sei sentita minacciata?-mi stupì che mi avesse interrotto di solito non lo faceva mai-Allora?-disse guardandomi negli occhi- Perché lei è stupenda,perfetta,occhi bellissimi, tette, sedere … -Tu non devi sentirti minacciata, non hai motivo - mise la sua mano sulla mia guancia e tutto ad un tratto sembrò che il caldo fosse aumentato,la sua mano era così morbida e si sentiva l’odore di sigaretta,era così bello- Jess tu non sei male -si alzò e mi porse il braccio-Non lo sei per niente, sei forte- risi e lui si avvicinò al mio viso-Ti va di entrare?- . Ci pensai un momento,potevo benissimo tornare a casa,buttarmi sul letto e guardare quello stupido programma sulle top model, oppure entrare dentro ,sbattermene di Marnie e godermi il pomeriggio con i miei amici.
Gli sorrisi,nel mentre gli presi il braccio e ci avviammo verso l’entrata. Sapevo che in questo modo avrei sofferto,ma ne valeva la pena togliermi il sorriso per vederlo comparire sul suo viso. Prima di aprire si fermò sulla soglia-Hai pianto Jess, hai tutti gli occhi rossi?-No,è solo il fumo della sigaretta-bugia.
Dopo quel maledetto pomeriggio tornai a casa, mi feci una doccia e mi buttai sul letto, volevo solo dimenticare,lui, Marnie,loro abbracciati, il suo sorriso,ma sembrava che il destino non fosse dalla mia parte e dato che non potevo andare giù in salotto a scolarmi una bottiglia di wiski,l’unica soluzione che mi rimaneva era fumare e cominciare a deprimermi.
-Papà vuole sapere se vieni a cena?-Non si usa più bussare!?-Sai che non lo faccio-Faith era mia sorella minore,ma sembrava più una specie di coinquilina,era totalmente diversa da me,brava a scuola,buoni amici,ottimo rapporto con i genitori,insomma perfetta.-No,non vengo,non ho fame-Come vuoi tu-chiuse la porta e prima di scendere le scale urlò-Peggio per te mamma ha fatto il polpettone!-.
Scoppiai a ridere, ma di mangiare proprio non me ne andava. Il telefono cominciò a vibrare e sullo schermo comparve la faccia buffa di Tommy. Gli avevo scattato quella foto una delle prime volte che lo avevo conosciuto.-Pronto?-Ei Jess, volevo sapere se stavi un po’ meglio- aveva pensato a me… -Si sto bene ,non devi preoccuparti-Ok, bene-ci fu qualche minuto di silenzio, poi fui io a parlare-Allor, domani ci vediamo?-No Jess, ho da fare-sapevo perfettamente cosa e con chi avevan da fare, ma quella poca speranza che mi rimaneva, mi portò a chiederlo lo stesso-Puoi dirmelo se vedi Marnie-Si, mi vedo con lei- e la speranza volò via –Facciamo un’altra volta,ora devo andare Tommy-stavo per riattaccare- Jess … -Che c’è?-Sei arrabbiata?- in realtà non sapevo bene cosa provassi, non sentivo un vero e proprio sentimento, ma sapevo che non avrebbe riattaccato senza una risposta-No,sono solo stanca,è stata una lunga giornata oggi,ora vado ciao Thomas-Buonanotte Jessica-. Misi il telefono sul comodino e mi rifugiai sotto le coperte, odiavo il mio nome, ma detto da lui sembrava bellissimo.
Gli ultimi giorni di vacanza li passai quasi sempre in caffetteria con Dal e Kev. La mia amica cercava di dare una mano al suo ragazzo a finire i compiti e allo stesso tempo a tirare su il morale a me, quella ragazza riusciva a fare di tutto.
-No Kev, è sbagliato concentrati!-Kev fece un sorrisetto malizioso e credendo che non lo sentissi sussurrò- Magari potrei concentrarmi  fare altre cose- Dal arrossì e li diede un colpetto sul braccio e scoppiammo  a ridere-Dai smettetela voi due e tu torna a studiare-. Poi si rivolse a me-Hai avuto notizie di Tommy, non si è fatto più sentire dalla festa dei diciotto anni di Joel?-No,non lo più sentito..-Dal mi guardò con aria curiosa- Ma fra voi le cose vanno tutto bene ?-stavo per replicare, quando la porta si aprì e con mia grande sorpresa entrò Tommy. Era da pochi giorni che non lo vedevo, ma sembrava fossero passati mesi,aveva la faccia stanca e gli occhi spenti, poi si accorse di noi. –Ragazzi!-il sorriso gli comparve sul viso e i miei occhi incrociarono i suoi- Ei,guarda chi è tornato dalla gabbia dell’amore-Posso sedermi?-annuì e lui si sedette accanto a me,cingendomi le spalle. Il cuore mi iniziò a battere.-Allora come si sta intrappolato Maddox?- Tommy e Kev non erano mai stati grandi amici,anzi si detestavano, ma ci uscivamo per Dal,era nostra amica e lei sembrava davvero innamorata di Kev e lui di lei , anche se Tommy diceva che era solo perché facevano sesso.-Te la spassi ben bene ?-Dai Kev smettila- sentii che Tommy strinse la presa attorno alle mie spalle- Perché non ordiniamo?-e finalmente tutti e due si calmarono.
Dopo aver mangiato Kev e Dal continuarono a studiare, mentre io e Tommy uscimmo fuori a fumare.- E’da un po’ che non ci vediamo- Già … -ci fu un po’ di silenzio-Dalla festa di Joel- mise la sua mano sopra alla mia e un brivido mi percorse tutta la schiena-Mi sei mancata-Mi prendi per il culo?Ora tu hai Marnie,non ti servo più – mi alzai in piedi e mi prese per il polso e il battito del cuore aumentò- Se ti fossi davvero mancatami avresti chiamato!-Pensavo l’avresti fatto tu-Certo come sempre,sono stanca-mi guardò con aria stupita. Non avevo intenzione di aggredirlo così e arrabbiarmi, ma qualcosa in me era scattato, qualcosa di molto difficile da fermare-Dovresti lavorare di più su i tuoi pensieri-mi tolsi dalla presa e me ne andai. Non mi girai, avrei voluto farlo ma le lacrime avevano già preso il sopravvento e poi avevo deciso: basta avevo chiuso con Tommy Maddox.
                     

                                                                                                         
 
  
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