Fanfic su artisti musicali > Mika
Segui la storia  |       
Autore: MelimeJH    30/09/2014    4 recensioni
Michael ha diciotto anni ed è un liceale come tutti,ha degli amici,va bene a scuola, ha una vita tranquilla. Tuttavia,non è sicuro sulla sua sessualità ma non ne parla con nessuno. Cosa succederebbe se il ragazzo più popolare della scuola gli chiedesse un aiuto?Cosa succederebbe se i due si innamorassero?
Questo è come mi sono immaginata l'avvio al debutto di Mika e la storia con il suo compagno. Ci sono dei riferimenti a fatti realmente accaduti,ma molti di questi li ho cambiati secondo la mia immaginazione e li ho adattati alla storia.
Spero che vi piaccia!
Melime
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Mark non avrebbe voluto sciogliere quell'abbraccio,sapeva che i momenti come quello erano piuttosto rari. In compenso continuò a parlare con Mika per diverso tempo,gli aveva raccontato che si sentiva più sereno e fu un colpo al cuore per lui. Si fidava così tanto,ed era così bello. Se avesse avuto un po' più di coraggio,probabilmente lo avrebbe baciato.
Avrebbe voluto semplicemente chiudere gli occhi ed accarezzare le sue labbra con le sue. Tenere tra le mani il suo viso come se fosse la cosa più delicata del mondo e avesse paura di spezzarla,ecco cosa avrebbe voluto fare.
Ma non lo fece.
Era ancora troppo presto,stava accadendo tutto troppo in fretta. Fu lui ad allontanarsi per primo,sciogliendo l'abbraccio sotto lo sguardo attento color cioccolato. Evitò di guardarlo negli occhi,voleva fargli ancora un'ultima domanda.
"Lascia che ci sia anche io,quando parlerai con i tuoi genitori."
Mika rimase sbigottito. Tra tutte le cose che Mark avrebbe potuto chiedergli,quella era di sicuro la più strana. Non voleva che i suoi genitori lo conoscessero così,quando avrebbe dovuto mettere a nudo i suoi sentimenti e la sua medicazione.
Fu preso da un brivido di paura,che si trasformò poi in ansia. Che cosa avrebbe detto Mark?Perché voleva venire anche lui?  Non riuscì d organizzare i suoi pensieri e agì d'istinto.
"Perché?"
"Perché voglio che i tuoi genitori sappiano che tu non sei solo"
"C'è Karen" Stava iniziando a difendersi,senza ancora capire il perché.
"E' una ragazza che si sa difendere,ma " alzò lo sguardo " potrebbero  farle del male se esagera."  Concluse, e Mika rabbrividì. Non era una minaccia,era la cruda realtà. Lo sapeva,Karen avrebbe fatto di tutto per lui,lo avrebbe difeso ad ogni costo,non aveva paura di nessuno. Lui però,non voleva affrontare quel rischio,non con lei. Non avrebbe sopportato l'idea che qualcuno le facesse del male per causa sua. Eppure,non voleva che Mark entrasse in quella situazione. Non così. Si sarebbe ritrovato anche lui nei guai e i suoi genitori...no,no. Meglio di no.
"Non so come reagiranno i miei,sono molto...protettivi" improvvisamente si ricordò di quello che Mark gli raccontò su suo padre.
"E' meglio se ci parlo da solo,fidati di me."  Gli disse sorridendo dandogli una pacca sulla spalla. Avrebbe preferito abbracciarlo nuovamente,ma andava bene così. Sapeva che portarlo con sé a parlare con i suoi genitori era una scelta azzardata,ma gli era grato comunque.
Ripresero a studiare ma nessuno dei due si impegnò sul serio. Erano troppo presi da altri pensieri per concentrarsi appieno,così rinunciarono dopo un'ora e ritornarono a parlare. Dopo poco,arrivò Margaret.
"Buonasera,cari" l' salutò cogliendoli di sorpresa,facendo capolino nella cucina. Aveva tra le mani un grosso vassoio che profumava di vaniglia.
"Avete cenato?Ho una torta qui,potrei farvi una cioccolata calda" continuò poi. Lo stomaco del riccioluto rispose per primo a quelle parole ruggendo.  A Mark sfuggì una risatina quando notò  che, le sue guance si stavano tingendo di un lieve color rosso.
In effetti,non avevano ancora cenato ed erano le nove di sera.
"Okay,ho capito. Lasciate questi benedetti libri e andate a rilassarvi in camera. Vi porto io la cena." i due ragazzi iniziarono ad avviarsi,lei urlò per farsi sentire " Mika,mi raccomando,avvisa tua madre!".
I due erano già al piano superiore,Michael aveva ascoltato la voce di Margaret. Avrebbe seguito il suo consiglio,ma prima moriva dalla voglia di vedere la camera di Mark.
Il moro,per la prima volta in assoluto non era molto contento dell'arrivo della madre,sapeva che avrebbe potuto mettere in imbarazzo Mika. Tuttavia quando li mandò in camera sua sentì come se lei lo capisse e gli venne voglia di abbracciarla.
Salirono le scale,Michael seguiva il moro lungo il breve percorso fin quando non si fermarono davanti a una porta bianca. Mark si sporse e mostrò al ricciolino camera sua.
Era di colori chiari,sui toni dell'azzurro. I mobili erano più vivaci e il letto spazioso. Doveva essere davvero comodo,pensò Michael. 
"Mentre avvisi tua madre vado un attimo al bagno!" Gli disse il moro quasi sussurrando e lasciandolo sull'uscio della porta.
Michael lo seguì con lo sguardo,vedendolo scomparire lungo il corridoio richiudendo alle spalle quella che doveva essere la porta del bagno. Entrò in camera,la squadrò un po' ,era davvero graziosa. Una vibrazione all'interno della tasca dei pantaloni però,gli ricordò che aveva cose più importanti da fare in quel momento.
Doveva chiamare Joaine,ma lei era stata più veloce
"Mamma?"
"Mika!" la sua voce squillante lo portò ad allontanare il telefono dall'orecchio. "Che fine hai fatto?"
"Volevo dirti che resto qui ancora un po' " incominciò a camminare avanti e indietro come faceva tutte le volte che era a telefono. Andò vicino al comodino accanto letto e fece scorrere le sue dita lungo il legno liscio e pitturato con un colore chiaro. "Mark mi accompagna con la macchina"
"Va bene,ma non fare troppo tardi,signorino! Domani hai scuola"
"Sì,sì mamma..." continuò a camminare,andando quasi ad inciampare contro la sedia della scrivania. Si voltò,notando che quest'ultima era decisamente in disordine. Sorrise,erano più simili di quanto immaginasse.
"Tesoro non cuocerti troppo,mi raccomando!" disse ridendo sua madre facendolo arrossire un po'.
"Ma cosa dici!" iniziò a concentrare il suo sguardo sulla scrivania,alla ricerca di qualcosa che attraesse la sua attenzione. Notò un foglietto azzurro sbucare da sotto un libro.
Sentì la madre sospirare. "Va bene,ti lascio al tuo  amichetto  a dopo,tesoro!"
"Ciao mamma" non rispose alla sua  provocazione,non si curò nemmeno di chiudere la chiamata,ormai la sua attenzione si era focalizza su quella linguetta di carta blu che usciva fuori da quella pila di libri. Si zittì e cercò di sentire qualche rumore di passi nelle vicinanze.
Niente.
Con la mossa più veloce che potesse mai fare,estrasse via il foglietto che si rivelò piegato e rovinato. Probabilmente era stato più volte accartocciato,pensò il ricciolino. Agì di istinto,aprendolo e leggendo ciò che c'era scritto sopra. Inorridì,e si pentì subito di averlo fatto. Che ci faceva una scritta come quella sulla scrivania di Mark?
Tu sei contronatura!
Per qualche assurda ragione,mise il foglio in tasca. Non ne avrebbe parlato con Mark,sarebbe stato stupido e forse si sarebbe arrabbiato. Decise che ne avrebbe parlato con Karen il giorno dopo,lei era l'unica  a cui poteva rivolgersi.
"Hey,scusami se ci ho messo tanto,ero andato da mia madre" la voce del moro lo fece sussultare.
"Non preoccuparti,hai davvero una bellissima camera." gli sorrise.
"Grazie." ricambiò.
 
Il rientro a casa di Mika non passò inosservato. Nonostante lui avesse fatto il minimo rumore,Joaine,che intanto stava dormendo sul divano,si svegliò.
"Michael!Hai idea di che ore sono?!" sbottò lei,improvvisamente lucida e sveglia.
"Le dieci e mezza,mamma" disse lui  sminuendo la cosa,in effetti non era tardi.
"Ah"  disse lei con un tono di voce più basso. "Scusami"
Michael strinse i pugni,aveva intenzione di parlare con lei. Sapeva che avrebbe potuto aspettare domani,sapeva che sua madre probabilmente non avrebbe dormito ma aveva un nodo alla gola e un peso nello stomaco che lo stavano distruggendo. Lo aveva promesso a Mark prima di scendere dalla macchina,poi. Le avrebbe parlato al più presto. Eppure,le sue labbra sembravano cucite,probabilmente dalla paura.
Stinse forte i pugni,e cercò di ripensare a quello che gli sarebbe successo se non avesse parlato. A cosa sarebbe successo a Karen.
"Mamma,devo parlarti." Joaine che intanto si era stesa nuovamente sul divano si mise  a sedere lentamente. "Che c'è?"
Lui non aspettò,le si piazzò davanti e si tolse la maglietta che Mark gli aveva regalato,la sua giaceva pulita e ancora umidiccia nel suo zaino. A quella vista,Joaine spalancò gli occhi e combatté contro sé stessa per non piangere.
"Cosa è successo?" la sua voce era flebile.
"A scuola,dei ragazzi mi hanno spintonato perché tutti credono che io sia gay" a quelle parole,una lacrima scese dal viso di sua madre. Era straziante vederla così,ma doveva saperlo.  Non poteva continuare ad andare a scuola come se niente fosse,avrebbe solo fatto del male a sé stesso e alle persone che lo circondavano. Sarebbe stato costretto a mentire,a dire che andava tutto bene,ma non sarebbe stata la verità.
E a Mika le bugie non piacevano affatto.
"Conosci i nomi dei ragazzi che ti hanno fatto tutto questo?" Joaine era speranzosa,ma lui scosse la testa. "Sono furbi,a non farsi notare. Però,mamma devo dirti ancora un'altra cosa"
"Dimmi"
"Mark,il mio amichetto" disse lui imitando l'imitazione che poco tempo prima lei gli aveva fatto al telefono " è molto popolare e mi ha promesso che mi starà vicino e non permetterà a nessuno di toccarmi"
"Michael.."
"Lo so,mamma. Ma non ho la minima idea di chi sia stato e non posso andare dal preside se non ho delle prove. Quando è successo,non ero con Karen. Nemmeno lei potrebbe aiutarmi"
"E tu ti fidi di questo ragazzo,Mark?"
Mika rimase spiazzato. Solo i quel momento si accorse che la sua completa sicurezza dipendeva dal moro. Eppure,non si sentiva spaventato. Ma in effetti,non aveva altra scelta. Non aveva altra scelta,nessuno si sarebbe mai proposto di difenderlo sempre,sapevano tutti che era una pazzia. Perché si sa,se il branco vuole giocare con una vittima e qualcuno lo ostacola,viene eliminato oppure diventa anche lui una vittima.
E Mark voleva ostacolare il branco.
"Sì" annuì con convinzione. "Mi fido di lui"
Joaine lo abbracciò,Michael sentì le sue lacrime calde bagnargli la pelle non medicata. Se avesse potuto,lo avrebbe trasferito in una scuola privata,dove sarebbe stato al sicuro,ma non potevano permetterselo.
"Mi dispiace tanto,Mika"

 

"Ma dove hai presto questo coso?" sbottò lei.
"Dalla scrivania di Mark" rispose lui.
"Ti avevo detto di cercare cose interessanti,non dediche per la matematica!"
"Sai,non credo si riferisse alla matematica,Karen"
"..Oh"
Come aveva promesso,la sua migliore amica prima di andare a dormire si era fatta sentire per raccontare a Mika il suo primo appuntamento. Aveva scritto un messaggio con la bellezza di 200 caratteri dove raccontava quanto bello,fantastico e magnifico  fosse stato il suo primo appuntamento. Aveva fatto anche delle ipotesi su come il suo amico avesse passato la sua lezione con Mark,ma quella parte,Michael preferì non leggerla.
Si erano dati appuntamento vicino al bagno dei ragazzi che nessuno mai visitava. I corridoi erano deserti e i due sapevano che potevano parlare con tranquillità.
L'intervallo durava quindici minuti e Mika aveva avuto la geniale idea di mostrare alla sua amica il foglietto che aveva trovato sulla scrivania del moro il giorno precedente.
"Mika,ma hai notato che è bagnato?Qui,qui e qui ci sono dei piccoli cerchi potrebbero essere..." lacrime. Improvvisamente Karen era diventata seria. Sapeva della medicazione che il suo migliore amico aveva,alla fine si era deciso che la cosa più opportuna era parlarne con le persone di cui si fidava. Appena lo vide,aveva avuto una grande voglia di urlare e prendere a botte chiunque fosse stato,ma si limitò ad abbracciare e confortare il suo amico. Propio come lui fece con lei in quel bagno delle ragazze che lo condannò ad una squallida classifica su un giornalino.
"Cosa intendi dire?"
"Mark potrebbe aver scritto questa frase per sfogarsi,oppure non l'ha scritta lui e qualche gentiluomo o gentildonna ha deciso di dedicargliela" disse con ironia.
"Può darsi.."
"Comunque,è solo un foglietto,Mika. Potrebbe significare di tutto,non dovremmo essere qui a farci i film mentali. Adesso andiamo,tra poco suona la campanella dell'intervallo e prima che dei bufali occupino i corridoi,dobbiamo trovare Mark" lui annuì.
Mark aveva mantenuto la parola,aveva accompagnato il riccioluto in classe ed era sempre vigile. Alla prima ora erano passati vicino alla squadra di football e tutti i ragazzi che salutavano Mark con un cenno,non facevano caso a Michael. Se qualcuno gli soffiava dietro qualche insulto,il moro rispondeva prontamente e lo metteva a tacere. Qualche cheerleader quando li vide insieme urlò: " Cos'è Jones?Adesso fai la guardia del corpo?"
Lui si girò sorridente.
"Ti sbagli,io faccio quello che voglio" guardò verso il gruppo di ragazze,intravide Jessie "ovvero,stare con i miei amici". Fece l'occhiolino guadagnandosi qualche gridolino da parte delle ragazze ma non ci fece caso,perché quando si girò trovò gli occhi di Michael che lo guardavano con ammirazione.
"Beh,sono un tuo amico?" rise. No,sei molto di più.
Ricambiò lo sguardo e rise anche lui. "Piccola cosa che non puoi sapere."

 

Saaaaaaaalve!

scusate scusate scusaaaaaaaaaaaaate l'immenso ritardo ma tra compiti in classe (sì ne ho già fatto uno,gh) interrogazioni e blocchi vari,mi sono dovuta prendere una pausa. Ma sto cercando di regolarizzarmi e magari arriverò ad un punto dove pubblicherò un capitolo a settimana haha,chissà! :') 
In ogni caso,grazie mille per tutte le vostre visite,recensioni stroie tra preferite,seguite e quant'altro. Davvero,non so come esprimere la mia gratitudine. 
Ci sentiamo al prossimo capitolo,ciauuu

Melime



 
 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Mika / Vai alla pagina dell'autore: MelimeJH