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Autore: nancyiry    08/10/2008    2 recensioni
Ciao a tutti ! Sono Nancyiry. Avevo già pubblicato questa storia,ma il testo veniva tutto attaccato. Ora l'ho ripubblicata ed è molto più leggibile ! Comunque, questa storia parla di sei ragazzi, che prima hanno delle vite un po' monotone,ma poi, a loro insaputa, il destino gli gioca un bel tiro 1 Questi ragazzi dovranno imparare a collaborare, a fidarsi gli uni degli altri, perchè, secondo un'antica profezia dovranno compiere qualcosa di molto importante...Se vi ho incuriosito almeno un po', leggete e mi raccomando commentate !!! Nancyiry
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO N. 2 “SINCERITA’”

All’improvviso,dal buio comparvero delle luci che,man mano divennero sempre più abbaglianti.

La foschia, lentamente, si diradò e si iniziarono a intravedere i suoi malinconici grattacieli grigi stagliarsi all’orizzonte.

Ora, la grande città si vedeva bene, con le sue mille luci abbaglianti e colorate che sembravano voler rischiarare quella cupa notte d’inverno.

Molins, una grandissima città a Nord del fiume Ileno, era circondata da alte e impervie montagne.

La città, da sempre era simbolo di ricchezza e di potere.

Quel giorno, la città era avvolta da una grigia e pesante nebbia che rendeva tutt’attorno ancora più triste e monotono.

Nonostante la nebbia aleggiasse tra le vie della città,le luci splendenti rischiaravano l’oscurità dando un senso di allegria e di felicità.

Le luci delle case e dei negozi rischiaravano ogni via e anche i vicoli più bui della città.

Di solito, i negozi e le varie luminarie di Molins restavano accese anche le altre sere, ma, quella sera in particolare sembravano ancora più splendenti di prima.

Nelle vie della città c’erano le persone che,come impazzite correvano da una parte a un'altra come colte da un’improvvisa frenesia.

In tutta la città si sentiva musica, il borbottare e le chiacchere della gente, cosa che non accadeva molto spesso durante l’inverno.

Infatti, quella città era una città di lavoratori e, normalmente, dopo un giorno di lavoro, la gente preferiva andarsene a casa e riposarsi,ma, quella sera sembrava tutto diverso…

All’improvviso, uno squillo di tromba si alzò dal centro della città.

La gente corse e si affollò lungo la via principale di Molins, dove, in quel momento stava passando un lungo e pomposo corteo in festa.

La famiglia Lison, infatti stava festeggiando la nascita del loro quarto figlio e, molta gente era accorsa ad assistere alla cerimonia.

La famiglia Lison era prepotente, arrogante e, purtroppo molto ricca; infatti governava Molins da anni.

Gli abitanti di Molins erano per lo più : imprenditori, dottori, avvocati e commercianti.

Gli abitanti di Molins erano persone di medio o alto ceto sociale.

La famiglia Lison oltre che governare Molins, controllava anche tutte le altre famiglie ricche di: Naklis, Dengrid, Way e Insir.

Mentre il pomposo corteo attraversava le vie della città, molte persone acclamavano commosse, altre, invece erano del tutto indifferenti.

Che noia…” , pensò Ken osservando quella festosa cerimonia dalla cima di un alto grattacielo.

Ken aveva diciotto anni appena compiuti, i suoi occhi erano del colore del blu profondo del mare, i capelli marroni chiari scarmigliati e un’espressione determinata ma malinconica al contempo.

Ken portava un paio di pantaloni di cuoio marroni, una maglietta a mezze maniche rossa, sulla quale c’era una pesante felpa di lana blu scuro.

Ken era un ragazzo molto introverso e, molto spesso lasciava che fossero gli altri a decidere per lui perché si era rassegnato a una vita noiosa e priva di avventure ed emozioni.

Però, quando quel ragazzo si metteva in testa qualcosa, non c’era modo di fargli cambiare idea.

Ken era anche un ragazzo coraggioso e convinto dei suoi ideali.

Il ragazzo era indifferente a tutto e non aveva mai provato amore per nessuna ragazza, anche se, ad andargli dietro, di ragazze, ce n’erano molte.

Purtroppo, tutte le ragazze che si facevano avanti erano presuntuose, arroganti e con la puzza sotto il naso.

Ken, che era completamente diverso da loro, non le degnava nemmeno di un’occhiata e riusciva solo a pensare Poverine… In fondo, non è colpa loro se sono diventate così !!”

A Ken piacevano le ragazze semplici, sincere e spontanee, senza troppi grilli per la testa.

Per quanto riguardava gli amici, Ken ne aveva due fidati e trascorreva con loro quasi tutto il suo tempo libero.

A Ken piaceva molto andare a cavallo e anche stare da solo a volte, per riflettere.

Il suo cavallo era di proprietà di un maneggio e lui, almeno due ore ogni giorno, le dedicava all’equitazione.

Infatti, col cavallo andava fuori città, verso le montagne che circondavano Molins.

Solo lì, lontano da tutto e da tutti si sentiva davvero se stesso e, cosa più importante, si sentiva davvero libero…

Senza contare che il ragazzo adorava gli animali.

Ken viveva con sua madre, alla quale voleva davvero molto bene.

La madre di Ken era una dottoressa e aveva cresciuto suo figlio da sola perché il padre era sparito appena dopo la sua nascita, senza lasciare notizie, o almeno, questo era quello che la madre aveva sempre raccontato a suo figlio…

La madre di Ken era una donna dalla statura minuta, con gli occhi blu profondo, come quelli del figlio e i capelli ramati.

Ken aveva chiesto informazioni riguardanti suo padre molte volte, ma, la madre, non gli aveva mai voluto dire nulla di concreto.

L’unica cosa che gli disse sua madre fu: “Non essere così in ansia. Tuo padre non merita di avere un figlio come te, Ken.”

Ken rimase sconcertato da quella risposta e, da allora, non chiese più nulla sull’argomento.

La madre di Ken notando che il figlio si stava isolando un po’ troppo iniziò a portagli a casa delle ragazze per fargliele conoscere, ma lui,come al solito diceva loro: “Scusami. Ma non ho intenzione di fidanzarmi.” , e spariva.

Non che Ken fosse una macchina priva di emozioni, il problema era che non aveva ancora trovato la ragazza giusta per lui, che lo capisse davvero e che lo accettasse per quello che era.

Lui voleva una ragazza semplice che stesse con lui perché lo amava davvero e non per vantarsi con le altre di avere il ragazzo più bello.

Tutti quegli anni di solitudine, avevano trasformato Ken in un pessimista che non si fidava più di nessuno tranne i suoi due amici e vedeva cose negative ovunque.

Ma, in fondo al cuore, Ken sperava continuamente di riuscire prima o poi, a trovare degli amici veri di cui potersi fidare sul serio…

I suoi due amici di Molins erano più che altro compagni di scuola.

Quei due erano sì amici di Ken ma non in modo troppo stretto, infatti, il ragazzo non si fidava di loro fino in fondo…

Le ragazze che gli presentava continuamente sua madre, purtroppo puntavano solo al patrimonio familiare e ad avere il “ragazzo più bello” per poi vantarsene…

Ken, le persone così, non le sopportava e non sopportava neanche la tirannia della famiglia Lison che, ora stava passando proprio sotto di lui.

Nonostante tutto, Ken non perdeva mai la speranza, perché era certo che se avesse continuato a sperare, il suo desiderio si sarebbe avverato sul serio !

Questo era il suo Dono e lui ci si aggrappava ogni giorno con tutte le sue forze !

Tuttavia, Ken non sapeva che, di lì a poco, la sua vita sarebbe cambiata completamente e che, le cose di tutti i giorni avrebbero preso tutta un’altra piega…

  
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