CAPITOLO
N. 4 “
BONTA’”
Il
forte e gelido vento del Nord stava scuotendo
violentemente le cime minacciose dei pini.
Il
cielo era un turbinio di colori tenebrosi,
infatti era coperto da nuvoloni grigi e tetri che, di lì a
poco avrebbero
scatenato una violenta tempesta…
In
lontananza cominciavano già a sentirsi i primi
tuoni, annunciatori dell’imminente temporale…
Al
limitare del bosco si intravedeva una piccola
casa di legno situata tra due maestosi e antichi abeti.
“Ah
! Ho paura !” , esclamò Lilly guardando da
dietro il vetro
della finestra di casa
appena sentì un tuono più forte infrangere il
vento impetuoso.
“Non
preoccuparti. Ci sono io con te.”, le disse
dolcemente sua sorella abbracciandola delicatamente per
tranquillizzarla.
Lilly
guardò verso di lei e vide
sua sorella maggiore sorriderle dolcemente
per rassicurarla.
Lein,
una ragazza sui quindici
anni, con gli occhi verde smeraldo e
i capelli azzurri
che le arrivavano fino
alle spalle.
Lein
portava un lungo vestito lilla.
Lein,
guardò con dolcezza la sorellina,
consapevole che era l’unica parente che le fosse rimasta al
mondo.
“Vieni.
Andiamo in cucina; ti faccio una bella
cioccolata calda, ti va?”, le chiese Lein.
“Certo
!”, rispose entusiasta sua sorella.
Così,
le due sorelle bevvero la loro cioccolata in
cucina.
Quando
ebbero finito, Lilly chiese: “Lein, quando
tornano mamma e papà ?”
Lein,colta
alla sprovvista, le rispose cercando di
apparire più sincera possibile: “Stai tranquilla.
Vedrai che torneranno quando
meno ce l’aspettiamo.
Perché non vai a
dormire adesso ? E’ molto tardi.”
Lilly
annuì e, dopo aver augurato la buonanotte
alla sorella andò in camera sua.
Lein,
nel frattempo mise in ordine la casa e
pensò “Come
faccio a dirglielo ? Ha solo sei anni. “
Quando
Lei ebbe finito di riordinare la casa andò
a dormire anche perché, il mattino dopo, si sarebbe dovuta
svegliare molto
presto per andare a lavorare al bar di famiglia.
Purtroppo,
i genitori delle due sorelle, l’estate
prima erano andati nella
grande città di
Molins per fare scorta di viveri, ma, non avendo abbastanza soldi per
uscire
dalla città furono uccisi crudelmente dai soldati della
famiglia Lison.
Infatti,
per entrare e per uscire dalla città, i
Lison avevano imposto un pedaggio e chi
non lo pagava veniva ucciso a sangue freddo.
A
raccontarle quest’agghiacciante storia era stato
Joel, che, per un soffio era sopravvissuto a quei temibili soldati.
Joel
era un amico di famiglia, conosceva i
genitori delle due ragazze da molto tempo.
Joel
era anche l’abitante più anziano del
villaggio.
Joel
era un uomo sui cinquant’anni, con i capelli
grigi e gli occhi azzurri, era di media statura ed era un po’
grassottello.
Lein
e Lilly tiravano avanti con il
bar di proprietà dei genitori, ma,
fortunatamente, gli abitanti di Lom ( il paese in questione) erano
gentili
e premurosi con
loro due.
Infatti
ogni abitante aveva adottato le due
sorelle.
Capitava
quasi sempre che l’una o l’altra famiglia
ospitasse le due sorelle a casa propria
o portasse loro: vestiti, cibo…
Lom
era un paesino davvero molto unito, dove gli
abitanti si aiutavano a vicenda.
Lom
era situato a nord est del fiume Ileno e,
tutto attorno c’erano impervie e verdeggianti montagne.
Lom
era circondato e reso invisibile a chiunque da
una nebbia magica
che lo nascondeva completamente.
In
questo piccolo e magico paesino c’era una
leggenda che solo gli
abitanti più
anziani conoscevano: all’interno di Lom c’era
… il Tempio della Verità, nel
quale erano custoditi i sei medaglioni magici che rinchiudevano al loro
interno
i sei Mostri Leggendari degli Antichi Cavalieri della Speranza !
I
sacerdoti e i maghi di Lom avevano circondato il
paesino con la nebbia magica, in modo che nessuno potesse arrivarvi,
ma, solo
pochi di loro sapevano come entrare nel Tempio sacro.
Lein
aveva sentito questa leggenda mentre
i suoi genitori ne avevano parlato due
anni prima e avrebbe voluto saperne di più.
Quando
Joel
le raccontò la terribile sorte dei suoi
genitori, Lein si sentì come se
qualcuno le avesse trafitto il cuore con la lama di una spada, ma,
pensando al
bene della sua sorellina, si fece coraggio e iniziò a
lavorare al posto dei
genitori.
Ovviamente,
Lein non ebbe in coraggio di dire a
sua sorella il terribile misfatto,così, le disse che i loro
genitori erano
andati a fare un viaggio e, solo quando Lilly fosse stata un
po’ più grande, le
avrebbe detto la verità.
Lein
però sapeva che sarebbe arrivato il momento
per Lilly di sapere la verità, ma adesso no: era ancora
troppo piccola, troppo
pura, troppo ingenua per scoprire la crudeltà del mondo !
Nella
calma e nel silenzio della sua camera, Lein
sentì il temporale che infuriava, poi, presa da una
misteriosa e grande forza,
come se qualcuno la chiamasse, prese una decisione:
“Vendicherò
i miei genitori !”.
Lein
preparò il fagotto per il viaggio.
Dopodichè
si mise dei pantaloni viola, una
maglietta a mezze maniche lilla e una pesante maglia di lana azzurra e, dopo aver guardato la
sorellina per
l’ultima volta uscì dalla casa paterna chiudendo
la porta dietro di se.
La
ragazza, prima di andare via da casa aveva
scritto una lettera per Joel, nella quale gli chiedeva di prendersi
cura di sua
sorella e, prima di abbandonare definitivamente Lom l’aveva
imbucata nella
casella delle lettere della casa del brav’uomo.
Così,
con il temporale che infuriava su di lei, la
ragazza svanì
definitivamente attraverso
la nebbia magica di Lom senza voltarsi indietro…
La
mattina dopo, quando Joel si svegliò e
controllò la posta, lesse la lettera di Lein e, mentre si
dirigeva da Lilly per
darle la notizia pensò “Lein,
perché
non mi hai avvisato ? Ti dovevo dare una cosa molto importante
!”